31 luglio 2007

Parigi: Colette e altro

Parigi: Colette e altro

Continua il nostro viaggio a Parigi (qui la parte precedente)

Missions nei prossimi post
1.Visitare la città
2.Andare, entrare, uscire sani e salvi da Colette senza aver venduto parte alcuna dei nostri corpi per pagare
3.Concerto Daft Punk
4.Entrare in uno dei locali più in nonchè attualmente (forse) più esclusivo di Parigi: Le Paris Paris
5.Rock'n'roll
Hey, ho, let's go.

Il primo impatto con la città di Butel2 è abbastanza drastico. Parigi non è una città simpatica come potrebbe essere Londra, non è caotica come Madrid, non postmoderna come Berlino. Parigi che secondo molti sta attraversando un periodo buio, in due parole, è la Grandeur o, meglio ancora, Parigi è un esperimento sociale.

Cosa intendiamo per esperimento sociale è presto detto. In un preciso momento storico (probabilmente l'era Napoleonica) qualcuno (probabilmente Napoleone, una figura che in questa città ritorna ogni dieci passi) ha deciso che dovevano esserci: almeno una fontana ogni dieci persone, una statua ogni 1.000 mq, un viale alberato ogni 3 strade, ma soprattutto e innanzitutto una pheeega ogni altra persona. Attenzione non parliamo di distribuzione della società 50% uomini e 50% donne, qui si parla di 50% uomini e 50% pheeega.
Se qualcuno ti domandasse, a te lettore medio, dove si può trovare la pheeega a Parigi bè rispondi pure con sicurezza "In ogni luogo". In breve, possiamo di certo affermare che nè la Tour Eiffel nè i gli Champs Elysees o il Louvre sono l'emblema di questa citta. La pheega e la visione della pheega da vicino rappresentano Parigi alla meglio. La pheeega è il noumeno di Parigi.


parigi colette
Questa è una di quelle brutte.
Non scherziamo.


Dicevamo esperimento sociale, i butei passeggiando per la città notano come la grandeur sia presente in ogni angolo (Rubrica Urbanismo a Parigi: "Metti un pò d'oro qui, Hai una fontana che ti avanza? Mettila là. Senti che dici di questo obelisco.. Se lo mettiamo li come sta?" Etc) e pure la pheega, ma mentre i parigini sembrano averci fatto il callo, i butei no e subiscono. Subiscono duro.
L'impatto è forte soprattutto per il nostro fruttone che alle ore 14 di giovedì 14 giugno dichiarerà:
Frut1:" Butel2, la vedi quella thai mezza parigina?"
Butel2:" Si la vedo è... arcipuffolina (Si devo aver usato decisamente questa esclamazione)!"
Frut1: "Bè ora non riesco a ricordare da quanto tempo è che la sto fissando ma credo di averla messa incinta"
Butel2:"..."

Quali sono quindi i risultati di questo esperimento sociale? Sentenziosi non sa non dice. Ma si riserva il diritto di dire che sembra riuscito bene ecco.

Colette - Paris
Per chi non lo sapesse Colette è ciò che volgarmente un veronese chiamerebbe un centro commerciale ma che un newyorchese con la puzza sotto il naso definirebbe in maniera più appropriata con i termini di concept store.
Ora definire un concept store non è facile, è sicuramente un luogo con fini di lucro ma che si diversifica dai centri commerciali per l'eleganza delle linee architettoniche (colette è tutto in bianco, plexiglass, acciaio) e per la classe degli oggetti venduti.

colette parigi


Colette ad esempio vende solo musica, libri fotografici e vestiti costosissimi vestiti inoltre, si può cercare ristoro in un ricercatissimo cafè al piano interrato.

Effettivamente Colette è un giocattolino ben riuscito e i butei amanti e amatori dell'arte ma soprattutto della bellavita non possono non essere suscettibili al suo indiscutibile fascino. In soldoni:
Butel2: due ciddì 60 euri
Frut1: due plateux (el platò) per frutta carichi di cd, spesa ancora da quantificare ma si parla di mutui
Butel1: a sorpresa nessuna spesa. Ma litri e litri di bave versate su un paio di sneakers nere di Dior a soli 320 euri (edizione limitatata però, mica cazzi... eh).

Dopo esserci fatti ripulire ben bene da Colette è tempo di tornare alla maison, non senza una tappa al nostro market di fiducia per procurarci: una bottglia di sciampeign, vodka absolut, schweppes lemon e altre sfizioserie per il nostro hotel- daft punk- pre party.
Un party per sbronzi, un party hot.

colette store parigi
Il momento del disvelamento: sì amici lettori, finalmente
Sentenziosi mostra le proprie facce. Siamo diversamente belli.

Butel2
[Continua al post successivo]

30 luglio 2007

Viaggio a Parigi

Sentenziosi in "Viaggio a Parigi"

Un post che si è fatto attendere fin troppo... "finalmente" è arrivato.

Non senza difficoltà i Butei, accompagnati al Catullo da B2 senior il quale ci condusse attraverso una personalissima via per uscire non solo dalla superstrada ma anche dall'anonimato, a mezz'ora dalla chiusura del check in sono al desk Lufthansa per eseguire le operazioni di controllo. Frut1, già in aereoporto, nel frattempo ha già intasato la sim di butel1:" Amisci? Dove siete? Cioè io sono già qui!" " Amisci? Cosa faccio?" " ...Amisci?"
Svolte le consuetudini burocratiche, dopo aver convinto frut1 a mollare la sua preziosa soluzione salina ad un ufficiale FOPE che lo incalza:" Niente liquidi sopra i 100 ml" "Ma questi sono meno di 100 ml!" "Sì ma la confezione supera i 100 ml!" "Sì ma dentro ci sono meno di 100 ml!" (repeat x10).
I butei finalmente si imbarcano.

Per la prima parte del viaggio a Parigi c'è il solito simpatico bimotore della Air Dolomiti creato per regalare brividi. Sentenziosi ancora una volta ringrazia Frut1 e i vantaggi di volare Lufthansa.
Ebbene si, avevamo anticipato che sarebbe stato un viaggio atipico, si erano prospettate diverse soluzioni ma, alla fine, convergemmo su un unico travel plan. Non senza rinunciare alle bizzarrie.
Breve esemplificazione. Durata volo diretto Air France Verona -->Parigi CD 2 ore circa; durata volo ryanair Milano Orio-> Parigi: un ora e mezza.
La Frut1 travel&entertaiment-project&management propone il seguente iter:
Verona-> Monaco di Baviera + Monaco di Baviera->Parigi CDG. Comodo, pratico in sole 4 ore di cui due di arrembanti sussulti sponsor by Air Dolomiti.

Partiti
FFx4 Arrivo a Monaco (dove ff sta per forward, insomma)
FFx2 Birretta made in Germany per Frut1 e Butel2.

viaggi a parigi

Butel1 marca il territorio. Cagata nel cesso del lounge Lufhtansa (per i butei allora, ora e sempre lufdanse).
FFx8 Arrivo a Parigi, foto rituali per la stampa, autografi ritiro bagagli.
Poco dopo essere giunti nella città dell'ammmore i butei feat fruttone controllano i loro blackberry aziendali.

Butel1 e 2 Scorgono entrambi la medesima chiamata di un un numero sconosciuto. Per sentirsi partecipe anche frut1 simula di essere stato chiamato da qualcuno.
Ben presto l'arcano è svelato, ntennesciunal Butel1 prende i contatti col mondo e scopre che si tratta del giornalista del Corriere di Verona che aveva curato questo celebre servizio cult.

Il post nel post
Sottotitolo: va ora in onda il magico-tragico mondo della stampa locale!
Erano i tempi di Frangetta, i giovani Sentenziosi avevano appena terminato la redazione di Verona is burning, un simpatico cronista padovano intitolava in prima pagina del Corriere di Verona " Rap choc!!".
Appena giunti a Parigi, dicevamo. Butel1 si intrattiene in una curiosa telefonata con un membro della redazione del Corriere di Verona, i quali raccolgono la nostra parziale smentita nonchè le spiegazioni del caso.
Ma ciò che più ci interessa di questa meravigliosa telefonata sono le domande quanto più improbabili e anacronistiche della redattrice. Nell'Ordine:
1) Cos'è frangetta?
2) Cosa c'entra radio deejay?
3) Cos'è sentenziosi?
4) Cos'è un blog?
5) You tube? Questo sconosciuto.

Un incredulo butel1 uscirà alquanto provato da quest'annosa telefonata. Ma torniamo a Parigi.

FFx4 Treno-Metro-Arrivo-fermanta St paul-primo scontro incontro con una fig.. ehm parigina- breve passeggiata-secondo scontro incontro con una pheeeg... ehm parigina-albergo, nel Marais poco meno che il Marais.

Fin qui tutto bene, eccezion fatta per un viaggio di quattro orette comode, tutto fin troppo bene, i butei sono abituati a viaggi pieni d'intoppi, sorprese dietro l'angolo, insidie da superare.

Dov'è l'inghippo in questo viaggio a Parigi?Dov'é???
Il gentiluomo della reception ci illustra brevemente tutti i particolari dell'albergo, orari, pagamenti, check-in, check out, solita descrizione standard. Manca qualcosa. La colazione? No no quella non era inclusa. Il parcheggio? No no ma che ce frega siamo a piedi noi. Le escort? Macchè, chi se le può permettere quelle a Parigi?
Poco importa. La dura durissima realtà risponde al più presto ai nostri più profondi interrogativi. Appena finisce la descrizione di cui sopra scatta la domanda.
Butel2: "Escusemuà donde sta l'ascensor, insomm, the lift ecco!" Receptionist:" Lift? No lift!" "Ah, ok. The room is on floor number...?" "4, just take the stairs" "Mh. Perfect!"
Accantonato il siparietto alla Totò si può scoprire che bella cosa sia la modernità e, se al primo giorno quattro rampe di scale, irte, scoscese, insidiose, possono sembrare fattibili, all'ultima sera ci daranno qualche serio problema. Qualcuno abbandonerà esausto e dormirà in portineria altri direttamente all'aeroporto. [Fine prolessi]

Terminata l'operazione bagagli, tanto sudore e 347 gradini dopo, i Butei fanno tappa. I Butei scoprono che le ciabatte di frut1 sono uguali alla tapezzeria. I butei scoprno che le ciabatte sono la tapezzeria.

viaggio a parigi


Agenda planning
1) Magnà
2) Magnà
3) Magnà
Tra le altre priorità inserite in planninglist, visitare una galleria d'arte a pochi passi dall'albergo e Kitsune Maison. Fortissimamente voluta da Frut1.
Obiettivo Magnà: assolto; tramezzo+baguette+insalata mista d'asporto+bibitozze da litro. Fatta.
Galleria; 'na ciofeca. Peggio della galleria del Manifesto. Invece a pochi passi, presto scopriremo di essere nella zona des arts de Paris, una significativa galleria con gigantografie di artisti contemporanei guadagna l'approvazione di Sentenziosi.


viaggiare a parigi

vacanza a parigi


Fase Kitsune Maison
Dopo tre settimane d'insistenza by Frut1 una tappa da Kitsune è d'obbligo. Le indicazioni non lasciano molto spazio alla fantasia: Rue de Saint Therese 2.
Ok non c'è. O quantomeno è chiuso. Grazie frut1, grazie: la passeggiata sotto la pioggia, ma che dico, sotto il diluvio, era ciò che tutti noi si voleva. Dopo el Comunista (frut1 sa) un'altra grande dritta by Frut1 D.E.D.(Development for entertainment division).

Poco male. Presto di ritorno all'albergo, mentre Butel2 approfitta per l'abituale riposino preserata scacciarughe, la premiata ditta Frut1 e Butel1 si sollazza con delle birrette al modico prezzo di dodici euri. Mai sentiti così uniti e così unti anche data l'afa mista alla pioggia.
Il business plan della serata è semplice, essenziale, costruito in base ai criteri di velocitè- economicitè- dormirè (i butei sono delle vecchie dame sempre molto stanche e molto annoiate). Il che tradotto in programmazione significa: aperitivo veloce a pochi passi dall'albergo a La Perle, bar dei poseurs Parigini, cena da Le Trappiste un ristorantino sempre promosso dalla Frut1 councelling&advicing, chiusura della serata al Bus Palladium con indie dj set by Spank Rock.

La Perle
Piccolo baretto barocco nel Marais, che all'ora dell aperitivo si riempie di poseurs appunto. Noi, per esempio. Se non fosse a Parigi non se lo cagherebbe nessuno; la clientela è costituita da parigini abituali per cui se non siete i butei vi sentirete fuori luogo. Frut1 si è sentito fuori luogo. Mentre scorrono fiumi di pastis la gggente si accomoda dove trova posto, al bancone, dentro , fuori, ai tavolini, e si osserva e osserva gli altri, si inorgoglisce delle proprie scelte d'abito o se ne rimproverà se il suo vicino eccelle in originalità. Le fighe fumano, sempre e comunque.

La veloce tappa si trasforma in una duratura permanenza, i butei già inutili bobos di vecchia data, in quest'oasi per poseurs si sentono innegabilmente a loro agio e mentre pastis rinfrescante e birrette rassodanti sgorgano agevolmente il tempo scorre, inesorabile. La Perle si riempie si accalca, si svuota, si riempie di nuovo, ora sta per chiudere.
Attorno alle 23 Frut1 riesce a staccare Butel1 e 2 rispettivamente dal bancone e dai bicchieri a cui erano incollati nelle loro pose da combattimento. Parte la corsa contro il tempo, Le Trappiste potrebbe chiudere da un momento all'altro. Si corre nei vicoletti del Marais in cerca di una metro, un bus, un taxi.

-Intermission: c'è ancora tempo per un incoraggiante mojito on the road alle fragole preparato con dovizia e meticolosità, in un locale cubaneggiante in cui le phhheghe guardano annoiate i loro partners i quali si sudano la loro meritata ricompensa tenendo alto l'onore e la bandiera. Tutto ciò per il modico prezzo di 12 euro a drink e una dozzina di sigarette fumate in faccia. Quantomeno noi ci siamo risparmiati le sigarette. FINE-

Le Trappiste
Non senza insidie i nostri giungono a Le Trappiste, situato in fondo alla celebre Rue Saint Denise, a suo tempo (e tuttora) nota per le sue case chiuse e lo zoccolame lì dagli anni '60-'70 (nel senso che ci sono puttanazze che ora hanno anche 50 anni). E' un ristorante parigino noto per le sue celebri cozze. O meglio qui si servono praticamente solo queste insieme a una vastissima scelta di birre bionde e qualche rossa del continente. Particolarmente abbaìondante la scelta di birre provenienti dal Belgio, preparata appunto dai preti trappisti.

I butei, sbronzi come delle badanti rumene, si accomodano. Cozze e trionfo di patatine fritte per tutti. La pesantezza è d'obbligo e per non minimizzare il tutto innaffiamo il menù con qualche litrozzo di birra. Qualcuno si sta preoccupando del conto? Certo che no, siamo butei siamo eroici e spavaldi, ebbri e filibustieri, ridiamo impavidi in faccia alle beffe delle sorte.
Sarebbe d'uopo una bella descrizione del locale ma chi è in grado di riportare qualche ricordo più certo del giallo della birra o delle patatine nonchè dell'arancione delle cozze faccia un fischio.
Qualcosa di molto nitido rimane: l'addition, il conto. Il gentile cameriere raggiunge il tavolo abbandona con eleganza il bigliettino che fluttua sul nostro tavolo, i butei guardano lo scontrino, si guardano, riguardano lo scontrino: 15 euro a testa. Non può essere. Nemmeno dal Cionca. Ripetiamo la procedura: scontrino-occhiate- scontrino. Non cambia nulla.
A questo punto Frut1 (attenzione! il meno ciucco non il più attento) avanza l'ipotesi:
"Secondo me mancano nel conto patate e birre!" Mozione presto approvata all'unanimità. Si decide, sempre all'unanimità con una mozione successiva, firmata da B1 e B2 di far finta di nulla. Il tutto è presto protocollato e per festeggiare il successo altro giro di patate& birra. Nel frattempo al tavolo 16, il nostro, si sviluppano una serie di risatine complici ed ebeti, molto simili a quelle di quei due coglionazzi di Beavis and Butthead.
Il cameriere, una vecchia volpe parigina, si insospettisce lesto, un rapido check al conto e aggiunge tosto tutto il mancante. Più il nuovo ordine. Ora so cazzi. Cozze e cazzi. Ma i butei non perdono il buon umore e continuano con le loro risate sornione alla B&B. Ci sentiamo molto più leggeri soprattutto a livello di portafogli. Egalitè, fraternitè, in cul a me.

Rimarrebbe un'ultima tappa per il Sentenziosi live from Paris di questa sera. C'è chi a causa degli ingenti costi sostenuti sin qui vorrebbe dare forfait (Butel2), chi vuole andare a tutti i costi. Il presenzialismo non si può fermare. Mai! (butel1) E chi vorrebbe fare almeno una delle cose espresse dagli altri due ma si trova ancora indeciso quindi per ora non sa non dice (frut1 chiaramente).
La Große Koalitionen è presto fatta, i centristi (Frut) si alleano con i conservatori (Butel1) non senza trascurare i riformisti che improvvisamente si trovano abbastanza d'accordo con la politica massimalista della coalizione.

Taxi-taxi-taaaaxi.

Le Bus Palladium
Il Bus è situato in rue de Fontaine, molto vicino al Moulin Rouge e agli altri celebri locali notturni della zona Pigalle, ma con essi non ha nulla a che fare, è bensì il solito locale indi rokesse il cui resident è Mr Spank Rock, il bel negrone che ha curato la selezione di Colette 8.
Il locale è carino, assomiglia vagamente al The End di Londra o il 90° di Berlino. Tutto chiaro ora no? Bè andateveli a vedere pezzenti mica posso spendere solo li soldi mia per girare i locali. Si aggiunga anche una grossa quantità di pheega. Appostata. Qua e là tuttavia molto ggiovani, carne da macello per le fauci di Fruttone.
Detto questo-> Fast review-> Location 7-> Very strange and very fashion girls but too young-> Big spending for the drinks, don't ask anything except beer-> Final average 7.5

Good night, sbronzo-Butel1 version ci regalerà ancora due o tre chicche. Exempla:

B1:"Qualcuno ha scopato stasera?"
B2+F1:" NO"
B1:"Ok"

B1 (che dormirà in un delizioso matrimoniale con B2):" Scusa, posso metterti due dita nel culo?"
B2: " Mh, no grazie"
B1:" Ok."
......
B1:" E adesso?"
B2:" Mh no."
B1:" Dai che ti piasce.."

Poi i fetidi piedi di frut1 esalano puro gas nervino infettando tutta la stanza e noi si cadrà in un lungo sonno.

Butel2
[continua al post successivo]

29 luglio 2007

L'angolo della Poesia

"Ugauga c'ho fame di pheega ugauga"


Scenario: Venerdì sera - Piazza delle Erbe - Verona

Titolo: Voyerismo Velleitario

Volteggiare Vacuo
di Vagine Voluttuose
Vergate da Vitelloni
Vinti dalla Vita

26 luglio 2007

Tennis Club Torricelle Verona

Tennis Club Torricelle: che feste, che serate, che bella gente, che musica...

Fateci caso: a Verona non succede mai un cazzo, d'accordo. Eppure, anche la nightlife scaligera è scandita a ritmi stagionali da alcuni tormentoni. Si vedano gli evergreen annuali che puntualmente ritornano tra luglio-agosto (Sagra della Vigna, Festa Comparse, Festa Audaci Visionari, Festa alla Cavalla, ecc.) ma, soprattutto, tralasciando gli "eventoni", il vero tormentone è la caccia al locale di tendenza per l'estate, IL locale di Verona giugno-settembre 2007, quel locale nel quale tutti almeno una volta a settimana devono presenziare. In caso contrario, peste ti colga e non ti salutano più. Insomma, conoscete la storia meglio di me: il locale del "ci vediamo lì?" o del "Facciamo un salto lì per vedere chi c'è?" o del "C'è già pieno al...?" o meglio del "C'è figa al...?" e così via. Clichè, deja vu.

Gentlemen, start your engines!
Quest'anno Sentenziosi era scettica, in senso filosofico: avevamo sospeso il giudizio, non ci pareva possibile il manifestarsi di un leader di settore. Col Mako chiuso, il "rimpiazzo" Porta Nuova è troppo Porta Nuova e poco Piazza, la Piazza stessa sta conoscendo un periodo di fiacca per un inaspettato rinverdirsi del Lago (nuuuooooooooo il Lago nooo), il Malta in mano ai teenagers, il pheeghificio Lui e Lei abbandonato al proprio destino, Sottoriva ormai un ricordo sbiadito di se stessa... les jeux sont faits, ci siamo detti, e vitelloniamo al solito Anselmi con sporadici salti in Carega.

Locale di moda dev'essere e locale di moda sarà
Ma è una cosa che trascende ogni scetticismo. Ecco prontamente arrivare la mail del buon Alberto Fezzi (un paradossale vecchio avanguardista) che ci avvisa circa il Tennis Club sulle Torricelle di Verona. Qui le sue parole anticipatorie:

Il posto è veramente molto bello, la gente, come al solito, un po' meno, quindi credo che ci sia materiale per una vostra incursione. Un breve riassunto: aperitivo del mercoledì: vitelloni che vengono dal lavoro, o vitelloni che non lavorano e passano la vita facendo aperitivi. Aperitivo del giovedì: gente più giovane, tipo frequentatori Alter Ego/le Disque, feste Impero del Sole, e altre immutabili amenità (assurdità?) veronesi. Aperitivo del venerdì: adolescenti. Feste del sabato: un misto di quanto sopra, di solito abbastanza interessanti. Mi sembrava doveroso riferire.

Ringraziamo Fezzi e per Diana se era doveroso! Ne va della nostra fama di trashsett... ehm nightlife trendsetters (??? adoro i composti anglosassoni, vogliono dire tutto e un cazzo al contempo).

Tennis Club Torricelle
Che di giorno è propriamente un tennis club immerso nel verde con proprio bar e propria "terrazza con vista su Verona" (il bar ha un annesso parco) ma di notte diventa vittima del tentativo di riconversione industriale da sport club ad alcol club e, che, a titolo informativo per i più nostalgici, si trova sulla strada per andare all'Alter Ego. Sì, rivivrete l'ebrezza di "Andare su!", ma vi fermerete dopo pochi metri all'ultima svolta. Nel vero senso: il parcheggio nei giorni clou (mercoledì-giovedì) è off limits. Ho visto coglioni parcheggiare a valle e salire a piedi. Non sto scherzando.

Sentenziosi al Tennis Club Torricelle

Diciamo subito che il venerdì e il sabato sono giorni decisamente disertati, rispetto all'afflusso magnum del mercoledì (confermata la presenza TOTALE di vitelloni, o tardoni/e, peraltro senza troppo gusto, anzi senza gusto e basta) e soprattutto rispetto al bagno di folla del giovedì, forse la serata "migliore", età media 24-25, con molta eterogeneità dai 18 ai 30 e diversi gran pezzi di figa, che non guastano.

How to
Arrivi di mercoledì o giovedì durante 'ste serata ribatezzate "Lo smash!", trovi la calca, dai una prima occhiata alla location scopri che è tutto in pendenza (e due ore dopo sentirai le caviglie giocare a flipper con le ginocchia), quindi volgi lo sguardo verso il panorama di cui tutti ti hanno parlato e scopri che quelle luci, quella torre, quei palazzoni piuttosto magniloquenti (per una città dove un palazzo è mediamente alto tre piani) non è un panorama. No, quella che stai ammirando dalla "nuova terrazza di Verona" non è una vista, bensì un pannello, una stampa che riproduce la città by night. Come ebbe modo di dirmi un amico, "Benvenuti al Jay Leno Tonight Show!":


tennis club torricelle verona
"Ok Butei questa alle mie spalle è New Venice Borg e se
state ammirando questo panorama, vuol dire che vi state
"sballando" al Tennis Club, vitellons che non siete altro"


Poi c'è un bar (vero protagonista delle serate, se non altro per la doppia fila in cassa e al bancone, con prezzi medi) e talvolta un secondo bar costruito su di un piano rialzato. La gente è tanta ma questo l'abbiamo già detto quindi... fine.
Ok, oggettivamente il posto è niente male, naif, "rustico", sento già "Spiagge" di Fiorello rimbobare da dietro, aria fresca che non guasta e cielo stellato sempre ottimi per raccontare quattro stronzate a qualche figa. Sempre che ne abbiate una di scorta dietro perchè scordatevi di conoscerla qui, tabu (comunque per esserci, come detto, ce n'è e cum abundantia se siete fortunati). Personalmente per rimediare un numero di cellulare per una ipotetica (ma ancora lontanissima) scopata ho dovuto dichiarare di essere un VIB (Very Important Butel).
Però, pensandoci un attimo, forse il posto è "leggermente" dispersivo, eh, che dite? Eh? Appena appena? Ricordiamoci che a Verona la gggente è scema (oltre ad essere stufa come in tutta Italia) e va invitata a socializzare, coercitivamente: propongo dei recinti per le vacche (con tutto il rispetto per gli omonimi animali).

Inevitabilmente due paroline sugli avventori
Eh... che volete, prendete metà Piazza Erbe e sbattetecela lì. Proprio li, intorno al bar. Così, senza senso. Eppure il risultato sarà Tennis Club Torricelle: ci sono TUTTE le solite facce da Verona, i visti, rivisti, stravisti. A Verona forse la sera escono sempre i soliti, è un lavoro, gli altri in casa a cucinare, lavare, pulire. E' tutto un salutarsi e ciao vecchio e ciao grande e come te la passi, quindi dopo cinque secondi ognuno dritto per la sua strada e chi s'è visto s'è visto. Davvero nulla di nuovo. Molte fighette e molti fighetti direttamente dall'Università, i poseurs del Bloom senza sostanza, gli immortali piazzaioli dell'Osteria, i guardoni dell'Anselmi, la pheega "sclerata cioè vecchio", i paesanotti, quelli col BMW in leasing e un drink in mano dalle 22 all 02, il proto-intellettuale annoiato, l'industriale che "cioè domani devo mandare avanti l'azienda cioè", ecc. [attenzione, tutto è basato su reali indagini sul campo con interviste by Sentenziosi] Insomma, l'essere è molteplice, diceva Aristotele. Qua, qualcosa non ha funzionato.

"Hai qualche problema vecchio?"
Ma non è questo il problema del Tennis Club Torricelle: in questo posto in pendenza, non succede MAI un cazzo. Meno di un cazzo. Uno stracazzo. Tutti in piedi. Stop. Vietato parlarsi salvo conoscersi. Vietato salutarsi, anche se ci si è già conosciuti. E stan tutti lì, stipati nei pressi del bar, a menarsela su quanto stanno bene con se stessi loro davvero veramente se stessi e su quanto sia meravigliosa la vita, degna di essere vissuta con un drink in mano per un paio d'ore e filtrata su di un prato con panorama su Borgo Venezia. Wow. Ovvero: il nulla, l'anti-sostanza. Quando la gente dice: "Andiamo a vedere chi c'è su", dice la verità. Va su, vede chi c'è, fine.

E quel poco che succede, è sbagliato
Capitolo musica-animazione.
No. No. No. No. No. No.
C'è così stata la geniale idea di chiamare un tale dj da un altro pianeta e ora stordito per il fuso. Che non vi dico cosa passa questo: ed è subito "Figli delle stelle, la la la...", segue "Marrraggaibbo, mare forza nove... la la la..." e ti è andata bene che ti sei perso la summa della strunzata dal sabor latino cubano, ovviamente dai peggiori bar di Caracas. Sul tema della selezione latina che dura un bel po', non auguro a nessuno di aver visto lo spot della compilation "Laaatino!" di Media Shopping sulle emittenti Mediaset, perchè siamo lì: esattamente dentro quello spot. Aiutateli, aiutiamoli, aiutiamoci. Ad un certo punto il cretino dei dischi decide che è il momento di spaccare i timpani e di far muovere tutti 'sti zombi (a che pro poi? Il buttafuori ha fisicamente impedito ai primi "bailandi" di perseguire ulteriori movimenti - non ci è dato di sapere il motivo). E' a questo punto punto che qualcosa non vi tornerà: quindici anni fa era "I got the power", oggi è irrimediabilmente e sempre più "Put your hands up in the air - everybody - move your body", tutto molto discosbobba by Pineta. Nulla è cambiato, quindici anni di evoluzione musicale cancellati così, in un giro di consolle. E dopo venti minuti che stai lì, inizi ad essere indisposto. Molto indisposto.
Ovviamente NESSUNO è musicalmente coinvolto, è impossibile. Se lo fa, vi autorizzo a mollargli un ceffone: si riprenderà e vi ringrazierà, sarete i suoi nuovi eroi.

Il trash è solo accennato
Tenetevi l'indisposizione, è oro in confronto a quello che ho sin qui volutamente scordato di indicarvi:
1) il giovedì è organizzato in partnership con l'Impero Del Coglio... ehm del Sole e altri brand che c'entrano come gli asparagi sulla cioccolata.
2) (peggio e conseguenza del punto uno) c'è un vocalist. Anzi, due vocalist. Lui, oltre ad essere un pezzo di cretino, è lo stereotipo discotecaro dalla gola profonda e distorta che "ciiioè parlo come neeeelle raaaadio perchè fa muuoolto fiiigo!". Lei non si capisce da dove sia uscita, sicuramente ha perso qualche rotella nel corso della vita; o ha fatto a pugni con la vita e basta. Non ho capito se lui sia il dj di cui sopra. Sicuramente, è grazie a loro che chiederete di fermare il tutto e di farvi scendere.
Per farvela breve: un pregnante e fastidiosissimo unicum sonoro a tema motivazional-spottaro (auto)celebrativo per ritardati, senza alcuna soluzione di continuità. Vere trash-chicche quali, ad esempio:
"Grrrandi ragazzi la notte più fashion del 2007 è solo quiii!" (vabbè questa ci può ancora stare, è d'ordinanza a questo punto del corso storico)
"Un applauso per la mia collega che è sempre più fuori ed è ancora prestissimooo!" (nel senso che quella può fare peggio di così?)
"Impero del sole Impero del solee!" (questo sarà l'intercalare costante)
"Venite qui a provare la novità del 2007: le cannucce dentro la caraffaaaa!" (nooon gi poooosso greeeedere, ma cosa sono le cannucce?)
"La notte più bella dell'anno ragazziii"
E intanto cerchi di parlare con qualcuno (per grazia di Dio peraltro) ma non si sente un cazzo perchè e il volume della musica è alto e le tue orecchie si rifiutano di prestare ascolto che non si sa mai di udire anche la coppia terribilis ai microfoni. Questo è troppo. Fermateli. A questo duo la vista va fatta vedere più da vicino, qualcuno li faccia rotolare in Borgo Venezia a calci, prima ce ne sbarazziamo, meglio è. Siamo tornati agli anni '80. Ok, dov'è Jerry Cala'? No non fate così, lo so che lo nascondete da qualche parte dai.
No ripeto: il duo di vocalist del menga no!
No. No. No. No. No. No. No. No. No.

Conclusione
Sfido a resistere due ore al Tennis Club Torricelle di Verona di giovedì. E, a quanto pare, c'è diversa, diversissima gente che vi riesce. Prendiamo atto.
Addio, mondo crudele.

25 luglio 2007

Clip In Pink - Visionario - Udine

CLIP IN PINK
Giovedi 26 luglio ore 21
Visionario - UD
Oltre il girl power ed i luoghi comuni: VideoUnlimited presenta Clip in Pink, una serata dedicata all'immaginario di dieci tra le più affermate videoartiste internazionali. Un universo femminile ancora spesso sconosciuto, che si esprime attraverso cortometraggi ipnotici, spot visionari, video musicali crudeli o fieramente pop. Le artiste selezionate creano i propri mondi, inquietanti o idillici, con le tecniche più diverse, mescolando fotomontaggio e stop motion, giocando con il linguaggio della pubblicità e le arti visive tradizionali. Imperdibile il focus che presenta per la prima volta in Italia le opere più significative (e disarmanti) della giapponese Nagi Noda.

Programma:
Arrivato alla quinta edizione,Clip in Pink si preannuncia un evento interessante e da non perdere.La durata della proiezione sarà di 90 minuti.
La ricca ed intensa proiezione di cortometraggi sarà poi seguita da un dj-set anch'esso tutto in versione femminile,presso il bar del Visionario,che vede Baby Jane alla consolle.
Inizio ad elencarvi le artiste ed i loro (capo)lavori:

Nagi Noda (Giappone)
Yuki "Sentimental Journey"
Mariko Takahashi's fitness video for being appraised as an ex-fat girl
La Foret (2000-2006)
Scissor Sisters "She's My Man"
Coca-Cola World Campaign (2006)
Tiga "Far from Home"
slideshow

Aleksandra Domanovic (Slovenia)
Jamie Lidell "New Me"

Carolina Melis (Italia)
In Which a Butterfly Lands on a Zebra's Head
Colleen "The Happy Sea"
Four Tet "Go Go Ninja Dinosaur"

Melodie McDaniel (USA)
Blonde Redhead "23"

Rachel Reupke (UK)
Clor "Love and Pain"
Divine Comedy "Diva Lady"

Sophie Muller (UK)
Blur "Song 2"
Radiohead "Might Be Wrong"
Gwen Stefani "Wind It Up"
Coldplay "Trouble"

Gaëlle Denis (Francia)
Fish Never Sleep
City Paradise

Cat Solen (USA)
CSS "Alala"
Bright Eyes "At the Bottom of Everything"

Cristina Diana Seresini (Italia)
Fuori Fuoco
Massimo Zamboni feat. Nada "Miccia prende fuoco"

Sofia Coppola (USA)
Air "Playground Love" (con Roman Coppola)
The White Stripes "I Just Don't Know What to Do with Myself"


Seguirà un post sulla serata,ma ora vi lascio ad un'anteprima:


Lavorare come Pr

Il lavoro del pr

e i suoi perchè

Tempo fa (diciamo oltre un mese e mezzo) ricevemmo (e ora pubblegassimo), un accorato intervento in difesa di un uomo (diciamo il proprio uomo) e della di lui professione (diciamo il Pr o P.R. o Pierre - che non è francese), da parte di una tal lettrice Gio12, firmatasi appunto "La ragazza di un Pr".
Un racconto sincero, una confessione profonda e commovente, una storia di sofferenza, la storia di una donna che per amore vieni a patti con una proiezioni della propria nemesi (la discoteca), una difesa a spada tratta cui si aggiunge un invito a figliare (ndSentenziosi: insomma, trombatela di più 'sta ragazza!), un soliloquio che ci porta oltre l'apparenza dei codici binari disco figa - disco merda, sì roba che Lucignolo ci fa 'na pippa anche 'sto giro: ci viene presentato un mondo che sotto la litosfera di un mondo che è tutto pacche sulle spalle, ingressi vip, omaggi e riduzioni, nasconde l'impensabile sentimento, l'insospettabile verosimile, l'arido vero di una professione spesso bistrattata anche nelle più umili barzellette da bar, forse senza merito. (ndSentenziosi: ok ok non ci crede nessuno, ma facciamo finta di incarnare la psicologia dei pentiti e ricreduti ancora per un po').

lavorare pr discoteca
Il giudizio universale visto da un Pr

Questi sono i "grandi" momenti di Sentenziosi, i momenti dell'impegno sociale, quello serio, "Mi manda Sentenziosi". Del resto, fateci caso, ormai il varietà puro non esiste più, ogni maledetto programma o ogni rubrica in Italia DEVE avere il proprio momento impegnato, mica potevamo esimerci.
Sia data dunque parola alla nostra lettrice, segue qualche considerazione al termine.


"Questa nelle mie intenzioni vuole essere una lettera d'ammmore nei vostri confronti e allo stesso tempo ha la "pretesa" di mettere in luce un punto di vista probabilmente diverso di un argomento che è uno tra i vostri preferiti: le discoteche (wow veccio che figaaata!) - viste dalla morosa (alla veronese) di un pr... e una morosa speciale aggiungerei, visto che di suo non le ha mai amate particolarmente, anzi diciamo subito che non gliene è mai fregata una cippa (yeah). Ah quanto vi amo Butei vari…con questa vostra pretesa già nel titolo di “sentenziare”, dire insomma quel cavolo che vi passa dal cervello pretendendo di dire le cose come stanno. Quello che comunque vi distingue dalla massa è una cosa fondamentale nella vita, retaggio ormai di poche anime in questo sporco mondo: l’ironia. Eh si cari cocchi, voi ne siete davvero provvisti, anzi potreste andare in giro a distribuirne un po’ (che ne dite, tipo polverina argentea da spargere nel mondo…) E poi cacchio…c’avvvete pure dei bei cervellini culturalmente dotati… siete anche boni? [ndSentenziosi: siamo diversamente belli. Di più, la nuda verità, siamo oltre il concetto di "boni", ci vedi una volta e ti è dato di restare cieca per sempre]. Perché a sto punto incontriamoci e magari si sa mai…
Ma veniamo al dunque della questione: sono la ragazza di un pr. Non un brufoloso adolescente che “sbiglietta” fuori dalle scuole o dai locali ggiusti…no eh, uno che ormai sarebbe anche ora mettesse su famiglia vista l’età, uno che lo fa come secondo lavoro perché “lavorassi in pizzeria facendo il cameriere farei il doppio della fatica e prenderei una miseria”. Ma nonostante tutto, nonostante le incazzature perché io cari miei non le ho mai amate ste cavolo di discoteche, non me ne è mai fregato di meno, ho sempre preferito far altro nella vita… insomma dopo un anno di frequentazione forzata posso dire che c’è gente che lo fa con il cuore. Ok, non salveranno l’umanità ma ci provano davvero a far divertire la gente. Ok, non verranno insigniti del Nobel ma a volte si fanno venire delle idee carine. E soprattutto, cosa che ho imparato dopo pochi giorni di frequentazione: se non si attivano loro per portar gente, fare tavoli (non sono Mastro Geppetto eh, li vendono… ma non come all’Ikea, li affittano…insomma detto così sembra davvero na cretinata) etc… non mangia il barista, non mangia il buttafuori e nemmeno la ballerina o quello delle pulizie che magari a casa c’hanno pure famiglia. Ecco, appena ho imparato questo mi sono fregata. Sensibile come sono, posso far tante storie per non andare, far rimanere mio moroso a casa, non farlo andare a lavorare sentendomi poi causa della rovina di un sacco di famiglie/bocche da sfamare???! Fregata e…contenta. Sì dai, perché tutto sommato non è male, soprattutto d’estate, con l’atmosfera magica che sprigiona già di suo. Ho imparato a vivere comunque un mondo che non era il mio, che apparentemente non mi apparteneva, che suscita sempre pensieri strani manco fossimo nel girone più basso degli inferi.
Quindi mi incavolo pure io, e mi dispiace, quando c’è gente che non rispetta il lavoro degli altri (voi almeno siete ironici nei vostri commenti) perché tanto “è un lavoro quello”??! Si lo è, e ve lo dice una che come si è a sto punto capito all’inizio era ottusa nei confronti di questa realtà. Eh si, e questa è ancora una volta la conferma che una donna innamorata pazza di un uomo può fare di tutto e di più per lui, anche dividere la sua vita nel pre - discos e poi nel post - discos, tanto che ora non vedo l’ora di andarci con il pancione fiera di essere incinta dell’uomo migliore del mondo (uè, non adesso eh, fra un po’ di anni…).
Ah!!!!! E quei cosi che trovate nei bar…non chiamateli bigliettini!!! A me quasi mi hanno ucciso quando l’ho detto…
PS: SCOOP!! Il caro Upstream ha un passato, seppur breve, da pr! O lo sei ancora caro??!! "



Fuori i fazzoletti, bruti! Ringraziamo Giò, il mezzo sentenzioso è stata "certamente" la scelta più coerente per il tuo sfogo. Oltre al merito, si dovrebbero ora discutere un paio di concetti. E discutiamoli.

Inutile nascondersi dietro il velo della menzogna: non ci è dato di negare che la figura (stereotipata) del pr abbia sempre suscitato del riso in quasi tutti noi-voi, a ragione (spesse volte) e a torto (come dici tu: e gente che lavora e da' da lavorare). Già, sveliamo lo scoop: quello del Pr è tutto un lavoro, un lavoro "vero". E come ogni lavoro, da che mondo è de gustibus, si presta a compiacenze o critiche. Ad esempio, chè tale mestiere si riveli pseudo-intrinsecamente una cagata di mestiere, è opinione personalissima de noartri. Non di altri, magari (certo che se escludiamo lo staff della disco e le morose del Pr, non credo si possano contare numerosi aderenti a quest'ultimo schieramento...).
Però, e qui prendiamoci il merito delle tue parole al punto in cui dici che Sentenziosi almeno usa la tagliolina dell'ironia, quando si piazza la presa per i fondelli del P.r., lo si giudica ovviamente nella sua funzione, nel suo ruolo, il P.r. quale personaggio pubblico o attore sociale. Nessuno (qui almeno) se la prende con la persona P.r. Tizio (o Caio, sempre dietro l'angolo all'urlo di "Sotomayor!"). Insomma, nulla di personale dai: massimo rispetto per la persona, che non conosciamo, massima ironia verso il personaggio. Del resto, sappiamo bene che il PR (cui possiamo aggiungere tutte le altre nostre nemesi raccolte sotto l'etichetta "organizzatore di eventi") deve esistere, altrimenti Sentenziosi chiude baracca nel giro di cinque post!
Per riassumere sino a qui: quello dell'addetto alle Pubbliche Relazioni è un lavoro, con tutte le conseguenze di soddisfazione o insoddisfazione e di riscontro o mancato riscontro che la pratica di un mestiere X comporta. Ah, parlo di Pr di una discoteca, ovvero Disco Pr, ché il "vero" mondo delle pubbliche relazioni è cosa diversa, mi permetto di specificare.

A questo punto restano in sospeso due domande alle quali non ho potuto che rispondere: "Ah-ah, scherza, ci prende in giro, ha fatto la battuta!" (oppure, seconda risposta plausibile, "Ehm, è ubriaca!"), ovvero:
1-Qual è "l’atmosfera magica che sprigiona già di suo" la discoteca veronese?
2-Se "a volte si fanno venire delle idee carine", com'è che si fa per vederne i risultati?

Grazie ancora, in gamba e un saluto a entrambi.

p.s.
l'oscuro passato di Upstream è certamente materia poco nobile, della quale il malcapitato preferisce non parlare altrimenti gli parte la brocca e si getta a terra scalciante e urlante "Sento di nuovo quelle maledette pacche sulle spalle, nnouuoooo". Vorrei peraltro aggiungere che, all'atto di accettazione del patto Sentenziosi, lo stesso si è impegnato a imporre un veto sulla novazione di simili atti terroristici allo statuto del blog. Il caro Up sa, ben sa, quale pena multi-corporale (nel senso di corpi esterni intrusi) lo vedrebbe protagonista assoluto in Prima Tv in caso di sgarri. E avendolo visto l'ultima volta con una "ridu" in mano, temo la cosa possa essere di suo gradimento.

22 luglio 2007

Sagra della Vigna

Sagra della vigna

Villa Boschi, Isola della Scala, Verona
Sabato 21/07/07

Sagra della vigna: ovvero tre diversi autori, tre diversi post, un solo argomento un nuovo esperimento by Sentenziosi.
Qui il post di Butel1.
Qui il post di Butel3.

Era ormai calata la sera, Butel2 stava per indossare il suo costume da superbutel (felpetta col cappuccio vecio), sarebbe stata la solita serata in piazza sin quando l'eventometro appeso nella but-caverna lampeggiava insistentemente in direzione Verona

Sagra della vigna


Butel2 che non ne vuole sapere di cambiare i suoi programmi per un pò lo ignora, ma c'è poco da fare, la luce è sempre più insistente.
All'improvviso scatta la voce elettronica del sistema di sicurezza antieventomissing:

"NEW EVENT FOUND- DEFCON 5- NEW EVENT FOUND- DEFCON 5"

Addirittura un evento di massima risonanza? Ultimo grado della scala Butelli?
Il sistema elabora tutte le informazioni e fornisce i dati.

Festa della vigna; Villa Boschi; Isola della Scala; Verona.

Decisamente si, un Defcon 5. Questo party presenta tutte le caratteristiche necessarie (bear-magnar- gussar e darse) ad allertare la butei squad.

Premessa
La sagra della vigna è un evento ormai consolidato che vanta cadenza annuale più alcune iniziative a corollario durante l'anno organizzate da quei simpaticoni dell'organizzazione sagra della vigna ( e chi se no). Tutte curiose opportunità per sbronzarsi in allegria.
Dalla tappa alla birreria Forst (immancabile per la maturazione spirituale di un Butel) al grappificio Marzadro, nonchè cene allo speck stube.
Pare che, come noi del resto, abbiano ottenuto accesso ai finanziamenti del programma europeo E.U.A. (Europa unita nell'Alcol) un programma per la coesione nonchè lo sviluppo di un uso consapevole dell'alcol (Es. di uso consapevole: " Stai bevendo una birra?" "SI.")
Fine.

Organizzato lo spostamento i butei giungono in quel di Villa Boschi. Sono forse le 24. Non so toppo caldo per qualsiasi orologio. Prima di addentrarci nei particolari della serata due parole sulla lochescio.

VILLA BOSCHI, Isola della Scala.
Bella, bellissima di certo. Ma qualcuno si è accorto che è enorme? Fateci congressi, matrimoni, rinfreschi, feste dell'unità, marcie su Roma, fiere.. Fateci quel cazzo che vi pare ma smettetela di organizzare party a Villa Boschi. Troppo dispersiva. A meno che non siate gli Audaci Visionari e che la vostra festa, che fa comunque cagare, porta gggente pure dalle lande desolate e depresse del Kazakistan.

Il parchgeggio è strasupamega oberato di auto e qualche trattore parcheggiato qua e là, lascia presagire un successo di pubblico nonchè di auto.
Sarà sicuramente un successo di auto, un pò meno di pubblico. Infatti quando giungiamo all'ingresso non c'è nessuna colonna, 14 euro, consumazione, frizzi e lazzi.

Guardandoci intorno si notano i seguenti fattori empirici. Più e più bar ben agevolmente predisposti; una bandesse che suona - credo i Sangueblues- non male ma niente di che e un bel pò di gggente che data la dispersività del luogo sembrano 4 gatti.

Poco male. Addentrandoci nei meandri della festa si scopriranno le seguenti piacevolezze;

1) El sprissaton a un euro uno.
2) Drink a prezzi popolari.
3) Qualche pheeega. Poca robba.

Finchè si attende il dj set del duo lesbo chic tutto veronese; Jennifer Manzo e John Marangoni, si scambiano due chiacchiere con la gggente, si con la gggente, la gggente che ha voglia di parlare, ballare vivere la notte.. che bello.
Insomma queste chiacchiere mi portano in luce alcuni fatti, scopro che l'anno scorso a Villa Buri era più contenuto e più bello (..ma adesso te se ia fatto i schei e i vol far le robe in grande) che prima c'era più gggente (ma a che ora sono venuti all alba??) e che comunque la sagra della vigna L'E' UN CLASSICO (Va bè. B2 feat Mario Poli).

Nel frattempo dopo un pò di nigrizia musicale inizia a mettere su un pò di electro il buon Jennifer, mutilato del suo John. Jennifer non ci delude nemmeno stavolta.
Sciolti i convenevoli con qualche pezzo da disperazione riempipista la scaletta del dj set, passando obbligatoriamente attraverso zdarlight si evolve in un intenso crescendo che ce piasce e ce lo balliamo pure e un pò anche alla gggente che un pò balla un pò capisce e un pò no.
A Verona la scena electro indie si affermerà quando noi torneremo ad ascoltare Pupo.

Nel frattempo Butel1 intrattiene la stampa con dichiarazioni curiose circa la sua bellezza (ndButel1: no lei si sbaglia, era la stampa a sprecarsi in dichiariazioni doverose circa la mia bellezza. E che ce posso fà? So' certezze...).

La festa finisce andiamo in pace. Non senza aver pestato nel fango. Perchè in periodo di siccità a Isola c'è il fango? Ma lo sapete che c'è gggente che muore senz' acqua e qui c'è il fango? Butei's Earth. Cioè robbbe da non credere.

Giudizio universale: music bandz 6 Menzo 8 tot 7; Drink 10 huge and cheap; People 4 esclusi i soliti 4 vib (very important butei) livello molto medio. Total and final 7+

Sul sito Sagradellavigna.it, in arrivo le foto e forse i video della festa. Forse.

Sagra della Vigna Verona

Sagra della Vigna - Verona

Edizione straordinaria
3 post, tre butei, una sola Sagra della Vigna, un solo momento.
Qui il post di Butel3.
Qui il post di Butel2. Ah, non c'è? Maledetto sbronzo... [arrivato, eccolo]

Tutto cominciò come l'alternativa improcrastinabile
Recarci o non recarci a questa Sagra della Vigna in quel di Inculopoli (Isola Della Scala, Villa Boschi) fa capo non ad una decisione figlia del ragionamento analitico, bensì alla desolazione dettata dagli stramaledetti eventi scaligeri che PUNTUALMENTE sbucano nei periodi del solleone. In breve: o qui, o alla Festa delle Comparse dell'Arena.
Ci sono svariate cose che nella vita non devi fare, per il tuo e il bene altrui. Una di queste è andare alla festa delle comparse dell'Arena. Il termine "festa" accopagnato a "comparse" risveglia nel sottoscritto un quadro di complessa e disillusa schifezza, giacchè quella è una delle peggio cose che mente umana s'è mai ingegnata. Del resto parliamo di comparse in Arena: la summa di ogni mancanza di gusto unita ad una duplice buona dose di o machismo o frociaggine extrema ratio, summa la quale:
- annualmente
- seriamente conscia della magniloquente importanza e professionalità del proprio lavoro (a volte piace loro non presentarsi al lavoro e incassare ugualmente i soldi, tramite il metodo napoletano della timbrata via terzi)
- pensa bene di autocelebrarsi nell'apoteosi delle retine a forma di boccale di birra
- trascurando due dettagli risibili: la musica e la figa. Ma che volete che sia.


sagra della vigna


Insomma Butel1, fai di necessità virtù, vai a 'sta Sagra della Vigna e non rompere tanto i coglioni. E così fu. Dopo un rapido pit stop di appena due ore alla solita festa (mi pare) di laurea in centro, sempre più la scelta "in" per il vitellone neo-laureato, la butmobile s'avvia alla volta di Villa Boschi, Isola della Scala, Terra. Forse. Il perchè la scelta degli organizzatori debba frequentemente ricadare su queste location disperse nelle campagne, è il quarto segreto di Fatima. Lo sa solo Paparazzy e se lo dovesse rivelare, la chiesa crollerebbe.

Giungiamo poco prima di mezzanotte. Ai due estremi dello spettro troviamo: zero coda (nonostante alcune auto siano parcheggiate sugli alberi) e quattordici euro. Ci sta. Altri numeri parlano di:


sagra della vigna verona
Praticamente un barista a testa


Ad essere del tutto ma del tutto onesto, m'aspettavo più gente, o meglio m'era parso d'aver contato più presenze alla Sagra della Vigna dell'anno scorso a San Michele. I casi sono necessariamente due: a) a quest'ora giungiamo per le battute finali della prima parte della festa (i gruppi live terminano le performances), ecco che i primi infatti sloggiano; b) l'effetto Inculopoli di cui sopra. Comunque gente ce n'è, hai voglia, i palchi e gli stands sono presi d'assalto.

Che gente?
Eh. SDCQ: Sagra della Camisetta a Quadri. SDI: Sagra dell'Infradito. SDD: Sagra del Dialetto. PFASDP: per fortuna anche sagra della pheeghetta. Non moltissime, ma confermate. Confermati pure i cessi in copioso numero, quindi tutto a posto.

80 baristi
O tanti, diciamo. I baristi ideali, un po' vu cumprà un po' yes men: rapidamente ti servono le alcoliche bevande e soprattutto mostrano un'innata predisposizione alle logiche mercatistiche di libero scambio, senza dazi:
Butel1: "Lo spritzone quant'è?"
Barista A: "1 euro!"
Butel1: "Con 2 euro facciamo quattro?"
Barista A: "Massì va"
Butel1: "E il quinto è gratis?"
Barista A: "Massì va".
Questa era la prassi seguita all'unanimità, un plebiscito dell'alcol diffuso gratis al 50%. Ho speso 5 euro. Ho bevuto 4 spritz, 2 sangrie, 1 recioto, 2 custoza. Mi pare evidente che non ci si possa lamentare della qualità (piuttosto scarsa) della vinassa e co. Eppure mai come questa volta ho rivalutato lo spritz: annacquato al punto giusto, rinfrescante oltre misura, ti sbronza pure, se assunto con frequenza e intensità.

Music, mix the people
Diciamo un'altra sacrosanta verità: Sagra della Vigna è sinonimo di sbronza, nessuno s'aspetta buona musica. Il nome è come il titolo di un romanzo che ti anticipa il finale, chessò "I promessi sposi": come cazzo vuoi che vada a finire la Sagra della Vigna?
Ciò per dire che nè dai Sangue Blues, nè dai Little Taver & his crazy alligator mi sarei aspettato qualcosa. Ci siamo sorbiti gli ultimi 20 minuti di questa sorta di ska. Dio quanto odio la ska. Se non la odio, la odio proprio. Che fare? Torniamo al discorso sul titolo della festa, grazie.
Il pubblico intanto mi pare apprezzi. Dio quanto odio il pubblico dello ska.

Time to party (quelli che aspettano)
Fin qui la Sagra della Vigna si merita il suo 6 causa alcol, e basta. Giusto per la cronaca, Butel1 e 2 sono sì sbronzi ma miracolosamente savi.
Termina la band, s'insediano i primi dj. E da qui in poi, è una corsa al rialzo costante. Sentenziosi queste cose le percepisce quando ancora in nuce. Sentenziosi si guarda, si parla e s'intende tramite sguardi più o meno inebetiti quali: "Mh..." "Mhmm..." (trad. "Non senti nell'aria il prorompere della musica elettronica?" "Lo sto sentendo amico, lo sto sentendo...").
La prima coppia (immagino tali Qaster&Cash) compie qualche clamoroso scivolone e nei venti minuti che dovrebbero scaldare la pista per i "veri" dj, non lascerà mai il segno, nonostante qualche pezzo valido della nuova scuola francese. Il beat c'è, ora non c'è, il pubblico soffre e partecipa a tratti. Ecco che strizza pure l'occhio alla negrazia (che non è arrivata, ma ci siamo andati vicinissimo). Basta, s'il vous plait. Terminano la loro esibizione. Blanda, scordabilissima. Cosa? Chi? Dove sono? "P-pronto, Fantozzi è lei?".

Time to party
La Sentenziosi Talent Scout alla Sagra della Vigna c'è. Stando al programma, è il momento del dj set dei nostri osservati speciali Jennifer Manzo e John Marangoni, il duo di lesbo-dj elettronicissimi (ma non solo o non sempre) con un sound elettronico giovane, estemporaneo, avantgarde (ma mai troppo "commerciale"), che non disdegna sporadici quanto doverosi rimandi ai classici del genere degli ultimi 10 anni. Ah, parlo del dj set, non della loro produzione, se mai ce ne fosse. Trovate info sul loro myspace.com/jennifermanzoejohnmarangoni

Ottima scelta quella di celarsi dietro due nomi d'arte palesemente d'arte. Un'evidente strizzatina d'occhio alla moda delle produzioni cinematografiche anni '80: ci doveva sempre essere, anche se era italiana, una Deborah Summers e via dicendo. Jennifer comunque è un uomo. O forse lo è ora. Non fate domande, non vogliamo sapere come stanno le cose. Certo che se facciamo uno più uno... ehem. Mi riservo di sottoporre la questione ad un esperto di gender studies.
Già in scena nei post concerto Interzona, dove si comportarono più o meno bene, li abbiamo ribeccati a fare un po' di casino nel recente Italian Renaissance. E ci erano piaciuti un po'. Certo, quando dopo l'add su myspace (lo so, lasciamo stare la tristezza de "l'add tra i miei amici!") si sono presentati come: "Ciao Sentence!" e la solita spompinata, il sospetto che fossero un po' pirla non era così distante.

Sinossi conclusiva di quanto segue

Dopo la marchetta, torniamo a noi. E' l'una passata. Salgono sul palco Jennifer e John. Anzi no, sale Jennifer. John non c'è, con buona pace di tutti. E' o in ferie o è a mignotte. O è in ferie a mignotte.
Sotto il cielo di una notte stellata, le rimanenze umane della Sagra della Vigna si uniscono in una sfrenata danza orgasmica scandita dal beat della grande nouvelle vague elettronica parigina e non solo. Senza sosta. Non senza sudore. Le gambe son stanche ma nessuno molla. Gente che perde braccia e mani cercando di tenere ogni battuta. Headbanging, heagbanging, headbanging. Lo spiritato Jennifer veicola nelle nostre orecchie i bassi e gli sccccratch di Justice, Digitalism, Daft Punk (grazie per quella Around the World al momento giusto) et similia. La monotonia non sovviene perchè al momento opportuno c'è, ad esempio, una "Song 2" (Blur) a riportarci al rock. Le danze son selvagge, anche perchè sospetto che la sbronza fosse altrettanto selvaggia per la totalità degli avventori. Alla mia destra una mora da sbattere contro il muro balla come un'ossessa. Alla mia destra la biondina che ti chiedi: "Perchè le super fighe stanno con 'sti sfigati?". Alla mia destra l'erba, sono caduto. Anche alla mia sinistra l'erba, sono ricaduto.

All'improvviso la festa risale al 7 con picchi verso il 7,5
Appena raggiunto il 7,5 e superatolo per un attimo, in quel breve attimo, Sentenziosi torna in sè, si ricompone, non saluta (perchè a dirla tutta non conosceva nessuno) e se ne va senza voltarsi. C'è ancora del pubblico, ma l'ora clou è passata. Non so quanta pena avesse fatto la festa prima di mezzanotte (sì, siamo come il Tesoro, come uno studio di settore: io non so come fosse, ma do per scontato facesse cagare fino a prova contraria), benchè quella band ci avesse regalato un devastante assaggio del trend pre-Sentenziosi, tuttavia le danze aperte dall'ultimo dj set sono state positivissime. Questo è quanto.
Di ritorno sulla via per New Verona City, la butmobile è il luogo delle energie antagonistiche di B1-2-3-4-5 nella discussione post evento. C'è della soddisfazione, la Sagra della Vigna nella parte finale è "Sentenziosi approved!".
Resta la domanda: John Marangoni è il classico secondo del duo, che quando il duo si scioglie scopri che uno era bravo, e l'altro... meno bravo, e allora meglio sarebbe stato ascoltare sempre solo quello bravo (Jennifer)?

FESTA DELLA VIGNA 21/07/07, Villa Boschi, Isola della Scala

Edizione straordinaria
3 post, tre butei, un solo evento della Vigna, un solo momento.

Butel3 in:"Ripercorrendo a ritroso la serata che ha visto l'intero headquarters Sentenziosi schierato alla Festa della Vigna"

Starring:

Butel1 è "il molestatore"
festa della vigna villa boschi



Butel2 è "Brian"foto sagra della vigna



Butel3 è " la scimmia nell'armadio"sagra della vigna villa boschi
co-starring:villa boschi sagra vigna




Backwards to the beginning
First Chapter: Il Comiato
L'azzardo sonoro rimbombava ancora nelle nostre teste, i bicchieri giacean supini riversi in rivoli di sprizzatone della casa, l'umido saliva dalla terra rinfrescando i reduci della "guerra con le casse". Sentenziosi stava lasciando la festa della vigna. Alle loro spalle salivano colonne di suono elettronico e fasci di luce assurti alle stelle. Non una volta Essi si voltarono, ne mai esitarono. I tempi erano maturi. Con infine soddisfatta verve e tracotanza fecero ritorno alla loro macchina senziente, Kit, tramandata loro da Hasselhoff Meister.
Second Chapter: Salgono i decibel
Con un rito noto solo al clan Sentenziosi, Butel1 e 2 evocarono i MANZOl DJ, mostro dotato di mille arti e mille orecchie, accompagnato da uno strumento distorsivo in grado di rubare i suoni e di aumentarne l'appeal per un pubblico certamente in attesa e quanto mai ansioso di consumare il terreno con pesta e gocciolii preocupanti. Ottima selezione, con ottime strizzate d'occhio al main stream. Come piace a Butel3.
Third Chapter: Alti picchi e profondi abissi
Gli allegri cantori che dal vivo beavan le folle esaurirono il loro fare. Ed ecco emergere ambigue figure. Dal suono poco allettante, si distinsero purtuttavia per alcune melodie assai trscinanti, moderni baccanali cui non segui il vorticoso incedere estatico, ma un ritorno inesorabile alla noia. La pista si stava svuotando.
Fourth chapter: I cantori e le vigne
Alla folla che allegra si dimenava sotto un palco ben allineato Sentenziosi non si unì, preferendo valutare con possanza quanto potesse essere congruo l'appellattivo della festa. Ebbene che sorpresa: prezzi d'attacco, ovvero ragionevoli e nulla più ma la bevanda della serata, lo sprizzatone dominando su tutto. Frescho, onesto e dissetante. Il vino merita il giudizio che si confà alla situazione, non è lecito aspettarselo buono. Lo stesso vale per la birra.
Fifth chapter: L'ingresso
Ahi lasso, grazie alla macchina senziente Kit, in un batterd'ochio Sentenziosi è sul luogo della festa. La Festa della Vigna, evento atteso certo non da noi ma al quale, in un Luglio orribiliter, abbiamo aperto le porte. Invero uno spazio assai più grande del necessario mal si adattava e rendeva vaga la parvenza dell'affollamento. Ma ecco una buona nota, un fresco piacevole. Ed eccone una seconda, il tutto sembrò da subito ben realizzato, ottimi stand e ottimi palchi. su tutto svettavan due figure confiabili, se piace. Alcune buone etichette (cfr post su Squilibrio party) ma niente di eccessivo. Insomma, una prima impressione piacevolmente non deprimente.
The end
Presented in Technicolor

Per chi come me non tollera post eccessivamente lunghi ecco un breve riepilogo che oltre a riassumere espone:
buona organizzazione, musica di qualità nel complesso ma con sfoghi di noia davvero deprimenti, buona presenza di pubblico, discreta presenza femminile, discutibile tabella oraria.

VOTO 7-

20 luglio 2007

Rivoli International Verona

Rivoli International

Prendi Rivoli, rendila 'ntennesciunà (?), parla di spazzatura e ambiente, facci dell'arte.

Aggiornamento

rivoli international

Ok arrivata pure la terza mail di spam. Pensassero di smetterla, eh. Il programma intanto promette bene, ooohhh se promette bene. A questo punto mi chiedo: l'electro indus è la band genere electro indie del capitano Findus?
[Fine aggiornamento]

Visto il secondo invito in casella di posta (sì ragazzi, state rompendo i maroni, ok?), dedichiamo due parole pure a 'sto Rivoli International, dal 14 al 27 luglio a... indovinate un po'... suspence... rullo di tamburi... Rivoli Veronese. 'Anvedi.


Rivoli International verona

Rivoli International: ovvero?
E' un altro di quei festival da far rientrare nella categoria "mettici un po' di tutto", non c'ho capito niente, il comunicato stampa sembra un calco delle migliori pagine della settimana enigmistica:


"una manifestazione che unisce musica, eco-arte, gioco
e solidarietà in un’ottica di apertura verso l’Europa"


La so, la so! Rivoli International è un festival per zingari! Eh? Ah no? Che battute di spirito, ho-ho mi compiaccio della mia amabile verve humoresque (ndSentenziosi: tristezza di uomo, qualcuno gli sputi addosso per cortesia).
Premetto che il festival rischia di assumere in superficie i contorni di una gran cagata (e dal cartellone non dubito che gli eventi artistici possano rivelersi tali) ma Rivoli International sotto sotto ha dei perchè da non sottovalutare, dannazione a loro. Sì questa cosa infastidisce molto il sottoscritto, iniziai pensando di rubare le caramelle ad un bambino (sputtanare senza nemmeno presenziare, il massimo della comodità) ma scorrendo il programma nel dettaglio devo in parte ricredermi.

In breve (fonte rivolinternational.blogspot.com, dove trovate tutte le info sul programma e le indicazioni sulla location):
-tutto gratis, location principale il forte italo-autostriaco Wohlgemuth di Rivoli Veronese.
-quattro principali aree – Musica, Arte, Gioco e Solidarietà. Zzzz.
-Solidarietà: c'è la solita beneficenza. Anzi non la solita, questa mi ha piegato dal ridere: "RIVOLI International 2007 devolve i propri guadagni alla costruzione della scuola de la second chance ad Hodosa, in Transilvania, Romania". Transilvania? Second chance? Fatemi capire: che senso avrebbe dare soldi ad un allevamento di vampiri che non sono riusciti a morderti la prima volta? Mi sembra eccessivo.
-Gioco. Mi pare di capire che sarà dedicato dello spazio ai bambini, forse del grest. E il target quindi non è più il giovane, bensì la famiglia o il sempregggiovane.
-Inoltre: escursioni mattutine con pranzo al sacco alla scoperta della faun... ehm del territorio circostante. Se avete ambizioni alla Reinhold Messner.
-Musica. Ci saranno dei musicisti francesi, Rivoli è gemellata con la città francese Venerque. Tuttavia "Le serate musicali francesi saranno aperte da due gruppi italiani: i Reject Devils e i Blood Orange". Ancora, ma andiamo! L'abbiamo vinta un anno fa la coppa, quand'è che la smetteremo di prendere per il culo i francesi? Circa i gruppi gradisco non esprimermi, mai sentiti.
-un condimento generale da eco-sensibilità. Forse fin troppo moralista negli intenti, eppure un tema sempre caro a Sentenziosi, scherzi a parte: riflettere sulla e parlare dell'attuale panorama ambientale (e tutto ciò che vi è implicato e conseguente nei rapporti causa-effetto) va sempre bene. Insomma, PEZZO DI CRETINO che stai leggendo, la vuoi fare la raccolta differenziata e smettere di girare col Cayenne turbo diesel anche per andare al cesso? Giovedì 19 un incontro sul tema «Energie Rinnovabili oggi», a cura di Legambiente e del Consorzio di Bacino Verona Due e del Quadrilatero.
-Arte. Ovvero tu dagli una mano e si prendono il braccio: "l'esposizione (Ri)Arte con opere create da artisti e designer di tutta Italia con rifiuti e materiali di scarto". A ridaje con l'ennesima pretesa di fare dell'arte, pure coi rifiuti. In Germania in auge dagli anni 70-80, Arte con la A maiuscola nel senso che quegli artisti sono diventati "grandi" e sono stati esposti in musei d'arte contemporanea piuttosto rinomate. Ho il vago sospetto che la rifiut-art di Rivoli Veronese passerà inosservata come un moscerino schiantatosi sul parabrezza di un camion. Cerchiamo di smetterla con 'ste cose da boyscout. Se non è trash questo...
-praticamente tutti i giorni è prevista in serata una degustazione gratuita di vini, che nella sua totalità si preannuncia lauta. O così promettono. Chi vada, sappia confermare o smentire, grazie
-e soprattutto non dimenticate che: "Per tutta la durata del Festival l'ingresso al forte italo-austriaco Wohlgemuth è gratuito!". "Nooon gi posso creedere!. Se ci tengono un festival gratuito, la cosa pare lapalissiana, direbbe qualcuno.
-trovate altre cose qua e la' nel programma sul sito ufficiale

Conclusione
Ok, contestabile finchè volete e sapete che sareste nel post giusto (qua una volta sparammo pure sulla croce rossa), ad esempio a me pare tutto maledettamente condito da un alone di boyscoutismo, ma sulle degustazioni nonchè sulle eco-tematiche Sentenziosi aderisce in pieno, dal volto alle natiche (isomorfismo, nel nostro caso), perfino si commuove e ci mette del proprio battendosi nella self promotion delle, chessò, serate in bicicletta. Ed è subito bike clubbing e sbronza con bicchieri di plastica, prontamente riciclabili. Da qualche parte bisogna pure iniziare.

A questo punto la domanda resta una definitiva: perchè le strade della vita dovrebbero portarmi in culo alla balena a Rivoli Veronese?

19 luglio 2007

Artsenale Verona

ARTsenale: due parole due

Sbrigiamocela in fretta, dubito che qualcuno si sia accorto che poche sere fa è terminato ARTsenale. Artsenale = arte + arsenale. Prendiamo un arsenale e mettiamoci un po' di arte, visto mai che funziona. Sulla carta: bella idea. Nella resa plastica: 'na straccionata, evento appunto ribatezzato da Sentenziosi " 'sta cosa per straccioni-modaioli all'ex arsenale austriaco di Verona", dal 7 al 15 luglio 2007. Che presunzione! Che stronzi! Che cafoni! E come vi permettete, Sentenziosi?

Artsenale: per noi andò più o meno così
Giungiamo venerdì 13, intorno alle 22.45. Poche, pochissime attese (puntualmente rispettate), del resto gli eventi pseudo-artistici dell'arsenale cui presenziai l'anno scorso sfiorarono l'apoteosi del kitsch. Troviamo circa un centiaio di persone. All'esterno dell'edificio, in cortile. Sedute. Sull'erba. Praticamente l'80% dei convenuti raggomitolati in cerchio. Ed è tutto un clichè, tra un sandalo tedesco, un tiro di canna, barbe incolte, cani a seguito, l'olezzo di ascel... ehm l'eau de toilette. Ecc. Hey chi ha detto straccioni-modaioli?
Il decoro la fa da padrone. Come la classe operaia nella Russia stalinista.

Entriamo. Si ode dell'huntz-huntz, tipo acid o drum'n'bass, non distinguiamo ancora bene. C'è:
-un dj set con installazione video alle spalle. Zero persone oltre al dj. No, eccone una. Era pagata. Musica più o meno godibile (i soliti del Roots, a volte ritornano anzi a volte sono ovunque).
-corda da pacchi tesa tra le due colonne centrali. Appesa, come si stendono mutande e canottiere della biancheria appena lavata, una serie di foto. Ottima idea. Son le foto che fanno pena.
-un caldo che definire estremo è un omaggio all'imprecisione: stavamo grondando di olio da cucina. Se mi buttavi una scaloppina impanata addosso, te la ritiravo fritta.
-opere qua e la. Arte, arte, tanta arte contomporanea. Ad esempio: un frigorifero aperto il cui interno è piastrellato da una serie di ometti lego (?) o simili. Alcuni uomini cablati. Aggiungiamo poi una strana tenda coi colori pastello dai lati circolari (sì, le descrizioni sono imprecise, ma tal'è la cosa). O ancora: un televisore dei tempi che furono (rivestimento esterno in legno, per intenderci) lasciato lì per terra a proiettare neve. Da qualche parte ci sarà stato un booklet delle opere. Per il televisore immagino queste intenzioni dell'artista: "La mia opera è un catalizzatore dei sensi di vacuità, indefinitezza, incomunicabilità del reale filtrati attraverso l'occhio del soggetto moderno frantumato, ambiguo, non più in grado di cogliere un significante preciso, nè di associarvi un significato unico nè di comunicarlo a terzi". Zzzz, qualcuno mi svegli. Oppure avrebbe anche potuto pensare (e a questo punto l'ha pensato): "A mia nonna s'è rotto il televisore. Vintage vecchio! Aspetta che ci faccio un po' d'arte"
-come c'ebbe a dire Alberto Fezzi: "birra e solo birra e ancora birra, pance da birra". Non solo quella, ma l'avv. ha reso benissimo l'idea.
-Upstream. Era lì. Da un po'. Lapidario il suo saluto: "Qua non decolla". Arguto come sempre, specie alla terza palla di fieno rotolante sospinta dal sudore.
-l'immancabile moda straccion-alternative.
-la convinzione è che TUTTI possiamo essere artisti, da un giorno all'altro. Da uno starnuto all'altro. Dalla quiete al peto.

Questa la nostra esperienza. Non si vuole mortificare nessuno, ma sempre più facciamo caso che quando ci si spreca a realizzare questi eventi contenitori multi-artistici tipo "installazioni video, djset, art, visual art, ecc." c'è sempre qualcosa che non va, dalle nostre parti. E qualcuno che dice "Bello". A prescindere.
E il quid è, peraltro, QUESTA NON E' PER FORZA ARTE, ok? (e mi riferisco all'arte non musicale, c'erano infatti anche delle band, tipo gli Home, non malissimo) L'arte sì, si può (e deve) autolegittimare, ma nei luoghi adibiti, non è questo il contesto. Lo stesso discorso che abbiamo già tentato di fare per Italian Renaissance alla Teca, due-tre settimane fa e che, a questo punto, riprenderemo in un prossimo post per spiegarci meglio.



Uomo, piedi scalzi, testa di piovra.
Gratis per tutti un rapido attacco di cagotto.

Avanti con la polemica spiccia e grossolona
Maroni rotolanti per Sentenziosi, ormai l'arte è un'intenzione:
"Hey facciamo arte vecchio!"
"Ok vecchio"
"Beccati 'ste quattro foto"
"E tu attorciglia 'sti cavi"
E arte fu.

Ovviamente sul loro blog (artsenale.wordpress.com) è tutto in tripudio. E a vedere dalle foto di gente ce n'era, gli eventi sono stati frequentati. Insomma, la nostra mezz'ora è stata un mosca bianca? Quindi cosa succede, tutto si gioca tra le 20 e le 22? In caso cerchiamo di smetterla di fare l'arte all'ora di cena, eh.

Ora, voi di ARTsenale mi direte che no, non posso permettermi di essere così sommario (e invece eccomi qua) e che sarebbe davvero sconsiderato giudicare male l'evento senza aver assistito a una delle annunciate serate clou, ovvero:
"Un’interessante aperitivo vedrà duellare un affermato chitarrista (Cappuccio) vs dj Church (Alterego, Holliwood di Milano e tanti altri…) a seguire, sempre all’aperto, ancora dj set con tastiera jazz..."
Eppure, vi giuro che posso ben sopportare d'aver rinunciato anche a questo nella mia vita. Coi soliti peti. D'artista, naturalmente.

18 luglio 2007

Concerto Muse Verona

Muse - Concerto all'Arena di Verona

Lunedì 16/07/07
Muse? Presenti.
Butel2? Presente.

Un bel giocattolino, ben orchestrato, creato per trapassare pubi imberberi di teen ager con i capezzoli agguerriti da tanti spasmi emotivi. Lo spettacolo è una macchina ben oliata, e si vede, tutto scorre senza intoppi, senza imperfezioni, nessuna defiance. The show must go on (feat Milva).
Ineccepibili dal punto di vista musicale (ma quanto merito è da attribuirsi alla squadra di eccellenti fonici?) irraggiungibili nelle scenografie (best britsh band secondo NME).
Qui Feeling Good o come si chiama, se non vedete cliccate qui:



La scaletta scorre veloce in un oretta e mezza di concerto ad assetto variabile tra nuovi e vecchi concerti.

Ma dov'è il bug ragazzi?
Dove si insinua la serpe dell'insoddisfazione di un insoddisfatto cronico come Butel2, re dell'insoddisafazione, principe della lamentela?

Il bug, giovani amici, sono i Muse stessi. I Muse sono un gruppo costruito alla stregua della pizza. Non può non piacere. Un pò alternativo, un pò pop, un pò (molto in verità) rock, un pò indie, un pò boy band. Nemmeno Forza Italia può contare su una base così eterogenea di subculture.

Insomma questo carrozzone di luci e suoni non regala nulla all'innovazione nessun seme del genio è stato seminato in questa ennesima band figlia del più grande sperminatore di tutti i tempi Mr. Brit Pop. Qui alcune foto avidamente rubate qua e là, la mia macchinetta da' i numeri:









Il concerto tuttavia non nega le emozioni, anzi i fan di XXX e soci saranno usciti sudati, divertiti e fottutamente contenti. Pure butel2 si è permesso due o tre pelle d'oca qua è là oh yes guys I still love guitar solo!

Vera chicca del concerto: indie dj set in apertura. O meglio non doveva essere tale ma sicchè da vere rockstar i Muse si sono fatti attendere, i fonici si sono sbizzarriti con un repertorio di tutto rispetto: Kasabian, Justice, Simian, Wolfmother, Lcd soundsystem, Hot chip, Daft punk, New order. Davvero niente male amplificato dalll'impianto da migliaia di milioni di watt di potenza e viulenza dell'Arena. E poi si apre con Prokofiev, direttamente da Romeo e Giulietta, omaggio a Verona. Che scontatezza, ma di qualità.

Butel2 ringrazia inoltre l'Incommensurabile che lo ha omaggiato dei biglietti in qualità di ultimo desiderio.

p.s. di Butel1, che il concerto non l'ha visto ma negli anni una certa idea dei Muse se l'è pure fatta e, soprattutto, desidera ristabilire lo status quo: "Ok i Muse non sono male. E allora? Ne facciamo un vessillo? Jamais! Nonostante lo spompinata di B2 ai Muse e al loro caleidoscopico carrozzone, qua i Muse non sono e non saranno mai idoli di casa, grazie. Vanno bene i pezzi "buoni", più di quattro diciamo, ma quel paio di cinghialate no, proprio no"

17 luglio 2007

Concerti Shitdisco

Concerto degli Shitdisco - Transilvania Milano

[Breve premessa degli autori: tempo di saldi anche per Sentenziosi, tiriamo fuori dagli scaffali le rimanze o meglio le trascuranze, quei post che avremmo voluto scrivere e mai scrivemmo nè scrimmo nè scrivessimo. Esattamente come coi saldi, a volte è robba buona. A volte. Del resto, se d'estate non c'è un cazzo, bisogna pigliare quello che passa insomma.]

Metti una bomba sul palco, metti un laser verde che punta fisso peggio della valle dei re a Gardaland, metti un gruppo gggiovane che vuole prima di tutto e soprattutto divertirsi, metti un pubblico di poco più di 100 persone che vogliono solo ballare ballare ballare con i loro accessori fluo

concerti shitdisco

gentilmente forniti dallo stesso gruppo. Questo è un live degli Shitdisco.

Formazione freschissima di Glasgow, ultimi testimonial della new rave o nu rave, genere non ben definito che in effetti significa meno di una cippa e con cui hanno in verità nemmeno troppo da spartire, gli Shitdisco nascono come un gruppetto electro-indie che improvvisa party in location altrettanto improvvisate (tunnel dismessi della metro, case private, ecc.) di cui risente interamente il loro progetto musicale. Fatta eccezione di un paio di pezzi l'album sembra un unicum, un intero percorso musicale figlio di una festa che sta per terminare. Inutile dire che al loro concerto si ballò ballò ballò, merito e della batteria che forgia il ritmo in maniera perfetta e dell'apporto dei soliti suoni elettronici buttati qua e la' (per farci un'idea su tutte: la "sirena" dell'avvio di "Atlantis to Interzone" dei Klaxons)
Qui alcune foto del concerto Shitdisco:




shitdisco concerti


date concerti shitdisco


Un solo album all'attivo, Kingdom of fear per la precisione, gli Shitdisco hanno sinora omaggiato il belpaese con una sola data il 12/5/07 al Transilvania di Milano e Sentenziosi appunto c'era. Power hits dei butei: Another,72 virgins e Disco blood per i palesi rimandi a Moroder.
Qui il video di 72 Virgins appunto, se non lo vedete cliccate qui:



72 Virgins ai concerti degli Shitdisco viene suonata spesso in apertura


Considerazioni a getto
-l'afflusso non è eccezionale, ma in fin dei conti meglio così: si vive e si ancheggia alla grande. Non dubitiamo che nei prossimi anni il numero degli spettatori salirà a dismisura. E noi saremo stati, ehm, all'avantgarde (oohh)
-il concerto si merito un 7+. Nel senso: devono ancora farsi un po' le ossa sul palco, ma lo show è già di buon livello e anche lo spettatore neofita è coinvolto
-la voce del cantante, a volte non pervenuta. C'è da lavorare
-chissenefrega della voce del cantante se dietro hai quel SUPER BATTERISTA, trascinante più di un treno
-il nostro idolo resta tuttavia il giappo (Jan) alla tastiere, più che una tastiera una sparasuoni ultrasonica
-c'erano i soliti quattro-e-dico-quattrocretini che si spingevano leggermente più in la', anticipando movenze da pogo
-quei cretini, che poi non pogarono (o quasi) forse eravamo noi. Ma non siamo stati molesti, giurin giurello
-i concerti degli Shitdisco durano circa quaranta minuti, forse pochi, ma in questo caso più che sufficienti: siamo molto soddisfatti e, del resto, siamo talmente sudati che un cambio d'abito per le nostre t-shirt e canottiere (nel senso: ci infiliamo chi l'Armani chi il Dior) non ce lo leva nessuno

La serata si sposta alle Colonne di San Lorenzo, dove il gruppo è ospite al Soir per sfornare il proprio dj set. Snobbiamo, il locale non fa per noi (e invece la leggenda vuole sia stato un gran proseguo di serata, zioskan). Lì incontriamo per strada il tastierista giappo: quattro chiacchiere e una foto sfumatissima. Ci annuncia che al termine dell'estate, terminati gli impegni live, si chiudono in studio per registrare un secondo album.

Presto saranno di nuovo in Italia precisamente a Sesto Fiorentino per l'Italia Wave, tra gli altri presenti citiamo Kaiser Chiefs, Clap your hands say yeah, Mika, scissor sisters, !!!, The good the bad and the queen, Joan and the police woman, etc. La crew di Sentenziosi (che poi saremmo noi) parteciperà all'evento. Ancora da decidersi la formazione ma ci saremo guys eccome se ci saremo just to sing "Everyday I love you less and less" (esempio di canzone tamarrissima celata dietro il solito velo electro indie-rock che ha il pregio di far ballare anche le vecchiette) e muoverci a ritmo come degli ossessi. Il primo che poga è morto (capito Frut1?). Uomo avvisato.

Butel1 e 2

p.s.
Segue, sulla via del ritorno per Damasco, l'ennesimo intoppo per Sentenziosi. E' sabato. Sono passate le 2. Che ti fa la Società Autstrade? Ovviamente decide una chiusura strategica della A4 da Milano a Bergamo, causa lavori in corso. Un viaggio assurdo, dalle tinte surreal-daliniane ci accompagna per "appena" tre ore e mezza da Milano a Brescia passando a rastrello TUTTI i cazzo di paesini della provincia. Il leitmotiv è duplice: 1) le indicazioni stradali ve le infilate nel culo!; 2) e comunque ne resterà soltanto uno. In partenza siamo in circa 120 vetture. Dopo le prime rotonde, chi a destra chi a sinistra, siamo in 90. L'aria si tinge di competizione. Un'altra serie di svolte anomale, e restiamo in 50. Ora sbaglia persino la Butmobile e torniamo sul luogo del delitto visitato circa mezz'ora prima. Serpeggiano i sospetti e ci affiancano due vetture ad una rotonda: "Hey voi" ci dice il grande capo bianco nella Golf col satellitare "se ci seguite, torniamo a casa sani e salvi". Così facciamo. Almeno per un po': pure lui finisce per perdersi nell'ennesima rotonda che già c'inculò in precedenza. Non ci ricaschiamo. Tiriamo dritto. Perdiamo la Golf e altri quattro inseguitori. Sono le 5 di mattina. Siamo dalle parti di... NESSUNO LO SA.Chi ride in maniera misantropica, trattenuta (Butel1), chi dorme disperato e vomitoso (Butel2), chi non capisce e si dispera (la nostra pheeghetta da concerto), chi è concentrato e sa che non ce la faremo (Frut1). Questa è solo una sinossi, sinceramente una delle cose più divertenti dell'anno per Sentenziosi. Meriterebbe un post ad hoc. E si intitolerebbe: "Vivere e morire a Lallio".

p.s.2 by Frut
Ok super il concerto degli Shitdisco, esilarante e delirant anche il post concerto degli Shitdisco, filtrato attraverso una vettura che viaggiava in posti mai visti. Riguardo al p.s. precedente ("Vivere e morire a Lallio"), aggiungo allora "I ricordi":

1)telepass chiuso 2)si va per Lecco 3)dove sono i cartelli? 4)butei,si torna in dietro, per cui retromarcia selvaggia in autostrada. Butel1 non fare casino se no la pula ci sgama! 5)tutti a Bergamo 6)Il NIGGAZ a guardia del casello chiuso! 7)ora tutti verso Capriate 8)qualcuno sa dove sta sto Capriate? e chi mai sarà sto Capriate? Tu lo conosci? 9)ritrovo all'incrocio 10)sosta per vomitata (butel2) all'incrocio 11)dove siamo? 12)NIGGAZ: il ritorno. Prossimamente al cinema! 13)forse i butei hanno capito 14)...non torneranno più a casa 15)Butel1 non deve parlare,porta sfiga! 16)welcome to Bergamo 17)é l'alba ed i butei sono ancora a Brescia 18)che sketch! 19)Tutti dormono, Butel1 vagheggia 20)Frut1 guida con gli occhi chiusi

16 luglio 2007

Zevio is burning

Zevio is Burning

O Zevio la brusa, che dir si voglia
"Dopo Verona, anche Zevio brucia!", così esordirebbe un tg scaligero qualsiasi.
Infine ci risiamo: seconda gravidanza in casa Sentenziosi. Se la prima era femmina, questa è volta il parto è di un maschio. Anzi, baccan. Meno graffiante ma più ritmata (by Upstream soundsystem), eccovi la tragicronaca di vita rurale veronese della quale Zevio potrebbe ben rappresentare il campione, "l'exemplum", con tutti i clichè del caso, in scia ovviamente allo svolgimento ironico della precedente Verona is Burning.
Quindi nessuno se la prenda, so' stronzate, per quanto vicine, vicinissime a certa fenomenologia rurale, veronese e non solo. Del resto, dalla mente di Senior Strunzat Managers, cosa aspettarsi?

Questo il filmato di Zevio is Burning, se non lo vedete cliccate qui:




Ognuno ha le proprie perversioni
Qui il download dell'mp3 di Zevio is Burning (tasto destro --> salva oggetto/destinazione con nome)

Nulla di meno fondamentale
Carramba, il testo di Zevio is burning è quiii!

Son de zevio
me fasso la Ronchesana
ai sentotanta
col me Golf
go el vento nei cavei
son sensa cavei
zioskan ghe l'autovelox
i ma ciapado
sensa patente par un mese
me ne vanto, zioskan
dia lo boia ghe do
”e poi i te denuncia dia lo can”
el me golf el ga lo spoiler
el me golf el ga l’aseto ribasato
so anda’ nel fosso col me golf
vo al mais
ghe la compa
pacche-superpacche coi butei
ghe do
Ndemo a L'Angolo
ghe l’altra compa
ndemo da Sacchetto
ghe tutte le compe
in compa ghe una figa
se la semo fata tuti
ma va ben
A me pare ghe rivà el trator novo
anca el BM(W)
go i Richmond larghi tuti su par el cul
l'è un model che l'è na figada
bello chiaro e l’è anca scolorado
me nono gavea l'asienda agricola
me papà el ga l'asienda agricola
mi go l'asienda agricola
mi me drogo anca
sabato sera tutti a l'Ossò
La vale l’è na figa
anca se la ga i bafi
In centro ghe vo mia
lassa che ghe va i figheti
stasera vo a magnar al San Mateo in centro
appuntamento sotto l’orologio con i Sentenziosi
Fo le vacanse in riviera
G’o voia de figa, assè
ma le me la da mia
Alora me fo un ruto.
Go ancora l'SR riverniciado
con la marmita sbusa
guadagno do chilometri orari ma l'è daffogo
Ndemo in sagra a Santa Maria
diobon che figada i deejay de Radio Company
ghe le fighe che bala latino
Te speteno con un ruto
vacca dì
ho tira' na mina diobon
Domenica derby col Caldiero
ghe spachemo le gambe zioskan
ghe da darse?
el mister el ga paura che fo le rise in campo
ho fato un gol
ho fato anca na rissa in campo
spacà du butei