Festival della Letteratura Mantova 2007
Festival della Letteratura di Mantova
Aggiornamento
Programma del Festival Letteratura di Mantova 2008
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Come direbbe Gandalf: "Prenotate, sciocchi!". Gli eventi del Festival della Letteratura vanno a ruba, vi conviene prenotare ORA ciò che vi interessa. Le prenotazioni online sono aperte da oggi. Anche se ormai, a ben vedere, pare già tardi: le cose più ghiotte, son belle e andate. Restano gli ingressi liberi, ad esempio per le proiezioni.
Ciò vale a dire, possa venire un mal di pancia titanico a tutti gli stracciamaroni lì solo per presenziare, ergo occupare posti e non interessati. Un po' come il tutto esaurito ai tempi delle lezioni all'università: c'era sempre qualche personaggio poco utile a se stesso figurarsi agli altri, la cui ostinata presenza (altrettanto inutile) ti invitava ad accomodarti per terra.
La scelta di Sentenziosi
C'è chi ha il Vinitaly e chi ha il Festival della Letteratura. Quando noi abbiamo il Vinitaly, loro vengono a Verona Fiere, quando loro hanno il Festival della Letteratura, nessun veronese va a Mantova. Come sempre l'alcol unisce, la cultura... un po' meno. E' un dato di fatto. [tra l'altro nella fauna decadent, Sentenziosi è snob, sceglie l'autoditattismo e appoggia il partito E.U.A., Europa Unita nell'Alcol. Ma questi son dettagli di poco conto].
Quattro, forse cinque anni fa, Paolo Valerio, attore e regista di teatro, attuale direttore del Teatro Nuovo nonché cittadino ammanicato nelle attività culturali scaligere le più trasversali, mi disse una cosa che per lo più ignoravo fino ad allora, e che spiegherebbe in parte la mancata migrazione verso quel di Mantova nei giorni del Festival della Letteratura: "La libreria nel 2000 è vista come un luogo che allontana, un luogo di cultura difficilmente accessibile, elitaria, per pochi. E perchè dovrebbe esserlo? Non saprei. Ma tu pensa Butel1, che il fatturato dell'editoria è raddoppiato, proprio RADDOPPIATO, da quando si sono moltiplicate le iniziative editoriali in allegato a giornali e riviste: ecco, l'edicola è il contrario della libreria, non allontana, avvicina. L'edicola, non la libreria. Il bar con le partite di calcio, non il teatro. E così via". Il tutto poi si chiuse con un w l'Italia e una sbronza (no dai, menzogna). Uomo drastico e sincero. Ad ogni modo il Festival può fare a meno di chi non va in libreria, di gente ce n'è e hai voglia.
Ma questa polemica che c'entra? In verità 'na bella cippa, ma non avevo voglia di fare ricerche sulle onirificenze riconosciute al Festival della Letteratura di Mantova.
Mantova. Una città, un Festival. E basta
Voi sapete cosa succede a Mantova durante l'anno, a livello di "aggregazione giovanile", di "super serate", "eventi vecchio"? Nulla. Sullo Zanichelli, Mantova è un eufemismo di "palla di fieno rotolante". Eppure, i numeri del Festival della Letteratura dal 5 al 9 settembre, giunto quest'anno all'undicesima edizione, sono impressionanti. Migliaia di avventori a passeggio cacciando libro, o a passeggio (=cazzeggio) e basta e già che ci sono tirano su qualche volume.
C'è praticamente ogni casa editrice, ogni novità del 2007, ogni settore. Di tutto e di più, fa le scarpe anche al Salone di Torino, per dire.
Il Festival della Letteratura è a mio avviso un chiaro esempio di "Se vuoi, ce la fai". Verona nè vuole, nè fa. Ma facciamo gli spritz migliori, appena dopo i padovani.
Funzionamento
Resto comunque dell'opionione cje a rendere questo un ottimo esempio di promozione culturale non siano tonnellate di alberi tagliati, stampati e rilegati a libro, bensì gli eventi a corollario: ad esempio incontri con gli autori, tavole rotonde, discussioni con docenti e altri esperti. Dalla mattina alla sera in tre fasce (9-13, 14-19, 20-24): si parte con la colazione con l'autore (ad esempio al caffè letterario Bar Veneziano), si prosegue con gli incontri pomeridiani, mentre le serate sono soprattutto (ma non soltanto) riservate alle proiezioni cinematografiche.
Programma
Come detto, il Festival della Letteratura si svolge dal 5 al 9 settembre 2007, dalle 9 alle 24, nei luoghi del Festival cui si aggiungono gli eventi ospitati in varie location più o meno caratteristiche (Palazzo Tè, Palazzo della Ragione, Palazzo del Mago... ma anche bar, cinema, licei, e altro).
Trovate TUTTO il programma giorno per giorno nonchè i .pdf da scaricare su questa sezione del sito ufficiale: dateci un'occhiata.
Quest'anno ho notato che si è deciso di dare più spazio alle proiezioni. Proiezioni? Sì, nulla di sbagliato nè fuori luogo: secondo me il cinema, il film è il grande romanzo degli ultimi cento anni. Per il resto, basti dire che ce n'è per tutti i gusti, incontri con autori/scrittori, esperti del settore, incontri sull'arte tout court, discussioni su filosofia e autori, incontri sul linguaggio mafioso come anche diatribe stato-chiesa (per poi scoprire che si tengono alla stessa ora negli stessi luoghi...?), monografie su scrittori e altri artisti, guide al cinema perverso, incontri di letteratura per ragazzi (anche questa occupa molto spazio), chi più ne ha più ne metta, perfino una critica al cinema di Star Trek con il supporto dell'astronata Umberto Guidoni.
Come sempre, de gustibus: ognuno troverà cose molto interessanti, cose poco interessanti, cagate pazzesche. In tutta onestà, quest'anno vi trovo diverse cagate pazzesche, del resto l'edizione di due anni fa resta di livello eccelso, eh.
Può capitare che più eventi si accavallino, in quel caso vengono riproposti ad orari sfasati in un secondo momento. Per partecipare, si paga una quota ridotta, quasi simbolica, in genere tra i 4 e i 6 euro, raramente di più (salvo una recita teatrale con Albertazzi, mi pare).
La scelta di Sentenziosi (come si diceva nel sottotitolo, insomma)
Non si è ancora capito se qualcuno da 'ste parti va al Festival della Letteratura di Mantova, del resto è risaputo Sentenziosi ormai è tronfia, oltre la cultura. Dovessi essere della partita, parteciperei a questi eventi:
THE PERVERT’S GUIDE TO CINEMA
al Cinema Mignon
di Sophie Fiennes, Gran Bretagna/Austria/Paesi Bassi, 2006, 50’versione originale inglese, sottotitoli in italianoAnteprima italiana
“Il cinema è la forma d’arte perversa per eccellenza: non ti concede ciò che desideri, ti dice come desiderare”: parola di Slavoj Zizek. Il celebre filosofo e polemista sloveno è anche un ferratissimo cinefilo. Questo esilarante e innovativo documentario in tre parti diretto da Sophie Fiennes è un vero e proprio saggio in forma di film, in cui l’irrefrenabile Zizek ci conduce in un tour de force (psico)analitico tra alcuni dei più grandi film della storia del cinema, e alcuni dei peggiori, letteralmente addentrandosi nelle loro scene e affrontando, con il suo approccio poliedrico e sempre sorprendente, autori come Hitchcock, Bergman, Chaplin e i Fratelli Marx, ma anche film di successo come Alien, Matrix e Lost Higway.
QUALSIASI COSA PUÒ ESSERE UN’OPERA D’ARTE?
di Massimo Carboni, Maurizio Ferraris
Circolo Arci Virgilio - Palazzo del Mago
Euro 4.00
Che cosa distingue un’opera d’arte da ciò che non lo è? Il nome dell’artista? La finalità per cui viene fatta? La sua rispondenza a un canone estetico riconosciuto da una comunità? Oppure ci stiamo ponendo una domanda che non ha senso? Parliamone insieme al filosofo Maurizio Ferraris e allo studioso di estetica Massimo Carboni.
ARTHUR RIMBAUD. QUOI? L’ETERNITÉ…
al Cinema Mignon
di Etienne Faure, Francia, 2005, 58’versione originale francese, sottotitoli in italiano
Un omaggio a un poeta universale e senza tempo, delle cui parole oggi più che mai sentiamo il bisogno, quando la sua mitologia rischia di farci scordare chi fu davvero: una figura unica nella storia delle letteratura. Il documentario propone documenti originali, manoscritti, estratti di film, testimonianze d’epoca e odierne, per condurci sulle tracce del vagabondare febbrile e della biografia di Rimbaud. Una sarabanda di immagini e una moltitudine di voci, celebri e sconosciute, tutte ugualmente appassionate di Rimbaud e qui impegnate nella lettura di estratti dalle sue poesie e dalle sue lettere.
SCONSIGLI DI LETTURA
al Campo Canoa
Pierre Bayard, Piero Dorfles
Euro 4.00
Come diceva Montaigne: “Si dimenticano tutti i libri, anche quelli che abbiamo scritto noi stessi”. E dunque, perché sentirsi in colpa se non riusciamo a finire un libro, tanto più di una persona che non conosciamo nemmeno? Pierre Bayard, docente di letteratura alla Sorbona ed autore di Come parlare di un libro senza averlo mai letto, prende di mira l’obbligo sociale della lettura e suggerisce ai (non) lettori tutti i modi per non sfigurare in pubblico, risparmiandosi la fatica di ore passate sui libri. Dialoga con lui il giornalista Piero Dorfles.
Evento sulla carta di eccellente qualità, un piccolo saggio per veri Sentenziosi, per l'uomo di mondo che "assaggia" libri e letture più o meno nobili e poi deve trarne argomenti di conversazioni al bar di fiducia (perchè, santo cielo, i libri a questo servono: costituiscono oggetto di brevi discussioni di trenta-quaranta secondi. Il fatto che l'evento sia sponsorizzato dall'Università degli Studi di Verona, getta poi un'ombra minacciosa sul tutto.
Conclusione
Andateci, una mezza giornata varrà la pena. Rischierete di attirare le risa degli aficionados da Vinitaly: sarà sufficiente concedersi qualche caffè letterario in più, salta sempre fuori l'assenzio. La reputazione è salva ragazzi.