30 aprile 2007

Notte Bianca a Verona: anteprime e dietro le quinte

Avete voluto il programma della notte bianca a Verona?


AGGIORNAMENTO
Puoi leggere qui la recensione finale.

Bene, a questo punto con una certa probabilità vi starete ponendo questa domanda: "Ma vacca la bindella, perchè mettere duecento eventi (quasi contestuali) di qualità con x tendente a meno infinito e non investire su due-tre ottime performance musicali?". Son domande.

Se da un lato Sentenziosi è un po' commosso, giacchè questa notte bianca a Verona rischia davvero di rivelarsi la nostra Eldorado, dall'altro ci rendiamo conto che sentenziare su 'sta cosa equivale a sparare sulla croce rossa ("Una notte bianca a misura della famiglia Veronese" ipse dixit Enzo Rapisarda, il factotum organizzatore) [ndSentenziosi: come smentirti, Rapy].

Per Diana, basta: laddove tutti vi hanno propinato il programma ufficiale, Sentenziosi prepara la propria guida al programma della Notte Bianca, con tutti gli scoop e le anteprime del caso, forniteci in esclusiva.

Ore 18
"Lo spettacolo dal vivo" alla Gran Guardia. Ora, magari farà pure cagare (un sentore che ci accompagnerà sovente durante questa avventura), certo è che la mossa marketing è geniale: vi costringeranno ad andare a vedere per capire di che si tratta.

Ore 20
Partiti. Chi? Mentre in Piazza San Zeno Marco Baldini inaugura ufficialmente la Notte Bianca, i Butei staranno sul divano a seguire le ultime botte del processo Franzoni al Tg (uno qualsiasi va benissimo): "16 anni is melio che 30", "per me è stato il cane" e così via. Seguono rutti e scorregge: bisogna prepararsi a modo, bisogna.
Breaking News: Baldini non è più della partita, o così si vociferava oggi sulle news di Google intorno alle 14.30. Attese reazioni di scazzo da parte dei fedelissimi. Pronta la new entry: Neri Marcorè, un uomo fatto presentatore per tutte le stagioni, confidiamo nella sua imitazione di Pierferdinando Casini. Pronta anche la riserva della riserva: Daniele Bossari, e chi se no?

Ore 20.30
Passiamo alla cronaca. Bisogna fare tappa a San Zeno, Cino Tortorella presenta lo Zecchino d'Oro: potrebbe essere l'ultima occasione per vederlo. Giusto quei cinque minuti per dire: "Io non l'ho visto, l'ho vissuto".

Ore 21.00
Cioè se sei nella città dell'ammmore, no?, e devi per cossì-dire rappresentare uno spettacolo d'ammmore, cioè ma a che penserai mai?. "Romeo e Giulietta" nella terrazza di Giulietta al Teatro Nuovo per la regia di Paolo Valerio. Interpretazione di Paolo Valerio, organizzazione di Paolo Valerio. Presenta Paolo Valerio. In sala, Paolo Valerio. Reportage a cura di Paolo Valerio. Dagli autori di "Paolo Valerio: ma quante cose sai fare?". Allestimento interessante, si dice che uno dei due attori morirà veramente. Da cardiopalma.

Ore 21.30
Si esibisce Andrew Basso, l'Artista dell'evasione. Special guest direttamente dall'ex carcere in via del Fante.

Ore 22.00
Pronti per la Danza Verticale lungo le pareti di Palazzo Barbieri? No? Infatti, chi cazzo farebbe mai una stronzata del genere? Passiamo.

Ore 22.30
Poco oltre, stessa location: questa volta ad esibirsi i validi Phoenix Fire Dancers. Uno spettacolo pirotecnico, flambè, sicuramente originale, anzi DA FOGO: i ballerini si daranno fuoco uno ad uno e a vicenda, all'urlo di "Ne resterà soltanto uno". Occhio alle flatulenze.

Ore 23.00
Il circo in Piazza Cittadella chiude i battenti: una scimmia ha litigato col bibitaro che vende kebab e coca-cole li vicino. La scimmia sosteneva che la scritta "Vendo biwande" fosse indice di concorrenza sleale. Al termine dell'imbarazzante disputa, l'animale, probabilmente un ultrà della curva sud delle brigate gialloblu, si allontona scimmiottando il kebabbaro. L'accaduto in anteprima solo su Sentenziosi:



Ore 23.30
Breaking news: conclusione dello spettacolo di Andrew Basso, è stato ri-arrestato dalle forze dell'ordine e risbattuto in cella.

Ore 24.00
Anche Schermi d'Amore al cinema Filarmonico è stato chiaramente convogliato all'interno del contenitore "gggiovane e frizzantissimo" della Notte Bianca: proiezione del film "La Lupa" di Gabriele Lavia. Un Raoul Bova brillante in una delle sue prime convincenti interpretazioni. Da applausi la scena in cui parla per la prima volta (anche se mai all'altezza di Avenging Angelo). Commovente.

Ore 01.30
Sta per finire tutto grazie a Dio (Butel0: chi m'ha chiamato?). La kermesse chiude in Arena con un po' di jazz, torna pure 'sto Andrew Basso (evaso una seconda volta nell'arco della stessa serata - e chi è Houdini?). Ed eccoli, mezza Verona li stava aspettando. Presumiamo per le botte. La P.F.M. molto probabilmente ci regalerà un sentito e accorato omaggio al fu De Andrè. O anche no. Si preannuncia uno spettacolo dall'altissimo tasso adrenalinico, Woodstock trema, le discoteche dei giovani chiuderanno, energia pura in arrivo, svegliatevi dal torpore. Un'anteprima sempre per SenTV:


Ore 01.30-04.00
Ci spostiamo e passiamo alla cronaca nera. Allo Zoo di Verona il festival dello Urban era già iniziato alle 22. Ma è con le battute finali che si approssima il meglio del meglio: diverse ore di drum & bass sarano sufficienti a mietere qualche migliaio di vittime. 180 battiti al minuti, solo per voi. Adieu!

Ore 04.00-08.00
Pare terminata, questa notte bianca a Verona, ma nessuno ha realmente sonno: c'è fame di altri eventi, altre manifestazioni, musiche, musiche. Al Fura di Desenzano, l'Alter Ego di Verona rilancia uno storico evento degli anni '90: La Cena da Gigi. Con tanto di ritornello al ritmo di "Buoni o Cattivi" dell'onnipresente Vasco:
Cenaaaa da Gigiiiii, ingresso omaggio: ingresso omaggiooo!
Senza la ridu te paghi, the paghi a busooo!
Non c'è la figa ma basta, basta la sbronzaaaa!"
In sintesi: musiche e danze tribali mangiando delle uova sbattute. Na stronzata.


...intanto altrove...
Ore 20.00-08.00
Si consuma la Notte Bianca sul Divano della Butcaverna. Tutti invitati a portare le ciabatte.

Butel1 e Butel2

27 aprile 2007

Urban Verona

Urban a Verona. O Vrban, fate vobis.

Sottotitolo: UrbanZoo, rianimal'arte.

Da qualche giorno è finalmente online il programma del festival Urban a Verona, la manifestazione parallela alla notte bianca, ricca di: arte, eventi, manifestazioni, stronsade (notare il climax crescente).
La manifestazione si snoderà in più centri e situazioni(1) il clou della tega(2) é

1) L'autobus per gli sballati wow! Ovvero un autobus che percorre tutto il centro storico effettuando 8 fermate 8 per caricare ordate di new ravers e italian niggaz con i loro nigga box
e gggiovani veronesi pronti ad effettuare del binge drinking convulsivo.

2) Area ex zoo. Concerti, musica, danza moderna e primitiva, danza selvaggia e poi ancora videotapes(3) e dj sets.

All' interno di questo orgasmo dell'esaltazione giovanile Butel2 di questa tre giorni, in cui i giovani si autocelebarno raccomanda:

a) Il dj set di dj sciso tra le 23 e le 24 di lunedì 30 sull'autobus
b) L'area pop fusioni, sempre lunedì a partire dalle 21.30 ex zoo. Suoneranno unorsominore, wah companion e canadians (ancora?eh si che vuoi fare questo passa il convento).

Domande per i miei soliti 4 lettori; è meglio uno Urban così così, una notte bianca del cazz, oppure il solito nulla piazza e spritz a go go?(NdButel2: turati il naso e vota Urban a Verona, poi si vedrà)

A proposito di Notte bianca (ebbene sì non posso fare a meno di parlare della one night più attesa dell'anno - leggi qui recensioni e opinioni!) da un recente sondaggio senza percentuali (una nuova tecnica sperimentale by Gianni Pilo) emerge che nei confronti della notte bianca ci sono almeno cinque fasce di interlocutori:

1) Gli oltranzisti: ovvero quelli che la notte bianca era una vita che la aspettavano e sicchè a Verona le loro esigenze rimanevano inesaudite si erano trasferiti a Milano (dove la fanno due volte all'anno) pro tempore.

2) I nichilisti: quelli per cui la notte bianca non esiste. O per meglio dire esiste sempre. Sono quelli che vivono 365 giorni all'anno in piazza delle erbe con il loro spritz in mano (noi in pratica) con il fegato in perenne iperattività e che comunque rincasano alle 5 (tenendo conto che i bar chiudono alle 2). Per costoro la notte bianca a verona significherà semplicemente qualche minuto in più di coda all'osteria verona o all'Anselmi.

3) Gli indecisi: Che faccio vado?No no resto, ma dai magari una birretta me la bevo, no no poi magari la bevo e faccio una congestione. Allora non vado. Però se vado magari mi diverto,però faccio tardi e domani bè domani al lavoro.. (il primo maggio??) Ah bè però se passi tu allora vengo.. ah ma passi tu con la mia macchina.. allora non vengo più.. Offri tu? Vengo.(4)

4) Il concertista nonchè radunolover: colui il quale a domanda:" Hai visto il programma per il 30 aprile, per la notte bianca a verona?" Risponde con naturalezza dicendo: "Ma ai spostà el concerton del primo maggio?(Trad. Hanno spostato il concertone del primo maggio?). Per lui la notte bianca non esiste, da nessuna parte del mondo, per lui sono solo due gli eventi che mertiano di esistere sul globo terracqueo: el concerton de Vasco all' aineghengemminfestival e, appunto, el concerton del primo maggio, purchè sia un concerton insomma.

5) Il bastiancontrarioultracomunistarvoluzionarproletariodidestra: (quelli che, per intenderci se il centrosinistra è al governo e rifondazione comunque è all'opposizione loro sono nella corrente in opposizione all'opposizione. Insomma quelli che indossano la maglietta Turigliatto me te farei).
Questi ultimi, in eterna antitesi a ciò che viene proposto faranno la notte nera perchè la notte bianca è comunque filocattolica dei sindacati bianchi, chiusi in una stanza buia metteranno su un cd con una sola canzone di Guccini, probabilmente Auschwitz, in modalità repeat fino allo svenimento.

Note

1-Situazione: termine indotto dall'italiano allo slang giovanilistico veronese che determina una molteplicità di casi. Ad es Ieri sera comple al Bar, abbiamo creato una situazione...
Ma anche:Luca non sta più con Angela..ha una situazione terribile..

2-Tega: tega= storia,una bella tega= circostanza positiva; una tega assurda: superlativo assoluto, ma anche utilizzato per definire un'ubriacatura stratosferica che assume le dimensioni di.

3-Per una maggiore comprensione dello sketch si veda il film ecce bombo, per altro recentemente rimasterizzato.

4-Per una maggiore comprensione dello sketch si veda la nota 3. Per altro recentemente rimasterizzata.

26 aprile 2007

Torino Traffic Festival 2007

Aggiornamento!
E' online il programma del Torino Traffic Festival 2008

Breve info di servizio sulla prossima quarta edizione del Traffic Free Festival diTorino, con svolgimento a luglio 2007, sempre al parco della Pellerina (avete il mio placet sulle rime e assonanze gratuite che se ne possono ricavare)

Torino Traffic Free Festival?
Sì dai, quel festival della musica COMPLETAMENTE GRATUITO che si tiene a Torino appunto e che:

- porta in scena al Parco della Pellerina nomi di un certo calibro della musica gggiovane più o meno indie; l'anno scorso ci siamo beccati in ordine rigorosamente sparso e proporzionalmente diretto al nostro status alcolico: Franz Ferdinand, Baustelle, The Strokes, vari ed eventuali. Gratis.
- piazza "Traffic Point" in giro per la città, col comune denominatore dell'arte visiva: mostre, presentazioni, esposizione, lifestyle, glam (sì, ormai sono un redattore di GQ). Dicevo, sempre gratis.
- allestisce serate fino a tarda notte nei più blasonati locali, bar, discoteche di Torino, con Djs più o meno quotati (sicuramente i beniamici di casa Subsonica o Motel Connection o Boosta, quelli li insomma). Altrettanto gratis.
- mette a disposizione mezzi di trasporto. Gratis, ovviamente.

Capirete anche voi che il tutto sbianca di fronte al programma della Notte Bianca a Verona, ma cercano di fare quello che possono.

Il programma 2007
Il programma è solitamente blindato fino all'ultimo. Di recente, vi potrà essere capitato di leggere di un programma in fieri ma quasi definitivo. Programma da baciarsi le manine che, detta tutta, mi stava provocando un'eiaculazione. Precoce, naturalmente. Vedere per credere:

torino traffic festival 2007
"Vecio neanche a Londra vecio!"

Aprirebbero gli Air (d'accordo, i tempi di Moon Safari e The 10.000Hz Legend sono passati ma "chist so' sempr brav!"), giungerebbero i White Stripes (Cristo santo, già me li vedo i migliaia di nostalgici dell'infimo "Po-popopopopo-pooo" riprendersi dalla crisi depressiva post-mondiali), infine guarda un po' i Police avrebbero scelto il Torino Traffic Festival quale luogo per una mitologica reunion.

Il condizionale, questo conosciuto
Calma guys, si tratta di uno scherzo. Precisamente di un recente pesce d'aprile. Quindi calma e gesso, non fate come quell'uomo buffo che ci cascò questa mattina (ciao butel2, ciao): il programma non sarà esattamente questo. Ad esempio il 14 luglio i Police sì suoneranno di nuovo insieme ma negli States. Giusto dietro l'angolo. Del resto sul sito ufficiale non si è mosso ancora nulla e gli organizzatori non fanno che paventare i super numeri dell'anno scorso.

Vi aggiorneremo con il programma nelle prossime settimane (si saprà tutto circa un mese prima) con i "gigs ggiusti vecchio" e quelli "sbagliati vecchio". Già, noi con Torino abbiamo un rapporto di amore e odio: sulla carta la città più contemporanea d'Italia (si veda il circuito dell'arte, si veda la scena musicale di fine anni '90-inizio '00, si veda l'arredo e il design urbani di certi locali, ad esempio), eppure letteralmente infestata di tamarri e annessa tamarraggine.

25 aprile 2007

Vintage San Pietro in Cariano

Vintage a San Pietro in Cariano vecio!

Ok, ok anch'io non ci volevo credere. Infatti le cose non stanno proprio così. O no, Butel Saval?

Il Vintage è un locale ubicato in quel di San Pietro in Cariano in via Guglielmo Marconi.
Non fatevi ingannare dal nome, il quale può portarvi a pensare ad un posto in cui tutto è vintage ( vintage= il vecchio “di vent’anni fa” che ritorna fashion). Anzi. Il Vintage fa sfoggio di sé con un arredamento fresco, profumato, che sa “di nuovo”.

All’esterno si nota la grande vetrata che permette l’ingresso nel valpolicelliano locale.
Balza subito all’occhio la conformazione. Tre piani così suddivisi:

Primo piano --> molti tavoli adatti a compagnie numerose o a cene.
Piano terra --> quello che si presenta all’entrata. Di fronte c’è il bancone e a sinistra qualche tavolo, per i consumatori fugaci. A destra invece vi è l’onnipresente DJ. Lui sì che è vintage, cari miei lettori. Uno dei rari DJ che lavora con i vinile, sparando House non commerciale di tutto rispetto e da me, grande conoscitore qual sono, gradita . Pollice UP!
Piano inferiore --> Visionato solo per curiosità. Molti tavoli anche qui,ma poca gente. Adatto per organizzare qualche festa privata.
Il top per questo locale è la possibilità di interazione tra i livelli, così esplicata: Cena al primo piano; Caffè “col sgropin” e qualche Cocktail al piano terra; Quattro salti (non in padella) al piano inferiore.
Butel C: “ Si potrebbe organizzare qualcosa vecio!”.
Butel Saval: “ Si dai, figata. Pensaci tu vecio”. (ndSentenziosi: un classico da butei)

vintage san pietro in cariano verona
"Tre livelli is melio che uan, veccio!"

In effetti, i tre livelli del Vintage, se ben gestiti, possono promettere bene. Per ciò che concerne il beveraggio, va detto che i Coktail sono buoni ed i prezzi standard: 5 €. Pollice UP!
La birra, questa bella bionda, va però servita nei boccali e non nei bicchieri da aperitivo.
Con la birra in quei bicchieri, l’effetto visivo non è dei migliori (vorrei ma non posso). Pollice DOWN!
L’arredamento invece merita. Minimal e molto gradevole, senza sfarzi di porta nuoviana memoria.
Alzando gli occhi al cielo, pardon, al soffitto, si notano il sottotetto di legno chiaro e i condotti dell’aria esterni in alluminio, in pieno stile “James Bond e il mistero dell’Amarone rubato”.
Non nascondo la voglia di un giretto a gattoni in quei condotti, con una bottiglia di Amarone trafugata dietro il bancone. Condiscono il tutto lampadari di riso mai demodé e due quadri, ai due lati, molto pulp.
La gente: miscellanea di giovani non troppo giovani (dai 22 ai 35), gradevole e non molesta.
Il mio arrivo al Vintage si è verificato intorno alla Mezzanotte di sabato e gli avventori, ad una rapida occhiata, saranno stati circa settanta. Le donzelle inoltre non mancavano.

Locale adatto a tutti e se qualche sera non sapete dove andare, fateci una salto, merita. Carina anche l’erba sintetica all’esterno. Mi sono sentito per qualche minuto Tiger Woods con mazza (birra) e pallina (sigaretta).

Butel Saval

20 aprile 2007

Schermi d'Amore a Verona

Schermi d'Amore a Verona

Aggiornamenti
Qui Schermi d'Amore 2008


Qui
una recensione del convegno "60 anni di femme fatale all'italiana" curato da Piera De Tassis, direttrice di Ciak, tenutosi il 4 maggio alla Gran Guardia in occasione di Schermi D'Amore.

Mentre Udine sta gestendo a suon di coiti interrotti l'avanzata gialla, Verona s'appresta al vernissage dell'annuale festival degli Schermi d'Amore, dal 26 aprile al 6 maggio.

schermi d'amore

Schermi d'amore per neofiti
Qualche nozione a riguardo. Il festival cinematografico degli Schermi d'Amore è roba seria della quale Verona potrebbe andare maggiormente fiera: trattasi del festival per eccellenza dedicato al cinema melò, insomma la più grande (e badate che sto usando motivatissimi toni cosmopoliti) rassegna di retrospettive e anteprime interamente dedicate al cinema del melodramma, al film sentimentale, al cinema d'amore in sostanza, una rassegna cinematografica che sonda le differenti strade del cinema che parla e fa all'ammmore. Tant'è, Festival Internazionale del Cinema Melò. E non ho ancora detto "film spinto", ma potrei dirlo perchè sì, c'è stato, c'è e ci sarà pure quello. Oddio, mi preme anche sottolineare che qui non si parla nè di una rassegna di capolavori assoluti (la maggior parte dei film sono, come dire, artigianali) nè del non plus ultra del genere, eppure Schermi D'Amore ha un suo perchè.

A sorprendermi è il fatto che l'edizione dell'attuale formula melò degli Schermi d'Amore sia giunta alla numero undici (o 10+1 come ci tiene a precisare l'organizzazione), nel senso che incredibilmente Verona ha perseverato e continuato a sostenere l'iniziativa: ma c'è mancato tanto così, all'incirca 2-3 anni fa, che stavamo perdendo anche questa. Forse in attesa di quella stronzata della succursale dell'Hermitage a Castel San Pietro, gossip consegnato agli eredi di Asimov quale ottimo materiale per nuovi racconti di fantascienza. Ovviamente solo "nei giri" si sa come sia andata; esternamento sappiamo che il dietrofront dell'amministrazione - com'è humana lei - è stato fulmineo quanto risibile. Parlo inoltre di attuale formula giacchè la rassegna sorse nel 1969, ma solo dal 1996 promuove il correntone melò. Un festival vetero-giovane, ho ho ho.

In soldoni verranno proiettati circa 40 film "d'amore" (ma non solo) più o meno inediti in Italia, dei quali una decina in concorso. E poi ci sono le sezioni, giusto per sottolineare che di festival effettivamente trattasi.

Le sezioni, ovvero?
Salto a piè pari la retrospettiva su Gerardo Herrero, se non erro regista/produttore/sceneggiatore spagnolo (?) del quale poco o nulla so nè voglio sapere.
I 10 film in concorso, rientrano nella sezione "Amori in (con)corso". Elementare Watson. "Panorama" ospiterebbe cosiddetti cult movies e colpi d'occhio (ma che è, la Fnac?) da altri festival. Da quanto visto nel corso di edizioni passate, mi permetto di dissentire. Grandemente. Salvo ridefinire il concetto di cult movie e di film di qualità in genere. Comunque c'è lo zampino del Prof. Alberto Scandola, aitente docente e preparato cinefilo. "Occhi di donna" sarebbe una sezione della quale sicuramente ci sarebbero molte cose interessanti di cui discutere. Sottolineo l'uso del condizionale, quindi salto pure questa.

Perchè sì
Arriviamo a "Peccato sia una canaglia. 60 anni di femme fatale all'italiana", che sinceramente rappresenta il motivo per il quale potrei frequentare di tanto in tanto il red carpet (? Ovviamente non pervenuto, ho detto Verona non ollivudd) del festival con tanto di black velvet tuxedo e strappona classe '71: conoscete Piera De Tassis (direttrice del mensile Ciak), conoscete Marco Giovannini e il noto critico cinematografico Valerio Caprarica (ormai presenza fissa nel anticult Cinematografo di Gigi "no non me li lavo sti capelli, cazzo volete?" Marzullo)... ecco metteteli insieme per questo convegno su un percorso che centra il focus sulle sensuali, volitive, vacchissime, femme fatale del cinema italiano dal '47 in poi. La cosa mi piace. Non si va insomma a vedere questi film solo per la classica limonata nelle ultime file, robbba da teenies.

schermi d'amore verona
"Con lingua veccio!"

Avevo anticipato film spinto. Oltre a ciò, credo sia plausibile ritenere che il 99,9% del pubblico maschile accorrerà domandando dei film di un'unica persona: Tinto Brass. In Italia è più cult dei cult, il signor Tinto. Già, già: special guest il regista del culo, del "mi piace il culo", "solo il culo", "il culo è poesia", "raccolga la monetina signorina che ci guardo il culo" e via dicendo. A detta dei professionisti del suo particolare settore (il film ad alto tasso di eros all'italiana), un maestro. Di Tinto Brass vi potrete sorbire un "Monella" integrale e altri, tra cui alcune perle giovanili che si dice valga la pena visionare. Che poi, apprezzabile il materiale trattato (la pheega), ma a me i sei-forse-cinque film di Tinto che ho visto hanno generato diversi dubbi: perchè mai piace, questa cagata di arte? Io sono quello 0,01 %.

Perchè no
Non temete, dopo il pippone melò, vi spiego anche un altro paio di cose: è data per certa la connivenza degli Schermi d'Amore con l'Ufficio Comunicazione dell'Università di Verona. E uno. L'altra sinergia della quale vantarsi è quella con FAN o Fuori Aula Network che dir si voglia. Sempre 100% Università di Verona. E son due. Potrei citare ed esemplificare iniziative del primo e palinsesti del secondo organo, ma sarebbe un gesto paragonabile al terrorismo psicologico: sicuramente stiamo parlando di lasciva subqualità. D'altro canto, mi pare di aver compreso che tale collaborazione sia sì formale ma completamente esterna, non affliggendo lo svolgimento vero e proprio della rassegna. Dio ce ne scampi se vo' errando. Dovessi beccarmi un redattore del network universitario prima e/o dopo uno dei film, mi rivolgerò alla cassa all'urlo di: "ESCIMI I SOLDI!".

Gli eventi
Quanti eventi? Pieni come le mie palle. Del resto, mica siamo al Salone del Mobile a Milano, con "appena" 260 eventi. Purtuttavia, oltre alle tradizionali aperture, chiusure, convegni e quant'altro, i gggiovani e non gggiovani (ma in fondo sempre gggiovani, merito dei capi arancioni di stagione già sfoggatissimi) avrebbero apprezzato qualche iniziativa collaterale, qualche "galà" nella fattispecie. No. Non si celebrerà nè con vini nè con ab-buffet.
Eppure non è totalmente così. Non sempre, almeno. Si renda noto, dunque, che il festival in questione per una ragione o per l'altra (giuria, ospiti, attori, attrici, ecc.) è ben nutrito di fig... ehm pardon pheega. Di ottima fattura. Due anni fa fui entusiasta. Di più, un carissimo amico del sottoscritto fece il giurato a suo tempo e mi parlò di fanta-harem della gnocca gigante: sgonfiare tali dicerie è necessario, ma non dubito sulla presenza di "buoni pezzi".
Fezzi, ricordi la tua esperienza con Piper Perabo, la figona del Coyote Ugly? In effetti mi sono fatto narrare l'intera vicenda da chi in giuria, quell'anno, presenziava con te: bei momenti scrittore, bei momenti. [p.s. ma ora sulle pagine di Sentenziosi puoi confessarti, te la sei limonata/fatta/ciullata o altre variabili tete-a-tete?]

Si divertono alle nostre spalle!
Ad ogni modo, dicevo che gli eventi non ci sono, o non sempre. Due anni fa capita così che la sera della chiusura io passi dal Malta e trovi li festeggianti ed ebbri "quelli del cast": attrice, attori, registi, docenti (lo Scandola A. di cui sopra), giurati e quant'altro. In breve: pheega, tanta pheega. Tra i volti noti ricordo il bruttissimo Silvio Muccino, il quale pafla fefamente cofì, accompagnandovi deliziose mosse da papero, e la giovane ma invitante Jasmine Trinca (prima di mettere su 35 chili), la quale avrei "bagnato" come una casalinga bagna i propri fiori (ndSentenziosi: notare la finesse; già, l'italiano non se la cava altrettanto bene in trivialità come il francese). Ho il di lei numero ancora salvato nel cellulare, ogni tanto mi sentirete vantarmi della cosa (ndSentenziosi: eh sono così di cui vantarsi cazzo...). Ovviamente non ci siamo mai sentiti.

Penso che le manderò un short message service proprio ora: "Ciao. Perchè l'hanno scorso non me l'hai data? Un caro saluto, B1".

18 aprile 2007

Bar Taverna Corto Maltese - Verona

Corto Maltese. Il bar e/o la taverna a Verona, che pensavate?

Niente da fare: per arcane questioni Sentenziosi è diventato un organo di diffusione di sentenze pregne di ufficialità e autorevolezza, tanto cresce la fama di giustizieri dello spritz scaligero (eh son cose). Già me li vedo, con lo stronzo incipiente e quasi nella mutanda, gli operatori del call center SOS Gabibbo. Ecco un nuovo quesito rivoltoci da Elena:

Ciao butei, mi potreste illuminare sul cambio di gestione del Corto Maltese? Perché la gestione successiva [ndSentenziosi: rectius, forse precedente?] all'attuale era spettacolare. Solo musica jazz, cibo molto particolare e... ok forse il proprietario ha avuto dei problemi, qualcosa ho sentito, ma volevo avere delucidazioni da voi.

Elena, ti capisco, queste sono questioni sulle quali val la pena riflettere. Tutto il resto è noia. Eppur ti fermo subito: anche la Sentenziosi Inc. si trova in un vicolo cieco (o ceco, nel caso di Frut1 a puttane nel goriziano), causa la quasi totale non frequentazione del bar Corto Maltese in questi ultimi anni. E' la tua, una domanda che richiede l'intervento di qualche spia russa. Anzi di più, richiede "qualcuno dei giri" che si mostri: se qualcuno sa che sta succedendo alla gestione del Corto Maltese e che fine abbia fatto il proprietario, parli ora o taccia per sempre [ndr: hey parlo a te, quel "qualcuno", non temere: qui puoi sparlare e sputtanare, ti ricordo che qui non esisti, ok amico?].
Insomma Elena, spero tu possa attendere ulteriori responsi "dai giri". Se tuttavia sentissi di non potercela fare (e sia noi che i nostri lettori sapremo capirti), ti invito sin d'ora a sprangare le finestre di casa, a cucinare coi soli fuoco e legna, a gettare ogni oggetto contundente, nonchè armi bianche e ad esplosione.

Bar Taverna del Corto Maltese - Verona
Non avete davvero pensato un solo attimo che l'occasione non sarebbe stata gradita per buttare li una cazzo-di-recensione del Corto Maltese, vero?
Anzitutto faccio notare che l'ultima persona che ho visto entrare (ndr: causa il mio impiego di manager del kebab mi trovo a lavorare poco distante) risale al mese scorso. Sottolineo peraltro che non si è notato uscire tale persona: devono avere attivato un'uscita sul retro oppure la hanno spogliata di ogni avere per finanziarsi la baracca.

Come detto, ad essere onesti, alcuna costola cittadina di Sentenziosi Verona® ha mai frequentato il Corto Maltese, se-non-allorchè-quella-volta-che nel 2001 ci passammo per una sbronza, bissando circa 13 mesi dopo. Hey, chi ha detto che i giovani non hanno memoria storica?

Se ti riferisci al gestore di quell'annata, voglio sottolineare come i vini erano gggiovani ma di qualità, i prezzi competitivi, il personale piuttosto gentile ma non troppo preparato (imabrazzante il cameriere) e gli avventori sì giovani ma stranamente non i soliti gggiovani sballati (o forse ero io troppo sballato per rendermene conto); il piano inferiore era adibito alle "compa vecchio" ed il bancone preso d'assalto da vari proto-poseurs (piuttosto deboli nella loro essenza), con il solito codice vestiario di quegli anni terribili. Sì, parlo di Belstaff e Woolrich, per mille balene.
Il riferimento ai famosi disegni di Hugo Pratt era pur iniziativa lodevole (sulla carta), ma temo che se non si fosse presentato Butel2 agghindato come Capitano del Love Boat vs. Capitan Harlock feat. Julian Casablancas, nessuno se ne sarebbe accorto.
Voto finale al 2001: 6+

bar taverna corto maltese verona

Faccio notare tuttavia che Sentenziosi s'aggira per la città con parrucca fumè grigia, protuberanza nasale infinita, fronte corrugata, guance magre, rugose e su di una scopa come una vecchia megera inquisitrice e all'urlo di "Tutti questi spritz vi ruberanno l'anima!", da tanto che si è ormai prevenuti (chi dice che il metodo induttivo a Verona non funzioni?): se così tu ti riferissi al Corto Maltese con al timone la gestione (che per quanto ne so poteva essere la stessa del 2001) delle annate 2004 e seguenti (quando prima una sera quindi un pomeriggio vi rimisi piede perchè costretto), posso dire che in qualche modo si dev'essere consumato un colpo di stato e d'immagine, poichè allora era mutato anzitutto nel ritrovo dei cummenda universitari, i leader dell'accademia della pearà, e dove c'è l'universitario veronese c'è "vecio", c'è "pacca vecio", c'è "ape vecio", "spritz vecio" e via dicendo, il tutto in summa abbundantia. Qualche lode invece al cibo a corollario del buffet, non ho invece ricordi delle gloriose serate jazz. Quella musica che piace sempre grandi e piccini, ennesima esportazione anglosassone [vedere in fondo per i prossimi appuntamenti]
A condimento del tutto, ricordo che una volta conobbi in altro loculo (Caffé Malta) una ragazza che lavorava al Corto Maltese come barista. Una cara ragazza, per carità. Mi parlava con occhi lucidi e toni ammirati di questi gggiovani con voglia di fare (?), di cambiare (?), di arrivare (?), insomma della bbbella gente, che era solita frequentare il bar all'eterno ritmo "saluto-pacche", nel suo racconto sembrava un'oasi ristoratrice dopo lunghe giornate spese a rompersi la schiena nella miniera Frinzi (o seduti ai tavoli del bar direttamente antestante essa). Ora era ubriaca o il Corto Maltese era divenuto il filtro (fantascientifico) della sua realtà. Son cose...
Voto al 2004-2005: 5,5

Se da allora un nuovo cambio di gestione ha modificato in peggio i ritmi e le frequentazioni (insomma la "qualità") del locale, sospetto sia meglio non saperne niente. Posso solo ripetere quanto sentite pronunciare con queste mie orecchie da una persona dei giri qualche mese fa:
"Vecchio, ma che sbagliato che sei... casso veto a far al Corto? Ormai ie tutti al bar Attimo vecio!".
Sul fatto che "ormai ie tutti al bar Attimo" non penso si possa discutere; dal 2005 prima, ma con maggior vigore dal 2006 in poi, è l'Attimo il ritrovo dell'universitario alla moda e informato che vuole stare nei posti giusti al momento giusto.
Per quanto mi riguarda, non ho pensato un solo istante dei miei ultimi anni di fare un salto al Corto Maltese nè all'Attimo, ad essere onesti.

Agenda jazz al Corto Maltese
Tuttavia un fondo di verità sulla questione del jazz ci deve pur essere, visto che Italian Jazz Musicians ha inserito nel proprio calendario alcune prossime serate proprio al Corto Maltese di Verona. Ovvero:

21/04 Trio Jazz
Paolo Birro (piano), Lorenzo Conte (contrabbasso) e Alfred Kramer (batteria)

28/04 Duo Jazz
Renato Chicco (piano) e Marc Abrams (contrabbasso)

Tra un paio di giorni invece la presentazione di un libro. Nulla so a riguardo se non quanto comunicato qua e là:
20/04 Taverna del Corto Maltese, Verona, Lungadige Porta Vittoria
“Anima Grigia” di Mauro Tedeschi
Presentazione del Libro
“Griza è una città europea senza alcuna vocazione, dove i compromessi e le mezze verità sono il pane quotidiano. Angelo Jasmeno, giornalista del Vespro, si ridesta da un torpore professionale durato anni grazie ad una inchiesta che lo costringe ad esplorare le viscere della città. Emergono così le commistioni inafferrabili tra malavita politica e affari, le verità nascoste, le ipocrisie dei gruppi dominanti e non solo. Un uomo deluso, piegato dalla vita e dalla sfortuna, si imbatte in un’inchiesta scottante, morbosa, al di sopra delle sue possibilità.”

17 aprile 2007

Far East Film Festival, Udine

far east film festival udine
Aggiornamento
Qui le recensioni del Far East Film Festival 2007.

E' quasi tutto pronto, manca molto poco, solamente qualche giorno.
Come ogni anno Udine diventerà la capitale del cinema orientale. Dal 20 aprile ha inizio la nona edizione del Far East Film Festival a Udine firmata dal Centro Espessioni Cinematografiche (CEC) che offrirà al pubblico una sessantina di titoli, sfogliando in anteprima assoluta le migliori proposte targate Cina, Hong-Kong, Taiwan, Corea del sud, Filippine, Giappone, Thailandia. Parallelamente ci saranno interessantissime retrospettive, conferenze e eventi serali imperdibili.
Per l'evento è stato girato anche uno spot video sigla molto spassoso firmato dal giovane filmaker friulano Massimo Garlatti-Costa

Per maggiori informazioni riguardo l'evento vi invito a consultare il sito ufficiale del festival: www.fareastfilm.com

to be continued...

15 aprile 2007

Mako Verona: che si dice nei giri?

Mako Internet Cafè: quale futuro nel 2007?
Dicevo, l'estate è alle porte e le "grandi" domande rivolte a Sentenziosi (questa volta per bocca di un anonimo commentatore) son sempre della medesima foggia. Questo è quanto ci viene chiesto:

"Caro vendicatore... Grazie per la tua incontenibile sete di verità.. Già che ci sei perchè non mi spieghi che fine ha fatto il bar / locale Makò di Verona, che sarà stato pure frequentato da gente del cazzo, ma almeno dava ristoro nelle afose serate veronesi.. Confido in te!" Anonimo
Eh un po' ti capiamo, il Mako è stato il ristoro di molti gggiovani. E tutto sommato, benchè personalmente trovassi una cagata pazzesca "salire in collina per bere n'a roba", aveva un suo perchè. Forse.

Ad ogni modo noi accogliamo, ringraziamo e indagheremo. Con scrupolo e analisi? Con distacco e riso misantropico? Come il freddo medico chirurgo? No, come dei cazzoni qualsiasi che un po' perchè sanno (???) e un po' in scia ai rumors della pearà tirano due-tre conclusioni.
Riguardo al Makò di Verona in quel di Castel San Pietro, a onor del vero sappiamo poco o niente. Ecco che i rumors di cui sopra tornano utili. Tuttavia, visto l'alone di "assoluta" verità sulla natura dei rumors, mi preme fornirvi qualche spiegazione riguardo la loro attendibilità.

Quali rumors? Per bocca di chi?
Ah ragazzi, e qui mi cadete: non sapete come funziona il pettegolezzo della nightlife (e non solo quella) veronese? Rispondo rivelando un termine che dovrebbe spiegare ogni cosa: i giri. "Far parte dei giri", "conoscere i giri", "nei giri si dice", "fuori dai giri", "dentro i giri", "se non sei nei giri", ad infinitum. Pochi o nessuno sanno chi componga i giri, ci sei dentro o no, tutto qua. A grandi linee Sentenziosi in anni di esperienza gossipara a Verona può dedurre che dei giri facciano parte:
-commesse/i
-baristi/e
-camerieri/e
-shampiste/i
-pr
-butei della frinzi, vari

Come non è ben risaputo il percorso monte-valle di circolazione dei rumors, delle notizie, del gossip e degli scoop insomma. Sentenziosi presume vada più o meno così:

1- butelA, tira un paio di pacche a butelB quindi afferma che forse la persona x sta al fatto y e al modo z
2- butelB, mentre sorseggia il quinto spritz, ascolta e comprende che la perzona z sta al fatto x e al modo y
3- butelA e butelB stanno nei giri; ma non butelC, amico di lontana data di butelB che si lascia scappare la cosa
4- butelC si spaccia per "uno dei giri" e la notizia esce ufficiosamente dai giri per divenire di dominio pubblico

Butel1 amarcord
Ad un certo punto, a mia insaputa, due anni fa, facevo parte dei giri. Così. Non chiedetemi perchè, per grazia. Te ne accorgi perchè ad un certo punto qualche commesso o barista parla di te e, per merito della proprietà transitiva combinata al principio dei sei gradi di separazione (ovvero perchè alcun butel sa farsi i cazzi propri), tali commessi, baristi, camerieri, pr spargono voce in frazioni di secondo. Ma in un primo momento resta tutto interno, si tratta di una notizia da house organ, da agenzia stampa interna insomma. Resta "nei giri" appunto. Per il solito motivo (farse i cassi propri), arriva il momento in cui il primo anello si spezza: il commesso di Grifoni si confida con un amico che "non è dentro i giri" e pata-bum, il tutto diventa di dominio pubblico. Dove dominio pubblico: Università + Biblioteca Frinzi + Piazza Erbe. E così mentre vai a fare una passeggiata e saluti "qualcuno dentro i giri", scopri che la persona della quale ti sta parlando quella "che cioè ti racconto la storia di questo butel qua, cioè una storia troppo pazzesca vecchio"... sei tu! Ovviamente pochi o nessuno ormai sanno chi sia il referente reale della storia, il protagonista: di mano in mano (di rimaneggiamento in rimaneggiamento) vari elementi di leggenda si condensano al tutto e con un assecondante cenno di capo, un "vacca dì!", una pacca e un "ci vediamo vecchio" potrete allontanarvi a testa alta e continuare a vivere tranquilli perchè il rumor ha trasceso la vostra persona e voi siete solo l'ombra di quella notizia. I vostri quindici minuti di celebrità li avete avuti a monte del percorso, nelle chiacchiere di due massimo tre persone.

Mako Internet Cafè - Verona
Perdonate la digressione, torniamo al quid. Insomma nel 2007, Castel San Pietro tornerà ad ospitare il "mitico" Makò, il primo vero art-design-lifestyle-hanky-panky-bar di Verona? (prima dell'avvento del Caffè Porta Nuova).

mako verona

Causa i rumors di cui sopra, il Makò (o Mako, pronuncia libera) è ufficialmente un X-File, condito peraltro da certe leggende imprenditoriali, sulle quali vi invito a riflettere con fare diffidente o quanto meno scettico:
-al momento non si capisce se aprirà o meno; forse sì, forse no, forse è già aperto, non lo sappiamo-non ci interessa;
-forse il proprietario del Makò ha venduto (cosa? Mica era suo il posto!);
-forse è stata revocata la licenza (plausibile, la gestione era in trincea coi vicini);
-forse è appunto caduto vittima di un complotto massonico perpetrato dai vicini PERENNEMENTE incazzati a causa dei km di autovetture a parcheggio selvaggio nonchè per l'alto volume della musica;
-chiude perchè non sono riusciti a mettersi d'accordo sul nuovo nome, che doveva possibilmente fornire non più di due interpretazioni fonetiche;
-forse ci faranno un casinò (certo certo);
-forse ci faranno una galleria/museo (certo certo);
-forse riqualificano lo spazio per ospitare eventi una tantum quali sfilate di moda (certo certo, Alessandra Ambrosio a Verona, certo certo)
-UPDATE ESCLUSIVO: Butel Saval è nei giri e dai giri se ne esce rivelando che il Comune di Verona costrinse il suddetto Mako a chiusura previo versamente economico non indifferente; quindi i proprietari sloggiarono e poi aprirono appunto il già citato Caffè Porta Nuova. Verità o meno, questo è un esempio di "notizia dai giri, vecchio" (perchè, ad esempio, io so che il proprietario del Porta Nuova Caffè prima ha fatto i soldi con le puttane e quindi aprì il suo s-fashion bar)
-ecc.ecc.

Insomma, i rumors sono diversi. Personalmente posso dare conferma circa i rapporti di cattivo vicinato, avendo assistito ad una pietosa raccolta firme per "Salva il Makò, il locale più bello della città!".
Certo è che il Makò in quel di Castel San Pietro a Verona è stato la mecca estiva prediletta dal popolo dello spritz "on the move": tutti i piazziaioli, prima o poi (durante la serata, mica una volta nella vita) dovevano aggreggare il maggior numero di butei in scia alla proposta "Vecio, ndemo subito o dopo al Makò?", quindi munirsi di una Mini (anche rubata, l'importante era averne una) e, dopo una corsa rinfrescante e bruciapelo per i tornanti verso Castel San Pietro con il vento nei capelli e la pheega in fianco che manda sms a quelle matte delle sue amiche (o a te, vista la mole di comunicazione verbale di certi gggiovani ssspritzati), salutare i buttafuori (molto fuori e poco butta), salire la rampa, ammirare il collagene di persone, il bar vetrato sulla destra, le chaises longues sulla sinistra, la distesa di bbbella gente accalcata in fondo ad un passo dal burrone o ai lati, il privè accessibile solo previa prenotazione e frequentato "soltanto" dalla creme della bbbella gente (Eva Grimaldi dopo un intervento di rinoplastica; Smaila sbronzo, ecc.) per, infine, sentirsi parte di quel Mondo.
Con la M maiuscola, intendo.

Wow. Ahi lasso... "bei" tempi, "sempre" un'emozione al Makò.
Makò Internet Cafè di Verona, ci mancherai. Forse.

14 aprile 2007

Notte bianca a Verona, seconda puntata.

AGGIORNAMENTO
ora online le recensioni e le opinioni. Clicca qui!

Ieri,Butel 2, girando per le vie di Verona, in sella al suo destriero, con sete di giustizia mediatica

notte bianca verona

Immaginatelo più o meno così..

si imbatte finalmente in affissioni pubblicitarie del comune di Verona riguardanti la prima notte bianca Veronese.
"Molto bene" mormora tra sè e sè Butel2 , "Questi cazzoni del comune di Verona ce l'hanno finalmente fatta ad attaccare 4 locandine merdose!" (bonjour finesse).
Finalmente potrò gustarmi il programma della manifestazione in toto. Seconda occhiata al manifesto, non c'è scritto nulla.
Ok ok, niente paura sarà scritto sicuramente in questo alla sua sinistra.. vediamo un attimo.. "Sagra della sparasina di pigozzo" mh questo decisamente non è.
Ok ok niente paura ci sarà un indirizzo web, un cazzo di link, una mail........
Oh eccolo qua scritto in fondo, in piccolo quasi non si vede, perfetto prendo nota (Prolessi- si ragazzi sono tornato ad essere il narratore quasi onniscente faccio un pò come cazz mi pare- No ragazzi il lik non lo metto proprio, presto scopriremo che questi non si meritano proprio un cazz).
Corro subito a casa a farmi un bel pippone multimediale sul sito ufficiale della Notte bianca veronese (ma che gusti c'ha sto butel2?).
Finalmente, partono configurate come stelle nel cielo, le diverse categorie dell'evento: mostre, concerti, magia, circo, cinema, danza, solidarietà.. Si si che bello ora me le clicco tutte.
Partiamo subito con musica. Ah il link non funziona. Poco male.
Cinema allora. Ah non funziona nemmeno questo, che peccato. Proviamone un altro dai non perdiamo la fiducia. Mostre ad esempio ecco qui click.. Non va. Benissimo.
In sostanza provo tutte le 14 categorie che compongono questo sito merdoso (si ormai è merdoso diciamolo. Con tutto il rispetto per i bambini eh..) e, morale di questa bella favoletta, le uniche che si aprono sono 2: BENEFICENZA e CONTATTI ( a fatica per altro).
Esattamente ciò che ci si aspettava dal sito della Notte Bianca; beneficenza e contatti.
Sono molto irritato, voglio andare a fondo di questa sporca questione. Vado sull'amabile sito del comune di Verona e nella simpatica casellina -cerca nel sito- digito due semplici parole NOTTE BIANCA.

Risultati? Questi.

notte bianca a verona

si lo so, non si legge nulla comunque comunque il risultato è capodanno in Croazia. Cos'è, uno scherzo?

In sostanza, il comune di Verona sul suo sito ufficiale ha deciso di non pubblicare nemmeno mezzo link alla prima notte bianca che lui stesso sta promuovendo, coordinando e organizzando.

Questo è troppo per Butel2. Inforco il mio destriero, la mia sete di giustizia aumenta, e deciso ad ottenere delle risposte mi dirigo verso l'efficientissimo ufficio marketing e promozione del comune di Verona.
Parcheggio la moto nell'atrio di palazzo Barbieri vengo subito trattenuto, non vogliono farmi scoprire la verità, allora sferro subito una gomitata al messo comunale che tenta di fermarmi, ad un altro tocca una testata, pugni calci, bagarre. Intervallo. Dopo essermi liberato dalla morsa della giustizia con passo fermo mi dirigo verso l'ufficio indicato, spalanco la porta e...

notte bianca verona


... finalmente capisco tutto, l'arcano è fatalmente svelato. Non mi rimane che andarmene e non aspettarmi più nulla dalla promozione eventi del comune di Verona.

Breve sintesi: A due settimane dalla Notte Bianca a Verona non esiste ancora un programma che sia stato reso ufficiale, solo informazioni di seconda mano e alquanto imprecise.
Notte Bianca che a detta dell'assessore è stata fatta per attirare turisti in periodo non particolarmente fortunato per il settore. E fin qui siamo tutto d'accordo ma di che tipo di turismo parlava l'assessore? Last second?Se il programma ufficiale viene pubblicato il 29 aprile, il turista lo legge fa fagotto e viene a Verona con il teletrasporto?
Ultime perplessita. E' solo mio il sospetto che la prima notte bianca sia, per ora, solo una gran stronzata a fini elettorali??
Da Butel2 Ghione è tutto, alla prossima.

P.s. Non provate a cercare notte bianca verona per ottenere il sito ufficiale.. Altrimenti.. bè altrimenti con molte probabilità tornerete qui..

13 aprile 2007

Fr Luzzi: una giornata con la rockstar

Intervista a Fr Luzzi

Mamma mia,sono eccitatissimo, ieri sera non ho chiuso occhio. Today passerò un giornata con una rockstar (o presunta tale)!
Come mi devo vestire? Che tono di voce dovrò usare?
Se mi metto questa t-shirt dici che posso andare bene?
Cioè, stiamo parlando di una donna del rock, non so se mi spiego…



Stamattina mi sento più bello di sempre (insomma livello “bellissimo al n-esima potenza”), il mio sguardo è più seducente del solito ed il mio alito profuma di rosa canina. Mi specchio e penso: “Hey faccia, sei pronto a fare conquiste?”.
Oggi look da rocker, capello alla beatles ed espressione fiera. Mi sento in forma, sono un po’ paranoico, ma quando mai non lo sono? Non posso fallire, il blogger che è in me deve dare il meglio per un incontro che molti in questo momento staranno invidiando, le domande sono pronte e scritte su una piccola agenda viola che mi porto sempre a presso. [ndSentenziosi: in verità è più tendente al rosa che al viola…]. Servono quesiti originali, unici nel genere, non potrà che uscirne l'intervista più cool del secolo (cool nel senso di zona debita all’atto escrementativo).
Ieri ho parlato con l'agente della Luzzi e nel pachetto deluxe all inclusive ha inserito come ultima clausula una limonata: tutto molto rock direi. Parto con le prove sul mio braccio, prove contro lo specchio, prove su mia madre, sul cane. E via dicendo.
Per il prezzo ho ottenuto uno sconto: "20 euri, okay frut1, in contanti e pagamento prima della prestazione". Hey baby, no problem: che ti pensi, di aver a che fare con l’ultimo dei pischelli? Pago da anni ogni prestazione in anticipo [ndSentenziosi: magari diciamolo con meno orgoglio, eh?].
Dal fondo monetario dei sentenziosi frut1 senza dire nulla a butel1 e butel2 ha prelevato gli ultimi soldi rimasti (si amici dopo periodi florida bancabarocca by Butel0Card, o Butel1Card o Frut1Card ma mai Butel2Card, ora siamo avviati alla bancarotta. A.A.A. offerte accetansi, elargire grazie, fatelo per il futuro di questo blog. Contattatemi in privato che vi lascio il numero del mio contocorrente).
Perfetto, ricapitolando:
1) i soldi ci stanno. Flag
2) le domande sono pronte. Flag
3) bello, sono bello, mi sto innamorando di me. Flag
4) le doti di intervistatore ci sono, come pure quelle di seduttore. Flag
5) alito impeccabile, da manuale del gran seduttore. Flag

L'attesa
Dov'è?
Non è ancora arrivata, non sarà successo nulla di grave mi auguro.
Che poi, era oggi, vero? Ne sono sicuro. Ma dov'è, cazzo?
Non mi avrà mica tirato pacco,queste rockstar se la tirano sempre, lo sapevo io.
Non arriva, ne sono certo. Fallito ancora prima di intervistarla. Che stronza!
Va beh, non pensiamoci ora mangiamo con qualche amico, c'è la griglia,litri e litri di alcol, qualche droga per rendere il tutto più "situation da backstage".
Dopo aver mangiato un manzo intero per la fame nervosa e aver bevuto tutta la birra del fusto, oramai ubriaco e in modalità “sbuffo da salsiccia e sguardo perso" mi sento abbandonato. Nonostante la presenza di 7 amici che stanno accompagnando la mia giornata, ormai sul fallimentare andante, mi sento solo, tradito e ripeto: abbandonato. Che stronza/2!
Partono fumetti e voci fuori campo alla Harmony: "sono giorni che non chiudo occhio per quanto sono teso. Non voglio crederci, non può succedere proprio a me. No, no, no. Bene: datemi ancora birra e cibo!"

Miracolo
Improvvisamente dal nulla si materializza dalla porta di casa, una minuta figura, o meglio, una bassa sagoma.
Non ci posso credere:é la Fr Luzzi, la rockstar del friuli è arrivata! Evvai che si limona CAZZOOO

Problemi
Ora:
a) sono ubriaco
b) non parlo,semmai biascico
c) e se non biascico rutto al gusto di aglio e salsiccia
d) le domande dove le ho messe?
e) come si chiama la Luzzi di nome e io dove sono?
In seguito a qualche minuto di difficoltosa concentrazione scopro che le domade son perse: agenda not found. Il nome della rockstar non è un problema, oramai non parlo e se parlo farfuglio qualche sillaba mal pronunciata.
Siamo a cavallo. Di una memorabile sbronza!
E fanculo, la vera rockstar è frut1, molesto, viscido e dal fetido odore di alcol. Rock and roll baby, fucking rock’n’roll. Frut1 spaventa subito la Luzzi che a fatica trova il coraggio di porgergli la mano per le presentazioni. Presa confidenza della siutazione, l'intervistanda non affretta i tempi concedendo invece a frut1 il tempo di riprendersi da quella situazione di quasi incoscenza e di sfiorato coma etilico [ndSentenziosi: il classico coma etilico da pasqua, come non ricordare… Tristezza]

Un'ora dopo
Frut1 si è ripreso, ora riesce a formulare frasi di senso compiuto Sogg + Verb + Ogg e ha ritrovato il suo splendore di sempre. Ora è pronto per l'intervista tanto attesa. Let's go!
La Luzzi?
(rulli di tamburo:tam tamt tam tamt truuuu tu tu)
i ruoli si invertono, anzi si riassestano: la rockstar è piena di birra in corpo e frut1, the interviewer, è lucido ed attento.

L'intervista (se così si può chiamare)
Frut1: "ciao,Luzzi"
Luzzi: "ciao frut1" [ndSentenziosi: dio quanta tenerezza. Eggiiiààà]
Tornano le vocine di Harmony, nobile lettura: e adesso cosa le dico? Sono senza le mie domande, rompiamo il ghiaccio mettendola a suo agio?
Frut1: "sa bevem?"
Luzzi: "io continuerei con la birra"
Frut1: "cosa c'è di meglio di una birra fresca, appoggio la tua scelta" [ndSentenziosi: cosa c’è di meglio di una cazzo di battuta scontata se ti servono l’entrata su un piatto d’argento?]
All'improvvivo, dal nulla, dopo il primo sorso di birra, qualcosa non torna:
Luzzi: "ti è piaciuto il concerto al No Fun"
Frut1: "si mi è piaciuto"
Luzzi: "Ho letto che Ant non ti è piaciuto molto,o no?"
Frut1: "francamente no"
Luzzi: "effettivamente solo chiatarra perde molto,mi stavo addormentando"
Allora, qua l'intervista la devo fare io o la Luzzi? Non capisco questo scambio di ruoli: l'intervistato che diventa intervistatore. Penso brevemente [ndSentenziosi: 0,000001 secondi]. Del resto meglio considerando il fatto che con questa ennesima birra sto piombando nuovamente nella fase “biaaaassshhicata podewosa”.

Comunque c'è intesa, c’è simpatia-tra-di-noi, seduti su un prato di fiori la questione comincia a farsi molto romantica: io la guardo mentre lei sfugge abbassando lo sguardo, timidezza? O forse è colpa del sole che le sta letteralmente bruciando la cornea dell'occhio sinistro? [ndSentenziosi: o forse è la tua ennesima allucinazione etilica? O forse forse lei non è mai venuta e tu stai parlando con un frigorifero?].
Le chiedo come si possa definire il suo genere. Azzardo pop-folk.
Luzzi: "sì,sì va bene"
Frut1: "sai, il tuo agente mi ha detto che ti offendi se viene usato questo termine, dice che vuoi sentirti dire che fai musica indie"
Luzzi: "lascia perdere il mio agente, è un alcolizzato, non sa cosa dice, non preoccuparti" [ndSentenziosi: qualcuno manda una mail all’agente per formalità?]
Frut1: "sarà. Comunque il pop ci sta sempre, rende tutto... tutto… come dire, estremamente pop, non credi?"
HarmonyFrut1: che sto a dì? Pop, estremamente pop, ma mi sono rincretinito tutto di un colpo? [ndSentenziosi: non oggi, per inciso]
Comunque eccola li, che accenna ad una risata. Le sarà piaciuta la battuta? E quale battuta? Non ho fatto alcuna battuta, sarà compassione perchè si è accorta che sono un povero coglione? [ndSentenziosi: noooooo]
Sicuramente è così, mi asseconda come si fa con i matti [ndSentenziosi: nooooooooooooooooooo]
Mi accorgo solo ora che Fr Luzzi non indossa calzature con il classico tacco 12 LuzziStyle, oggi sfodera una ballerina con piccolo fiocchetto: urbanstyle.Classico jeans a vita bassa e una camicietta a fiori anni 70, molto peace&love. Abbronzatura lunare e capello appena tinto sul blu scuro: tutto very rock!
Frut1: "ho notato che hai cambiato colore di capelli"
Luzzi: "wah, l'hai notato! Pensa che il mio agente non se nè ancora accorto" [ndSentenzosi: confermiamo lo status di alcolizzato dell’agente: uno che non s’accorge che la propria artista si tinge da protagonista di un anime stile Sakura è proprio ubriaco]
Agente: "dov'è la birra? Cmq cambi così spesso tinta che ora mai non ci faccio più caso" [ndSentenziosi: eccolo]

Si parla del prossimo disco, le tracce sono già pronte, ma dove incidere? Questo dilemma sembra attanagliare la Luzzi che viene presa subito da sconforto, ma si riprende e mi confida che ora si attiverà per trovare una sala registrazione che l'aggrada.
Frut1: "mi vendi una copia autografata?"
Luzzi: "certamente!"
Agente: "Frut1, ti masterizzo io il cd, stai tranquillo" [ndSentenziosi: la strada verso il successo è presto tracciata]

La conversazione inizia a spaziare dalla musica, al gioco della briscola ed infine a: "tu che fai per campà?" Io giustamente nulla, mentre lei è una grafica. Ma non indago più di tanto perchè, dal momento che stiamo flirtando, finirei per sostenere una conversazione senza vie di uscita per me, dove mostrerei quanto in realtà io sia vuoto, privo di iniziative. I giochi sarebbero presto finiti: sì perchè io non faccio nulla, sono un mantenuto (anche se non so ancora per quanto).
Seduti come due anziani al parco su di una panchina formato coppia (per cui basta prato con viole e margherite, ora suolo tipicamente urban o meglio giardinetti pubblici) iniziamo ad avere il primo contatto fisico, spalla contro spalla. Sono emozionato. [ndSentenziosi: CAZZO ORA TE LA DEVI FARE: NON SBAGLIARE!]
Frut1: "hai la chitarra qui con te?"
Luzzi: "no"
Frut1: "come no! una rockstar non va mai in giro senza il proprio strumento" [ndSentenziosi: quanta delusione Fruttone, potevi giocarti la solita elegante battuta sullo strimpellare un certo strumento che solo tu sai, eh eh, capisci?]
Luzzi: "……."(entra subito nella categoria dei “non sa, non dice” ma forse pensa)
Frut1 inizia a diventare sempre più noioso, crede che la Luzzi desideri cantare o meglio ancora scrivere una canzone con il fruttone. L'intervista non prende il via, si parla, si beve e la situazione pare prendere le sembianze di un colloquio fine a se stesso, di un metacolloquio.
Alcuno scoop, alcuna news, alcuna curiosità da poter condividere con i lettori. Vi lascio un vuoto, ma io mi sono divertito anche se non ho amoreggiato con la Luzzi. Per ora: perché chi lo sa, forse un forse. Forse mai.

10 aprile 2007

Il Settimo Splendore - Verona

Il settimo splendore - La modernità della malinconia in mostra a Verona, Palazzo della Ragione



Dal 25 marzo al 29 luglio 2007.
Orari: tutti i giornid alle 9.30 alle 19.30; sabato e domenica fino alle 21.30.
Prezzi: 10 € intero; 8 € ridotto (andate a vedere sul sito le condizioni, mistero riguardo chi sia convenzionato e chi no; ad ogni modo gli universitari pagano questa cifra); 4 € studenti delle elementari, medie, superiori (no universitari, appunto).
Info e comunicato stampa su www.settimosplendore.it

il settimo splendore

Missione da numeri dispari: Butel1, Butel3, Butel5 al restaurato Palazzo della Ragione (diligente lavoro di Tobia Scarpa) per l'attesa mostra inaugurale del tutto: Il settimo Splendore. Una mostra annunciata da mo', tanto lunghi i preparativi quadriennali (paralleli al restauro della sede espositiva stessa), con un piatto saturo di nomi d'ampio respiro e certo richiamo. Sulla carta. Ovviamente una mostra di un certo livello a Verona non poteva che curarla quella galleria modernissima qual è Palazzo Forti, all'occasione giunta al proprio 25° anno: il curatore della mostra, Giorgio Cortenova, è anzitutto il curatore di Palazzo Forti. E qui avrei già detto tutto.

il settimo splendore verona

Si diceva: la Settima Inculata
In attesa di scandire analiticamente una recensione non esattamente entusiasta, vorrei richiamarel'attenzione del nostro lettore dal palato fine sul sottotitolo: la modernità della malinconia.

Ergo: malincona. E modernità. La malinconia è moderna, si vuol dimostrare. E qui saremmo tutti d'accordo, nulla da dimostrare.

il settimo splendore il settimo splendore verona

Partiamo da qui: con la definizione offertaci dallo stesso organizzatore, Giorgio Cortenova Professore Emerito. Il Cortenova si confessa in esclusiva (ohhh) davanti ai microfoni di Sentenziosi, la cui longa manu non poteva non avere anche in questo caso "super agganci vecchio".

Sentenziosi: Prof. Cortenova, sarebbe così accorto da illuminarci circa il rapporto tra il tema della malinconia tout court e le manifestazioni malinconiche offerte nel vostro percorso d'arte?
Prof. Cortenova G:



[Quante volte ha ripetuto a vuoto naturalmente, malinconia, spazio, materia? Insopportabile.]
Sentenziosi: sì, sì, ok, ok, ok... fa lo stesso Prof. Giorgo Cortenova Emerito, lasci perdere. Senta, c'è una sedia lì perchè non vi si accomoda un attimo che è vecchio molto vecchio mentre la mando a quel paese, eh?

Niente da fare, col Cortenova non si va da nessuna parte. E sarà così per tutta la mostra: le guide testuali ad introduzione della mostra e delle sei sezioni sono dei PIPPONI ALLUCINANTI conditi da un accademismo altrettanto surreale.

il settimo splendore mostra il settimo splendore

Chi fa da sè, fa per tre
Sicché occorre in primis farsi un'idea sul significato di malinconia: un lessema caratterizzato alla data 2007 da una certa polisemia, datemene atto, vittima di certe derive. Un po' "sputtanato", insomma. Tuttavia, giacché lo spettatore è anzitutto un utente pagante, tale sforzo non gli dovrebbe essere richiesto: che ci pensino gli organizzatori, ci pensino, a chiarire o presentare una loro interpretazione. Che si è cercato di fare... forse in maniera leziosa, poco trasparente, talvolta accademica, volutamente artificiosa mi pare. Dunque: di quale malinconia stiamo parlando?

Io una (mia) idea di malinconia o melancholia ce l'ho, vi dico che a mio avviso la malinconia è di fatto un fenomeno psicologico, artistico, filosofico o atemporale o compenetrante le tre dimensioni temporali che nei fatti si esprime ora come intenso stato passivo nei confronti dei terzi, stato di riflessione interiore volta ad indagare gli aspetti più ascosi dell'individuo, ora come tristezza (da non confondersi con nostalgia!) dolce e quasi compiaciuta, comunque avvicinabile ad un dolore. Per esempio: sei hai le palle girate, sei incazzato. Stop. Se sei d'umore nero, negativo e triste, pessimista e mai proattivo, dal corpo sino all'anima (più spleen per tutti), sei malinconico. Non sei depresso (poichè non è una depressione) ma il tuo attuale STATO D'ANIMO è di TRISTE INTROSPEZIONE. Per farla breve. Correggetemi se le sparo. Tra l'altro malinconia e melanconia non sarebbero da confondere, ma sono (quasi) sinonimi. A riguardo c'è sempre una bella citazione di Hugo "la malinconia è felicità dell'esser triste" (o roba del genere) e una ancor più famosa baudelairiana "la malinconia è sempre inseparabile dal sentimento del bello (o roba del genere...).

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La malinconia che insegue il Cortenova, è di foggia simile ma più curata:

"Il temperamento malinconico è invece materia più antica: fin dall'epoca classica i nati sotto Saturno erano descritti come individui rivolti all'introspezione, animati da un demone che ne esalta l'attitudine contemplativa e permette loro una superiore capacità creativa. A partire dal Quattrocento la malinconia contrassegna il senso stesso della modernità: l'artista intraprende quel percorso d'introspezione ora critico, ora appassionato e drammatico, animato dallo sforzo sempre rinnovato di ricomporre l'uomo nella sua originaria integrità ed armonia con la natura ed il cosmo"

condito da tanto di bella citazione paradisiaco-dantesca. Eggià, che vi pensavate voi? Il Settimo Splendore o il Settimo Cielo è quello del temperamento saturnino o melanconico dell'Alighieri. Concetti noti e chiari a tutti gli avventori, "ovviamente".
Mi pare evidente che si è scelta la strada dell'escluvisimo (scelta anche stimolante, per carità): presentata anzitutto come una mostra blockbuster (ora vedremo perchè), si conferma a tratti evidenti un affaire elitario da addetti del settore.

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Il Settimo Splendore: la modernità del marketing
Così il sito ufficiale nell'area del comunicato stampa, ci presenta la mostra:

"Duecento capolavori, suddivisi in 6 sezioni, sono esposti a Verona a partire dal 25 marzo 2007. Le opere sono di Botticelli e di Giorgione, di Rosso Fiorentino e del Moretto, del Lotto e di Tiziano, di Tintoretto e di Carracci , di Caravaggio e del Guercino, di El Greco e del Fetti, di Canova e di Piranesi, di Böcklin e di de Chirico, di Modigliani e Carrà, e di molti altri ancora, Michelangelo compreso, presente in mostra con uno studio di testa per la Cappella Sistina in Vaticano, che contrassegna la malinconia profonda di un artista che nell'oscurità della materia trova il segreto miracolo della forma. Lo sviluppo della mostra prosegue con gli artisti contemporanei..."

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... contemporanei...? Mah. Da qualche parte si aggiunge "130 grandi artisti". E nella versione in inglese del depliant leggo e non credo: "This will be the most important and fascinating show of the year"
Ad ogni modo, una simile presentazione fatta in sostanza di numeri, andrebbe discussa analiticamente. E discutiamiola:
-"200 capolavori" beh il concetto di capolavoro/masterpiece si presta ormai agli usi più variegati. 200 direi proprio di no. Saranno punti vista, ma passiamone un quarto (forse). Per timore reverenziale nulla s'ha da ridire sui vari Caravaggio (la "Maddalena penitente"), Böcklin (la ragguardevole tela "Malinconia" del 1871, con il volto sofferente di una donna pseudo-unta o febbricitante), De Chirico (un autoritratto, tra gli altri, una musa e soprattutto l'incredibile "Piazza", tra le cose più malinconiche in assoluto, seconda forse solo alla stessa "Melanconia", certamente in esposizione a Palazzo Zabarella alla ben più meritevole mostra dechirichiana), Botticelli, Giorgione, Lotto, Tiziano, Tintoretto, Carracci, ecc. ecc. ma badate bene che si tratta in genere di una al massimo due opere per artista e mica dei "mostri sacri", insomma non di quelle opere che ben figuravano sul vostro libro di storia dell'arte, delle superiori magari. Presenziano oltre un centinaio di opere delle più sconosciute: che i soliti addetti/esperti di settore ben riconosceranno, non senza un certo sorriso compiaciuto, quasi fossero dei sommelier in gita premio ad un Vinitaly per soli produttori. L'uomo medio, l'uomo della strada, l'uomo qualunque (non quello del '48), ovvero il sottoscritto, Butel3 e Butel5 nascondevano a fatica un certo imbarazzo malcelato dietro a volti di (finta) saccente comprensione di ogni storia dell'arte di ogni civiltà.
-"130 grandi artisti": tolti i soliti noti di cui sopra, restano nel palmares una serie interminabile di "chi è questo?" "cos'ha fatto questo?" "mai letto di questo", di oggi, ieri e l'altro ieri (novecento e anni attuali). E' comunque chiaro che la mostra non è monoautoriale, forse monotematica, ma le sfumatore sul tema sono diverse, si vedano i nomi delle singole sezioni.
Ad ogni modo, c'è un primo sentore di presa per il culo. Continuiamo:
-"Michelangelo compreso, presente in mostra con uno studio di testa per la Cappella Sistina in Vaticano, che contrassegna la malinconia profonda di un artista che nell'oscurità della materia trova il segreto miracolo della forma": ora non m'aspettavo la mutuazione dell'intera Cappella Sistina, ma appena entrati, sulla destra, la seconda teca, si sperava in una presenza di Michelangelo decisamente palpabile. Invece, ci troviamo questo schizzo/bozza (chiamasi studio nel gergo) per una testa
il settimo splendore
di Dio sa di quale figura della Sistina. Ah, errata corrige: c'era anche un manoscritto dello stesso Michelangelo. Se qualcuno ha letto la pagina, faccia un fischio.

"E caddi, come corpo morto cade"
Pan per focaccia, per non pisciare fuori dal vaso de Il Settimo Splendore: rispondo alla citazione dantesca del Cortenova con medesima guisa citazionista. Easy.
Così, appena entrati, subito "Sotomaaayyooor!". Io e butel3 ci guardiamo e ce la mettiamo via: "Palazzo Forti...". Palazzo Forti: prometto e mai mantengo. Che per caso vi rinfresca la memoria Kandinsky (6 tele tutte uguali) e l'Anima Russa (centinaia di tele, metà delle quali appese nel salotto di mia nonna)? Beh, fate un fischio anche qui, da dire ce ne sarebbe.
Non siete di Verona? Occhio, si segnalano altre magagne organizzative. Datevi una letta qui, prevenire è meglio di curare.

A quel punto non avevo ancora le palle girate, nè le avrò oltre. Certo è, che poteva iniziare meglio. Michelangelo non andava annunciato in pompa magna, tutto qui. A riguardo ho letto su Exibart: "Tra le opere esposte il Volto virile di Michelangelo Buonarroti è emblematico di quella dimensione interiore di solitudine creativa, espressa attraverso il monumentale lavoro della volta Sistina" Elvira D'Angelo. Allora: o Elvira fuma pesante; o Elvira è stata pagata; o io sono un pirla e l'arte la metto da parte. Tutt'e tre le opzioni paiono plausibili.

Ma procediamo:
-"This will be the most important and fascinating show of the year": sì vabbè. Tutti insieme: ciao Giorgio ciao!
-"6 sezioni", ok ci siamo, niente banfe. Che sono di fatto le sei chiavi di lettura/analisi della meditazione malinconica proposta nel percorso artistico attraverso i secoli, dal 1400 al 2007. Sei e oltre, viste alcune suddivisioni secondarie interne a ciascuna. Così, ad esempio, la prima (i conflitti della forma) tratta la crisi dell'umanesimo e il ritorno all'origine. Per maggiori dettagli, allego elenco di sezioni e singoli autori.

I conflitti della forma
Sandro Botticelli, Albrecht Dürer, Michelangelo Buonarroti, Rosso Fiorentino, Brescianino, Jacopo Tintoretto, Amedeo Modigliani, Arturo Martini, Carlo Carrà, Antonietta Raphael, Fausto Melotti, Lorenzo Bonechi, Roberto Barni

Gli enigmi dell'anima
Giorgione, Lorenzo Lotto, Tiziano, Alessandro Bonvicino detto il Moretto, Girolamo Savoldo, Arnold Böcklin, Pierre Puvis de Chavannes, Franz Von Stück, Giorgio De Chirico, Felice Casorati, Achille Funi, Ubaldo Oppi, Virgilio Guidi, Gino De Dominicis, Claudio Parmiggiani, Patrizia Guerresi Maimouna, Medhat Shafik, Flavia Da Rin

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Visioni e visionarietà
Domenico Beccafumi, El Greco, Henri Füssli, William Blake, George Frederic Watts, Gustave Doré, Gustave Moreau, Ker Xavier Roussel, Lucien Levy-Dhurmer, Henri Le Sidaner, Gaetano Previati, Tranquillo Cremona, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Walter Sickert, Pierre Bonnard, Giacomo Balla, Paul Delvaux, Osvaldo Licini, Francesco Somaini, Alik Cavaliere, Sergio Vacchi, Omar Galliani, Anthony Gormley, Carlo Guarienti, Leonardo Cremonini, Piero Pizzi Cannella, Irving Petlin

Il teatro della vita e della storia
Luca Cambiaso, Caravaggio, Domenico Fetti, Guercino, Abraham Janssens, Pier Francesco Mola, Gian Lorenzo Bernini, Maestro della Candela, Esteban Murillo, Jusepe de Ribera, Pedro Orrente, Pietro Rotari, Giovanni Paolo Pannini, Giovan Battista Piranesi, Hubert Robert, Mauro Braccioli, Federico Cortese, Max Ernst, Alberto Savinio, Mario Mafai, Fausto Pirandello, Lorenzo Tornabuoni, Filippo de Pisis, Concetto Pozzati, Claudio Costa, Michelangelo Pistoletto, Pierpaolo Calzolari, Mimmo Paladino, Salvo, Tony Cragg, Paolo Icaro, Bill Viola, Lawrence Carroll, Luca Pignatelli, Vik Muniz, Stefano Bombardieri, Quentin Garel

Lo spazio tra contemplazione e spaesamento
Annibale Carracci, Nicolas Poussin, Roelof Jansz Van De Vries, Thomas Wyck, Salvator Rosa, Sebastiano Ricci, Donato Creti, Caspar David Friedrich, Carl Gustave Carus, John Ruskin, Antonio Fontanesi, Herman Richir, Giovanni Fattori, Vittore Grubicy De Dragon, Eliseo Mattiacci, Silvano Girardello, Ubaldo Bartolini, Botto & Bruno

Il brivido dell’ideale
Antonio Canova, John Flaxman, Jean Dominique Ingres, Francesco Hayez, Vincenzo Abbati, Luigi Serra, Aristide Maillol, Carlo Maria Mariani, Donald Judd, Franco Sarnari, Giuseppe Uncini, Giulio Paolini, Giorgio Olivieri, Igino Legnaghi, Gianni Piacentino, Antonio Trotta, Herbert Hamak.

Sarebbe ora corretto quanto logico disquisire circa ogni sezione. La verità è che a mio avviso non v'è uomo nè donna che usciti dalla mostra ricordino quale autore/quadro/anno stava in quale sezione. E' dura seguire, ragazzi: per quanto disciplinati e meditati siano stati collocazioni e accostamenti tematici, qualcosa sfugge sempre. Così si parte con Giorgone, Tiziano e Lotto, e arriva la Piazza di De Chirico. Si cambia sezione e si riparte dal '500 e si torna sempre lì, al Romanticismo, e di nuovo al Novecento inoltrato. E così via, tra nomi noti, meno noti, sconosciuti.

il settimo splendore

D'altro canto non dimentichiamo che noi siamo dei butei, siamo l'emblema di una sentenziosa e sentenziante mediocrità, oltre ad essere culturalmente impreparati in vista di simili eventi culturali. Ragion per la quale, ci è voluto un attimo perchè Il Settimo Spolendore si trasformasse per me e Butel3 in una mostra da commentare tra "r" moscie e battute più o meno sofisticate (prevalgono queste ultime), il tutto a corredo del voluto alone malinconico che si è tentato di infondere al tutto. E allora quella scultura femminile diventa
Butel3: "Ma pvego, vovvei vichiamave l'attenzione, si ossevi come lo sguavdo di questa madve si pevda all'ovizzonte giacchè essa ancova piange la dipavtita del pavgoletto movto vecentissimamente pev un'incuvabile fovma di enfisema"
o la smorfia certamente melanconica di un volto virile contratto diventa
Butel1: "Viesco a scovgeve la soffevenza melanconica di quest'uomo il quale sembva dive: "Hey, dove credete che sia l'altra parte di questo flauto spezzato?""
e così via, meglio se uno dei tre si finge Philippe D'Averio ogni trenta secondi.

La mostra in soldoni: pro e contro
Perchè il buon vecchio in e out, tengo e butto, sì e no è, paradossalmente, sempre in.
PRO
-la sede espositiva anzitutto. Forse non ci rendiamo conto, ma Palazzo della Ragione restituito all'antico splendore in seguito al minuzioso lavoro di Tobia Scarpa (cui si aggiunge l'architetto Afra) è potenzialmente una delle SEDI ESPOSITIVE N°1 del Nord Italia, nulla da invidiare a tante sedi veneziane. Direi che merita di essere utilizzata alla grande e unicamente per mostre d'arte, cercando di non relegare il tutto alle solite mostre "calderone" come questa in cui si buttano dentro 6 secoli di storia dell'arte. Per giunta pretenziose e stimolanti, ma se toppi fai proprio una figura di merda (e secondo me hanno toppato perchè, diciamolo, da qualche parte la coperta era corta e, come soluzione, si corre ai ripari con i nomi che passano in convento).
-apprezzatissimi i De Chirico,
mostra verona il settimo splendore
i grandi maestri del Rinascimento, certo romanticismo specie quando le rovine ad un certo punto divengono le vere protagoniste, ovviamente malinconiche (a riguardo c'era tutta una descrizione di Cortenova del tipo "non vi è nulla di più malinconico di un set di rovine, quando il paesaggio intorno fa periferia e tutta l'attenzione della scena di sposta su quei simboli di melanconica decadenza" - libera interpretazione per la quale mi prenderò 25 denunce). Bel colpo anche certi Böcklin, Dürer, Füssli. Presente, in un angolo dimenticato, "In Vedetta" del macchiaiolo G. Fattori, un altro ricordo del libro d'arte delle superiori.
-buoni i pannelli finali, raffiguranti un volto femminile in bianco e nero ad occhi socchiusi. Enorme ma azzeccato.
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-la Cappella dei Notai, altrettanto restaurata: a mio avviso massimo splendore quattrocentesco (o cinquecentesco?) presente a Verona, un vero gioiello. Provocatoriamente (con un ritardo di circa trent'anni) è stata allestita con una serie di installazioni "spazzaturose". C'è chi giudica l'intervento disgustoso e sacrilego. Al contrario: meglio di una scontatissima raccolta di dipinti e ritratti di altrettanti signori, signorie, notai.

CONTRO
-il prezzo: una rapina. Prezzo da petrolieri, servizio da barboni. Assolutamente fuori mercato: ma quando si decideranno a fare un po' di benchmarking, porco cane? 10 € l'intero ma soprattutto 8 € il ridotto. Proprio non ci siamo. Assurdo poi il criterio di esclusione degli universitari (porto sempre meco una vecchia tessera Esu) dalla fascia "studenti a 4 €", riservata al Vip Club dei pischelli dai 7 ai 18 anni, ovvero scuole elementari, medie e superiori. Pronto? C'è qualcuno? Spiegate loro che pure la creatura d'università è un consumatore attivo, attivissimo (si presume studi e consumi, e lavori poco o niente) e da qualche parte deve pure avere dei vantaggi. Si veda all'estero, per dirla con una punta di qualunquismo.
-mettete una panchina, meglio delle poltrone, meglio dei divani tra una sala e l'altra: passeggiare per oltre un'ora e mezza senza riposare le gambe un secondo, non è il massimo. Specie dal momento che le scale di andata, inframezzo e ritorno te le fai tutte, senza ascensore.
-la scelta di certi sconosciuti è tuttora un mistero, in relazione alla qualità delle loro opere scelte: che cazzo aveva di malinconico "Bagaglio Grande" di quell'itailano non so chi, datato 2005-2006? Per precisione, si trattava di un rinoceronte di dimensioni reali in carton gesso (immagino) impaccato tra una serie di imgombranti bagagli e l'altra. Mah. E le immondizie trash/scum nella cappella dei notai? Voglio dire: l'intenzione è ovvia e provocatoria (del resto, dopo gli anni '60, nulla di nuovo) ma era il caso? Era in tema? Mah/2.
-il corredo testuale, come detto, è di un lezioso accademismo, più che aiutare stordiscono. Didascalia, ha un significato ben preciso.
-lo scherzetto di Michelangelo: quale migliore e ottima figura avreste fatto a tacerne la presenza allo spettatore, quasi a farci una sorpresa (che, scommetto, sarebbe comunque passata inosservata).
-altrettanto non pervenuto il tratto malinconico di quelle due sculture plastiche mutuate in un certo senso dal neoplasticismo di Mondrian (soprattutto per scelta cromatica).
-200 capolavori. Ehm...
-130 grandi artisti. Ehm...
-The show of the year
-escludere Füssli dalla cerchia dei "grandi" è un peccato non veniale, ma comunque scoccia.
-la sezione con i filosofeggiamenti vita-morte nella quale quasi tutti i soggetti erano ritratti di uomini e donne con un teschio in mano di amletica memoria, offriva davvero poco varietà. Qui erano esibite due o tre tele del Candlelight Master. Candlelight Master... subito ho origliato all'orecchio di Butel3 con quella voce bassa da speaker a metà tra il rauco ed il rachitico, con tono suadente "KENDELAIT MASTER - the new adventure gaming platform - by E.A. Sports - It's in the game!". Per darvi un'idea dello spirito con quale stavamo sopravvivendo all'impervio percorso.

VOTO FINALE: 6-
Andateci comunque, il percorso ha una propria valenza intrinseca. E' quando l'implicito deve esplicitarsi per mano di uno spettatore medio, che sono cazzi. Ribadisco: la scelta di non inseguire il filone blockbuster con quadri d'eccellenza che ogni sant'uomo può conoscere, non è errabonda in linea teorica. Ma se la mostra viene presentata come LA mostra dell'anno... beh qualcosa non torna. In definitiva: un'idea potenzialmente eccellente, che avrebbe potuto dare forma ad un percorso davvero unico e coinvolgente. Ne risulta una mostra sì unica (nulla di simile in giro), ma dalle fondamenta piuttosto deboli a mio avviso. Tuttavia la nuova sede espositiva va vista prima o poi, insieme alla Cappella dei Notai altrettanto restaurata.

09 aprile 2007

Rialto Santambrogio - Roma

Rialto Santambrogio a Roma

in via Sant'Ambrogio 4, nelle immediate vicinanze di Largo Argentina e piazza Mattei
www.rialtosantambrogio.org

Talvolta i Butei si fanno "il viaggetto vecchio". In Italia, all'estero, dove ci portano i sche... ehm il vento. A Roma, magari. Logico che se non hai "gli agganci sul posto, vecchio", certe cose mica le trovi easy. Ecco, noi al Rialto Santambrogio a Roma non c'eravamo ancora stati.

Nico
, sì.

Sono entusiasta, anche perchè vengo da un periodo di reclusione da studio, clima avverso e umore conseguentemente nero. Io pensavo di trovare il solito centro sociale alla AngeloMai (che ha chiuso perchè gli abitanti di rione monti hanno rotto il cazzo e il comune ha deciso di far colare del cemento sulla chiesa e farne una palestra) e invece... posto stilosissimo, spazioso, semplice, lineare, situato in un edificio a trastevere, in una via secondaria, sostanzialmente dietro la sinagoga.

Entrando (5 euro) - dopo un po' di coda crescente proporzionalmente all'ora di arrivo - si sale al primo piano che si snoda attorno ad un giardino interno (a ripensarci ricorda molto la struttura della casa di The Dreamers, per intenderci), praticamente non arredato, muri bianchi e luce chiara, varie salette e corridoi in cui chiacchierare fumare cazzeggiare senza dover urlare per comunicare, sala bar iperaffollata, sala disco principale ovviamente non illuminata se non per luce intermittente di riquadri di immagini psichedeliche proiettati su due delle pareti. La musica mi è parsa carina, per quanto io non sia esattamente una discotecara doc. Ma il bello è il target: direi che l'età media si aggirava sui 28, data la presenza di svariati grappoli di pheege 20-25, numerosissimi butei over 25 - nutrita la schiera dei gay, merde! (leggasi alla francese! n.d.r.) -, ma anche più d'un/una over 30, forse anche over 40 che però non è corretto efinire "tardoni" in quanto nella maggior parte dei casi perfettamente inseriti, anzi davano un tocco mondano alla configurazione dell'humanitas in loco. E poi, forse grazie al contributio della schiera omosessuale, sempre molto fashion, davvero c'era una bell'aria casual, vagamente bohemienne, zero punkabbestia o strafattoni, e nemmeno i soliti "alternativi doublefive". Insomma una serata in cui il senso estetico esce appagato... voglio dire non è poco!

Ora non so se ai frequentatori di piazza erbe e del blog possa interessare un locale romano, ma mi sembrava doveroso comunicarvi questa mia personale scoperta (dell'acqua calda), qualora passiate di qua ve lo consiglio, ecco.

Nico


From Roma, ma sempre una di noi. Forse. Ad ogni modo, thanks baby per la dritta. Chi vi passi, vi faccia un salto insomma. Intanto ho scovato alcune foto, poco in verità sulla location di per sè, qualcosa riguardo agli artisti che vi si sono esibiti. Voilà.

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So cosa vi state chiedendo, ma le cose a quanto pare stanno così.

08 aprile 2007

Sicurezza stradale, mese della prevenzione

Sentenziosi, solidale con il comune di Verona collabora con l'iniziativa per cui sono state seminate delle carcasse di auto e moto, distrutte a seguito di incidenti, in giro per la nostra città (Corso Porta Nuova, zona Stadio etc) suscitando per altro reazioni controverse.
Questo il materiale speditoci dall'amministrazione comunale per sponsorizzare l'iniziativa e lanciare lo slogan "Spritzo a sprazzi" per un consumo di alcool consapevole.

Immagini shock. Eddie 30 anni appena compiuti dopo un aperitivo lungo in piazza con il suo amico Grunt, perde il controllo della sua Ducati.

07 aprile 2007

Arci Gay Verona meets Sentenziosi

UPDATE
Causa multiple e vivide pressioni interne al board forrrrtissimamente butelesco, si è deciso di abbandonare la sciagurata scelta cromatica testè esibita dal deviato quanto effeminato camerata Butel1, per quindi battere le vie di un necessario rrrrilancio della verve macho di codesto blog, di un necessario ritorno all'orrrdine. Con un una finta veste da Ventennio, si urli tutti accccoratamente e forrrrtissimamente: rinnovarrrrsi, o morire, ra-ta-ta-ta-ta-ta-ta!


Eccoci qua col nuovo template. Paghiamo subito il debito ai nostri pazzi, pazzi amici dell'Arcigay Verona, cui va un sentito ed emozionato ringraziamento per i validissimi consigli sulla palette cromatica.
arci gay verona

"Ma il rosa shocking non era prerogativa solo degli anni '80?"
"Ma il rosa shocking non è roba da ricchioni?"

Certo amisci, sì, il rosa shocking è un colore da veri gay se è questo che vi state chiedendo. Anche se nel settore web sulla nightlife è ancora molto in voga, quindi non staremmo neanche troppo pisciando fuori dal vaso (a riguardo datevi un'occhiata al sito dell'Oxo o del "blasonato" Milano Da Bere, giusto per restare in SERIE B)

Ad ogni modo non preoccupatevi, abbiamo aggiornato il blogger template da un punto di vista tecnico-strutturale, ovvero dal "backoffice". Il resto (il frontend rosa shocking appunto) è frutto di un mio personale momento di omosessualità. Sempre meno latente. Del resto qua non abbiamo mai negato di essere né dei veri transgender, né dei veri butei anni '80.

Oltre a ciò, abbiate pazienza, l'abbinamento dei colori avrà durata relativa, il rosa è insomma temporaneo. Troveremo un'altra combinazione in questi giorni. Anzi, se avete suggerimenti, fate avanti. Tanto poi facciamo come cazzo ci pare.

Un bacione a tutti voi. Pazzi, uhuhu.