31 marzo 2007

Aspettando il (post sul) Vinitaly a Verona

Aggiornamento
Partito il Vinitaly 2008, con eventi collaterali

1 ora e 12 minuti per giungere dal mio divano al mio cesso.
Mi hanno parcheggiato anche in corridoio.
Vi sarete accorti che la sagra del vino (conosciuta altrove come fiera del vino o Vinitaly) ci ha dato di vernissage.

Io feci una prima ricognizione analcolica proprio il giovedì d'apertura. Tornerò in seconda battuta domenica per l'immancabile tour alcolico mascherato da "mamma/papa'/nonna/amore/butei, vado a fare l'aperitivo lungo ma torno presto". Garantire per un ritorno a casa è sempre rischioso, ma non difetto di speme. Spero almeno di guadagnarci un reportage fotografico più o meno lauto.

Già avvistati i primi INSOPPORTABILI finti sommelier dell'ultima ora.

Mentre dai padiglioni Emilia Romagna e Lazio porto notizie di pheeeghe mai viste prima. Come sempre, gettonatissime le porte G ed H nel retro degli spazi fieristici per il tanto ricercato (e dovuto) ingresso omaggio cccoi bbbutei: siamo pur di Verona cazzo, pagare alla NOSTRA fiera del vino assumerebbe i toni dello sconcertante.

Aumentato invece di 2 euro il biglietto per il Wine Bar del bere gggiovane in Gran Guardia, portato quest'anno a 12 per un calice e tre consumazioni, figghi de ctroia.

Stay tuned.

30 marzo 2007

Discoteca Oxo - Verona

Aggiornamento
Leggi tutte le recensioni sulla discoteca Oxo Verona


Nella scorsa puntata...
...Frut1 e Butel1, dopo una but(ei)ade all'Autogrill di S.Martino Buonalbergo per mettere mano su una rarissima confezione di Nippon, vengono imboccati da FestaMan (il secondo alter ego di Butel2) a prendere parte ad una serata alla discoteca Oxo di Verona, anzi, Veronella. Da qualche tempo, infatti, i butei avevano ricevuto un'imbeccata da tale Steva

autogrill autostrada verona

forse un invito, forse una trappola, forse una stronzata (giudizio ex post: sì).

Second part: from Autogrill to Discoteca Oxo, Verona
Alea iacta est. Ci addentriamo dunque nelle vergini terre oltre il Rubicone sanbonifacese, si va all'OxO, novella discoteca ricavata entro un edificio che sa di capannone (credo nuovo) nella zona industriale in quel di Veronella, poco oltre San Bonifacio, per l'esattezza tra Veronella e Cologna Veneta, in via G.Galilei. No problem, traduco: prendete la statale o l'autostrada fino a San Bonifacio, da lì seguite la strada verso Cologna Veneta, l'Oxo si affaccia propria su tale statale verso Arcole/Veronella.

Discoteca Oxo
Varie possibilità di pronuncia: ocso' pare quello corretto, altrettanto quotato òcso e particolarmente gradito al pubblico dell'hinterland di San Bonifacio osso e la variante accentata ossò. Già ragazzi, perchè il nostro viaggio perlustrativo si è rivelato anzitutto un viaggio esplorativo interlinguistico: dove nessun cittadino veronese (nel senso di abitante della città) era mai stato prima, viaggio verso l'ignoto, un'extrema ratio linguistologico-culturale, ai confini della civiltà. Anzitutto, che cazzo vuol dire Oxo? Ce lo spiegano sul sito internet.

Discoteca Oxo Verona

[Attention please: hanno utilizzato acchiappanti tecnologie flash e condito le cinque pagine in croce con una stramaledetta musichetta disco-violini la quale, più che per qualità, varrebbe allo staff dell'Oxo l'accusa di terrorismo psicologico causa LOOP PERENNE. Dopo 1 minuto è ancora orecchiabile, dopo 2 minuti non vedi l'ora finisca, al 3° minuto sono crollato]

"Oxo' in slang inglese richiama le forme rettangolari, indica il crocevia della metropolitana londinese [ndSentenziosi: l'adattamento Londra-Veronella è il piatto forte], Oxo' è così: un crocevia di contatti, un centro nevralgico di divertimento, spigoloso verso il mondo esterno, morbido all'interno per coccolarti e accompagnarti in serate indimenticabili"
---ok pausa risate---prendete fiato---si continua
"FREE ENTRY, Oxo' è un magnetico mix di gusto, musica e divertimento, la soluzione per gli amanti della buona tavola e del ricercato sound"
Da rispettare la politica dell'ingresso omaggio, la strada tracciata per tale nuova tipologia di locali "contenitori" del più e del meno è questa.

Quale tipologia di locali?
Lo staff scrivente ci presenta l'Oxo come un Ristodinner & More. Ristodinner = ristocena. La novità è sconvolgente: un risorante in cui si cena. Tagliamo le braccia al toro e smettiamola con sti cretinissimi blend anglosassoni, IMHO: trattasi di una discoteca che, fornita di diversi tavoli nonchè di una cucina, è allestita a ristorante in preserata. Oltre a ciò condisce tale preserata con musica live "per coloro che hanno un UDITO SOPRAFFINO". Dopo cena verso una certa parte la discoooo suuu leeee manniiiii e "2 sale, infiniti percorsi, un illimitato panorama sonoro...".
"Se ci tieni tu prometti e poi mantieni" A. Angiolini
Al preserata non prendiamo parte, non fa per noi, era tardi, diverse altre ragioni: ad esempio che non ha senso chiudersi in un locale dalle 10 alle 4; ad esempio che sa di già visto; ad esempio che la cena all-inclusive in una discoteca è una baccanata pazzesca; ad esempio, ad esempio, ad esempio. Ergo, sul preserata non disquisiremo. Su tutto il resto sì.

Ore 24.30, sabato 24 marzo 2007
Dopo qualche giro a zonzo e un nutrito numero di imprecazioni dure ad indirizzo di chi insiste nell'inscenare spazi discotecari nelle zone industriali della sperduta provincia (oltre a realizzare quanto siamo coglioni noi che ogni volta vi mettiamo piede per vanagloria), giungiamo nei pressi del parcheggio. Nei pressi.
"Prenditi in tuoi spazi nell'ampio parcheggio che lo circonda". Propongo la sostituzione del verbo circondare con cirumnavigare: dietro l'Oxo si estendono km di campi che vanno a perdersi all'orizzonte. Avanziamo sino a giungere ad un'avamposto. Protetto.

Discoteca Oxo

Fornisco solo un nome: PANDERI SECHIURIDI, società di vigilanza e sicurezza attiva nel vicentino formata in toto da rincoglioniti e teste di cazzo, famosi per sedare le risse e venire puntualmente fermati dalla polizia per avervi abbondantemente preso parte. Elementi preferenziali per l'assunzione: 90 kg di muscoli, peso del cervello pari al 10% di una persona comune, conoscenza di almeno un dialetto locale, meglio se solo di quello.
Ad ogni modo, si passa solo pagando il ticket. Ed ecco spiegato l'ingresso omaggio: le auto che pagano lo scotto del parking ticket sono a cinquantine.

Ore 24.40
Ci avviciniamo dal retro come dei ladri, fiancheggiamo l'Oxo, lo aggiriamo e ci troviamo a 5 metri dalla statale: ecco l'ingresso. Ed ecco la coda all'ingresso.

Oxo Verona

Altre segnalazioni: quel sabato c'era un freddo imbarazzante. Inoltre pioveva. Mentre realizziamo che in condizioni di fortuna ce la caveremo forse in mezz'ora, facciamo finta di non sentire. La musica. LA SBOBBA. Qualcuno aveva parlato di sound palati fini... R'n'b, hip-hop e la solita merda scaldapista. Ovviamente staranno tutti ballando "come dei matti". La cosa, al momento, è irrilevante: dobbiamo capire DOVE siamo finiti e in compagnia di CHI. Dialogo standard (seguono variazioni e mutuazioni a catinelle):
Butel X: "Beh alora vecio, guarda insoma, me son comprà la scoca per el Biemme [BMW], affaron xxx can"
Butel Y: "Vecio da fogo a buso, e come vala?"
Butel X: "A nastro xxx can, super scocca quela li"
oppure
Butela X: "Te sito mia mesa le scarpe col taco?"
Butela Y: "Arda ti, me sa roto il taco oggi in negotsio"
Butela X: "Ah ma te si sfigà proprio ti"
Butela Y: "Comunque me piase a buso sto stivalin con sta gona corta" [ndSentenziosi: c'è più eleganza sulla bresciana SS11, per gli intenditori]
oppure
Butel X: "Noooo porrrrccooooo xxx se adeso i me fa mia entrar fo su un casin che i sera tuto!"
Butel Y: "Vecio femo rissa xxx can!"
and so on, and so on.
Intanto la questione degli ingressi è la solita: i professionisti della PANDERI SECHIURIDI fanno entrare le liste, i tavoli pure, l'ingresso dei poveri (il nostro) non avanza di una virgola.

Ore 24.41
Frut1: "Hai il passaporto?"
Butel1: "Shh... se abbiamo fortuna siamo ancora in UE"

Ore 24.45
La pioggia inizia a cadere più fitta. Lo staff ha messo a disposizione dei poveracci che non trovano riparo sotto la parte coperta dell'ingresso (che quei deficienti della PANDERI non permettono di calcare, motivi sconosciuti) una serie di ombrelli. La scena: una coda di gente ombrellata all'ingresso di una discoteca, così

Discoteca Oxo Verona

Causa tali ombrelli e le strette connessioni intercorporee, una sorta di grande coda che fa l'ammmorre con se stessa, il sottoscritto ha perso un occhio, Frut1 ci sente meglio grazie ad un terzo buco all'altezza dell'orecchio sinistro.

Ore 01.00
Qualcosa non sta funzionando, siamo ancora qui. Alle nostre spalle qualche cretino tenta di far partire un pogo. La PANDERI non cede di un passo e i gorilla (mai termine fu più azzeccato) comunicano incessantemente tra di loro con l'ausilio di quei ridicoli auricolari da agenti federali:
Pantera1: "Schsandhwjkaernwalejhklnwanldsakl"
Pantera2: "-dsa-d-s-dw-a-e-w-d-s-akdlakdwkaò-"
L'importante è capirsi.

Ore 01.01
Cambio di tattica: le liste non entrano più, soltanto i tavoli. Status quo per i restanti sprovveduti, pari al 95% delle coda. Coro di bestemmie e imprecazioni di classe. La classe contadina.

Ore 01.10
Avanziamo.

Ore 01.11
Retrocediamo.

Ore 01.12
Entriamo. Deve trattarsi di un errore. La soglia è custodita dal CAPOSQUADRA DELLA PANDERI, un bodyguard più alto, più magro, apparentemente più serio e diligente. Solo perchè non lo fanno parlare: si esprime a gesti, consegna la tessera per le consumazioni, indica l'ingresso alle sale de ballà, annuisce, si rigira verso la folla. Oltre al figuro taciturno, si distingue una dama sulla cinquantina, bassa, grassa, vestita un pò da (ex)zoccolone per segmenti alto spendenti e ora caduta in disgrazia, una che cerca di rifarsi il trucco con i costumi del Moulin Rouge. Una donna per pochi coraggiosi.

Ore 01.13
Siamo dentro, nel caso non si fosse capito. Entriamo nella prima sala, piuttosto ampia. La dislocazione e l'impiego degli spazi non è malvagio, anzi. Siamo sorpresi: IL LOCALE E' (ARCHITETTONICAMENTE) CARINO. Si presenta come un'arena a due piani, questa prima sala gode di una sorta di piano rialzato a mo' di soppalco accessibile da una scala centrale. Una foto in deshabille ve ne renderà l'idea.

Discoteca Oxo

Piena si presenta così

Oxo Verona

Oxo

tanti gggiovani che si divertono, si dimenano, senza il minimo senso critico, magari sospettando sia il massimo della vita. Ma cosa? Le hit di Radio 105, la musica da palati fni di cui sopra (la sbobba non era scaldapista, era sbobba e basta... chissà cosa passava in convento in preserata); le luci da festa delle medie; i palloncini sul soffitto da festa delle elementari; l'olezzo ascellare generale, vero eau de toilette (direttamente dalla toilette).
Si distinguono l'immancabile vaccone sul cubo

Discoteca Oxo Verona

e l'altrettanto immancabile vocalist (Joyce)

Discoteca Oxo

uno che ammicca tutti i rutt... ehm tutte le pheeghe che passano dalle sue parti, mentre ci delizia con tormentoni nostalgici quali "Siete grandissimiiiiii" o, repertorio primaverile, "Ho voglia di mettereeee i piediii sullaaaa sabbiaaaaaaa" e così via.
Butel1: "Perchè invece non te ne vai a fareeee in culoooooooo???"

Ore 01.20
Immediatamente contigua alla sala centrale, ormai distintasi quale sala "commerciale", e a destra rispetto all'ingresso di essa, si apre la sala dedicata all'elettronica. Nel senso di: attacco la 220 e metto dei dischi. Sbobba martellante, nulla di che per chi l'elettronica la segue davvero. La cosa che più si fa notare sono i lampadari con i boa di Platinette appesi

Oxo Verona

Facce da Oxo
Insomma, la discoteca è una delusione, senza mezzi termini. E, dopo gli incontri ravvicinati del terzo tipo avuti fuori dal locale, come si presentano gli avventori dell'Oxo? La "bellaaaaa genteeeee" del vocalist dovrebbe essere questa (foto offerte direttamente dal sito, che temo abbia fatto una selezione), ragazzini maranza di ogni dove, non senza alcuni must:

Sito Oxo discoteca Verona
"Vecio capellino tarocco vecio e super scollo a V vecio"

Sito Oxo Discoteca
Frutta. Una felpa con scritto Frutta. Tutto ciò è sbagliato.

Discoteca Oxo Verona
A proposito di must: a rapporto le maglie a righe
e la camicia a quadri. Non muore, non muore.


Discoteca Oxo
I poseurs sono deboli o meglio inesistenti, le pheeghe
non ci piacevano, a dirla tutta.
Se invece seguite la filosofia
del "Basta che respiri", troverete un parco topa accettabile.

Ore 01.25
Cassa. 0 euro, onesti. Prenotiamo un volo di sola andata Veronella - Verona City. Tanti saluti. Il sabato Oxo per Sentenziosi è da dimenticare. Già lo so, un giorno rivaluterò il Berfi's.

27 marzo 2007

Tutti all'Autogrill

Questo riepilogo non è disponibile. Fai clic qui per visualizzare il post.

26 marzo 2007

C'è una donna che sta male

Sottotitolo: la rubrica del più e meno è come una droga, più la frequenti e più ne hai bisogno.
"Ho tentato, ma non so smettere", Butel1.

Rubrica la quale, per l'occasione, si tinge di rosa per stendere un breve punto della situazione sulla più sopravvalutata delle popstar americane. Britney Spears, l'alcol, la bulimia, la droga e sti tagli di capelli: la gente è confusa e vuole sapere (ndSentenziosi: se ci credi tu... gli abitanti del globo terracqueo si permettono di dissentire). Nel senso: mi sto facendo una grandissima dose di affaracci miei nel tentativo di capire se il gossip di serie B (che diventerà presto di serie C non appena vi propinerò la Corona's & Co.) possa interessare qualcuno.
Ché in caso contrario, fa lo stesso. Tsé.

Io la ragazza Britney Spears me la ricordavo così
britney spears rasata
mentre shakerava il culo e l'ombelico all'urlo di "Oh baby baby...", con quello stile collegiale pseudo-innocente che dava il via alle fantasie più intime del teenager medio tipo "sì sì quella li gonnellino, tutta santarellina, ma ha due labbra salvagoccia, guarda" per citare una delle più eleganti.
E mi ricordavo anche che tra Britney Spears e
taglio di capelli britney spears
la volgarissima Cristina Aguilera, la seconda fosse la drogata bad girl mentre la prima
nuovo taglio di Britney Spears
conservasse la fama di brava ragazza nipote di sua nonna. Macchè!
Evidentemente gli anni sono passati e le apparanze hanno ingannato, perchè nel frattempo la nana americana si è prontamente sposata col solito cazzo di ballerino che ha fatto l'affare della vita (dal quale si è già separata, s'intende), quindi prontamente fatta mettere incinta
Britney spears nuovo taglio di capelli
ingrassando visibilmente, non senza l'ausilio della sua malsana e morbosa passione per il fast food, nemmeno disdegnando una certa eleganza nei modi.
capelli britney spears
E' il periodo nel quale qualcuno comincia a sospettare che Britney Spears possa soffrire di certi disturbi alimentari. Bene: in verità Britney è bulimica, nel caso qualcuno avesse dubbi.
La Spears è una tosta e non cade nel trappolone dei media, mainstream e bigotti: si fa una nuova amica, l'orripilante maschera di cerca Paris Hilton. Si conoscono, si frequentano, vanno a zonzo con le rispettive auto sportive di lusso, si videochiamano tutto il giorno, insomma si divertono come delle matte. Per forza: sono matte. Durante un gala Britney chiede un passaggio a Paris che in 3,9 secondi è sotto casa sua. Brit si sente sfidata e non si tira indietro: smontando senza mutande dalla sportscar dell'ereditiera Hilton, sfoggia passera e culo in 2,7 sec. Record del mondo. Menzione di demerito al labbrone da pornostar ungarese, inguardabile.
britney spears senza mutande
Si diceva: la ragazza pare accusare dei problemi. La scoprono un po' bulimica, un po' alcolizzata, un po' ctrogata. Insomma, una normalissima teenager: visto che in fondo il successo non l'ha cambiata? Decide di rinchiudersi (leggi: viene rinchiusa a calci nel deretano dalla major) in una clinica specializzata nella distintossicazione da alcol et similia. Il metodo pare funzionare e non si fanno attendere reazioni positive: il paziente manifesta i primi sintomi di miglioramento in risposta alla terapia e da subito si rasa a zero
britney spears rasata
mutandosi in ultracesso (previously just "cesso"), quindi, nel corso di un elegante quanto comico tentativo di suicidio in clinica, provoca intensi attacchi di carne greva a Butel1: questa deficiente ha tentato d'impiccarsi con le lenzuola, come nella migliore tradizione sing-singhiana, ma non ce la fa. L'hanno trovata letteramente col collo avvinghiato nelle coperte come una foca ubriaca: ovviamente s'era portata delle micro bottigliette contenti alcol. Del resto lei è nata per cantare e nemmeno a uccidersi è bbbuona.
Come vuole la tradizione dello starsytem amereggano, quando devi disintossicarti, puoi farcela nel giro di tre-quattro giorni. Britney Spears pare infatti già disintossicata e sana, ergo si merita l'uscita/liberazione dalla clinica. Perché sta meglio? Non direi, semmai perchè (sfogliando nel manuale della retorica del coglione) "Ora sono un'altra persona".
taglio di capelli britney spears
come peraltro sottolinerebbe la parrucca, secondo un famoso sillogismo yankee "nuova parrucca = nuovo Io". Sempre in tema di deficienti a Hollywood, ora non sembra Katie Holmes?

p.s. questo post è dedicato a tutte le teenagers italiane che ancora tenessero un poster di Britney Spear in camera. Se l'avete, sparatevi.

24 marzo 2007

London callin- Part 3- London Arts

Proseguendo l'amabile serie What's cool in London (sottotitolo: E diccelo butel2 diccelo) scopriamo insieme il filone arte, mostre, musei e gallerie.

Info service; la bella Londra, ma è tradizione di tutto il mondo anglosassone, fornisce una vasta gamma di musei e gallerie d' arte ( e sin qui nessuna novità) GRATIS (Ohhhhhhhhhhhhh scompiglio generale. Flashback- Padre:" Ragazzo se un giorno nella vita ti troverai in difficoltà non esitare ad usare questa parola:Gratis!" -fine flashback).
Procedere ad un enumero generalizzato di tutte le gallerie e musei che si trovano in città sarebbe assurdo e noioso quanto un venditore porta porta di bibbie di testimoni di geova.
Sicche verrà effettuata una mera sintesi delle 4 tra le gallerie più cool della city secondo gli importanti canoni estetici di Butel2.
Da sette anni, indiscussa, al top delle preferenze dei londinesi, ma non solo, la Tate modern gallery.


La Tate Modern si trova sulla riva sud del Tamigi a Bankside, vicino al Blackfriars Bridge, di fronte a St Paul's Cathedral e di fianco al Shakespeare's Globe Theatre ed è frutto di quell' opera di rinnovamento che nel 2000 ha recuperato decine di edifici dismessi quali centrali elettriche o industrie per dare vita a locali, gallerie d'arte centri direzionali, banche.



turbine hall prima..

La Tate, appunto, era una centrale elettrica del settecento caduta in disgrazia già negli anni settanta e inserita in quel progetto a cui appartiene anche il millennium bridge che collega idealmente il passato, la cattedrale di St. Paul, con il presente, la Tate.


...Turbine hall poi

La prima volta che varcai la soglia di questo orwelliano edificio fui letteralmente sconvolto da questi effetti di luce, in realtà un opera in calassico stile Tate in cui lo spettatore diventa parte integrante dell'opera; osservatore ed osservato.

The weather project, Olafur Eliasson 2003

La turbine hall, ingresso ovest della galleria, ospita annualmente un opera d'arte commissionata dalla Unilever, appositamente per questo spazio e qui, dal 2000, sono state create alcune delle sculture più significative degli ultimi anni. Alcune esempi: il corno di Anish Kapoor intitolato Marsyas, il sole di Olafur Eliasson (vd sopra) o Embankment di Rachel Whiteread ('05) .

Embankment


Attualmente, nella Turbine Hall potete trovare un opera interattiva di Carsten Holler, molto simili a degli scivoli dell' acqua park senz' acqua .
Questo per quanto riguarda la Turbine hall. Il resto della galleria, divisa su sette piani, ospita autori dal 1900 in poi suddivisi per argomento in: stati di incertezza (cubismo, futuismo, vorticismo qui tra gli altri Boccioni, Hirst, Picasso e Lichtenstein), idea e oggetto (minimalismo e dintorni: Mondrian, Duchamp, Nauman, Kooons) , gesti materiali (Nuova pittura e scultura con Lucio Fontana , Pollok, Rothko, Newman, Braque) e infine poesia e sogno (Bacon, Magritte, De Chirico, Dalì etc).

Tra tutte le tele questa la mia preferita;ogni volta le dedico un quarto d'ora del mio tempo con con sguardi appassionati e sintomi apparenti di estraniamento da sindrome si Stendhal


Fiona rae Untitled

Collezione Temporanea, Gilbert & George:

Questa mostra è stata lungamente attesa ed è la più grande mai realizzata su Gilbert & George (di cui già ci parlò anche Duchamp) potendo contare su oltre 200 lavori, un'occasione unica per intraprendere un viaggio nell'universo della loro arte moderna.
Fin dagli esordi alla fine degli anni '60, con il loro stile rivoluzionario i due attirarono l'attenzione del mondo artistico internazionale, scatenando reazioni immediate, spesso prossime allo scandalo.
Rifiutando il concetto, a loro avviso limitato, di scultura come mera produzione di oggetti tridimensionali producono opere da significati intensi e di controversa interpretazione.
Sentenziosi recommends.

Info tecniche
Gilbert & George: Major Exhibition Tate Modern fino al 7 maggio 2007
Tate Modern, Londra SE1 9TG
Orari: Dalla domenica al giovedì 10.00–18.00. Venerdì e sabato 10.00–22.00 ingresso: £10 (£8 ridotto) circa 15 euri.

Una piacevole sorpresa di questi giorni è la Serpentine Gallery. Poco conosciuta e in verità anche poco frequentata, si tratta di una galleria situata all'interno dei Kensington Gardens, immediatamente a ovest di Hyde park, quindi più che quando piove ideale da visitare in una giornata soleggiata con annessa passeggiata nel parco e fortuiti incontri di scoiattoli (il tutto è molto bucolico e promosso dal Country development Org. di Oppeano Veronese).
Il programma di mostre sempre ardite fa si che la Serpentine faccia spesso notizia, come per altro l'annuale commessa Serpentine Pavillion: a ogni primavera, un architetto di fama internazionale che non abbia mai costruito nulla in Inghilterra, viene incaricato di progettare e costruire un nuovo padiglione. Questo è il suo sciccoso catalogo per la primavera '07.

Il programma delle mostre è in continuo cambiamento e attualmente, fino al 9 aprile, ospita una mostra di Karen Kilimnik. Ok ok sento gia le vostre voci urlare: "Chi cazzo è?" (ma forse è solo la canzone di Wario.. e chi cazzo è..) eh eh sciocchini Karen Kilimnik e pura spazzatura. E' stato definita postimpressionista per le tinte usate ed effettivamente colori e soggetti ricordano quelli degli amici impressionisti. E allora dov'è la novita? Se il nome di primo acchitto non vi dice nulla forse questo ritratto vi rinfrescherà la memoria:

Il titolo originale è: Marie Antoinette out for a walk at her petite Hermitage, France. Tuttavia avrete già riconosciuto un ritratto della beniamina del gossip Paris Hilton. In sostanza la nostra amica Karen trasfigura concetti spazio tempo, celebrità dei nostri giorni e li inserisce in altri contesti, come questa Maria Antonietta.
Due parole due sulla Serpentine Gallery: spazi espositivi piccoli ma molto luminosi, vetrate a tutta parete che liberano lo sguardo sui Kensington gardens tanto che, i critici amano dire che la vera opera in mostra alla Serpentine sia ciò che è fuori dalla Serpentine e si osserva però dall'interno della Serpentine Gallery.

Last but not..

British Museum

Ebbene si avete letto benissimo; il caro vecchio brontosauro del sistema museale londinese è più cool che mai- tag words passeggiare al britsh, appuntamento al british, leggere un libro al,- insime a millenni di storia defraudata ai 4 angoli del pianeta l'emblema della cultura britannica, ci propone nella sua versione più recente una piazza interna che è stata definita la più grande piazza coperta al mondo.



Inutile dire cosa è possibile trovare al suo interno; dai sarcofagi dei faroni egiziani, al fregio del partenone, ai bassorilievi (spettacolari) degli assiri fino ai tesori dell'antica Roma per concludere con perle uniche per il potrimonio dell'umanità come la stele di rosetta.

In conclusione, butto lì altri due nomi.
Fino a qualche tempo fa molto in voga nella city: una è la Saatchi gallery nota per le opere controverse di Damien Hirst e l'altra, The Wapping Project è decisamente il centro espositivo più all'avanguardia di Londra, situato vicino alla Tate sempre in una fabbrica dismessa è celebre anche per il suo ristorante in cui si può incontrare qualche celebrità.

Per ora è tutto, Londra chiama Verona. Verona risponde (Spritz?). Alla prossima.

22 marzo 2007

No Fun: in concerto Ant + Fr.Luzzi

Che fare in una Udine di una sera di pioggia e per giunta di lunedì?
Nulla! Plausibili soluzioni:
a) casa con pornazzo, sega malinconica e letto = serata pippaiolo
b) casa, divanazza, tv, rutto libero = serata cinema
c) casa e pc = serata da vero nerd
[parte la voce del narratore con voce cavernosa] "Ma quella sera a Frut1 il Bello non andava proprio di rimanere a casa, aveva voglia di uscire, di stare in compagnia. Il nostro, voleva essere coinvolto da qualche cosa, qualsiasi cosa fosse".
Cosa fare?
Sfoglio www.2night.it sperando di trovare qualche serata glam e un pò cool nella provincia di udine. No, è una domanda. Risposta: che cazzo sto a dì, glam? Cool? Fashion? Udine? Quando mai Udine è stata pregna di eventi lontanamente etichettabili in questo modo? Questa domanda, invece, era retorica.
Rapida ricerca su google: depennato il cinema e abbandonata la speranza di un valido dj-set, scopro un concerto presso il circolo Arci "No Fun" di Udine. Hey, carico le batterie, ché questo lunedì non lo passerò sul divano ma in un club tra gggiovani e musica.


Locandina della serata


Sul palco del No Fun si esibiranno nel seguente ordine: Fr Luzzi ed Ant.
E No Fun fu!


Fr.Luzzi

Avevo sentito parlare di questa musicista friulana che con la sua chitarra sprigiona soavi melodie. Pensavo si trattasse di una di quelle fanciulla con la sala prove ricavata nel garage di casa che il sabato pomeriggio si ritrova con amici a strimpellare una chitarra e sperare di diventare un giorno qualcuno. E un giorno, sfogliando Rumore di gennaio 2006, tra gli album recensiti nella seziona pop scovo proprio l’artista in questione, la copertina dell’album, dal titolo: Happiness is a overesteimated value e un buon voto 4 stelline su 5. Insomma, un voto da sti cazzi elargito da una rivista non più esclusiva come un tempo ma sempre quotatissima. Passa qualche mese (siamo ad agosto) e sfogliando XL della Repubblica la ritrovo nella playlist per gli ascolti consigliati: vuoi vedere che la ragazza non è mica una dilettante? La sua musica è stata devinita folk-pop,semplicemente pop, un po’ bossa; qualcuno l'affianca a Carla Bruni, Cristina Donà oppure a Isopel Campbell post Belle & Sebastien.Facciamo prima a sbirciare su myspace.In definitiva la giovane friulana ci offre musica indie (giusto per non sbagliarsi),sicuramente influenzata da cantautori come Nick Drake, Elliott Smith ed Emiliana Torrini, nonchè da gruppi quali Belle and Sebastian e King of Convenience.Per dirla con Montgomery Barns: Eccellente,eccellente!A quel punto avrei voluto intervistarla, non fosse che il suo agente mi chiese ben 20 €: da buon butel gli avevo già spesi al bancone del bar.



Ant

Antony "Ant" Harding conosciuto (o meglio sconosciuto) fino a qualche tempo per essere il batterista della fantastica indie band Hefner. Ma negli ultimi anni si è dato alla carriera da solista realizzando una serie di semplici, bellissimi ed acustici album pop,essenziali e forse proprio per questo capaci di suscitare emozioni profonde. Nell'ultimo album, Footprints through the snow spicca una chitarra ed una voce che parla di romanticismo e baci rubati, di cuori infranti e sogni amorosi. Il tutto con la sua consueta dolcezza e pacatezza.Sicuramente un album maturo e destinato a consacrarlo come uno dei più originali e sensibili songwriter indie.Ma frut1 dopo aver ascoltato il precedente album Floating on the breeze, si sente di affermare che è un piccolo capolavoro, assolutamente da recuperare.Concludendo un valido musicista da seguire e da ascoltare come colonna sonora per un intimo incontro con una pheega sul divano di casa.



Il locale: una cantina, un'unica stanza che si raggiunge con una quindicina di scale per cui underground, vecchio! Un lungo tunnel a volta a botte (beccatevi queste nozioni, liceali, apprese nelle ore di storia dell'arte, reminescenze ragazzi, reminescenze), un bancone da bar tipico da casa parrocchiale, quattro tavoli e alcune sedie da mensa della scuola materna e tanti cd, libri e videotapes sugli scaffali alle pareti. Un palco e un pubblico di affezionati che fedeli alla linea non abbandonano il Gae e la crew del No Fun. Comunque l'ambiente è confortevole, familiare che a frut1 non dispiace. E poi entrata gratis (non so se mi spiego).




La serata: dopo aver valutato il da farsi verso le 22.30 parcheggiato lungo viale palmanova,entro nel locale, scendo i dieci gradini ed entro nel mondo underground udinese. Sul palco Fr Luzzi è già on board, la sua mini statura è aiutata da due tacchi vertiginosi che le permettono di arrivare con la bocca al microfono, una chitarra e un accompagnatore con la fisarmonica ed è poesia, o meglio piacevolissima melodia. Dopo alcuni minuti di ascolto il desiderio di limonare con la biondina che mi stava dinnanzi era forte. Non potendo ballare quella musica in qualche modo dovevo liberare la mia carica emotiva. Una birra e ammiccata alla barista pippi calze lunghe(per via del capello rosso e le due trecce), placati i miei desideri mi lascio andare in un dondolio cadenzato che mi fa venire quasi il mal di mare. Anche se solo perchè abbandonato all'ultima ora dalla mia accompagnatrice non pervenuta, la serata comincia a prendere la giusta piega. Fr luzzi con il classico saluto da rockstar si congeda al pubblico presentando la band (si insomma lei ed il suo accompagnatore) e poi tutti al bancone!



I gggiovani del No Fun al bancone del bar


Dopo aver preso una pastiglia di Travelgum per alleviare il mio mal di mare decido di sedermi ed affrontare il prossimo artista comodamente seduto in seconda fila. Si parte, vai con il prossimo. Sale sul palco Ant con il suo metro e 90 ed oltre di statura, alza di un metro l'asta del microfono usata dalla Luzzi,accorda la chitarra(e i fonici accordatori dove sono? Pausa birra,ovviamente) ed è pronto. Saluta il pubblico che non si accorge della sua presenza e questo un po’ mi irrita ed allo stesso tempo mi intenerisce (quasi quasi vado ad abbracciarlo per portargli conforto).




Ant alle prese con la sua chitarra mentre
la Luzzi mostra il suo profilo un pò greco
al fotografo

Ma Ant è un uomo tutto d'un pezzo e pubblico o non pubblico inizia a suonare. Una lunga ninna nanna,mannaggia a me che mi sono seduto sono le 23.20 e qui si rischia la sonnazza. Ma la musica inizia a piacermi, il pubblico sembra non apprezzare o meglio erano tutti amici della Luzzi che di Ant non gliene fregava una mazza. Ma frut1 non molla, la palpebra calante rimane ancora su, non cede alle soavi melodie e a quella voce sussurata. Nonostante la quasi indifferenza il pubblico chiede il bis ed il bis fu! Purtroppo Antony era solo con la sua chitarra e non poteva ricreare a pieno la magia dei suoi album conditi da testiere, basso, batteria e violini ma cari miei è un gran artista. Dal vivo la performance della Fr Luzzi è stata eccellente mentre, ahimè, Ant è stato un pò deludente, diciamolo.




Dulcisis in fundo:pheega non pervenuta, sonno conciliato, bagnate leggermente le labbra con una birra. Tutto perfetto per un lunedì sera.

20 marzo 2007

Torniamo a parlare di cose serie...

Non c'è due senza tre
(carissimi: torna il Più e Meno)


  1. Hanno liberato Daniele Mastrogiacomo
  2. Ma vieniii! Ora ci restituiranno le prime pagine di tg, quotidiani on- e offline, settimanali e mensili: il monopolio mediatico allestito intorno alla più grande crisi italiana del 2007 (dopo le scazzottate di Adriano all'Hollywood) è infine terminato.
    [Mi sento abbastanza certo di ciò: l'attuale papa è tedesco e vanterà sempre una salute di ferro]
  3. FINALMENTE possiamo tornare a parlare di Vallettopoli e relativi scandali collaterali.
    M'era rimasta una certa scorta di pop corn...

UPDATE ORE 20.20: Falso allarme guys!
Sono prontamente stato smentito. Mi sento un illuso. Il Tg5 dedica i primi 20 minuti al ritorno dell'eroe (?). Torna col jet presidenziale (l'Air fors va). Quindi scontata intervista alla moglie. Mastrogiacomo atterrerà a Roma a breve. Subito previsto l'ingresso nella casa del Grande Fratello 7 per poterlo monitorare day-by-day.

19 marzo 2007

"Hey ragazzo, sei abbastanza sballato?"

Via Alessandroid sfonda direttamente nei nostri commenti una delle notizie più divertenti della settimana. Nel senso: stavo scrivendo il post sull'Ombelico (non mi ci fico), leggo la news, cambio post. Tutto torna; se hai la risata facile.

Andiamo con ordine.
Su La Repubblica la notizia intera. Ci potreste dare una letta integrale, è vero, ma perchè perdersi nei meandri dei luoghi comuni e del moralismo ultra quarantacinquenne? E dire che su questo tema dell'alcolismo giovanile (che a quanto pare si sposa a fasce d'età sempre più giovane, tanto da parlare ormai di baby alcolisti) interviene nientepopodimeno che il buon Vittorino Andreoli.

Ultimamente certi articoli (questo firmato Maria Novella De Luca, l'inviata del "caso") sui quotidiani nazionali di cronaca mista a costume provocano spesso l'istinto al riso, a partire dai titoli che suffragano senza mezze misure toni pseudo-apocalittici:
Verona, aperitivo in piazza poi tutti all'Alter Ego. Lo psichiatra Andreoli: "vogliono stordirsi subito". Vino, birre e cocktail: sono queste le notti dei ragazzini del nord-est. Già ubriachi prima della discoteca"effetto bomba" per i baby alcolisti.
chè se fossi una madre (o un padre, è risaputa la mia transgenderità), toglierei subito tutte le scorte alcoliche a mio figlio, acciderbolina. Ma in soldoni, cosa fanno questi giovani?
VERONA - A mezzanotte sono già ubriachi ma la notte non è ancora cominciata. Ridono, piangono, cadono per terra.
"Ridono, piangono, cadono per terra": i gggiovani sballati di Lucignolo ritratti nell'articolo o i lettori? No perchè, per esempio, l'effetto che l'incipit sta provocando a me è lo stesso!

L'evergreen

Fu forse Nanni Moretti in Ecce Bombo tra i primi a stigmatizzare l'uso spesso improprio e generalista del termine "giovani", anzi (cit.) "i gggiovani, chi sono i ggggiovani, cosa fanno i gggiovani". E oggi chi sono questi gggiovani?
Sono adolescenti, o poco più. In fila con il bicchiere in mano davanti ai caffè storici di Verona, tra i marmi antichi di Piazza delle Erbe, bevono birra, rum e coca, vodka-lemon, l'aperitivo della casa, l'aperitivo bum-bum, quello che fa volare subito e ubriacare in un colpo. Hanno dai 14 ai 20 anni, buoni studi, buone paghette in tasca, e un unico comune denominatore: sono baby alcolisti, ultima, nuova emergenza nazionale che ha portato l'Italia ad essere il paese europeo dove i giovani cominciano a bere in età più acerba, il primo sorso a 12 anni.
Il tutto viene subito legittimato tramite l'intervento di Andreoli, una delle fonti veronesi più citate di tutti i tempi:

E' "l'effetto bomba", dice lo psichiatra Vittorino Andreoli, alterare i propri sensi velocemente e subito, con la testa che va in fiamme e le gambe che diventano molli, i ragazzini la chiamano "happy hour drug", fa saltare gli ostacoli, cancella complessi e timidezze, spinge a camminare aggrappati l'uno all'altro, a sentirsi, toccarsi, stretti forte ai propri compagni di bevute.

Senza il ricorso all'emerito, l'avrei scambiato per un estratto dal libro di Fezzi.
Comprendo ora che la mia e la nuova generazione sono in pieno scisma: e io che bevevo per fare bere (=offrire) contestualmente le pheeghe in modo da aumentare esponenzialmente le possibilità di ciullare!

Intanto non poteva mancare la foto che ritrae un colletivo di giovani pheeghette in "balla vecchio" (?). Del resto è risaputo: fai bere ad una pheega mezzo cocktail e ti racconta della sua prima volta. Con te. In anteprima!



"No cioè primo bicchiere, già ciucca...
basta basta... oh che sbronza vecchia!"

Sono sinceramente divertito. E chiariamoci: non perchè si riporti il falso, anzi è tutto (tristemente?) vero. E' il modus stereotipatus che sa di bacchettamento. Il copione a questo punto ci insegna che, prima o poi, deve arrivare LA testimonianza (vera, inventata, non importa). Quando arriva sto coglione di Piero a raccontare la sua ho rischiato di morire, giuro:
"Sì, picchia, ma è solo l'inizio - confessa Piero con qualche remora e la garanzia dell'anonimato a causa genitori già in allarme per i suoi sabati sballati - qui tiriamo tardi, è normale, poi ci spostiamo all'Alter Ego, la nostra serata va così. Beviamo tutti, anche le ragazze, una volta alla settimana si può fare, alle dieci andiamo cena, altrimenti ti sbronzi subito, con la pizza sono meglio birra e vino, prima della discoteca facciamo un altro giro dei bar, fino a mezzanotte nei locali non c'è nessuno, dopo cena ci tocca lo shottino, è uno sparo, superalcolico puro".
"I suoi sabati sballati"? Ok ok, come anticipavo l'effetto Lucignolo si è impossessato della giornalista. Ed il caso pare di portata nazionale, ché
Verona è come Bologna, come Milano, Roma, le serate sono simili, alcoliche, trasgressive.
Vabbè, ma non negatemi la testimonianza del giovane sballato romano in intervista doppia col milanese! La delusione è tanta. Alcol e bla bla bla. Giovani e bla bla bla. Si cerchi di essere pragmatici e sentenziosi:

Fatti
  • tra le usanze dei giovani, vi è quella di bere
  • per un giovanissimo bere in eccesso si rivela dannoso
  • in percentuale maggiore rispetto agli anni precedenti, i giovanissimi si alcolizzano
  • nello specifico, Verona è una delle mecche del binge drinking (sento già partire vari coretti "popopopopopopoooooo")

Conclusioni de facto

  • alcuni giovani (baby alcolisti) sono più coglioni di altri
  • molti giovani coglioni, vivono a Verona

Ipotesi risolutive

  • un invito educativo ai genitori, no eh?
  • campagne si sensibilizzazione migliori di quelle ciofeche attuali, no eh?
  • nuovi regolamenti in termini di vendita (=spaccio) degli alcolici a target giovanile (Bacardi Breezer)

I problemi principali a mio avviso risiedono nel decadimento delle istituzioni educative (me la tiro larga, affermazione blindata e neanche lontantamente attaccabile) e nell'ipocrisia tutta italiana di certi affari e relative regolamentezioni ("L'alcol giovanile è un problema quindi potete vendere e pubblicizzare prodotti alcolici per giovanissimi"). Per dire, in certi stati yankee (ho detto l'AMERICA) prima dei 21 (anni, non ore) non vedi un goccio. Ecco, quoto in chiusura lo stesso Andreoli. Go go Vittorino:

"Questa campagna di nuove regole è ipocrita. Il messaggio che ai giovani arriva è: bevi ma non guidare, bevi ma non metterti in pericolo. Mentre ad ogni ora del giorno e della notte su ogni canale televisivo la testa dei giovani è martellata di spot pubblicitari che invitano a consumare birra, vino, whisky...".

Quindi toglietevi subito quella risatina, se non l'avete capito vostra sorellina è un'alcolizzata e ogni venerdì-sabato-domenica troieggia come una disperata, avvinghiata ai suoi compagni di balla e/o compagni di classe e/o compagni di scopate alcoliche. Del resto, fatevi un esame di coscienza butei, da chi avrà preso?

16 marzo 2007

New Age Club Treviso - Concerto dei Klaxons

Mentre Butel2 se andava a spasso per Londra in cerca del sound gggiusto, il 9 marzo 2007, al New Age Club, Londra è venuta a fare un salto a Treviso. Noi (me and Frut1) eravamo della partita.

Chi sono i Klaxons?
Premesso che la band possiede un sito che induce intensi attacchi epilettici (provare per credere), se chiedete a qualcuno "chi sono i Klaxons?", potresti sentirvi rispondere con una certa probabilità che quello degli inglesi Klaxons rappresenta un po' il sound che in questo momento va a Londra, appunto. Ora, uscendo dalla solita aura da leggenda vera o non vera (ma il post precedente di Butel2 pare confermare parzialmente), in effetti il loro primo cd ascoltato una tantum circa un mese fa e poi mai più non si comportò così male. Manco farlo apposta restò impressa la già celebre From Atlantis to Interzone, da allora in playlist.

Nu rave a parte, estremi tecnicismi a parte (l'esperto è il Frut), diciamo a grandi linee che i Klaxons allo stato attuale sono un popolare esempio di blend electro-distorted-punk, piuttosto rude, sporc, gezze, specie per quelle chitarre che vanno un po' dove vogliono loro e gli effetti tipo "struca el boton" qua e là. Fine dei giochi. Si aggiunga che piacciono ad un pubblico danzereccio, giacché l'effetto restituito da certi pezzi è all'insegna di una buona ballabilità da denzmiusik, e che non piacciono a nessun altro musicista (o sedicente tale), nè a nessun intenditore (o sedicente tale), nè a nessun critico (o sedicente tale). Insomma, se le leve del marketing ne hanno già decretato il successo e allo stato attuale la band è impegnata in una tourné della madonna che la vedrà approcciare anche i lidi yankees-yeah-fratello, ovviamente è già all'opera tutta la controcultura e controinformazione musicale (o sedicente tale) che si augura al più presto il loro ritorno verso i confini dell'ignoto.

Vorrei dire: la musica inizia e finisce con Klaxons? Mai al mondo. Sono meglio di cotanta sbobba mascherata con le solite etichette minchiosissime tipo indie-pop, indie-rock, ecc.? Già, può darsi. MA SOPRATTUTTO: trattasi di una band che può piacere alle pheeghe? ASSOLUTAMENTE SI'. Alea iacta est. Decidiamo per la trasferta a Treviso e fanculo se il giorno prima erano a Milano e aggratis, seguiti da alcuni nostri amici transgender (beh, amici... gente... gentaglia).

Achtung achtung!
Ora, quando ci si muove in compagnia del Fruttone occorre premunirsi, qui a Sentenziosi lo sanno tutti. Ergo, mea culpa: affidandomi per l'ennesima volta alla sua teknè, ho rischiato non solo di non arrivare, ma di giungere a Pescara al concerto dei Toten Foten (trad. Zampacce Morte - link non pervenuto, internet non ne vuole sapere).
Butel1: "A che ora partiamo vecchio?"
Frut1: "Si passa per Mestre? Minimo due ore di coda, partiamo alle 14"
Butel1: "Ok amico, vada per le 14"
Frut1: "Ma ce la becchiamo comunque, tanto vale partire alle 16"
Butel1: "Ok amico, vada per le 16"
Frut1: "Tanto vale partire alle 18"
Butel1: "Ok amico, vada per le 18" - notare come, dopo anni di trasferte organizzanda Frut1 The Deficent Inc., io abbia ormai raggiunto il mio karma. Nulla può scuotermi.
Frut1 decide per una variazione extrema ratio. Alle 20.40 sono dal Frut: ora si tenta la sortita in direttissima al New Age. Arrivo presto 22.15. Il viaggio in macchina si rivela incredibilmente rilassante e il Fruttone pare incredibilmente preparato. Non mi insospettisco. Mi fa una testa tanta sulla qualità indiscutibile della sua mappa, "che con questa non mi posso sbagliare, capisci?". Butel1: "Ok amico, vada per la tua mappa."
Del resto parliamo chiaro, la strada è una e dritta, se sbaglia è proprio un coglione dai! Si esce a Mestre. Tangenziale. Appuntamento a Roncade con un amico Ing. del Fruttone. Ingegnere + amico del Frut... scattano i primi allarmismi. Ma anche no: nulla può scuotermi, ricordo. Si gira di qua e di la, in cerca del rendez vous, ma dov'è dov'è dove? Telefonate intercorse tra le due menti fanno sì che ci si ritrovi infine in un parcheggio deserto. Appostati dietro ogni angolo, funzionari della Buon Costume, minimo. Che mi venga un colpo: l'Ing. si rivela simpatico e sveglio. Deve essere laureato in ambientale o roba simile, è risaputo che l'Ing. non è un uomo normale, dio da dio toglie insomma. Ecco che subito scatta un'imbarazzante bagarre Frut1 vs. Ing (prossimo dottorando a Oxford, sticazzi) circa chi debba fare strada verso il locale.

Ing.: "Dai, nessun problema, mi seguite e arriviamo subito: ho il nagitatore satellitare TomTom" - e te pareva che non avesse il TomTom
Frut1: "Mi permetto di dissentire vecchio, io ho LA mappa, non so se mi spiego"
Rendersi conto dell'inconsistenza dell'infantile difesa di Frut1 è roba da un secondo: il TomTom vince, facciamola finita e seguiamo l'Ing. cazzo! No. Frut ormai ne fa una questione personale. La sua mappa è dannatamente informativa, non ci si sbaglia con quella. "Faccio io" "Faccio io" "Fai tu" "No no fai tu" e il mio karma stava scappandomi.
Dieci minuti dopo siamo ancora a gelare al parcheggio. Davvero la questione non mi torna.
Butel1: "Ma porco stracazzo minchia vacca boia... POSSIAMO ANDAREEEE?"
Frut1: "Ok ok, bastava dirlo. Faccio strada, usiamo la mia mappa, hey hey, E' SICURA!"
E nel volgersi verso di me con la sua usuale faccia da sicuro ebete


Questa volta senza censure, per dovere di cronaca

Fa mostra anche delLA MAPPA!
Tu...tu...tu...tu... tuuuuuuuuuuu...
Sbigottimento. Sorpresa. Sconforto. Tutto insieme, in my mind and in my body. In un primo momento rispondo così


"Non sta succedendo a te, non sta succedendo a te!"

Quindi decido di passare al piano B


"Fruuuut, huhu, dove sei? Su vieni, dai vieni, seguiamo
la tua di mappa, sì sì dai, Fruuut, non ti nascondere amico..."


Nulla poteva scuotermi, dicevo: il mio karma è fottuto e mi vedo costretto a prendere il comando delle operazioni.

Operation Road to New Age
Passo n°1. Immedesimarsi negli schemi comportamentali dei propri nemici e scimmiottarli:
Butel1: "Cap. TomTom, quanto dista la base nemica? ---cccrrr----"
TomTom: "Circa 9 minuti con la jeep di servizio, sono esattamente 6 km in linea d'aria, Signore! ---cccrrr"
Passo n°2. Se vuoi che qualcuno faccia qualcosa per te, carica l'impresa del maximo afflato retorico:
Butel1: "Uomini, ascoltatemi bene, mi serve un volontario... non vi nascondo si tratti di una missione di sola andata... lance si piegheranno, scudi si spezzeranno, uomini cadranno... ma noi arriveremo al New Age. O New Age o morte!"
Wohaahaooaoooo (standing ovation)
Passo n°3. La delega è il segreto del potere:
Butel1: "Cap. TomTom, la superiorità della tecnologia militare in possesso del Genio Militare è indiscutibile, ho deciso che sarà lei a guidare il primo plotone. ---cccrrr---"
TomTom: "Signor sì signore! ---cccrrr---"
Frut1: "Ma Bute... cioè Signore, allora io e la mia mappa non..."
Butel1: "Soldato Semplice Frut1, se ne vada a fare in culo lei e la sua mappa. E comunque hai rovinato lo sketch perchè non hai aggiunto "---cccrrr---" alla fine, ---cccrrr---"

Ah. La mappa di Frut1 era questa (documento Trop Secret ora segreto di stato).


Vi prego, vogliate ingrandirla per mirare l'arte del
montaggio fotografico con Microsoft Paint. Il tracciato
di quei puntini realizzato con lo strumento "pennello"
attualmente è studiato al London Art Institute: i
professori sono costernati e stanno ritracciando le
rotte dell'evoluzione pittorica post-Van Gogh. Il
Col. Giuliacci, assistito dal figlio raccomandato, ha
deciso di utilizzare il cambio dei colori quale elemento
decorativo delle prossime previsioni meteo. Mons. Ruini
invece ha proposto la "X" quale 4° segreto di Fatima.

22.40
New Age Club, si diceva. Entriamo nel locale, scattiamo qualche foto, si distingue già un ottimo numero di persone e c'è già odore di pheeghetta.


Voglio liquidare subito l'argomento: ottima cosa. 7+ e viaaaa. Abbiamo osservato, indicato, maniacato, conosciuto e ciaccolato. Ma generalizzare dicendo "Simpatiche e approccevoli le trevigiane" sarebbe inesatto, oltre metà del pubblico non era di Treviso. Anzi, secondo me nessuno era di Treviso, abbondava di veneti e friuliani limitrofi.

Ore 22.50
Parte il dj set di qualità eccome. C'è che si scalda per i primi balletti. La gran parte invece preferisce fare i poseurs ai banconi. Eccome si permettono? Non ci stiamo e ne affittiamo subito uno tutto per noi quale base da cui osservare l'evoluzione della pheegasituation, bere i primi cocktail (prezzi da bar assolutamente competitivi), poter fare mostra delle nostre nuove Christian Dior nere laccate (io) e Prada marroni in pelle martellata (Fruttone), notoriamente scarpe da concerto, salutare chi non conoscevamo (star system, star system), sprecarci in un susseguo di occhietti furbi (=da maniaci), insomma allestiamo un nostro ufficio stampa & PR all'interno del locale.

Ore 22.10
Parte la band apripista. Breve nota a riguardo: trattasi di una band locale peraltro niente male davvero che si dimentica di una cosa sola, di pronunciare il proprio nome! Vestono tute da industria chimica (nulla di nuovo, per carità), rockeggiano con ottimo mix elettronico, cantano in inglese e presentano i brani in dialetto locale, in pratica non parlano italiano ma per scaldare scaldano. Bravi, piuttosto funzionali al ruolo.


"Alora, dai che cantemo... in Oxford english"

Ore 24.00
Intanto il locale s'è davvero riempito, ma l'atmosfera sarà sempre vivibile, ampiamente vivibile per tutta la parte restante della serata. Ci sentiamo dei vincenti, pensa come stavamo stretti-stretti-vicini-vicini a Milano! Discorso a parte per il caldo, i cui primi effetti sono visibili sul volto di Frut1 ribattezzato subito CondensaMan.

Ore 24.01
Dopo che mezzo New Age ha creduto che quelli fossero i Klaxons, i ragazzi salutano e smentiscono. Quindi salgono i fonici che preparano il palco per circa 20 minuti manco arrivassero gli Stones. Infatti non arriveranno.

Ore 24.20
Ci si accontenta dei beniamini della serata. Di loro finora s'era fatto notare solo l'immenso pullman da trasferta dotato d'ogni comfort parcheggiato sul retro: roba da fottute rockstar. Rapidi saluti tipo: "Sì sì ciao ciao" e il concerto ha inizio.
Ora, a differenza dei mollaccioni che affossano i Klaxons con cavità orali sindacanti tecniche sentenze (nobile causa, peraltro), i veri e originali Sentenziosi vanno oltre: noi chiamiamo in causa la moviola, alla faccia di Bissshhcardi. Ovvero giriamo un paio di video che abbiamo prontamente uploadato su YouTube.
Lettori: "Uè, ciumba questo è valore aggiunto, figa".
Butel1: "Grazie grazie ragazzi, dovevamo fare il salto altrimenti avremmo perso il treno 2.0".
Lettori: "Mammami butei, ma che mo c'avete pronti altri sketch?" - ci leggono da ogni parte d'Italia, è chiaro.
Butel1: "No. Un saluto a grandi e piccini".
Dicevo, iniziano i Klaxon alla fine e partono proprio con la già citata From Atlantis to Interzone. Et voilà:


Bene. Ora possiamo riparlarne. A mio avviso, se la produzione dei Klaxons è buona e ci può piacere, pure il live ci può piacere (faccio notare che nessuno è rimasto fermo un solo attimo), ma dobbiamo ammettere che la resa e l'esecuzione dal vivo sono... ehm... diversi ecco. A ben vedere, i componenti sembrano un po' svaccati, un po' fuori tempo, in scia all'atteggiamento da rock star arrivata "me ne sbatto". Più che suonare pare strimpellino ossessivamente quel cazzo di strumento e più che cantare pare urlino disperatamente fuori tempo. Secondo noi fa tutto parte dell show. L'aspetto positivo è che anche il pubblico se ne sbatte e si muove e continuerà a muoversi ad ogni canzone. Il concerto durerà all'incirca un'ora, i Klaxons suonano l'album opera prima più qualche demo precedente.
Da segnalare 1: che il gruppo, come detto, era in tournè. Appena terminato, appoggiano gli strumenti e levano le tende. Di corsa, ho detto di corsa. Il pubblico non li richiama: niente F-o-r-z-a p-a-n-i-n-o, insomma.
Da segnalare 2: che non è stata apprezzato il loro totale sdegno della lingua italiana. Nel senso: hey, siete inglesi parlate inglese e non rendetevi inutilmente goffi coi soliti: "Tsciao, como sta?" "Tiuto bbenny?" "Hey, tschiao, gruatsia!". Al che si sprecavano gli echi degli sfottò e ad ogni "Gratsia" rispondeva scocciato un butel con "Lassa star me morosa!".
Voto concerto: 6,5.

Ore 24.20 - bis
Contestuale all'inizio del concerto, parte uno sconclusionato accenno a illogici movimenti collettivi che coinvolgono senza pieta, volente o nolenti, gli spettatori di fronte al palco. Trattasi di ballo? Macchè. Trattasi di euforici ancheggiamenti? Macchè. Trattasi di saltelli? Ni, fuochino, in effetti c'erano anche quelli ma... Trattasi di POGO? Sì, o almeno c'hanno provato. Dio sa quanto sia tedioso il pogo ossessivo e insensato. Fenomeno ormai eliminato altrove (nel senso o si balla o ci si prende a sediate-bottigliate-cazzottate), il POGO in Italia è ancora il passepartout dell'alternativo mediocre.
Per il momento, comunque, ci si limita ancora a saltellare-saltellare-oh-oh. Noi siamo tra l'ottava-nona fila. Del resto, l'altro fenomeno collaterale è quello dei rincoglioniti che staranno TUTTO IL TEMPO con il videofonino in mano a filmare e fotografare come avessero il braccio ingessato in quella posizione. Disprezzo.

"Vecio super foto vecio!"

Ore 24.25
Qualcuno è stufo di saltellare e intuisce che l'ora è matura per passare agli spintoni. E prime file a spingersi. Noi restiamo in ottava-nona fila. Non ci avrete mai. Si fa tuttavia sempre più palpabile la voglia di divertirsi fino alla fine, non c'è che dire: l'avventore medio, a differenza dell'accattone alternativo di Interzona - Vr, è un "alternativo" estremamente glam, fottutamente glitter e sempre simpa vecchio. Ciò è apprezzato assai da Sentenziosi.

Ore 24.30
Intanto continua a farsi strada la cloaca dello pseudo-pogo. L'occasione fa l'uomo ladro: hai visto mai che ci scappa na marpionata con le pheeeghette? E' dura, il confuso movimento collettivo delle prime file subisce un'evoluzione. Le prime 7 file ormai sono tutte prese "duro duro". Io e Frut1, che insieme ad altri 5-6 vittime sacrificali eravamo gli unici ad esibire qualcosa di lontanamente avvicinabile ad un ballo, ci scambiamo lo sguardo di chi deve serrare i ranghi al più presto.

Ore 24.35
E' come temevamo. Ciò che inizialmente pareva un saltellare e successivamente un imbarazzato urtarsi, si trasforma. Prende piede dalla fila n° 3 il movimento caotico che si propaga a onde circolari spiralidose inglobando, coinvolgendolo attivamente, qualsiasi cosa e/o persona: la pista diventa una GrandeAnimaAolante che tutto risucchia e chiama sè, senza scampo. Qui un'accenno della prima fase, oltre avrei rischiato la mano:
Ore 24.40
In sesta fila tutti vediamo un ragazzo cadere. E' calpestato. Tenta di rialzarsi. Mai più pervenuto. Meno uno. Presto seguiranno il numero due e tre. Sembra il varo della nave in Fantozzi ad opera della Contessa Mazzanti Serpelloni Vien Dal Mare.

Ore 24.45
Siamo circa all'ottava canzone, poco oltre metà concerto. L'ottava fila cede DEFINITIVAMENTE. Il nostro intervento nella mischia si fa improcrastinabile. Iniziano le "danze" anche per noi. Stuntch. Ouch. Daje daje. Per il momento va meglio del previsto.

Ore 24.50
Complice l'innalzamento ritmico della nona canzone (non chiedeteci quale, nessuno sa come si chiamano ste canzoni grezzate, urlate e stonate ma cazzo se fanno muovere il volgo). E' dura, si incassano lopez e low kicks. Frut1 tenta di indietreggiare ma, dannazione, sino a questo momento non ci siamo mai accorti che alle nostre spalle aveva preso piede, sempre ad inizio di concerto, un movimento parallelo e identico a quello delle file anteriori: in questo momento siamo in pieno occhio del ciclone! Tento lo scatto probatorio, fosse anche solo quale testamento spirituale. Estraggo la macchinetta dalla fondina, alzo il braccio a più non posso, in punta di piedi, saltello. Il risultato è questo


"Lavate i cavei vecio!"
"Ormai sono ovunque", è lo slogan che meglio descrive la "cosa" in atto.

Ore 24.55
"Cara Mamma, perdonami se in questi anni ho combinato solo stronzate...", Frut1 ha quasi terminato la propria lettera d'addio quando insieme si decide di tirare fuori le palle. All'urlo di "O POGO O MORTE" passiamo al contrattacco. Duro: punch, high kick, high punch, roundhouse kick sponsored by Chuck Norris. E ancora: mezzaluna, haduken, ci mettiamo tutto quello che tiriamo fuori dal cappello, ormai Van Damme ce fa na pippa. Mancano solo i fumettoni con "Sdang!" "Bang!" "Boomp!" del telefilm anni '60 di Batman, ve lo ricordate?

Qui Frut1 uno (sulla destra con polo mezza manica rossa, ormai nudo), sferra un bastardissimo left jab sulla schiena del ragazzo stellato: per lui concerto finito, si allontana gemendo con mestizia. Del resto era vestito da culo, mi sento di giustificare l'intervento scorretto di Fruttone.

"Hey, guarda li!" "Dove?" BOOM!

Ore 01.10 o giù di li.
Termina il concerto. Siamo vivi.
Oltre le esagerazioni e le leggende, la cosa è stata dannatamente divertente. Il New Age si è trasformato in ring con annessa sauna: CondensaMan ha perso 15 chili. Di liquidi. Io ho riportato contusioni multiple ma sono tornato con uno scalpo, oltre ad aver posato la mano su tette e culi assolutamente involontariamente (giuro!).

Ore 01.15
Parte il dj set, piacevole riscoperta: e altre due ore di dance-dance-dance, dall'indie-rock ai remix dei Daft, passando per molta, molta elettronica recente e recentissima. Oh yeah. Il pubblico è stato decimato ma si conserva la creme dei "glam ravers". Da ring si torna al dancefloor.

"Vecio che sballo... quasi quasi mi faccio anche la pheeghetta li davanti"

Nota di merito per questo ragazzotto barbuto che rispolvera la sempre apprezzabile "I Love NY" t-shirt. Bravo.

Butel1
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contributo fotografico di M.