In un primo momento dopo questo concerto mi sono sentito più perdente di quei protagonisti delle pubblicità per i Corsi di Lingua DeAgostini, dove all'inizio dello spot il tizio incappa in una gaffe d'ignoranza clamorosa e poi, dopo aver visionato addirittura il dvd della prima uscita (uscite successive in comode ipoteche sulla casa), dimostra di cavarsela egregiamente: "What's your name?" "No denks, go rait, uats ghen ap, baibai".
In un secondo momento ho pensato che comunque ero troppo sbronzo per ricordarmi di essere stato tanto perdente, e quindi il problema non sussiste.
Chi sono i
Liars è una domanda che meriterebbe tre tipi di risposte per tre tipi di persone: quelli che leggono le riviste musicali e credono ciecamente in ciò che vi è scritto si dovranno bere la storia che questi Liars rappresentano una sorta di speranza, una band ai tempi indie che cerca di uscire (senza farsi la doccia) dai dogmi indie per trovare una nuova strada, un nuovo sound (noise?), una catarsi; a chi le riviste musicali le usa anche e soprattutto per pulirsi deretano e zebedei, basti sapere che questa è un'altra cazzo di
rock band amereggana rumorosa come non se ne sentiva da un po', una band da oratorio che fa il proprio show e
si diverte molto e fa divertire; a chi giustamente non frega nè delle riviste nè dei live di musica alternativa, consiglio di ripassare le
istruzioni di volo sugli aerei.
"Barista? Tutta la parete, grazie"A Frut1 (leggi dopo) sono piaciuti molto, mentre B1 e B3 non ne hanno il minimo ricordo: perchè erano sbronzi e perchè 'sta roba - che non è male, a posteriori - la fanno volentieri ascoltare al cane per aizzarlo contro la suocera. E funziona!
Unwound Club - PadovaChe tipo di locale è l'Unwound di Padova? "
Il circolo Arci Unwound nasce nel settembre 2006 dal recupero di uno spazio industriale degli anni '60 del quale sono state mantenute le caratteristiche originarie". Dove per caratteristiche originarie s'intende l'originale composizione dell'aria, l'esatta sporcizia, probabilmente il giro di sostanze particolari, come dimostra la siringa vuota abbandonata con candore all'ingresso.
Non so voi, ma era dagli anni '90 che non vedevo una siringa e immaginavo che i junkie fossero tutti estinti (mi dicono invece dalla regia che l'eroina, ad esempio, è tornata a circolare). L'Unwound non ci risparmia questo curioso fenomeno antropologico, del resto la fama di "posto per tossici" ce l'aveva pure: ma perchè credere alla ggente?
"E' inutile che stacchi le luci, non mi frega sa?
Tutti gli alcolici su quella parete ho detto!"Tecnicamente possiamo liquidare questo
circolo Arci come un club musicale il cui fascino sembrerebbe basarsi sulla propria decadenza underground mentre il fascino del pubblico non sembrerebbe basarsi: la solita umanità bburina indiroghesse, disfatta, appena unta. Ah, i giovani di successo. Idem le fighe: ce n'è per caso qualcuna con la mona che non puzzi? No così, nel dubbio...
In un momento di estrema delusione sentiremo uno dei nostri chiedere:
"Te l'hanno mai detto che sei brutta come la fame?"
"Hehehe, simpatico, bel modo di scherzare, piacer..."
"MA CHI CAZZO STA SCHERZANDO?"
Liars liveVediamo com'era la prova dei Liars.
"Butel1, com'era il live dei Liars?"
"Chi?"
Boh, mai sentiti.
I butei non erano in un club, erano in un teen movie dove ad un certo punto c'è il momento del college party con una band sullo sfondo che suona ma nessuno ascolta perchè tutti sono troppo assuefatti dall'alcol e da altro.
Ricordo solo che il cantante dei Liars indossava un tappeto di Roberto Cavalli collezione donna '04 mentre i bulbi producevano delizioso olio da frittura
Praticamente una versione indie-rock di Moira Orfei.
Per fortuna la
lagna-noise-che-ti-stordisce (intervallata da un paio di pezzi davvero orecchiabili, come piaciono a noi checche isteriche) pare durare poco e a fine concerto i butei
salgono sul palco a mo' di freeclimbing a chiedere un'intervista. Così. Facevano forse sul serio? No. Davvero, erano soltanto sboroni affogati nell'alcol (che altro fare? Un concerto con momenti musicali di una noia inenarrabile). Infatti
se ne vanno senza aspettare risposta. Il tipo interpellato a quel punto vorrebbe comunicarci il responso, ma i butei s'erano appunto dati alla macchia (s'era capito?). Segue una piccola perla della
sceneggiata napoletana (con la pummarola'n coppa): che ti fa questo? Insegue B1 che non ci vuole parlare ("chi sei?" "Quello dell'intervista ai Liars" "Quale intervista dannazione?") per spiegargli che l'intervista con i Liars (chi?) non la facciamo (e chi vuole farla?) perchè non l'abbiamo prenotata (ah sì,
i Rolling Liars, ora ricordo...) e comunque fare finta di non riconoscerlo è da maleducati (ancora? Ma l'hai capito o no che sono sbronzo come tua madre nel '68?) e di smetterla di parare verso l'uscita (no no ma resto volentieri eh... aspettami qua allora). Da lontano i butei odono gli ultimi commenti ma sono già fuori, a (quasi) pestare una bella siringa. Oh là, evvai.
ConclusioneAlcuni concerti all'Unwound valgono la pena.
Il posto e il pubblico di tali concerti non valgono necessariamente la pena.
Dove sono le fighe? Ditemelo subito!
I Liars secondo Frut1The Liars sono
una delle band più significative e originali del panorama noise americano. Il loro sound, un mix tra un post-rock figlio dei Sonic Youth in Confusion is Sex ed il noise newyorkese dei Lighting Bolt e dei cugini gipponesi Melt Banana, produce vibrazioni forti e decibel che stordiscono.
Il loro
gigantesco frontman Angus Andrew, dal look discutibile che lascerebbe sbigottito qualsiasi stilista e fashionista che si rispetti, trascina il pubblico ipnotizzandolo con sguardi raccrapiccinti ed agitandosi come un pazzo sul piccolo palco dell'Unwound. Testi incomprensibili alle mie orecchie a causa di vagiti e latrati da lupo mannaro ferito, si mescolano al sound graffiante fatto di sonorità che spaziano dal no-wave al noise attraversando la Berlino dell'elettro-industrial per tornare nella New York alternativa e sperimentale fatta di sound spichedelico tribale (un pò voodoo) [ndB1: un'ambulanza, grazie] e puro rock stile Velvet Underground.
Il concerto è pura follia, dove la band divertita suona con precisione e volume al massimo. Posseduto dal diavolo Angus si rovesca per terra, urla, sputa e suda come solo Frut1 sa fare ma sa tenere il palco in maniera impeccabile tra piccoli e divertenti siparietti.
ConclusionePrima di dare giudizi fuorvianti vi posso dire al primo ascolto i Liars possono fare veramente caccare ma la preformance live ed un ascolto più approfondito possono sicuramente far [ndB1: caccare?] apprezzare una band capace di rinnovarsi in ogni album senza rimanere confinati ed etichettati con un genere musicale preciso. Ottima band dalla gran carica, un carisma che pochi possiedono.
Voto 8