14 luglio 2007

Recensione Daft Punk concerto a Torino

Daft Punk in concerto al Torino Traffic Festival 2007

[per i due video dei concerti: andate oltre metà post!]
Confermiamo la nostra (breve) incursione al Traffic di Torino, tuttora in corso, e rispondiamo agli assatanati che per mail ci chiedono documentazioni a riguardo. Per i groupies più esigenti, abbiamo preparato una sinossi audio-video della durata circa 20 minuti del concerto dei Daft Punk, divisa in due parti, oltre a due altri brevi filmati (Lcd Soundsystem e Tarick1). Segue la recensione, con video e foto del concerto appunto.

Diciamo a grandi linee che l'esibizione dei Daft Punk a Torino è sicuramente ok, un grande evento, vivamente consigliata, bis-ancora-daje-ridaje, pur non reggendo il confronto con quella di Parigi, ad esempio. Per una serie di ragioni che ora discuteremo.
Ma procediamo con ordine.

Sentenziosi va a Torino, con incredibile puntualità. Anzi, in anticipo addirittura.
Per una serie di ragioni che ora non spiegherò, mi trovai a Milano il giorno precedente il concerto. Alle ore 22.15 salgo sul Mombasa, l'African express di Trenitalia che collega Milano a Verona Porta Nuova dalle ore 20.00 in poi, per un pacato ritorno a casa dopo un pomeriggio speso (è il caso di dirlo) tra Montenapoleone e via della Spiga per gli irrinunciabili corollari dell'uomo di stile, Butel Vogue 2007.
Come Upstream, noto frequentatore del mezzo, vi saprà spiegare, sul Mombasa ad un certo punto, siamo dalle parti di Bergamo, scatta l'ora X: vengono distribuiti caschi e banane, ci si prepara all'assalto dei predoni a caccia di blood diamonds, parte il nastro registrato di un Nelson Mandela disperato perchè lui s'era battuto per tutt'altro, ecc. E non scherzo: il quartetto al mio fianco in carrozza, intorno alle 23 estrae dapprima un cesto di frutta, quindi banane in copioso numero. Trattenere le risate, scelta doverosa se ci tieni a tenere quella banana (e chissà quant'altro) lontana dal tuo orifizio anale, è stata una delle esperienze più estreme della mia vita.
E la cosa veramente preoccupante è che QUELLO NON ERA IL MOMBASA: alle ore 00.15 il treno arriva a TORINO Porta Nuova. Smonto con una nonchalance ed un'aplomb da flemma inglese, noncurante della mia coglionaggine o, meglio, dell'ennesima figuraccia Trenitalia. Tutto ciò, mentre i veneti alle mie spalle s'intrattengono col controllore tirando giù il firmamento come solo i veneti d.o.c. sanno fare e minacciando querele ai suoi danni, uno che ha passato al rastrello una decina di biglietti Milano - Verona Porta Nuova senza rilevare pecche.
E' così: volevo Verona, mi danno Torino. Diceva bene lo spot: "Un'esperienza a bordo dei nostri convogli!". Dopo una breve dietrologia, si scopre che i pannelli alla stazione di Milano s'erano guastati "fatalità" per quei 5 minuti necessari a guidare me e gli altri sventurati sul treno errato. Assurdo.
Ad ogni modo, io e Nonchalance (la mia nuova compagna) procediamo come nulla fosse accaduto in direzione dell'albergo di Sentenziosi, a circa 70m dalla stazione. La scena di Butel1 che entra con le borse di Prada, Jil Sander, Dior senza alcun bagaglio dicendo: "Salve, ho deciso di anticipare di un giorno il mio arrivo" è tanto triste quanto idiota. Receptionist: "Ma non ha del bagaglio, scusi?". Risposta dell'alter ego di Butel1: "No". Risposta di Butel1: "Le pare? Io compro tutto nuovo ogni giorno, tse".
Butel2 mi raggiunge tra le risate il giorno seguente, in serata, mentre io approfitto del giorno extra in visite a musei e gallerie. Ribatezza la cosa "La maledizione di Sentenziosi", ti costringe a recensire locali ed eventi anche contro la tua volontà. Colpisce in genere i deficienti.

Museo Egizio - Torino
D'accordo: la sede espositiva è suggestiva, il museo è il secondo più grande al mondo (dopo quello del Cairo) dedicato esclusivamente alla rappresentazione e allo studio di questa civiltà, il prezzo del biglietto è decisamente onesto (e son 3 euro per gli under 26). Ma, insomma, poniamoci una domanda: almeno voi non siate dei bambini o, da bambini, abbiate amato all'eccesso questa civiltà, chissenefrega della civiltà egizia? E soprattutto, parliamo di attese: cosa vi aspettate da un museo egizio? Appunto: sarcofagi, mausolei, tombe (e le differenze sarebbero?), papiri, reperti che vanno dagli utensili casalinghi ai casalinghi post-mortem, statue di sfingi, dinività e imperatori, ancora statue. E andiamo, vi sparate la "culturalissima e artistica" combo Stargate + La Mummia e siete a posto. Scherzi a parte, è roba da veri curiosi del genere. O bambini, appunto.
Al piano inferiore, due sale di tutto rispetto: vi trovano alloggio le statue di divinità, imperatori e le immancabili sfingi. Certo che dopo la decima statua identica della dea Sekhmet, cominciavo a nutrire dei dubbi pure su questa sezione. Un po' come i busti di un Giulio Cesare, moltiplicati qua e la' senza alcuna logica.
Archeologia, punto e stop, a mio avviso è difficile parlare di arte, nel senso moderno del termine: anche questi reperti rientrano naturalmente nel novero della cultura e della rappresentazione, ma è tutto troppo naif. In fondo parliamo di millenni addietro. Ho così apprezzato, al contrario, le didascalie a guida della collezione, ovvero l'impronta storica, sintetica e precisa, in particolare le informazioni in merito alla conquista macedone di Alessandro Magno, la fondazione di Alessandria, il successivo periodo Tolemaico, la conquista romana, il periodo copta insomma.
Una volta e mai più.

Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli
La pinacoteca si trova in cima al Lingotto, il multi centrum multi piano a forma di lingotto appunto, lo scrigno di Renzo Piano, un po' centro commerciale un po' sede espositiva e fieristica, che ospita peraltro i due Hotel Le Meridien, dei quali il nuovissimo Art+Tech è un grandissimo lavoro di design ultra moderno e radical chic. Ospita anche la facoltà di Ingegneria, se non erro.
Nel 2002 gli Agnelli fecero donazione all'omonima fondazione del loro patrimonio artistico, relativamente ai quadri. Poca roba. Toviamo qualche Matisse, un Picasso, un Sironi, un Modigliani, un Balla mi pare, qualche Canaletto e altri, senza possibilità di inquadrarli in un'affinità tematica o cronologica. Una superficie minima per un numero davvero limitato di opere. La temporanea è al momento composta da una collezione di ceramiche regali, di manifattura napoletana per lo più. Per vecchiette.
Prezzi da petroliere (7 euro) e servizio da barbone. Meglio di tutto, il panorama che si gode dalla cima del Lingotto, "chè Torino è tutta tua", pur non avendo una Tour Eiffel.

Sentire - Una mostra da ascoltare
Una piacevole sorpresa questa mostra alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, dal 1 giugno al 23 settembre 2007. Per svolgimento e originalità, una delle mostre dell'anno. Da trattare in un post ad hoc. Intanto, consigliatissima.

GAM di Torino
No, non ci sono stato alla Galleria di Arte Moderna. La visitai in passato e, visto che Torino è per antonomasia la città più contemporanea d'Italia, ci si deve per forza fare un salto. Visita doverosa.
Ed è subito Taglio di Fontana (altresì Attese).

Quadrilatero
Se noi abbiamo Piazza Erbe, i torinesi hanno il quadrilatero. Di recente ci hanno pure messo le mani, lo sforzo di rimodernamento c'è stato e si vede. Certo, ora il quadrilatero romano o latino riprende un po' troppo le caratteristiche del quartiere latino di Parigi. Del resto Torino coi suoi boulevards è la Parigi italiana, per forza di cose visto il gemellaggio storico Sabaudia-Francia. Una zona a due passi da Piazza Castello con rigogliosa vegetazione di ristoranti, vinerie, bar e lounge bar dove prendere l'aperitivo alla milanese. Frequentato, come vuole la leggenda, anche dalla Torino bene. Frequentato, come vuole Sentenziosi, dalla Torino tamarra. Chè non bastano dei boulevards per fare della Torino made in Napoli una Parigi. I locali più in, così ci dicono, dovrebbero essere il Km5, l'Obelix, il Why not Coyote Ugly e il Marhaba. Non gli abbiamo frequentati, eravamo sbronzi in un dehor qualsiasi, con presenza di figa tendente a meno infinito. E sarà una costante del nostro soggiorno. Mon dieu.

Torino Traffic Festival: Daft Punk and more


Eccoci qua. Anzi no. Mentre a partire dalle ore 20.30 al parco della Pellerina stanno suonano i danesi WhoMadeWho, un gruppo che eravamo dannatamente curiosi di sentire dal vivo, quanto meno per gustarci la eccellente "Space for rent" (ascoltatevi qui questo gran prezzo ragazzi), noi alle 21 eravamo ancora al posto di cui sopra nello stato di cui sopra. Teneva piede il famoso sillogismo Sentenziosi, avvallato da alcuna solidità pratica: "Se siamo in ritardo noi, figurati gli altri". Il nostro taxi partirà alla volta della zona concerti alle 21.40. Un viaggio che ha dell'assurdo, con un tassista forse più etilico di noi che ci racconta di concerti di e per soli rumeni e di ospedali di diciotto piani con ascensori guasti all'ottavo, e "Meno male che non fumavo ai tempi!". Avrà iniziato a fumare poco fa. Erba.
Se perdersi gli WhoMadeWho fu un errore madornale, perdersi gli LCD Soundsystem fu una vera operazione da coglioni. Eravamo ancora più curiosi di ascoltare la band newyorkese campione esemplare di quella fusione rock e dance elettronica che già uno spiritato Frut1 recensì coi toni di sfarzo, pompa magna e fanfare nei mesi addietro. "Sound of Silver" è un grande album, e volevo sincerarmi della qualità live di alcuni pezzi che ammiccano spudoratamente a Moroder. C'è chi se li ricorda per "Tribulations" nonchè per il banger, un po' troppo commerciale per i miei gusti, di "Daft Punk is playing at my house". E, manco a dirlo, è proprio James Murphy, l'eclettico cantante-produttore-musicista ad annunciarci i Daft Punk. Che si esibiranno "appena" mezz'ora dopo.
In verità ascoltiamo gli ultimi cinque minuti della loro esibizione, decisamente diversi dall'attesa: ottimo ritmo, ottimi strumentisti, ma poca, pochissima variazione per quanto concerne questo frangente circa il quale vi documentiamo col seguente video:


Se non vedete il video, cliccate qui

Cosa succede nel frattempo?
Il peggio dell'italianata, non sono mancati momenti tragicomici. Se da un lato il dj set era modesto (e molesto) ma ancora digeribile, sicuramente è da mandare a cagare il presentatore, lo stantuffo giovane di Giletti, un figuro forgiato dagli ideali di "Libertè - Egalitè - Su le manè!", iscritto alla School Of the Urletti di Michael Jackson (Aù!, Sìììì, Su Torinoooo, Grandii), il quale, in scia ai momenti più trash di Amici di Maria De Filippi, cerca disperatamente (fallendo dalla A alla Z) di coinvolgere il pubblico in un balletto a tutte braccia e mani, mimato da un collettivo di pseudo-ballerini che ci credevano meno di lui e si sentivano idioti non poco, il tutto al ritmo di una canzone di Momo, la neo artista della canzone-cabaret protagonista del recente Sanremo che Chiambretti sta cercando di lanciare da mesi a Markette (e che in verità è molto brava, ma cazzo c'entrava in quel frangente?). La cosa sarebbe plausibilmente dovuta durare il tempo di una canzone, ergo 3-4 minuti. Termina dopo trenta-secondi-trenta, tra indifferenza e prese per il culo.
Butel1: "Mh, che è sta minchiata?"
Butel2: "Non saprei, forse pensa di far ridere qualcuno"
Butel1: "Mi stai dicendo che quello pensa pure?"
Imbarazzante.
Si cercava naturalmente di tirarla per le lunghe perchè, insomma, montare il palco dei Daft Punk non è roba da cinque minuti, questo lo capivamo. Ma non si può procedere a inscenare quella roba, credo sia costituzionalmente vietato dall'articolo nel quale si rimanda al libero accesso alla cultura da parte di tutti: qui si da' a tutti accesso all'anticultura, coercitivamente.
Ad ogni modo ad un certo momento il concerto inizia, intorno alle 22.40. Bando alle ciance, visionatevi i video per farvi un'idea piuttosto precisa dello show, per tipologia e qualità.
Qui la prima parte di due. Per chi non vedesse, cliccate qui




Qui la seconda parte. Per chi non vedesse, cliccate qui.




Ricordiamo in primis che Sentenziosi è stata a vedere la prima del loro Alive tour a Parigi, al palazzetto di Bercy. Premessa doverosa perchè, nell'analizzare i pro e i contro, ci sprechemero inevitabilmente in riferimenti antitetici alla tappa parigina del nostro beniamino duo di robottini.

PRO
-artisticamente lo show è una gran cosa, non si discute. Nel senso che non si discute, non puoi dire che "Beh no, cioè, i Daft Punk in concerto proprio no guarda...", non puoi e basta. Cioè puoi, ma devi stare male.
-la sinestesia audio-video, dove video sottintende a luci, strobi, schermi, è confezionata magistralmente, comunque e dovunque la si metta (in un palazzetto o fuori da un palazzetto)
-la scaletta musicale è ovviamente sempre la stessa, ovvero geniale, con qualche leggerissimo, quasi impercettibile ritocco media res (e ciò allontanerebbe i millennari sospetti sul fatto che il duo parigino manco più si presenta ai concerti e manco suona, mandando due figuranti con un cd mixato)
-il canovaccio è sempre lo stesso, ovvero un'equilibrata sintesi di sali e scendi, quando dopo un'ora appena staccano tutto, fanno finta di sloggiare, poi tornano, poi applaudono e fanno finta di sloggiare di nuovo, poi ritornano per il gran finale, poi si illuminano di led rossi e sembrano spiritati, e tutto il resto del cucuzzaro
-un pubblico eterogeneo: quarantenni figli del rock che fu, sedicenni figli della disco music che, a sua volta, è figlia dei Daft Punk, ventenni-trentenni amanti dell'elettronica di qualità, seguaci dark, sedicenti indie-rockers e molti altri (vd. sotto)
-la tappa di LouReed ha segnato ventimila persone secondo LaStampa.it. Qui, se non abbiamo replicato, c'erano comunque più di diecimila persone. Certo, oltre la quantità, la qualità?

concerto daft punk torino
Una serie di foto del concerto dei Daft Punk a Torino

daft punk traffic festival torino


torino daft punk


daft punk torino

CONTRO
-Gli avventori. Tutti. Nessuno escluso. Un livello di tamaraggine e truzzaggine a dir poco universale, Milano e Verona insieme presentano meno esempi del genere. Sentenziosi era allibita e a momenti decide di togliersi gli indumenti dalla vita in su, per mimetizzarsi meglio. Ecco il vero "problema" del Traffic Festival di Torino: è gratis. Se è gratis, dico "Aperto a cani e porci". E c'erano sia i cani (simpatiche zecche coi rastoni sporchi, l'olezzo di ascella, il cane unto a seguito), che i porci (simpatiche sedicenti indie-rocker con la mona che puzza), c'erano gli adepti dello sballosissimo tiro di canna all'aria aperta, oltre ai semprefatti fermi alle esperienze della Amsterdam anni '90 e, IMMANCABILI, quelli del pogo (soldati) e quelli del pogo duro (generali). Presenti anche molti spagnoli, il popolo a-estetico per eccellenza. Niente da fare: meglio i concerti da 40 € a biglietto a far da filtro. A Parigi un simile problema, infatti, non si è presentato.
-Gli avventori/2. Se sul tipo di avventore possiamo chiudere un occhio (ok è gratis), ZIO CANE non se ne può più di 'sti rottinculo ai quali dici "Gratis vecchio!" e vengono tutti a prescindere, nemmendo sapendo perchè ci vengono, chi suona, cosa suona.
Butel1: "Scusa gli LCD hanno suonato New York I love You?"
Rastone tipo: "Chi sono?"
Avremo parlato con una ventina di persone. Voglio sperare che fossero gli unici venti coglioni che a malapena sapevano chi fossero i Daft Punk, possibilmente non solo "Quelli di arau de uorl, no?". Insomma, se vai ad un concerto è anche una bella cosa, anzi è sensibile per la tua esperienza, trovare degli appassionati seguaci dell'artista, alla pari tua, coi quali scambiare quattro chiacchiere spensierate. Niente da fare: meglio i concerti da 40 € a biglietto a far da filtro. A Parigi un simile problema, infatti, non si è presentato.
Aggiornamento
Riporto un commento rilasciatoci da G3nocid3, anch'egli presente e sensibile all'E.A.T. (effetto avventori traffic):
"Noi eravamo in prima fila al concerto dei Daft.. .si per un 10-15 minuti massimo!! tutti sti deficenti che pogavano rendeva impossibile seguire il concerto! hanno fatto male alla mia ragazza e a una signora anziana (francese che portava la maglietta dei Daft punk:)). Una cosa veramente vergognosa...quella sera ho capito perche i chemical a milano costavano 57 euro... Ma cazzo possibile che solo qua in Italia non si puo andare a un concerto cosi ?????!!!!!"
-Capitolo pheeghe. Chi ne ha viste, alzi la mano. Sangue di Giuda, come direbbero in Puglia, ma dov'era la figa? Un colpo bassissimo al nostro ormone, una vera ginocchiata nelle pudenda. E, del resto, una costante di tutti gli eventi Traffic. Sarà un caso? Non c'entra il prezzo del biglietto (e a Parigi c'è comunque figa da ogni parte), credo sia un problema intrinseco al Festival, altro non saprei dire. Per dimenticare abbiamo dovuto fare intenso ricorso alle scorte alcoliche autoprodotte by Sentenziosi, una strana vodka-Red Bull, ribatezzata per l'occasione Around the World. Fidatevi, le scorte in da house sono un necessaire al Traffic, dopo l'esperienza dell'anno scorso - allora furono gli Strokes - sappiamo che avvicinarsi al bar a concerto in corso è letteralmente impossibile.
Butel1: "Devo sbronzarmi"
Butel2: "Ma non sei già sbronzo?"
Butel1: "Gimme some more, baby"
Butel2: "Prendi un po' di Around the World"
-La diffusione audio non era male, ma di livello inferiore a quella ottenibile, ad esempio, dentro un palazzetto, come a Parigi.
-A conseguenza del punto due, pubblico meno coinvolto che a Parigi, poco reattivo, salvo i pezzi sacri e arcinoti quali "Around the World", "One more time" e pochi altri. La cosa dev'essere passata per osmosi sino ai musicisti, i quali praticamente mai hanno alzato la mano o un braccio per battere il ritmo, come a Parigi. A momenti smettevano pure di battere la testa, per la serie, fuck les italiens!
Voto finale: 8,5

Beh, a questo punto starete dicendo: "Fuck les Sentenziosi!", dateci sta recensione del concerto di Parigi. Ok, corretto da parte vostra. Sta arrivando.

Tarick1 al Giancarlo
Dopo il concerto, il Traffic continua e si sposta ai Murazzi del Po, dove ci porta la navetta gratuita. Piccola parentesi: grande merito comunque all'organizzazione, sempre efficiente, hanno curato ogni dettaglio, e le proposte artistiche del festival sono orizzontali, a 360°. Se il quadrilatero ricalca la logica di Piazza Erbe, i Murazzi, situati lungo il Po dietro Piazza Vittorio Veneto, sono il corrispettivo di una Sottoriva feat. Interzona. Ospitano numerosi locali, di cui alcuni con ottima offerta musicale. Talvolta. Le Traffic Nights si tengono al Jam dove c'era non sappiamo chi, e al Giancarlo, uno storico circolo Arci, da sempre all'avanguardia per quanto riguarda l'offerta musicale live (oh, questo è quello che dicono loro). Il locale in effetti è proprio gggiusto, la location del resto è unica: i locali dei Murazzi sono collocati entro le mura ma a livello del fiume, sono un po' le "fogne" o "catacombe" della Piazza, ma senza puzza né topi. Ottima acustica, tra l'altro. Ovviamente, neanche qui mezza figa. Anzi, mezza sì dai. Ottima per dei menage a trois.
Suonano i Tarick1, gruppo genovese, tra i pochi in Italia votati con successo alla nuova vague elettronica, e di più: un collettivo elettronico che strizza l'occhio alla pop culture. Davvero niente male. Il cantante e leader è un omone con una voce piuttosto bassa che grazie al sintetizzatore viene distorta in maniera electro-feminime, facendo anche un po' ridere delle volte. Il proprietario (presumiamo si trattasse del titolare) li presenta come "La risposta italiana agli LCD Soundsystem!".
Promossi a pieni voti. Avete capito, pr veronesi del menga? E' questa la gente che dovete chiamare a suonare, mannaggia a voi. Eccovi una parte della loro performance, a tratti decisamente ballabile (andiamo per esempio al secondo 48, grazie):


Se non vedete il video, cliccate qui


I nostri eventi terminano qui, aggiungiamo che ce n'erano comunque molti altri in giro per il centro di Torino.

Conclusione
In definitiva la proposta artistica del Traffic è di ottimo livello, davvero. Non sbagliamo azzardando a dire che in Italia è il top del genere, al momento. Il problema è appunto il genere: totally free. La democratizzazione è intrinsecamente legata alla massa. E la massa non ci piace. Pur soddisfatti, stiamo meditando se questo sia stato il nostro ultimo Traffic Festival o meno.

37 commenti:

Abry84 ha detto...

Vecci! Daft Punk grande bomba!
Sono d'accordo con voi su tutto!
Però pheega ce n'era.
Pheega intendo Pheega.

Frut di Udin ha detto...

Ah si,ve lo ripeto:SIETE DEI COGLIONAZZI!

@butel1:mandami le foto,coglionazzo!(anche quelle degli Shitdisco)

Anonimo ha detto...

Abramo84: Naaaa, c'erano delle pheeghette ma nulla di statisticamente rilevante.
Sentenziosi lavora solo con top model, si sa.

Frut1: da che pulpito, scusa? Dobbiamo citare, per caso, una delle sue eccellenti prestazioni recenti? (sa cosa intendo, ricordi il filmato che confezionai appositamente).
Ad ogni modo ammetto che perdere LCD e WhoMadeWho in un sol colpo è stata una mossa da veri coglionazzi, d'accordo.
Per le foto, vedremo di accontentarla. Un giorno.

Anonimo ha detto...

Amici vi voglio consolare, il giorno seguente leggendo LA STAMPA ho scoperto perchè ci siamo persi il tutto (forse perchè abbiamo fatto un inutile aperitivo lunghissimo e piricolzissimo?).
Ok, a parte il ritardo cronico che contraddistingue sentenziosi nei suoi spostamenti, i concerti e nella fattispecie gli whomadewho hanno iniziato alle 19.45! No ma dico ma siamo impazziti?
Tra l'altro pure puntuali.. Che, si è mai visto un concerto iniziare puntuale in Italia?
Alle 19.45 butel1 era ancora in doccia altrochè aperitivo!
Quindi, voglio dire, questa volta, stranamente, non è colpa nostra ecco.

Anonimo ha detto...

Noi eravamo in prima fila al concerto dei Duft...si per un 10-15 minuti massimo!! tutti sti deficenti che pogavano rendeva impossibile seguire il concerto! hanno fatto male alla mia ragazza e a una signora anziana(francese che portava la maglietta dei Duft punk:)). Una cosa veramente vergognosa...quella sera ho capito perche i chemical a milano costavano 57 euro...
Ma cazzo possibile che solo qua in italia non si puo andare a un concerto cosi ?????!!!!!

Butel1 ha detto...

Butel2: inizio a nutrire dei dubbi sulla testata: LouReed non avrebbe dovuto suonare alla reggia di Venaria?
Aspetta, controllo.
No, l'hanno spostato in effetti al Parco della Pellerina. A posto, sarei andato alla Reggia come un pirla quella sera.
Ad ogni modo pare ci fossero 20.000 persone e passa. La Woodstock italiana.

G3nocid3: ragazzo, capiamo benissimo cosa intendi. Sin troppo bene, davvero. Il confessionale di Sentenziosi ti offre tutta la propria solidarietà. Sfogati ragazzo, sfogati. Sentenziosi si batte contro il concerto all'italiana e contro il pogo duro all'italiana, presente sempre e comunque e copiosamente. Senza particolare logica. All'italiana, appunto. Riescono a pogare anche ai concerti di Morricone un giorno o l'altro.
Condivido sul prezzo del biglietto, è un necessaire.

Butel1 ha detto...

Butel2: per il resto, il loureedo ha iniziato alle 21, non vedo perchè anticipare di un'ora e mezza. E che ora: di cena?
"Non si può, la ggente è stufa!"

Butel1 ha detto...

Aggiornamento
ho proprio letto or ora che erano circa in 60.000!
Ci saranno state, diciamo, 1.000 pheeghe?

Anonimo ha detto...

Vorrei farmi portavoce di un comunicato stampa del Sindacato HeadBanging FAF (FightAgainstForfora)di cui mi pregio di fare parte dal lontano 77.
"Prendiamo fermamente le distanze dall'imbarbarimento che l'attività di -pogo duro- ha conosciuto negli ultimi tempi. Ci proclamiamo contrari a queste forme di mercimonio di una pratica nobile e antica, sì sempre svoltasi all'insegna della sana e disincantata voglia di incrinare costole e frantumare rotule MA SOLO sulle innocenti note del metallo pesante.
Esprimiamo pertanto la nostra solidarietà a g3nocidio, ribadendo tutto il nostro sdegno nei confronti dei subumani responsabili dell'infelice episodio".

La nonnina cmq sta bene, ha da poco ripreso l'attività di resident dj nella balera "Non ci sono più le mezze stagioni" di Asti.

Anonimo ha detto...

oddio, 40 euri dire di noi. secondo la mia personale esperienza posso dire che anche 10 euro bastano a scremare di brutto.

ah, pogo al rogo

Anonimo ha detto...

noto che la lingua italiana non è proprio il tuo forte... ripassino di congiuntivi e punteggiatura non farebbe male... auguri

Anonimo ha detto...

Upstream: ben detto, il problema in fondo è la forfora, la forfora!

Yoshi: sì d'accordo, 40 non voleva essere una misura universale (nel senso che sì può, ad esempio, salire: dipende dall'evento - penso ai minimo 70 euro di Morricone in P.zza S. Marco). Il concetto di fondo resta: chi paga, lo vuole andare a vedere l'artista. Chi non paga, perchè è gratis, può liberamente venire a spaccare i maroni.
Inizio a pensare che dalle nostre parti sia una costante.

Anonimo: tieni ragionissima. Sono da tempi immemori un superstite dell'ondata di informalità che il web ha diffuso per le nazioni da metà anni '90 in poi.
E' un tunnel, comprendimi, non ne posso uscire.
Tra l'altro voi grammatici garanti della sintassi prescrittiva siete grandi idoli della mia tazza del cesso.

Anonimo ha detto...

I Daft Hanno fatto una grandissima prestazione.. Non ero a bercy ma ero al summercase di barcellona 1 anno fa e pukkelpop in belgio..
Questo era decisamente il migliore e il duo era piu esaltato del solito...
yep!

BUTEL08 ha detto...

Bravi ragazzi!
stasera peò ci sono i MUSE in Arena....e da bravo butel non posso proprio mancare....
see ya

Anonimo ha detto...

Grazie ragazzi^^
pero io penso sinceramente che il problema e un altro... come possiamo lamentarci ora come ora che in italia non vengono fatte piu date di vari artisti o rave legali?? con questo comportamento nessuno vuole prendersi la sbriga e soprattutto la RESPONSABILITA' per fare un evento per i giovani???? e gia da 4-5 anni che vado in svizzera alla street parade ma non mi e mai capitato niente del genere mai dovuto venire alle mani o aver paura qualcuno...e qui che bisogna cambiare le cose...noi dobbiamo cambiarle!

Anonimo ha detto...

Anonimo: la questione è che Alive è proprio un tour "migliore", la nuova scaletta presenta la solita formula mix senza soluzione di continuità ma è stata preparata sinceramente meglio delle tappe degli ultimi due anni. Questa è la mia impressione.
Torino è, ripeto, ok (8,5 è un super voto, insomma).
Ma l'atmosfera di Parigi era elettrizzante, da brividi ragazzo. Loro erano non solo esaltati ma super esaltati. E con loro tutti, dal primo all'ultimo, urla orgasmiche per tutto il palazzetto.

Butel8: sì i Muse hanno pure alcuni ottimi pezzi, ma il concerto intero... boh, mi spaventa: sotto sotto potrei avere fortissimi attacchi di cagotto verso la mezz'ora! Ho-ho, simpatia portami via.

G3nocid3: responsabilità? Chist'è pazz! Siamo in Italia guagliò, qua non teniame responsabilità, vedi de annartene!
Vabbè citare la Svizzera è stata una mossa poco equa: come il sole e la luna, l'erba e il fango, bianco e nero. L'ordine e il rispetto civile/civico della Svizzera non fanno che acuire la nostra impreparazione.
Eppure, sai cosa, quelli sono pure troppo esagerati.

Anonimo ha detto...

si ok mi sono espresso male!
la responsabilita era riferito egli enti che organizzano i festival ecc.. ma se la gente si fa male in maniera deficiente chi si prende la sbriga di organizare un evento?? se la cosa fosse piu tranquilla penso sinceramente che il numero di concerti aumenterebbe a dismisura!

Anonimo ha detto...

Concerto Muse? forse a breveun report di butel2. Forse.

Butel1 ha detto...

Attendersi una recensione di butel2, di 'sti tempi, non differisce poi molto dall'attendersi l'abbassamento termico globale.

Fantahercolani ha detto...

1. la prima tappa dei daft punk nn era bercy ma il rockness festival in scozia,quattro giorni prima di bercy.
2. i daft li ho visti al wireless un mese prima di torino. scaletta quasi uguale, molti meno tamarri.
3.le fighe c'erano eccome, forse guardavate altro
4. frase cult del festival di un tipo veneziano "cazzo pogate, è un conserto de elettronica, nn siamo a un live degli skiantos"

Anonimo ha detto...

Angelo, premesso che che qua ci sono già dei saputelli che gradiscono essere gli unici:

1)in effetti è stato così; ma inizialmente la tappa di Parigi sarebbe dovuta essere la prima, annunciata all'inizio del 2007, punto e stop. Gli scozzesi col loro festival sono saltati fuori dopo;

2)sì la scaletta è più o meno sempre la stessa, in teoria (del resto è uno show confezionato). Riguardo ai tamarri, penso sia logico: Torino era gratis e poche tappe del tour riusciranno a battere quel livello di punkabestia, davvero impressionante. Ho visto i filmati del Wireless, mi è sembrata un pò "sfigata" la location, boh.

3)massì ci siamo capiti, dire 0 fighe significa non tante. E erano poche comunque, anzi zero dalle nostre parti a ridosso del secondo schermo, quello capitato bene eri tu;

4)di tutto rispetto la frase cult, azzeccatissima. Anzi, avrebbe dovuto dire: "Daai mooona, 'ndasì a cagar!"



Off topic
E comunque volevo solo dire che dopo attente riflessioni, inizio a detestare il concetto del festival contenitore di artisti.
Ed è subito festivalbar.

Anonimo ha detto...

Beh per restare in tema daft punk non potete perdervi questo video.. è in assoluto un genio.. all'inizio sembra un demente... poi.. ditemi voi da dove salta fuori uno così!

Anonimo ha detto...

Si tratta delle "mitiche" Daft hands. Tutto senza editing.

Anonimo ha detto...

mostruosi.
fossero anke degli attori ke mettono un cd preconfezionato.
davvero strepitosi.
scenografie totali, cose del genere le ho viste fare solo dai pink floyd coi laser nei bei tempi andati.

gli imbecilli ke pogano, purtroppo, si vedono ovunque e in qualsiasi concerto, dallo ska al reggae alla drum 'n bass all'elettronica.
ci manca solo ke dei cretini si mettano a pogare sul jazz, e siamo apposhto.

10 euro bastano per scremare: differenziano tra quelli ke vanno ad un concerto perkè sono interessati e quelli ke ci vanno solo perkè è qualcosa di diverso da fare quella sera e non importa nulla di ki suona.
ma per fortuna non impediranno mai quello ke voi sembra vediate come un problema: la trasversalità della musica.
a vedere un concerto ci sono SEMPRE persone diverse, specie se è un concerto del genere.
tra punkabbestia, fighetto, alternativo, indie, e chiunque altro non vedo differenza: tutti sanno esattamente cosa li aspetta, nel momento in cui decidono di tuffarsi nella mischia, specie in un concerto gratuito del genere (dove è logico aspettarsi davvero chiunque).
non c'è da stupirsi se qualcuno non sapeva qualcosa dei gruppi ke hanno aperto il concerto: LCD soundsystem sono poco conosciuti, tutto sommato, soprattutto se paragonati ai daft punk.
io avevo sentito solo 3 canzoni prima del concerto....ora li conosco, e mi piacciono parekkio.

dividendo le spese con un compagno di viaggio sono riuscito a stare nei 40 euro a cranio per farmi la trasferta (calcolando benzina, casello, cibo, cocktail e droga leggera ai murazzi).
ci sarei andato anke se ci fosse stato un biglietto 40 euro, con la differenza ke 80 euro sono il mio budget per il cibo per una settimana intera.
dura vita, quella dell'universitario fuori sede.

fortuna ke il traffic è gratis.
ci fossero tante manifestazioni del genere, la gente si farebbe davvero una cultura in fatto di musica...

Andrea unosettesettetretre

Anonimo ha detto...

scusa, eh. non ho letto tutto il resoconto. mi sono fermata al discorso del "se fosse costato 40 euro non ci sarebbero stati cani e porci che manco sapevano chi fossero i daft punk". ora, non sei contento che gente nuova abbia potuto apprezzare e vedere un simile spettacolo e che magari il giorno dopo si sia catapultata a scaricare la discografia loro?!?!?!
l'arte deve essere per tutti. a proposito di sentenze.

Anonimo ha detto...

Giulia: "non sei contento che gente nuova abbia potuto apprezzare e vedere un simile spettacolo e che magari il giorno dopo si sia catapultata a scaricare la discografia loro?!"

Diciamo che non ci perdo il sonno, se proprio vuoi saperlo. E, aggiungo, non condivido nemmeno la svolta di democratizzazione dell'arte: in un certo senso sono fortemente contrario agli eventi artistici con target di massa (ma i Daft Punk sono i Daft Punk, e mi "piego" all'inevitabilità di un raduno da 60.000 persone).
Che l'arte sia per tutti è infatti un discorso dal mio punto di vista suscettibile di lunga discussione, ma ammettiamo sia così. E quindi?

E' decisamente improprio trovare chi è fuori luogo, sul "luogo del delitto" (l'evento, in questo caso), sei vai ad un concerto si presume tu conosca l'artista, almeno un po', ne sia magari già fan o addirittura profondo stimatore e conoscitore. E tali persone sono ben disposte a pagare, le altre no o molto difficilmente (è mica un test, non è che si "prova" un concerto). E qui entra in gioco l'importanza del rapporto tra artista e (il suo) seguito, parte integrante e fondante l'esistenza stessa dell'artista o meglio di tale status, nonchè l'importanza del rapporto del pubblico con se stesso.
Se domani muoiono i 20.000 fuori luogo al concerto, i Daft Punk non subiscono modifiche; se invece muoiono gli altri 40.000 fan, qualcosa cambia per i Daft Punk, perchè i Daft Punk di oggi hanno 40.000 fan in più, domani 40.000 in meno. Cambia, ad esempio, un loro prossimo eventuale concerto.

"L'arte per tutti" va bene anche sparata nell'iPod dopo averla scaricata, non per forza ascoltata ad un concerto rompendo pure i maroni: punkabestia, pogatori, cinghiali e altri fenomeni da circo improvvisati fan dell'ultima ora, stanno bene anche a casa.

Anonimo ha detto...

Quindi se fosse costato 40 euro il biglietto non ci sarebbero state le solite "mele marce" che fan casino? Ho i miei dubbi. Per carità, anch'io vedendo certi personaggi mi son detta:"ma che ci fa quello che manco sa chi sono??". Poi, a spettacolo finito, e ascoltando i vari commenti delle persone attorno mi son sentita felice di vedere quanto siano piaciuti. E chi lo sa? Magari dopo quel concerto i "nuovi fans" saranno disposti a pagare il biglietto per un altro spettacolo daft.

Unknown ha detto...

Uhm...premessa1: io c'ero e con me c'era 3 miei amici
premessa2: anche chi non è mai stato ad un concerto sa benissimo che sotto il palco c'è il rischio che scoppi il pogo
premessa3: parlate con qualunque fonico e vi sentirete dire che un concerto si ascolta decisamente meglio da lontano, + o meno in prossimità della regia (non a caso la mettono lì)
Per cui tutti i puristi dell'arte avrebbero dovuto sapere fin dall'inizio queste cose e "mettersi in salvo" proprio dove avrebbero potuto gustarsi al meglio ogni singola sfaccettatura del concerto.
Per quanto riguarda i rastoni con i cani, li ho solo visti tranquilli, seduti nell'erba ai bordi dello spiazzo a fumarsi delle canne e non a pogare.
Di feegha ce n'era e sorprendentemente anche in mezzo al pogo.
E poi per dirla tutta, se quello lo chiamate pogo allora non siete stati al concerto degli Arctic Monkeys a Benicàssim...
Mettere un biglietto d'ingresso? cambierebbe solo il fatto che la gente da fuori nn verrebbe perchè farebbe viaggio+alcohol+concerto=troppo per le mie tasche...
E poi l'arte è di tutti, noi italiani dovremmo saperlo bene vista l'ingente quantità di tesori artistici che custodiamo e che regaliamo ogni giorno all'umanità (salvo dare un piccolo contributo all'eventuale struttura che li ospita)...
Detto questo, nonostante il mio genere sia + tendente verso la musica indie (non a caso ho passato 4 meravigliose giornate al Fiberfib di Benicàssim), quella sera mi sono fatto letteralmente trascinare e coinvolgere dalla musica, dalle luci, dai quei due meravigliosi robot (che per altro mi sembravano parecchio coinvolti dal pubblico)...e il loro ultimo CD me lo sono pure comprato (usato e a metà prezzo, ma pur sempre originale)...

Anonimo ha detto...

ahhhhhhhhhhhhhhhhhhhhaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa....non so cosa avrei dato x andare al concerto dei daft punk ....di sicuro se fossi stata li mi sarei messa a piangere di brutto

trt81 ha detto...

Punto uno:non sapevo che Verona fosse un covo di fighe ed eventi musicali e proposte culturali interessanti (a parte il Festivalbar blehhhh scusate!!!)
Punto due:ma se eravate già andati a Parigi ed era stato un evento eccezionale con una scaletta perfetta perchè rovinarsi un cosi bel ricordo!!!
Punto tre: se un festival come il Traffic con una proposta musicale buona è gratis e funziona perchè cambiarlo!!!La musica è di tutti non solo di chi paga!!!
Punto quattro:i commenti sulla gente sono tipici dei borghesotti veneti quali siete.
Per il resto Daft eccezionali come sempre!!!!

Anonimo ha detto...

trt81: da dove arriva 'sto mediocre coglionazzo? Ah già, è un sito di perdenti, porco cane noi ci si dimentica talvolta...

Tre precisazioni: il festivalbar è LA Merda eletta a materia; non siamo borghesotti (e poi che significherebbe, lo sai tu?) nè veneti; certamente ci saranno molti eventi in una città come Verona, specie se il blog sottotitola "intenti a prendere per il culo eventi e locali di Verona".

Grazie TRTRTRTRTR: quei commenti, dei quali si sente davvero la necessità. Povera Italia.

trt81 ha detto...

Mi dispiace avervi offeso ma non sembravate tanto clementi con i commenti sulle persone presenti al concerto!!
Cmq il coglionazzo mediocre arriva da Torino!!!
Un ultimo appunto povera Italia se è necessario veramente mettere un filtro di 40 euro o più per rendere bello un concerto!!!!

Anonimo ha detto...

Ciao, 5 anni fa nel parco dove hanno suonato i DaftPunk a luglio ho visto i Chemical Brothers a pagamento. Magari c'era meno gente ma di pogo e tamarraggine ce n'era comunque.Ciò non toglie che sia stato un bel concerto lo stesso.La prossima volta che i Daft suonano in Francia pagate la trasferta e biglietto pure per me ???:P

Anonimo ha detto...

mai recensione fu più + .
me li spizzero il 9 dicembers a tokyo
spero non ci siano italioti oltre a me



cmq siete dei grossi

Abry84 ha detto...

Gente...

spot: a novembre esce CD+DVD+Cofanetto+PezzoDiPalco del concerto a Parigi...
Il 9 dello stesso mese esce una raccolta delle musiche dalle quali i Daft hanno catturato i sample... l'album s'intitola Discovered

Ciao gggiovani.

Butel1 ha detto...

Yes. Qualcosa s'era detto di recente.

Anonimo ha detto...

comunque si capisce che siete così intelligenti da ridere del vostro snobismo industrialotto..siete arguti ma lasciate un sottofondo di caminetto con il fuoco fatuo e finto. a parigi a parigi....ma va a cagher... vi ringrazio e vi saluto e vi invito in liguria