Mentre Butel2 se andava a spasso per Londra in cerca del sound gggiusto, il 9 marzo 2007, al New Age Club, Londra è venuta a fare un salto a Treviso. Noi (me and Frut1) eravamo della partita.
Chi sono i Klaxons?
Premesso che la band possiede un sito che induce intensi attacchi epilettici (
provare per credere), se chiedete a qualcuno "chi sono i Klaxons?", potresti sentirvi rispondere con una certa probabilità che quello degli inglesi
Klaxons rappresenta un po' il sound che in questo momento va a Londra, appunto. Ora, uscendo dalla solita aura da leggenda vera o non vera (ma il
post precedente di Butel2 pare confermare parzialmente), in effetti il loro primo cd ascoltato una tantum circa un mese fa e poi mai più non si comportò così male. Manco farlo apposta restò impressa la già celebre From Atlantis to Interzone, da allora in playlist.
Nu rave a parte, estremi tecnicismi a parte (l'esperto è il Frut), diciamo a grandi linee che i Klaxons allo stato attuale sono un popolare esempio di blend electro-distorted-punk, piuttosto rude, sporc, gezze, specie per quelle chitarre che vanno un po' dove vogliono loro e gli effetti tipo "struca el boton" qua e là. Fine dei giochi. Si aggiunga che piacciono ad un pubblico danzereccio, giacché l'effetto restituito da certi pezzi è all'insegna di una buona ballabilità da denzmiusik, e che non piacciono a nessun altro musicista (o sedicente tale), nè a nessun intenditore (o sedicente tale), nè a nessun critico (o sedicente tale). Insomma, se le leve del marketing ne hanno già decretato il successo e allo stato attuale la band è impegnata in una tourné della madonna che la vedrà approcciare anche i lidi yankees-yeah-fratello, ovviamente è già all'opera tutta la controcultura e controinformazione musicale (o sedicente tale) che si augura al più presto il loro ritorno verso i confini dell'ignoto.
Vorrei dire: la musica inizia e finisce con Klaxons? Mai al mondo. Sono meglio di cotanta sbobba mascherata con le solite etichette minchiosissime tipo indie-pop, indie-rock, ecc.? Già, può darsi. MA SOPRATTUTTO: trattasi di una band che può piacere alle pheeghe? ASSOLUTAMENTE SI'. Alea iacta est. Decidiamo per la trasferta a Treviso e fanculo se il giorno prima erano a Milano e aggratis, seguiti da alcuni nostri amici
transgender (beh, amici... gente... gentaglia).
Achtung achtung!Ora, quando ci si muove in compagnia del Fruttone occorre premunirsi, qui a Sentenziosi lo sanno tutti. Ergo, mea culpa: affidandomi per l'ennesima volta alla sua teknè, ho rischiato non solo di non arrivare, ma di giungere a Pescara al concerto dei Toten Foten (trad. Zampacce Morte - link non pervenuto, internet non ne vuole sapere).
Butel1: "A che ora partiamo vecchio?"
Frut1: "Si passa per Mestre? Minimo due ore di coda, partiamo alle 14"
Butel1: "Ok amico, vada per le 14"
Frut1: "Ma ce la becchiamo comunque, tanto vale partire alle 16"
Butel1: "Ok amico, vada per le 16"
Frut1: "Tanto vale partire alle 18"
Butel1: "Ok amico, vada per le 18" - notare come, dopo anni di trasferte organizzanda Frut1 The Deficent Inc., io abbia ormai raggiunto il mio karma. Nulla può scuotermi.
Frut1 decide per una variazione extrema ratio. Alle 20.40 sono dal Frut: ora si tenta la sortita in direttissima al New Age. Arrivo presto 22.15. Il viaggio in macchina si rivela incredibilmente rilassante e il Fruttone pare incredibilmente preparato. Non mi insospettisco. Mi fa una testa tanta sulla qualità indiscutibile della sua mappa, "che con questa non mi posso sbagliare, capisci?". Butel1: "Ok amico, vada per la tua mappa."
Del resto parliamo chiaro, la strada è una e dritta, se sbaglia è proprio un coglione dai! Si esce a Mestre. Tangenziale. Appuntamento a Roncade con un amico Ing. del Fruttone. Ingegnere + amico del Frut... scattano i primi allarmismi. Ma anche no: nulla può scuotermi, ricordo. Si gira di qua e di la, in cerca del rendez vous, ma dov'è dov'è dove? Telefonate intercorse tra le due menti fanno sì che ci si ritrovi infine in un parcheggio deserto. Appostati dietro ogni angolo, funzionari della Buon Costume, minimo. Che mi venga un colpo: l'Ing. si rivela simpatico e sveglio. Deve essere laureato in ambientale o roba simile, è risaputo che l'Ing. non è un uomo normale, dio da dio toglie insomma. Ecco che subito scatta un'imbarazzante bagarre Frut1 vs. Ing (prossimo dottorando a Oxford, sticazzi) circa chi debba fare strada verso il locale.
Ing.: "Dai, nessun problema, mi seguite e arriviamo subito: ho il nagitatore satellitare TomTom" - e te pareva che non avesse il TomTom
Frut1: "Mi permetto di dissentire vecchio, io ho LA mappa, non so se mi spiego"
Rendersi conto dell'inconsistenza dell'infantile difesa di Frut1 è roba da un secondo: il TomTom vince, facciamola finita e seguiamo l'Ing. cazzo! No. Frut ormai ne fa una questione personale. La sua mappa è dannatamente informativa, non ci si sbaglia con quella. "Faccio io" "Faccio io" "Fai tu" "No no fai tu" e il mio karma stava scappandomi.
Dieci minuti dopo siamo ancora a gelare al parcheggio. Davvero la questione non mi torna.
Butel1: "Ma porco stracazzo minchia vacca boia... POSSIAMO ANDAREEEE?"
Frut1: "Ok ok, bastava dirlo. Faccio strada, usiamo la mia mappa, hey hey, E' SICURA!"
E nel volgersi verso di me con la sua usuale faccia da sicuro ebete
Questa volta senza censure, per dovere di cronaca
Fa mostra anche delLA MAPPA!
Tu...tu...tu...tu... tuuuuuuuuuuu...
Sbigottimento. Sorpresa. Sconforto. Tutto insieme, in my mind and in my body. In un primo momento rispondo così
"Non sta succedendo a te, non sta succedendo a te!"Quindi decido di passare al piano B
"Fruuuut, huhu, dove sei? Su vieni, dai vieni, seguiamo
la tua di mappa, sì sì dai, Fruuut, non ti nascondere amico..."Nulla poteva scuotermi, dicevo: il mio karma è fottuto e mi vedo costretto a prendere il comando delle operazioni.
Operation Road to New Age
Passo n°1. Immedesimarsi negli schemi comportamentali dei propri nemici e scimmiottarli:
Butel1: "Cap. TomTom, quanto dista la base nemica? ---cccrrr----"
TomTom: "Circa 9 minuti con la jeep di servizio, sono esattamente 6 km in linea d'aria, Signore! ---cccrrr"
Passo n°2. Se vuoi che qualcuno faccia qualcosa per te, carica l'impresa del maximo afflato retorico:
Butel1: "Uomini, ascoltatemi bene, mi serve un volontario... non vi nascondo si tratti di una missione di sola andata... lance si piegheranno, scudi si spezzeranno, uomini cadranno... ma noi arriveremo al New Age. O New Age o morte!"
Wohaahaooaoooo (standing ovation)
Passo n°3. La delega è il segreto del potere:
Butel1: "Cap. TomTom, la superiorità della tecnologia militare in possesso del Genio Militare è indiscutibile, ho deciso che sarà lei a guidare il primo plotone. ---cccrrr---"
TomTom: "Signor sì signore! ---cccrrr---"
Frut1: "Ma Bute... cioè Signore, allora io e la mia mappa non..."
Butel1: "Soldato Semplice Frut1, se ne vada a fare in culo lei e la sua mappa. E comunque hai rovinato lo sketch perchè non hai aggiunto "---cccrrr---" alla fine, ---cccrrr---"
Ah. La mappa di Frut1 era questa (documento Trop Secret ora segreto di stato).
Vi prego, vogliate ingrandirla per mirare l'arte del
montaggio fotografico con Microsoft Paint. Il tracciato
di quei puntini realizzato con lo strumento "pennello"
attualmente è studiato al London Art Institute: i
professori sono costernati e stanno ritracciando le
rotte dell'evoluzione pittorica post-Van Gogh. Il
Col. Giuliacci, assistito dal figlio raccomandato, ha
deciso di utilizzare il cambio dei colori quale elemento
decorativo delle prossime previsioni meteo. Mons. Ruini
invece ha proposto la "X" quale 4° segreto di Fatima.22.40
New Age Club, si diceva. Entriamo nel locale, scattiamo qualche foto, si distingue già un ottimo numero di persone e c'è già odore di pheeghetta.

Voglio liquidare subito l'argomento: ottima cosa. 7+ e viaaaa. Abbiamo osservato, indicato, maniacato, conosciuto e ciaccolato. Ma generalizzare dicendo "Simpatiche e approccevoli le trevigiane" sarebbe inesatto, oltre metà del pubblico non era di Treviso. Anzi, secondo me nessuno era di Treviso, abbondava di veneti e friuliani limitrofi.
Ore 22.50
Parte il dj set di qualità eccome. C'è che si scalda per i primi balletti. La gran parte invece preferisce fare i poseurs ai banconi. Eccome si permettono? Non ci stiamo e ne affittiamo subito uno tutto per noi quale base da cui osservare l'evoluzione della pheegasituation, bere i primi cocktail (prezzi da bar assolutamente competitivi), poter fare mostra delle nostre nuove Christian Dior nere laccate (io) e Prada marroni in pelle martellata (Fruttone), notoriamente scarpe da concerto, salutare chi non conoscevamo (star system, star system), sprecarci in un susseguo di occhietti furbi (=da maniaci), insomma allestiamo un nostro ufficio stampa & PR all'interno del locale.
Ore 22.10
Parte la band apripista. Breve nota a riguardo: trattasi di una band locale peraltro niente male davvero che si dimentica di una cosa sola, di pronunciare il proprio nome! Vestono tute da industria chimica (nulla di nuovo, per carità), rockeggiano con ottimo mix elettronico, cantano in inglese e presentano i brani in dialetto locale, in pratica non parlano italiano ma per scaldare scaldano. Bravi, piuttosto funzionali al ruolo.
"Alora, dai che cantemo... in Oxford english"Ore 24.00
Intanto il locale s'è davvero riempito, ma l'atmosfera sarà sempre vivibile, ampiamente vivibile per tutta la parte restante della serata. Ci sentiamo dei vincenti, pensa come stavamo stretti-stretti-vicini-vicini a Milano! Discorso a parte per il caldo, i cui primi effetti sono visibili sul volto di Frut1 ribattezzato subito CondensaMan.
Ore 24.01
Dopo che mezzo New Age ha creduto che quelli fossero i Klaxons, i ragazzi salutano e smentiscono. Quindi salgono i fonici che preparano il palco per circa 20 minuti manco arrivassero gli Stones. Infatti non arriveranno.
Ore 24.20
Ci si accontenta dei beniamini della serata. Di loro finora s'era fatto notare solo l'immenso pullman da trasferta dotato d'ogni comfort parcheggiato sul retro: roba da fottute rockstar. Rapidi saluti tipo: "Sì sì ciao ciao" e il concerto ha inizio.
Ora, a differenza dei mollaccioni che affossano i Klaxons con
cavità orali sindacanti tecniche sentenze (nobile causa, peraltro), i veri e originali Sentenziosi vanno oltre: noi chiamiamo in causa la moviola, alla faccia di Bissshhcardi. Ovvero giriamo un paio di video che abbiamo prontamente uploadato su YouTube.
Lettori: "Uè, ciumba questo è valore aggiunto, figa".
Butel1: "Grazie grazie ragazzi, dovevamo fare il salto altrimenti avremmo perso il treno 2.0".
Lettori: "Mammami butei, ma che mo c'avete pronti altri sketch?" - ci leggono da ogni parte d'Italia, è chiaro.
Butel1: "No. Un saluto a grandi e piccini".
Dicevo, iniziano i Klaxon alla fine e partono proprio con la già citata From Atlantis to Interzone. Et voilà:
Bene. Ora possiamo riparlarne. A mio avviso, se la produzione dei Klaxons è buona e ci può piacere, pure il live ci può piacere (faccio notare che nessuno è rimasto fermo un solo attimo), ma dobbiamo ammettere che la resa e l'esecuzione dal vivo sono... ehm... diversi ecco. A ben vedere, i componenti sembrano un po' svaccati, un po' fuori tempo, in scia all'atteggiamento da rock star arrivata "me ne sbatto". Più che suonare pare strimpellino ossessivamente quel cazzo di strumento e più che cantare pare urlino disperatamente fuori tempo. Secondo noi fa tutto parte dell show. L'aspetto positivo è che anche il pubblico se ne sbatte e si muove e continuerà a muoversi ad ogni canzone. Il concerto durerà all'incirca un'ora, i Klaxons suonano l'album opera prima più qualche demo precedente.
Da segnalare 1: che il gruppo, come detto, era in tournè. Appena terminato, appoggiano gli strumenti e levano le tende. Di corsa, ho detto di corsa. Il pubblico non li richiama: niente F-o-r-z-a p-a-n-i-n-o, insomma.
Da segnalare 2: che non è stata apprezzato il loro totale sdegno della lingua italiana. Nel senso: hey, siete inglesi parlate inglese e non rendetevi inutilmente goffi coi soliti: "Tsciao, como sta?" "Tiuto bbenny?" "Hey, tschiao, gruatsia!". Al che si sprecavano gli echi degli sfottò e ad ogni "Gratsia" rispondeva scocciato un butel con "Lassa star me morosa!".
Voto concerto: 6,5.
Ore 24.20 - bis
Contestuale all'inizio del concerto, parte uno sconclusionato accenno a illogici movimenti collettivi che coinvolgono senza pieta, volente o nolenti, gli spettatori di fronte al palco. Trattasi di ballo? Macchè. Trattasi di euforici ancheggiamenti? Macchè. Trattasi di saltelli? Ni, fuochino, in effetti c'erano anche quelli ma... Trattasi di POGO? Sì, o almeno c'hanno provato. Dio sa quanto sia tedioso il pogo ossessivo e insensato. Fenomeno ormai eliminato altrove (nel senso o si balla o ci si prende a sediate-bottigliate-cazzottate), il POGO in Italia è ancora il passepartout dell'alternativo mediocre.
Per il momento, comunque, ci si limita ancora a saltellare-saltellare-oh-oh. Noi siamo tra l'ottava-nona fila. Del resto, l'altro fenomeno collaterale è quello dei rincoglioniti che staranno TUTTO IL TEMPO con il videofonino in mano a filmare e fotografare come avessero il braccio ingessato in quella posizione. Disprezzo.
"Vecio super foto vecio!"
Ore 24.25
Qualcuno è stufo di saltellare e intuisce che l'ora è matura per passare agli spintoni. E prime file a spingersi. Noi restiamo in ottava-nona fila. Non ci avrete mai. Si fa tuttavia sempre più palpabile la voglia di divertirsi fino alla fine, non c'è che dire: l'avventore medio, a differenza dell'accattone alternativo di Interzona - Vr, è un "alternativo" estremamente glam, fottutamente glitter e sempre simpa vecchio. Ciò è apprezzato assai da Sentenziosi.
Ore 24.30
Intanto continua a farsi strada la cloaca dello pseudo-pogo. L'occasione fa l'uomo ladro: hai visto mai che ci scappa na marpionata con le pheeeghette? E' dura, il confuso movimento collettivo delle prime file subisce un'evoluzione. Le prime 7 file ormai sono tutte prese "duro duro". Io e Frut1, che insieme ad altri 5-6 vittime sacrificali eravamo gli unici ad esibire qualcosa di lontanamente avvicinabile ad un ballo, ci scambiamo lo sguardo di chi deve serrare i ranghi al più presto.
Ore 24.35
E' come temevamo. Ciò che inizialmente pareva un saltellare e successivamente un imbarazzato urtarsi, si trasforma. Prende piede dalla fila n° 3 il movimento caotico che si propaga a onde circolari spiralidose inglobando, coinvolgendolo attivamente, qualsiasi cosa e/o persona: la pista diventa una GrandeAnimaAolante che tutto risucchia e chiama sè, senza scampo. Qui un'accenno della prima fase, oltre avrei rischiato la mano:
Ore 24.40
In sesta fila tutti vediamo un ragazzo cadere. E' calpestato. Tenta di rialzarsi. Mai più pervenuto. Meno uno. Presto seguiranno il numero due e tre. Sembra il varo della nave in Fantozzi ad opera della Contessa Mazzanti Serpelloni Vien Dal Mare.
Ore 24.45
Siamo circa all'ottava canzone, poco oltre metà concerto. L'ottava fila cede DEFINITIVAMENTE. Il nostro intervento nella mischia si fa improcrastinabile. Iniziano le "danze" anche per noi. Stuntch. Ouch. Daje daje. Per il momento va meglio del previsto.
Ore 24.50
Complice l'innalzamento ritmico della nona canzone (non chiedeteci quale, nessuno sa come si chiamano ste canzoni grezzate, urlate e stonate ma cazzo se fanno muovere il volgo). E' dura, si incassano lopez e low kicks. Frut1 tenta di indietreggiare ma, dannazione, sino a questo momento non ci siamo mai accorti che alle nostre spalle aveva preso piede, sempre ad inizio di concerto, un movimento parallelo e identico a quello delle file anteriori: in questo momento siamo in pieno occhio del ciclone! Tento lo scatto probatorio, fosse anche solo quale testamento spirituale. Estraggo la macchinetta dalla fondina, alzo il braccio a più non posso, in punta di piedi, saltello. Il risultato è questo
"Lavate i cavei vecio!""Ormai sono ovunque", è lo slogan che meglio descrive la "cosa" in atto.
Ore 24.55
"Cara Mamma, perdonami se in questi anni ho combinato solo stronzate...", Frut1 ha quasi terminato la propria lettera d'addio quando insieme si decide di tirare fuori le palle. All'urlo di "O POGO O MORTE" passiamo al contrattacco. Duro: punch, high kick, high punch, roundhouse kick sponsored by Chuck Norris. E ancora: mezzaluna, haduken, ci mettiamo tutto quello che tiriamo fuori dal cappello, ormai Van Damme ce fa na pippa. Mancano solo i fumettoni con "Sdang!" "Bang!" "Boomp!" del telefilm anni '60 di Batman, ve lo ricordate?
Qui Frut1 uno (sulla destra con polo mezza manica rossa, ormai nudo), sferra un bastardissimo left jab sulla schiena del ragazzo stellato: per lui concerto finito, si allontana gemendo con mestizia. Del resto era vestito da culo, mi sento di giustificare l'intervento scorretto di Fruttone.
"Hey, guarda li!" "Dove?" BOOM!
Ore 01.10 o giù di li.
Termina il concerto. Siamo vivi.
Oltre le esagerazioni e le leggende, la cosa è stata dannatamente divertente. Il New Age si è trasformato in ring con annessa sauna: CondensaMan ha perso 15 chili. Di liquidi. Io ho riportato contusioni multiple ma sono tornato con uno scalpo, oltre ad aver posato la mano su tette e culi assolutamente involontariamente (giuro!).
Ore 01.15
Parte il dj set, piacevole riscoperta: e altre due ore di dance-dance-dance, dall'indie-rock ai remix dei Daft, passando per molta, molta elettronica recente e recentissima. Oh yeah. Il pubblico è stato decimato ma si conserva la creme dei "glam ravers". Da ring si torna al dancefloor.
"Vecio che sballo... quasi quasi mi faccio anche la pheeghetta li davanti"
Nota di merito per questo ragazzotto barbuto che rispolvera la sempre apprezzabile "I Love NY" t-shirt. Bravo.
Butel1
videos by Frut1
contributo fotografico di M.