Roots Live a San Martino Buon Albergo: prima dopo durante
Un'altra serata da Sentenziosi, un vero apogeo dei butei, di quelli che mancavano da tempi. In questa puntata:
-four stunning action events in one single night!
-buteis are sorted in three different buteisquads!
-sudden death (and rebirth) of Butel2!
-double feature... only at the SentenziosiGrindhouse
-alcol ciocchi and spakkarzy!
Sabato 23 giugno 2007, ore 21.20.
Butcaverna - CED (Centro Elaborazioni Deficienze)
Time goes by. So slowly. Fa caldo, ma non abbandoniamo i nostri fuseaux avec culotte. Siamo in sala pianificazioni. Totale eventi odierni vagliati: 241, dalla mostra d'arte a Venezia alla serata taglio-cucito al centro di aggregazione anziani di Ognissanti.
Ore 21.21
Prima selezione, isoliamo 4 eventi a Verona.
Ore 21.22
Seconda selezione: rimangono 4 eventi a Verona. Nel dettaglio:
-Mostra di Cezanne a San Giovanni Lupatoto (?)
-Aida Elettronica in Gran Guardia
-Hiroshima Mon Amour live al Roots di San Martino Buonalbergo
-Festa dei Mucchios all'Hotel Alle Acque a Lonigo (?)
Ore 21.22.10 secondi
Pausa merda.
Ore 21.23
Il piano di guerra è pronto. La mappa è spuntata, le rotte tracciate: quindici carroarmati rossi sulla Kamchakta.
Ore 21.45
Partenza. Primo errore. Mancano i biglietti per l'Aida Elettronica. Butel1 abbandona il gruppo e va in avanscoperta con la Butmobile.
Ore 21.55
Corso Porto Nuova. Quattro frecce davanti a Camera Sport. Tragitto Camera Sport - Gran Guarda in 9.15 secondi. Nuovo record del mondo. I biglietti sono presi. O meglio: l'ingresso è omaggio. E a che servono i biglietti allora? Nessuno sa, nessuno dice.
Ore 22.15
Butel1 rientra. Si parte per San Giovanni Lupatoto.
Mostra Itinerante di Cezanne
Aspettando la mostra...
Butel2: "Allora cosa sappiamo di questa mostra?"
Butel1: "Mah guarda, una retrospettiva itinerante dedicata al grande e vero padre del cubismo nonchè dell'arte moderna, copre un po' tutto il periodo della sua vita, sono cose da vedere queste mica..."
Butel2: "Ah, sai un cazzo insomma. Come mai a Sangio?"
Butel1: "Guarda che anche il Papa voleva alloggiare a Sangio, mica..."
Nel frattempo l'intraprendente Frut1 sta inflazionando la hot line. Dopo 111 telefonate, vuole sapere dov'è la mostra.
Frut1: "Amisci, c'è qualcuno? P-pronto? D-dove parcheggio? Chi sono? Donde vengo? Dove vado?"

Ore 22.30
Dopo un lieve misunderstanding col Fruttone nazionale (Butei: "Parcheggia all'hotel City" Frut1: "Tutto a posto. Ho già preso una camera"), giungiamo al Centro Culturale Umberto I°. La mostra retrospettiva su Cezanne è organizzata da Rivela.org. Date un'occhiata al sito, e capirete perchè Sentenziosi era tronfia di spannung. 1-2-3, entriamo tenendoci per mano. Siamo agitatissimi.
1-2-3, usciamo.
Rivela, paradossalmente, s'era scordata di rivelare che non c'era un solo cazzo di quadro. La prima mostra, senza quadri. Questa sì che è arte contemporanea.
Trattasi in sostanza di un percorso didascalico-esemplificativo in una stanza grande quanto i bagni dell'Alter Ego, circa i principali movimenti artistici da Impressionismo sino alle derive astratte della prima metà del secolo. Insomma, un po' di sana storia dell'arte, comprensiva di biografie, stampata su pannelli plastificati. Gentile la Maitresse ("Avete bisogno?" "Sì dov'è l'uscita?"), gratis l'ingresso, ma la cosa andava spiegata. O no?
Voto 4,5, tiè!
Aida Elettronica in Gran Guardia - Verona
Ore 22.35
Pronti a sloggiare. Il piano prevede una divisione: Butel1-2 in Gran Guardia; Frut1: benza + prelievo + conseguente smarrimento e altre 111 telefonate; Butel3-4-5: Corte Radisi a San Martino Buonalbergo, dove gli Hiroshima Mon Amour hanno appena lanciato

(chiediamo venia, forse una delle più grandi
stronzate mai pensate in maison Sentenziosi)
il butsegnale: hanno bisogno di groupies!
Ore 22.55
Corso Porta Nuova. Due vodka Redbull a testa. C'è caldo, oh. Parcheggio DENTRO Camera Sport. E comunque quattro frecce, ufficialmente inserita tra le fonti del diritto italiano: hai le quattro? Tutto ti è permesso ragazzo!
Ore 23.00
Incomodiamo i nostri culi in una delle sala della Gran Guardia. Mentre in Arena la prima dell'Aida era già avviata da un paio d'ore, questo spin off dei poveri è disertato dai più. Manca il pubblico delle grandi occasioni. Deduciamo che questa non è una grande occasioni. Si accomodano sul palco i musicisti, concedendosi appena dieci minuti di ritardo (creare l'attesa va di moda pure a teatro). Eccoli, che belli:

Prima impressione: sono dei cazzo di neo-hippy made in California. Non ricordiamo il nome, ma uno aveva lo smoking verde con revert nero. Ecco, tipico americanismo, il casual senza confini: devo vestire elegante? Ok. Ma verde.
Lista della spesa: ci sono un paio di Mac, tastiere, una chitarra o forse un basso, una batteria, un cappellone, un altro, anzi tre, degli strani xilofoni suonati con l'asticella del cambio olio. Il complesso dovrebbe presentare una versione elettronica dell'Aida, appunto. Appena partono, è evidente che il genere proposto è molto interessante, c'è della ricerca dietro, accompagnano poi il tutto una serie di immagini più o meno a tema. Un crescendo musicale che sicuramente avrà conosciuto l'apice verso metà spettacolo, ci sarà stato modo di apprezzare il Trionfo, di esaltarsi per l'esplosione orgasmica dei suoni... ma se resti dieci minuti, non potrai mai saperlo.
E ti accontenti di un crescendo:
Se non vedete il video, cliccate quiVoto finale: 6+
Giudizio di Butel2: "Sì bravi. Ma erano frosci".
Giudizio di Butel1: "No davvero?"
Giudizio di Frut1: "Amisci, dove siete? P-pronto?"
Roots live a Corte Radisi - San Martino Buonalbergo

Roots è la novità dell'estate veronese. Operativo da circa un mese e mezzo, Roots Live propone serate cotenitori di dj sets, drum'n'bass, live bands, arts, visual arts e tutto ciò che finisce con la -s. C'erano anche i buteis. Al Roots. Due parole dues: davvero niente male la cornice, tale
Corte Radisi a San Martino Buon Albergo. I locali si sviluppano all'interno di un rudere decrepito, che conferisce un fascino estremo alla location. Le muffe forse non sono artificiali e nonostante il tutto sia ben confezionato, l'acustica è un po' quel che è (soffitti alti, muri spessi). Gli avventori, presenti in buon numero, sostano per lo più nelle aree esterne, sono eterogenei e colorati, merito anche dei glow sticks (n.b. ormai danno glow sticks anche a messa). Dentro, l'occupazione è parziale: la temperatura interna è vicina al grado di fusione del nucleo terrestre. Non tutti resistono.
Ospitata nella porcilaia, una mostra. Questa volta ci sono delle opere. O meglio: c'è uno che disegna stronzate astratte in grafica vettoriale, poi le stampa. Altre volte non le stampa e la grafica è composta da metalli fusi sopra. Tecnicamente una cagata imbarazzante, ma in porcilaia non aveva esposto nemmeno giammai Piero Manzoni, quindi è arte anche questa.
Selezione musicale post-band in genere piuttosto ricercata e originale per Verona: niente commerciale, niente su le mani, niente cubiste nè cubi, soprattutto drum'n'bass, dub, forse techno, forse trance, e forse qualche variazioni acid sul tema. Insomma, battiti al minuto maggiori di 140 sempre e comunque. Non per tutti.
L'ingresso è ragionevole (5 euri), tuttavia bisogna fare la tessera (eh, che volete, è un club esclusivo...). Prezzo onestissimo pure per i cocktail, ma variabili secondo indici Nasdaq aggiornati in tempo reale: ora lo paghi 4,5 €, ora lo paghi 3€, ora quasi quasi lo paghi 2,5 €. Il prossimo è gratis?
Avvistati alcuni vibs al Roots, ad esempio il Brese "What the hell che arnese".
Voto al Roots: 7+
Giudizio di Butel1: "Nulla di nuovo in generale. Nuovo a Verona".
Giudizio di Butel2: "Dov'era la mostra?"
Giudizio di Butel3: "Ho visto il Brese!"
Giudizio di Frut1: "Amisci avete visto che ce l'ho fatta ad arrivare?"
Ci trovavamo al Roots per sondare questi dal vivo Hiroshima Mon Amour, sedicente unica vera indie-rock band di Verona. Sembrano gli Interpol, ma mangiano pearà. Gli avevamo già frequentati qualche tempo fa e allora decidemmo che sarebbero stati maturi più in la'.
Sulla questione tornerà il nuovo rampollo Upstream, preparatissimo in materia gay boy band, con una recensione ad hoc (clicca qui per la recensione degli
Hiroshima Mon Amour) [ndSentenziosi: nel senso che a questo punto dovrebbe saltare fuori Upstream da qualche parte con qualcosa di simile a: "Hey hey rrragazzi, eccovi la rece, vecchi!"]
Ore 1.40
Chi sa dov'è Lonigo, si faccia avanti.
Ore 1.45
Pronto? C'è nessuno?
Frut1 azzarda una timida ipotesi di traiettoria: "Puntare dritto su Vicenza, poi verso l'Isola che non c'è"
Butel2: "Ok Peter, mo' va' a incularti Wendy da qualche parte e fai strada".
To be continued...
Butel1 e 2