Artissima, dove la keyword è una soltanto: contemporaneo/a
Artissima è la fiera internazionale d'arte contemporanea par excellence in Italia. Qui tutto è e DEVE essere contemporaneo. Se ad esempio vai al cesso a cagare, uscendo ti rilasceranno quotazioni per la tua "Merda d'artista". Artissima si tiene annualmente a Torino - questa è l'edizione n° 14 - e abbraccia opere di decine e decine di gallerie italiane e straniere. E sono un bel po', quelle straniere. Ciò che appunto salta all'occhio anche di un visitatore naif - anche per fare un paragone nostrano con Art Verona - è lo spazio riservato alla contemporaneità non italiana, della quale la fiera d'arte scaligera è forse il campione indiscusso. Qui invece abbiamo Italia, Parigi, New York, Tokyo, Germania... sloveni, altri. E giovani, tanti, soprattutto gggiovani, ggiovani ggennerazioni dell'arte con tanta strada davanti (e forse molti ponti. Sotto i quali vivere). Del resto: "Featuring the future", cita il payoff.
"Questi 'so bbrav'": le nostre foto di Artissima 2007 L'album foto di Sentenziosi - diciamolo pure sbrasileggiando alla grande - da quanto ci è dato di vedere in rete sinora, è il più ricco di particolari delle opere. Cliccate sull'immagine per accedere alla galleria completa:
Un primo giudizio sintetico Per tagliare la testa al toro, nonchè per evitare al 99,9% di voi 25 lettori di proseguire oltre, arriviamo al quid e diciamo subito che Artissima ci è piaciuta e che non vedo particolari motivi per non tornarci l'anno venturo. Piaciuta con riserve, che cercheremo di sviscerare oltre (niente di che, la solita polemichetta gratuita mica ce la potevamo risparmiare, eh).
Voto finale: 7+
"Mani in alto, fuori i soldi! Anzi no" L'ingresso intero è di 12 €, il ridotto 8 € - prezzi onesti - ma sei Sentenziosi con l'accredito stampa entri gratis.
Giovani Sentenziosi crescono, che vuoi fà.
Veniamo subito catturati da un piccolo fastidio: la cosa meno contemporanea erano proprio i nostri accrediti stampa quindi li abbiamo firmati a testa in giù, fotografati in bianco e nero, graffiati, scambiati, e son diventati contemporanei pure questi.
Ci sentivamo troppo moderni, poco contemporanei, come infermieri negri in una corsia per albini.
Sono state create in loco anche un altro paio di opere, le nostre fotografie concettuali, già apprezzatissime in occasione delle recenti mostre ArtMinchiam a Casal Pusterlengo e 'rtePossinoAmmazzà di Spilinbergo. Le vediamo magari dopo. O magari no.
Make it new!Diceva Ezra Pound. Artissima, tra le varie, ha un doppio merito:
- di presentare gli
emergenti in un'apposita sezione,
l'avantguarde da tutto il mondo, quindi siamo dinnanzi all'arte ultra-contemporanea: 15 tizi che non ovviamente non puoi conoscere perchè sono stati selezionati da un equipe di curatori internazionali e che interpretano il tema Present Future,
una visione del tempo che farebbe da ponte tra presente e futuro e bla bla. Eh questa dev'essere nuova... come una Punto del '96.
- lodevole il tentativo di ricerca e aggiornamento, tramite una
costante selezione annuale di nuove gallerie. Quest'anno sono 17 le gallerie new entry assolute nell'omonima sezione, tutte fondate dopo il 2002. Forse meglio fondarle dopo il 2020, il 99% di esse sono da dimenticare. Scusa, quante erano? Visto? Già dimenticate!
Artissima in breve Una macchina organizzativo-espositiva della madonna,
cose che nel sistema arte italiano raramente vedi. Insomma, svariate
gallerie d'arte (131) più o meno (meno) prestigiose da 17 paesi si ritrovano ad Artissima a fare sistema - come farebbero aziende X ad una fiera di campionario Y - negli spazi espositivi del
Lingotto Fiere di Torino, con la speranza di solleticare i palati di quanti possano dare il via ad una nuova ondata di collezionismo contemporaneo. Noi ad esempio, che siamo tornati con il Mutandari d'ordinanza.
Un intero padiglione del Lingotto che, se foste così sciagurati da non rispettare un incedere rigorosamente serpentino, vi inghiottirà e stordirà con i propri quadri di arte contemporanea, le proprie fotografie molto contemporanee, le proprie sculture molto contemporanee ovviamente, le proprie installazioni video art molto contemporanee per carità, le proprie... ma che sono quelle?... le proprie... stronzate, anzi Stronzatissime.
Nessuna disattesa:
parli di arte contemporanea e arrivano cose frizzanti e molto interessanti e contestualmente tanta, ma tanta sbobba. Che l'idea che ti balena è sempre quella: "Oggi ho fatto un rutto più bello (con tutto il rispetto per i bambini eh)".
Artissima è ok ma non okeissima Le riserve non fanno capo a colpe dell'organizzazione - o comunque solo marginalmente, nella misura del gusto del comitato selezionatore delle gallerie/opere - bensì sono intrinseche all'equazione stessa
"Fiera = Arte Contemporanea". Funziona? Dipende. La generalizzazione del concetto di arte contemporanea quale "Artisti e stronsade" è sempre dietro l'angolo. Eccolo che sbuca, 'spetta che ci butto un video art da 50 chili!
Le riserve prendono piede da alcune banali riflessioni. Banali, ma in questi casi secondo me occorre partire dalle cose più evidenti:
-se io fossi stato Andy Warhol, avrei dato un impulso fondamentale all'arte degli ultimi 40 anni e avrei ad un certo punto constatato che l'arte del '900 è anzitutto marketing, mercato. Ok, io non sono mai stato Andy Warhol, ma la sign... ehm il signorino ha ragione. E quindi
ci sono apposite fiere d'arte - Artissima è una di queste - che danno impulso e amplificano il fenomeno. Ok, sono d'accordo, anche l'arte necessita di promozione.
-ma, siccome l'arte è tale perchè si legittima anzi si autolegittima negli appositi spazi, gli spazi dell'arte (musei, gallerie...), siamo proprio sicuri che l'arte c'azzecca sempre in Fiera?
La Fiera è ascrivibile agli spazi dell'arte?-anche ammesso ciò - siamo nel 2007, ammettiamolo, mica ci facciamo problemi - torniamo al mai troppo sviscerato discorso del giudizio soggettivo, il giudizio critico-estetico del singolo individuo, dinnanzi all'opera d'arte. Un discorso che non trova MAI uno status quo nel corso della storia e che oggi - dalla critica contemporanea - viene per lo più trattato come "rivalutazione totale del giudizio soggettivo", vale a dire non c'è arte nè artista senza il proprio uditorio (torniamo al discorso dell'arte = mercato). Ma il punto non è questo. Il punto:
io soggetto mi trovo in difficoltà quando passo per le gallerie di arte contemporanea, per le mostre e le varie Artissima e compagnia perchè io ritengo che
il confine tra arte e non arte si faccia molto, molto, sempre più labile perchè ho l'impressione che ci sia tanta, tanta paccottaglia.
Insomma, sicuri che tutta 'sta roba sia arte?se della legna da camino gettato in terra è arte, va bene, ok

se una spirale recante la scritta "Bere birra con gli amici è la più alta forma d'arte", ok, ok

se degli sloveni che piazzano lì scatoloni e palettes fanno arte, ok, va bene (anche se secondo me è andata così: i palettes li avevano già in fiera, sono entrati 'sti sloveni in periodo ancora non-UE e, una volta colti in flagrante dall'organizzazione, hanno detto: "Hey, siamo artisti sloveni ed esponiamo qui con i nostri... blocchi di legno" Organizzatori: "Ok, abbiamo visto di peggio")

se un albero con barre rosa è arte, ci sto, ok

se una giacca recante la scritta (peraltro dannatamente vera) "Le donne ricche sono belle", ok, ci sto, è arte (già,
Joseph Beuys ha proprio dato la più sterzata nell'arte europea che il secondo dopoguerra ricordi)

se bucce di arancia a supporto di un tavolo creano una composizione d'arte, ok, va benissimo, si vede che è arte,

se le spazzole dell'autolavaggio sono arte, ok ok sono arte,

se utensili vari raccolti a caso compongono un insieme d'arte, è arte, per forza

se decine di bottiglie ghigliottinate abbandonate sul pavimento sono arte, ok, ci sta, sono d'accordo

se delle biciclette su di un parquet sono arte,

un enorme pallone dorato

e delle camicie appese al muro sono arte, ok, ok (sempre che non siano Nara Camicie!)

se dei palloncini sono arte,

dei manichini ornati e

delle brocche d'acqua sono arte, ok... sono arte, va bene

se un telo appeso al muro è arte

un cerchio nero suprematista ultra lucido e (il suprematismo originale invece non si discute)

la scenografia del concerto dei Daft Punk sono arte (effettivamente sì!), ok ok

se sono arte anche dei drappi colorati a mo' di scala cromatica

e il triangolo nero suprematista satin

se anche una calamita(gigante) con del filo spinato intorno è arte, va bene, ok,

se un ombrello sospeso sopra le nostre teste è arte, ok ok..

se il tappeto del mio bagno è arte, ok, l'avrei venduto a caro prezzo cazzo

se i butei immortalati dio sa quando e come - ditemi che non siamo noi! Ditemi che non siamo sbronzi!- sono arte, ok, allora siamo arte (grazie grazie)

allora anche un cestino Lingotto Fiere senza e con butel2squared è arte


oppure un estintore senza e con butel2squared è arte, ok ok, ci sta, è arte

E poi... fiat art!
Comunque dei "pezzi" provocatori e interessanti c'erano. E se l'arte contemporanea non è provocatoria, che arte è? [questa l'ho recuperata direttamente dal manuale della retorica, grazie a tutti per il supporto, ho otto autori che mi seguono]. Ed è qui, che si gioca tutto il voto positivo di Artissima: ricerca e provocazione.
Ad esempio le foto di questa galleria di Parigi scattate alle donne chic davanti alle boutique parigine dell'alta moda dove sosta il tizio con la giacca di cui sopra

un tentativo di fondere paesaggismo e Pollock

la versione vampiresque e mignotta luci rosse anni '80 del Bacio di Hayez

la foto di tanti inermi Superman sospesi su alcuni pali

l'immancabile pezzo di Cattelan (era lui, siamo sicuri?)

il video spassosissimo di un tizio con la testa di zucca che accidentalmente sbatte di qua e di là senza soluzione di continuità, ad infinitum

un Klimt in inedita versione inshallah

un prigioniero che ce l'aveva quasi fatta (ha incontrato un leggerissimo impedimento, "com'è umano lui...")

un aereo che decolla tra cartoni di prodotti alimentari vari

l'uomo che s'incula la gallina, apprezzatissimo dai molti

enormi tele astratte probabilmente mutuate da Isaac Mendez di Heroes

il solito specchio con la scritta sopra, in questo caso un'azzeccata "This is shit", versione da parete della celebre t-shirt "I'm with stupid"
Il pubblico
Com'è d'uopo su Sentenziosi, un occhio alle pheegh... ehm agli avventori. Ribadendo che Torino ha due facce (Torino, capitale italiana dell'arte contemporanea e il suo alter-ego Tarrino, la capitale del tarro /tamarro), ora sappiamo dove va la Torino che piasce alla gente che piasce. L'afflusso ggiovane c'è, ma non giovanissimo ecco. Pubblico over 25, principalmente over 30, fino agli over 40, divisi tra proto-intellettuali e critica del menga. A sprazzi gente pure curiosa. Alcuni grandi pezzi di gnocca, se interessa (certo).
Un rapido saluto al nostro amico(?) sempre di corsa Roberto D'Agostino, "Scioèè sapete anche voi che... con Robberto siamo amisci da 'na vita..."

(possiamo dire che non ha apprezzato granchè lo scatto) e un bel voto alla nostra opera preferita:

"Dama con cagnellino", una gran, gran sciacalla a cui risparmiamo la notorietà (e le polluzioni di Upstream) con una curiosa creatura pelosa a seguito, un essere mitologico, incrocio tra cane, cammello, asino, Chewbacca (o Chubeca, all'italiana).
Sezioni collaterali
Che nessuno di noi ha tenuto in considerazione:
-Artissima Fumetto
-Artissima Volume
-Artissima Cinema
Chiedetemi di che si tratta, e vi dirò che si curano rispettivamente di fumetto contemporaneo, cinema contemporaneo (cinese, Shangai), neo-avanguardie musicali contemporanee.
Post ex post by B2s Domenica 11 Novembre il simpatico telegiornale di Rai 2 dedica ampio spazio alla rassegna di Artissima. Tra gli interivstati, presenti all'evento... cioè... indovina un pò? Ebbene sì, il nostro
Lapo nazionale che si lancia in uno dei suoi sproloqui carichi di surrealismo. Vera arte. I concetti espressi dal
vu-cumprà più famoso del mondo erano più o meno i seguenti:
"Abbiamo (Abbiamo chi?) chiesto ad artisti di tutto il mondo di interpretare il futuro è questo è stato il risultato, secondo me eccellente. L'arte è provocazione (ah si? che novità, un'affermazione del tutto inedita - e sta facendo progressi!) un'opera d'arte deve suscitare reazioni nell'osservatore.. etc etc etc" .
Insomma le solite minchiate. Se non sei Piero Manzoni, un genio, la merda è sempre merda. Ad artissima
in mezzo a tanta paccottaglia, come già detto da B1, che colgo l'occasione per salutare (posso salutare anche la mia famiglia e tutti quelli che mi conoscono?)
c'è della vera avanguardia come quel piccolo genio che si è fatto fotografare con la giacca con su scritto le donne ricche sono più belle davanti alle griffes parigine.
Tuttavia l'arte per B2s non è tutto ciò. E che cos'è allora? Non lo so. L'arte è morta.
Conclusione
Mentre l'arte è morta, Artissima a Torino resta un evento molto interessante, tutto sommato più che positivo.
Promosso. Bene, bravi, bis.