Il Butel® e il Cinema - 66 Mostra del cinema di Venezia - Recensione Survival of the Dead
Mentre la pheegga del Lido s’invola sul far della sera,
gli zombie sono sempre tra noi!
Basta con i film da intellettuale decadente ed il cinema scadente italiano, sia l’anno della svolta neopop-trash definitiva e del giro in moto con Cloney e Canalis: è cioè il momento di andare a vedere film per butei doc. Film ignoranti.
Venezia 2009
Ecco che la caleidoscopia filmica proposta alla 66 Mostra del cinema di Venezia sa accontentare un po’ tutti, inclusi gli amanti del cinema “popcorn e cocazza”, incluso il butel e la sua comoda seduta nelle ultime file del multisala di fiducia con film naif e scontati, roba che scivoli via veloce ed indolore, tra una bella scorreggia, un rutto silente e tante ascelle estive commosse.
ecco un primo piano di Romero: come gli sarà venuta mai venuta questa passione per gli zombie?
Survival of the dead: l’ineffabile trama
Premessi i capisaldi del genere, ovvero:
1- Sopravvivere e non farsi mangiare
2- Non farsi trasformare in un morto vivente
3- C’è il solito gruppo di quelli che pensano di farcela e rifiugarsi ad vitam dagli zombie
Il grande Romero cade molto in basso. Il film si fa vedere e per un amante del genere il canovaccio è seguito a regola d’arte: sangue, effetti sonori, adrenalina e tanti zombie da maciullare, ma sono venuti a mancare la paura e i personaggi con spiccata personalità, mentre i contenuti sono semplicemente mutuati da pellicole precedenti. Il film si discosta molto dall’originalità che il maestro ha saputo dare nei suoi film precedenti, trascurando temi politici ed inserendo un finale spaghetti-western.
Voto
Al butel ex intellettuale come frut1 non è piaciuto, anzi ha deluso (voto 4), mentre per il rivisitato Popfrut1 il film è stato una figata da paura, vecchio (voto 7,5). A voi il giudizio finale.