22 settembre 2009

Il Butel® e il Cinema - 66 Mostra del cinema di Venezia - Recensione Survival of the Dead

Mentre la pheegga del Lido s’invola sul far della sera,











altri sono i problemi: come dimostrano eccellentemente Butel1 e Butel2 dal venerdì alla domenica al quinto giro di alcol etilico versato nelle orecchie, o anche la diapositiva di queste due pheeghette veronesi qui sotto,

gli zombie sono sempre tra noi!

Film ignoranti
Basta con i film da intellettuale decadente ed il cinema scadente italiano, sia l’anno della svolta neopop-trash definitiva e del giro in moto con Cloney e Canalis: è cioè il momento di andare a vedere film per butei doc. Film ignoranti.

Venezia 2009
Ecco che la caleidoscopia filmica proposta alla 66 Mostra del cinema di Venezia sa accontentare un po’ tutti, inclusi gli amanti del cinema “popcorn e cocazza”, incluso il butel e la sua comoda seduta nelle ultime file del multisala di fiducia con film naif e scontati, roba che scivoli via veloce ed indolore, tra una bella scorreggia, un rutto silente e tante ascelle estive commosse.

Cade a fagiuolo la sala grande del festival di Venezia che ha proposto in concorso e anteprima mondiale un film da veri intenditori del genere Horror-Zombie-Splatter d’autore: Survival of the dead. Ghiottissima occasione per collezionare un ennesimo zombie movie e bearsi della presenza in sala del regista nonchè maestro del genere: George A. Romero.






ecco un primo piano di Romero: come gli sarà venuta mai venuta questa passione per gli zombie?


Frut1 c’era, lì, a pochi metri da George, gaudente ad ogni esplosine di cervella umana. Splat! Sprut! Splash!

Survival of the dead: l’ineffabile trama


Premessi i capisaldi del genere, ovvero:

1- Sopravvivere e non farsi mangiare
2- Non farsi trasformare in un morto vivente
3- C’è il solito gruppo di quelli che pensano di farcela e rifiugarsi ad vitam dagli zombie

tutti si fanno mangiare o mordere (c’è il sospetto sia un’esperienza gradevole) mentre il solito gruppo di stronzi americani e soldati disertori inizia la ricerca di un luogo sicuro dove difendersi e vivere senza la presenza di zombi, cioè un’isoletta piccola ma ricca dove poter ricominciare una nuova vita, magari con le ciabattine rosa di Briatore e qualche bella slo-vakka d'importazione.

E... cosa capiterà mai? Fallimentare scelta. Gli zombie movie non potranno mai trovare una risoluzione positiva con la definitiva scomparsa o sterminio dei morti viventi perché contestualmente si risoleverbbe la critica ad un mondo malato senza cura.

Breve recensione
Il grande Romero cade molto in basso. Il film si fa vedere e per un amante del genere il canovaccio è seguito a regola d’arte: sangue, effetti sonori, adrenalina e tanti zombie da maciullare, ma sono venuti a mancare la paura e i personaggi con spiccata personalità, mentre i contenuti sono semplicemente mutuati da pellicole precedenti. Il film si discosta molto dall’originalità che il maestro ha saputo dare nei suoi film precedenti, trascurando temi politici ed inserendo un finale spaghetti-western.

Voto
Al butel ex intellettuale come frut1 non è piaciuto, anzi ha deluso (voto 4), mentre per il rivisitato Popfrut1 il film è stato una figata da paura, vecchio (voto 7,5). A voi il giudizio finale.

04 settembre 2009

Cafe Pedrera Affi - Verona

Anni di trend mercolediano "Andiamo al Peddddddrrrrrrera", convincono anche i più scettici (e stronzi) a fare un salto al Pedddddrrrrera. Tutti lo pronunciano così, non fate domande: se cerchi "la pedrera" su Google, il motore ti suggerisce "Stavi forse cercando la peddddrrrrera?".

L'uomo evolve. C'è questa storia dei geni: ogni tanto salta fuori uno - poeta, musicista, artista, scienziato... - che fa fare passi in avanti a tutti noi.
Poi c'è gente che va al Pedrera di Affi, e torniamo tutti indietro. Luogo che raduna l'Ammasso Inutile, gli avventori più noiosi, meno poseur e peggio vestiti del globo. Hai davvero mai visto scarpe più brutte di quelle al Pedrera? Improbabile, ne ha di meno l'accoppiata Pittarello-Outlet in fianco a Dolce e Gabbana (solo perché ogni tanto s'accapparrano delle Santoni fatte a mano).

Butel2: "Sapete cosa mi piace della Pedrera?"
B1-B4: "Cosa?"
Butel2: "La rotonda. Bella".

Pedrera Affi - La rotatoria
"Amore dove mi porti questa sera?"
"A vedere 'na bela rotatoria, zioskan"


Butel1: "E sapete a me cosa piace della Pedrera?"
B2-B2: "Cosa?"
Butel1: "Quel cazzo di pallone di Radio Viva FM. Bello"

Pedrera Affi Verona
Per il tuo Giro di Affi in 80 giorni

Butel4: "A me invece ispira..."
B1-B2: "...ispiraaa...?"
Butel4: "La sede di Confcommercio al piano interrato, wow l'insegna luminosa. Bello"

Cafè Pedrera Affi Verona
Dettaglio in evidenza per i lettori più scettici

Contorno misto
Ci sarebbe poi tutta una serie di dettagli. Il "discoaperitivo" ad esempio, o le serate con DJ Andrea. Anche il mio fruttivendolo si chiama Andrea; e fa il dj. Indovinate come si fa chiamare? Ma sono solo villane congetture.

Precisione
Che poi non è la Pedrera ma è la La Pedrera. Anzi è il Cafè La Pedrera. Ad essere onesti è proprio il Cafè La Pedrera 7.2 e cioè La Pedddrrrera Settepuntoddue. Esso. Qui un dettaglio della Pedrera versione 2.4, ai tempi.

La Pedrera