31 gennaio 2007

Borsa Disco a Mantova

Borsa Disco a Mantova

Ci siamo stati un paio di sabati fa, esattamente il 20 gennaio.
[Spoiler from Sentenziosi On Tour: ci torneremo stasera, c’è Cassius, mica cazzis. Qui le info]
Analizzare la serata in questione sarà l’occasione per un rapido raffronto con LA guida: 2Night.it, sempre apprezzatissimo da questo parti per i propri spunti “obiettivi” e “imparziali”.


il sempre aggiornato 2night.it, in assoluta controtendenza,
vi offre simpatici spunti per il capodanno di un mese fa

Ore 22:00 di un solito venerdì scaligero: l’apatia regna sovrana nella Butcaverna.
Butel1, in versione Madonna con fuseaux, ring ring ring, it’s the telephone, hang up: “Pronto vecchio?”
Butel2, in versione pigiama party: “Che si fa stasera? Ah niente? Beh, fai un salto su 2Night, magari salta fuori qualcosa…” (ndr. Qualcuno è mai riuscito a organizzare la propria serata grazie a 2Night? Se sì, faccia un fischio)
Butel1: “A parte i soliti 450 supereventi, si salverebbero:
1) l’inaugurazione di una mostra alla galleria Byblos,
2) il cocktail consigliatissimo all’Oberdan Cafè,
3) e poi c’è questo dj Solomon da Londra”
Butel2: “Teniamoli tutti e tre. Ok, organizziamoci: a che ora è l’inaugurazione?”
Butel1: “Controllo un attimo" 2Night è sempre affidabile in questi casi, nessun timore "… allora, inizia alle 19.30…”
Butel2: “Molto bene”
Butel1: “…di ieri”


(il buon 2Night.it ogni tanto ha queste manie di pubblicizzare eventi post mortem)
"2Night.it: cosa c'è in giro sta notte? Mah ieri l'inagurazione per il resto passa
di giorno, cazzo guardi?"



Butel2: “Perfetto. Meno uno. A che ora all’Oberdan?”
Butel1: “Mh, non dice niente. Però ne parla così bene il barista dell’Oberdan Cafè, sarà aperto ad oltranza vecchio”




Beh, se lo consiglia l'Oberdan, facciamo un salto insomma

Butel2: “Sì certo; mi tocco un attimo le palle, sa com’è. Il dj invece dove sta?”
Butel1: “Ecco in verità ne parla molto bene, super sound, super location, dj di successo bla bla bla”
Butel2: “Ok sono carico. Dove dove?”
Butel1: “… dj di successo, super sound, super location…”


Mh... e l'indirizzo?

Butel2: “Dove dove?”
Butel1: “Non lo dice” In effetti, 2Night.it promuoveva l'evento e glissava la location. Fantastico.
Alcune googlate dopo (Google non tradisce, non tradisce!) scopriamo che dj Solomon suonerà a partire dalle 23 al BorsaClub o Borsa Disco o Disco Borsa di Mantova in piazza Vilfredo Pareto 1, dalle parti di via Verri. Qua il sito ufficiale.

Ore 23
La spedizione è presto organizzata: glissiamo alla galleria, subito al Cafè Oberdan a saggiare questo strepitoso cocktail. Com’è? Mistero, l’Oberdan è chiuso. L’unico modo di entrare è in auto, cioè “sfondare a vetrina c’a’macchena come nei filmesse". Meglio glissare pure qui.
Riassumendo: 2Night le ha toppate 2,5 su 3. Lasciamo un feedback negativo.

Ore 23.15
Parte la Strafexpedition Sentenziosi goes to Mantova, al Disco Borsa o Borsa Disco o Borsa Club: ma come diamine si chiama?
Ore 23.45
La strada è una cazzata. Ergo, sbagliamo solo 2 volte, confusi dalle nebbie. I butei capiscono di essere nel mantovano, aiutati dall’odore di salumi che permea l’aere. Parcheggiamo nella ridente zona industriale. A destra il Disco Borsa, a sinistra l’invitante Rodeo House. E’ dura lotta ma la spunta il Borsa, avvantaggiato da alcune pheeghelle sulla soglia e dal caratteristico colorito verde fosforescente: in sostanza, il Borsa si vede, l’altro no.

Il locale manco a dirlo è costruito secondo architetture tipicamente anni ’70, pare che al giorno d’oggi sia l’unico modo possibile di allestire un locale. “C’è del plasticone qua e la, stile film di fantascienza di quegli anni, ad esempio beccatevi questa poltrona, un “classico”


Poltrona "kubrickiana" senza Butel2



Poltrona "kubrickiana" con Butel2


La gamma cromatica parla verde alternato al nero, tocchi di cromature qua e la. Lungo il bancone, non troppo ampio lo spazio vitale, vivibile comunque anche nei momenti di piena. Complessivamente il locale risulta spazioso e ben distribuito, c’è un apposita area allestita con diverse tavolate per la classica “zena da butei” (ndr. anzi, “zena pericolossima vecchio”) e attiguo all’ingresso uno spazio confortevole predisposto all’ascolto del dj set. Peraltro, il locale è dotato di un ottimo sistema di diffusione acustica e la luce è soffusa con meditazione.



Foto dell'intero locale qui in versione "crowded"





Le pheeghe non era male, si diceva


Qualità foto discutibile. Qualità look dei butei mantovani, altrettanto: il codice
vestiario del calciatore è presentissimo nelle sue svariate (2) declinazioni.


Ma a parte questo…
Ore 23.50
I butei entrano
Ore 23.55
Dopo cinque minuti, avvistata la pheega da vicino, udita la buona musica, preso atto del rapporto qualità/prezzi dei drinks (non sono affatto costosi, prezzi da bar), assunto posizione sulla poltrona di cui sopra, Butel2 sentenzia: “Butei, IMMO A MANTOVA!”, ovvero si pensa seriamente di trasferirsi a Mantova.
Ore 24.00
Siamo ancora convinti
Ore 24.05
Butel1: “Butei, quand’è che succede qualcosa qui?”. Ed ecco qui una considerazione: in effetti il locale nonostante la sua magniloquenza ed indiscutibile bellezza (arte arte… ohhh), paga presto lo scotto di una stasi generale: i suoi deboli poseurs (ndr. notare come sia incipiente uno scontro Verona vs. Mantova), le sue pheeghelle immancabilmente stivalate e sostanzialmente imbalsamate, hanno poca voglia di divertirsi, nonostante il sound sia incalzante e inviti a qualcosa di più di una bevuta in piedi a parlare di tuning i primi e makeup le seconde.
Ore 24.10
Ciao a tutti. Anzi no, Butel1 viene fermato da un pr locale (sì, la sua è una maledizione: li becca tutti lui) che chiameremo Sniff-Sniff, capiremo poi perché (sì, siamo i narratori onniscienti e dopo l'esperienza precedente siamo tornati). Ecco com’è andata:
Butel1: “Viaaaa”
Sniff-Sniff: “Ehi tu, scusa, stasera suona qui dj Solomon?”
Butel1: “Sì è lui” indicando la consolle “buona serata”
Sniff-Sniff: tirando amabilmente su col naso (sarà raffreddato) “No senti, senti, aspetta aspetta. Ho un tavolo”
Butel1: “Molto bene. Io ho un’auto. Strano il mondo eh?”
Sniff-Sniff: “No aspetta aspetta… non hai capito…” e quasi quasi ci da un’altra tirata, mamma sto raffreddore che fastidioso dev’essere “Io ho un tavolo… tu sei giusto… al Bambù, hai capito?”
Butel1: “(Che strano linguaggio criptico questo ragazzo) Hai un tavolo di bambù?”
Sniff-Sniff: “No aspetta aspetta, è un locale: MA DOVE CAZZO VIVI?”
Butel1: “A Verona, ogni tanto”.
Sniff-Sniff: “E CAZZO VIENI A FARE QUA?” notare come il ragazzo stia divenendo spocchioso, peraltro reduce da un’abbondante esercizio etilico
Butel1: “Mh, pre-serata, serata, pre-“
Sniff-Sniff: “Cioè ma qua non c’è cazzo per il preserata, solo questo locale e sono tutti qui. E poi, siamo noi che veniamo a Verona a fare serata!” ma che è un longobardo questo? Vuole conquistarci?
Butel1: “Ottima scelta. Ti consiglio il Berfi’s. Saluti e omaggi”

Conclusioni
-Anche grazie all’ausilio di Sniff-Sniff, scopriamo come la vita notturna di Mantova sia abbastanza limitata. Si parla di questa Disco Borsa e del Bambù. Per fare una rapida analogia: il Klub 59 e l’Alter.
-In definitiva il locale sarebbe anche promosso, specie per certe scelte musicali: date un’occhiata al calendario, ce n’è per tutti i gusti da r’n’b a house, d’n’b pure. C’è però la forbice 20-30 minuti: o venite in buona compagnia, o qua siete il nulla personificato.
-Butel2 Look Awards: l’Academy sentenzia look abbastanza banali per la clientela generalizzata. Il premio va al nerboruto avventore con jeans largo, boots Helmut Lang, maglietta scollo a V bianca manica cortissima (stile muratore) e, non plus ultra, pellicciotto (probabilmente di Grifoni) alla Vin Diesel in XXX. Quello acchiappa come un maiale! L'invidia trasuda dai nostri volti.
-Buona la pheega mantovana con un paio di eccellenze, ma in definitiva meglio quella veronese
-il dj set di sto Luke Solomon era ben orecchiabile
Tempo medio di lettura del post: una Verona-Mantova solo andata A22
Ingredienti del post: 1/3 di Butel1, 2/3 di Butel2, shakerare ed giù tutto d'un fiato

Smentisco!

Verona Vip in versione B-Side

"Non sono stato io!" (Bart Simpson)

Avremmo voluto esordire con la buona e vecchia: Siamo stati molto cattivi. Ma niente, questo giro non ci prendiamo "meriti". Questo lieve post per dichiararci estranei al fenomeno della giornata. Su Verona Vip.
Come ribadito già in quelle lande, non è nostra la paternità di questo blog.
Anche se, forse giocandoci un po' meglio, ci sarebbe piaciuto! E sarebbe stata nuovamente polemica.

Trattasi della versione trash di Verona Vip. E già qui, ci sarebbe da riflettere...
Ad ogni modo ringraziamo per la pubblicità di ritorno, baciamo le mani.

Altre due cose
1-Caro Verona Vip B-Side: bravo, bell'idea, ottimo stile Gialappa's
2-Caro Verona Vip B-Side: maledetto, ti odiamo, hai anticipato (=sputtanato) il nostro prossimo post, proprio circa la recente e PERSONALISSIMA amputazione del nostro "brand" sul forum sopracitato. Ergo, ora non lo pubblicheremo più. Grazie, eh!*

*beh, in verità lo terremo per future polemiche, naturalmente gratuite a iosa

29 gennaio 2007

Opus bar Verona

Da un pò c'eravamo prefissi di fare un salto al nuovo locale Opus, in via S. Felicità 8, Verona. Praticamente, a 100 metro dal Cappa Caffè in fondo a Sottoriva, quindi in direzione Maffei, la prima a destra. Nome completo: Opus Granbar. Dove Granbar indicherebbe una nuova tipologia di locale?

Premessa fondamentale 1
a dispetto del nome e della location, l'Opus Dei davvero nulla centra con questo locale che prende forma all'interno di una piccola chiesa sconsacrata - o quanto meno così vuole la leggenda.

Premessa fondamentale 2
Nuovo, si diceva. C'eravamo già soffermati ad analizzare i concetti di "nuovo" e "inaugurazione" applicati al contesto scaligero. Prima dell'Opus, l'Opus si chiamava/era il Frate Tuc (già ai tempi in nuce quest'area semantica religiosa...), praticamente identico salvo qualche particolare.



Parigi vista dall'alto non regge col pian terreno dell'Opus visto dal soppalco...
Ah scusate, questa cazzata devo averla recuperata da 2Night.it


Del resto, il Déjà Vu va di moda a Verona.
Quindi niente di spirituale/spiritato, niente prediche, niente acquasantiera. Il locale era ed è gran bello: design molto elegante, contrasto scontato tra l'antico immobile e il moderno mobile, legno rustico (vd. travi a vista) e legni pregiati riservati a tavoli e sedie. O apparentemente pregiati.


Pro
-posto ok, piuttosto intimo. Meglio sopra che sotto (doppi sensi a go go e voluti)
-target coppiette o max compagnie 4-5 persone. Val bene un paio di bevute ciacolando allegramente. O anche in preda a crisi depressive, magari fissando le antiche mura

-niente cagnara, escluso forse il giovedì (sul perchè, si veda sotto)
-se pheega-muniti, portatela al piano di sopra, più che un soppalco un balcone con vista sul vuoto: esclusi i pochi presenti, nessuno saprà che ci siete. Butei, avete capito, eh eh? Amicco-ammicco-sorriso-beota-pacche-pacche
-white russian promosso e consigliato
-qualche velleità artistica buttata sui muri qua e la
-carine le lampade al piano superiore. Oddio, nulla di nuovo s'intende, ma nel contesto pseudo-sacrale la scelta è ben meditata e funzionale
-non ho capito se c'è ancora la serata da birromani con la birra a 1 euro o poco più; magari sì, magari no


Qui i butei in versione "malati di aids" mentre consultano
l'ampia scelta di cocktail. Persone decisamente da evitare.


Questa le lampade di cui si parlava. A Butel2 sono piaciute. Wow.

Contro
-l'Opus si porta dietro la clientela della verona fighetta (termine sul quale andrebbe fatta diversa chiarezza, ma oggi non ne ho voglia alcuna); appunto un retaggio da Frate Tuc
-svetta il bancone fatto a tavola da surf: che diamine c'entra?
-la serata da evitare. Non saprei. Poi leggo questo: "Tutti i giovedì l'atmosfera dell'Hollywood si trasferisce all'Opus a Verona!". Ecco, ci risiamo con ste maledette disco partnership. C'è da aggiungere altro?
-scelta musicale: se c'era, non me la ricordo.

Giudizio complessivo
-Pollice in su. Bel locale, atmosfera piacevole e distesa, lo teniamo. Occhio a recarvisi con sani principi, ovvero un aut-aut tra: provarci con la pheega - ciacolare coi butei/butele. Attention please, tecnicamente non è un locale prettamente da pre serata.
Traduzione per i butei: difficilmente si esce sbronzi dall'Opus. Eventuali balle birraiole a parte (resto in attesa di conferma o smentita).

26 gennaio 2007

Jil Sander @ Sentenziosi photo - Milano

"Morte di Jil Sander a Milano"
Butel 1
fotografia digitale 3,1 mpixl
c.o. Celio, Milano

Per la serie: ce l'avevo in serbo da un pò; poi me ne scordai.

Premessa
A metà degli anni '90 la stilista tedescona, residente ad Amburgo, Jil Sander (presente con una boutique monomarca a Milano) era la regina della cosiddetta "minimal fashion" (dietro le quinte, mentre Prada aveva in mano il gruppo), uno stile che ha dettato regime lungo i catwalks per diversi anni fino a, si dice, due stagioni or sono ma che, dico io, mostrò un calo a favore di nuove e sbarazzine tendenze pluricromatiche già dal 2001: la moda, si sa, è per propria caratteristica ingenita continuamente alla ricerca del superamento/rinnovamento di se stessa.

Riassumere il caratteristico dettame del minimal look Jil Sander da uomo (discorso simile per la donna) come la manichea scelta bicolore black/white col cravattino nero di "abito nero, camicia bianca, cravatta nera" sarebbe certamente riduttivo per diverse ragioni, ad esempio perché:

- si tratta in fondo di un codice vestiario mutuato da anni precedenti
- sempre decenni addietro, celebrato dai modernists o mods
- in Italia, ahimé, sputtanato dagli abiti anni'70 de Le Iene (che vestono giacca più lunga e, peraltro, Pignatelli)
- basta vedere la home page della stilista per capire come "minimal" non coinvolga la gamma cromatica nella sua varietà, semmai nella sua uniformità

tuttavia è così che viene facile ricordarcela. Ed è così, che è sempre stata "cara" al sottoscritto.

Conclusione
Oggi, il look che fu di Jil Sander più di altri, è imitato da moltissimi brand del low cost o come in questo caso, del low profile (parlo in opposizioni economico-marketing Alta Moda vs. non Alta Moda): e quasi pare che la vetrina di Jil Sander, a Milano, si sia trasferita da Celio, a Milano. Da 1.200 € a 100 €. Giusto così.

In soldoni?
Ecco, sono sempre stato un ammiratore del suddetto look in funzione nostalgico distintiva e ho voluto catturare tramite l' estemporaneità di una fotografia l'ennesima democratizzazione della moda con tanto di figura umana melanconica a sottolineare la caduta degli dei pippa mentale mia.

Butel 1, siamo i tuoi quattro lettori e ti chiediamo: Ma che cazzo stai dicendo?
Anche voi avete ragione però. Mia ambizione iniziale era di stimolare un discorso sulla diffusione della moda dall'alto al basso. E se possiamo subito chiudere dicendo che, a riguardo, tutto è stato detto, ridetto, confutato e scardinato, chiudo ancora prima perché sono le 23 di un venerdì sera: nessuno è online, domani è sabato (la morte del web) e, intanto, al locale Officina in Borgo Roma suonano gli Hiroshima Mon Amour i quali, se farò in tempo, andrò a sentire.

Eppure quel divano è provocante quanto una bella trentacinquenne, ve l'assicuro...

25 gennaio 2007

Incontri a Verona/2

Incontri a Verona 2

Hey, hey, hey torna Sentenziosi Mitic, il nuovo e gradito programma di incontri a Verona per ricevere/offrire in maniera assolutamente gratuita scambi/favori sessuali a Verona: insomma, un puttanaio di iniziativa! Robe da butei.
Nell'episodio precedente abbiamo visto come Porfiria avesse accettato l'invito del buon Duchamp e come si fosse recata all'appuntamento e di come, una volta in loco, avesse deciso di non disvelarsi.

Cambiamo punto di vista: come avrà vissuto Duchamp tale situazione? Facciamocelo raccontare direttamente da lui.
Ricordo fin da subito a tutti che è a disposizione la nostra casella e-mail qui a fianco per proporci le vostre candidature. Cosa aspettate? Per quanto ostici possano sembrare i primi approcci, vi invito a considerare che con Sentenziosi Mitic - Incontri a Verona si limona e/o tromba a risultati garantiti, come pare aver intuito lo stesso Duchamp ("magari si tromba, hai visto mai"). Soddisfatti o rimborsati.

SENTENZIOSI MITIC
1° incontro a Verona - 2° Parte: la versione di LUI

Duchamp così scrive:

Non ho fatto una emerita eva anche oggi. Ahhhh…libidine, doppia libidine, libidine coi fiocchi. Amo trascorrere sul divano gaudenti ore pomeridiane, contrariamente ai più che, chini a novanta gradi sul fatturato, si addannano ad impiegare per la produttività, il progresso e il pil. Altro che homo ludens !!
"Meno lavoro per tutti", potrebbe essere il mio slogan, una volta che decidessi di scendere in campo. Seeeh, ma quale campo? I campi sono bassi, molto bassi, la schiena si curva e si fatica una cifra imponderabile. No no, non potrei mai, né scendere in campo, nè ararlo quello stramaledetto.

Ma che ora abbiamo fatto? Minchia, le sei di sera. Ho dormito dalle tre e mezza. Poi letto qualcosa. Lusso calma e voluttà. Adesso mi faccio un the.
Appuntamenti?. Nessuno, di certo non di lavoro ghghgh. Aspetta…c'era quella cosa con chi? mmmhh…Porfiria. Ma che nome è? Ho dato un occhiata anche sul vocabolario. Porfiria=rara malattia che…boh, sarà una tipa strana ma strana forte però, eh. Poteva chiamarsi chessò, fragolina, gattina81, delfina80, no. Porfiria. Però ha una bella penna. I suoi interventi scritti mi sono piaciuti. Voglio, son curioso di vedere chi si cela dietro. Magari si tromba pure, hai visto mai…

Doccia? Vada per la doccia. C'è tutto il tempo. L'incontro è fissato per le sette.

Come ci si prepara ad un incontro? Ovvio. Con gli insegnamenti strategici dal manuale dell'arte della guerra di Sun Tzu, fu dignitario cinese del 3000 a.c della dinastia Ming. D'altra parte le schermaglie tra i due sessi cosa sono da sempre, se non tattiche di guerra?

- Prima strategia: Le mando un messaggio preventivo, con la possibilità che lei mi identifichi per prima. Il giubbotto rosso servirà allo scopo. "Un vantaggio iniziale dato apposta al nemico, si traduce in vittoria certa". Sicuramente penserà: Anvedi sto tizio, che corretto che è. Mi offre su un piatto d'argento la possibilità di fuggire a gambe levate ancor prima dell'incontro. Eh eh eh…che ingenuetta che sei, butela.
E' chiaro però che se si avvicina è fatta. Homo Homini lupus !
Sono in perfetto orario. Come sempre del resto. Odio arrivare in ritardo. Lei? Lo sarà sicuramente.

- Seconda strategia: Fattore positivo dell'arrivare prima. "Le truppe che prendono possesso delle alture prima del nemico, vanno incontro a vittoria certa"
Infatti alle sette punto zero zero, sono schierato davanti alla libreria giubbe rosse. Circospetto mi guardo attorno, sorrido alle passanti. Oddio non a tutte. Le vecchie, per dire, manco le cago di striscio.
Sono le sette e venti e del nemico manco l'ombra…Sun Tzu che cazzo farebbe a stro punto?

- Terza strategia: entro in libreria. Se lei è arrivata, mi starà sicuramente valutando le mosse "l'arte della guerra è la via del paradosso. Mascherate le vostre intenzioni e il nemico cadrà nel tranello". Questo dice la sacra scrittura Ming. E io quindi mi dirigo verso gli scaffali ostentando bella indifferenza. Ma mi do una tempistica. Devo considerare almeno un venti minuti affinchè lei superi l'imbarazzo, cominci a divertirsi della situazione e allla fine, spinta da curiosità si avvicini e mi allunghi la mano per il primo contatto.

- Quarta strategia: sono le otto meno dieci. Quà di gnocca manco l'ombra. "Sappiatevi arrendere. trasformate la debolezza in un punto di forza" Si okkey Sun Tzu, ci arrendiamo. Torno a casa, non prima di adottare la,

- Quinta strategia: "L’indifferenza è la migliore vendetta. Riconoscere la sconfitta equivale a conferirgli esistenza e credibilità"
Si ma Sun Tzu, cazzarola ! Se il nemico non arriva da nessuna parte che guerra è?
Quà dai noi tra i butei, si chiama PACCO !
FINE
Duchamp

24 gennaio 2007

Spettacolo Momix Sun flower moon - Mantova

Sistemo la De Lorean nel parcheggio del Palabam, le luci sono già spente all'interno del palazzetto, suoni che ricordano i versi delle balene riempiono già l'atmosfera, strane immagini vengono proiettate sull'ingente schermo, mi giro guardo il dottor Emmet “doc” brown e gli domando:” Ehi doc in quale assurdo anno ci siamo catapultati? “ Lady B2 (grazie up per la concessione) mi gurda esterrefatta e risponde “ Ma quale doc cretino? Cosa stai dicendo?”
E allora butel2 McFly capisce. Nessuna De Lorean, nessun salto temporale, sta per iniziare Sun Flower, lo spattacolo dei Momix un gruppo di ballo difficilmente inseribile in qualcuno dei canoni artistici. Forse quello a cui appartengono maggiormente è il filone della danza.
Una luce blu compare da luoghi lontanissimi, oltre Nogarole Rocca e laddove lo sguardo umano non può intellegire, prende forma assume sembianze umane, si libra leggiadra, sullo sfondo nero, ora appare solo metà corpo, ora sembrano tanti piccoli granchietti, no no ecco sono di nuovo due corpi blu fluorescente, cazz si sono fusi è tornato ad essere uno.
Butel2 sta impazzendo è quasi in piedi pronto per urlare:” Su quel palco c'è il demonio!Moriremo tuttiiii!” quando dolcemente lady B2 lo fa riaccomodare e gli spiega gentilmente che è una coreografia costruita da questi omini tonici e di un'elasticità disumana, coperti da tutine tuttattilate di vari colori. Sembarano tanti Steve Zissou in versione muscolosa, che al riflesso delle luci colorate prendono forme e sembianze a seconda dei movimenti e della coreografia costruita. Sospiro di sollievo, grazie mia Beatrice ora posso godermi le danze con calma e con un uso consapevole.
Lo spettacolo prosegue sulle note del plurititolato Hans Zimmer e rimandano a qualche posto nel lonatano oriente (per andare ad Alessandria.. d'Egitto Fasto.. Nd Franco Battiato) mentre i corpi dei Momix aiutati dalle luci continuano a mutare e coniare nuove forme , una volta uccello, una volta ragno, una volta bocca che si muove a tempo di musica e scandisce le parole delle canzoni, una volta spuma marina (una volta volpe e una volta ghione Nd Niccolò Machiavelli).
L'effetto globale dello spettacolo è quello di un trip lunghissimo da acido lisergico senza alcun effetto collaterale se non una piacevole senzazione di benessere.

Informazioni tecniche: i Momix saranno anche questa sera al Palabam di Mantova. Costo del Biglietto a partire dai 25 iuri.
Durata dello spettacolo
: circa un'ora e mezza senza interruzione.

Giudizo di Butel2: la realizzazione dell'assurdo attraverso danza e luce. Raccomend (che fa molto feedback 'tennesciunal di ebay).

Giudizio del Butel della piazza: Super tega vecio.

Tempo di lettura del post: una cagata guascona nella toilette dell'ufficio. Breve ma intensa.

23 gennaio 2007

Incontri a Verona

Incontri a Verona con Sentenziosi Mitic

Chi ha detto pheega? Ah, era l'eco della mia voce, sorry.
Ordunque, il primo passo verso l'inaugurazione di "Sentenziosi Mitic: i tuoi incontri a Verona (che subito saranno di dominio pubblico)" è stato avanzato e abbiamo deciso di mettervi di fronte al fatto già compiuto ma non consumato. Non ancora. O quasi, leggete oltre.

Cosa essere Sentenziosi Mitic?
Hey hey hey [pron. con voce da dj, grazie], se le domande son queste, ve la faccio davvero corta. Sentenziosi Mitic risponde in maniera affermativa alle seguenti domande:
-Vuoi fare nuovi incontri a Verona e conoscere nuove persone?
-Sei un single a Verona?
-Hai per caso pensato che se sei single a Verona e c'è un blog a Verona, beh magari potrebbe frequentarlo pure qualche altro/a single imbellettato/a?
-in seguito: vuoi rendere il tutto (eventuale flirt, eventuale incontro, eventuali limonate, ecc.) di dominio pubblico tramite una bella recensione sentenziosa?
-ovvero: vuoi trombare a Verona (e non solo)?
Beh, ma bastava dirlo subito no? Sentenziosi Mitic è qui per te!

Come funziona?
Hey hey hey, è davvero semplicissimo: ti piace qualcuno del blog? Bene, manda una mail ai Sentenziosi. Con il massimo tatto e il massimo riserbo per la tua privacy, manderemo il camper di Sentenziosi Mitic già equipaggiato di "Love is all you need" in repeat perenne alla tua controparte e ti procureremo il contatto.

E dopo?
Succeda quel che succeda, dopo racconti un pò tutto ai butei che, sempre con il rispetto della privacy di cui sopra, "neanche" stanno già pensando di postare il tutto. A seguirea, la versione della controparte a completare la cronaca dell'incontro. In maniera posata, tra butei, così, a tarallucci e vino s'intende!

Ma con Sentenziosi Mitic avrò reali possibilità di conoscere persone dell'altro sesso?
Madonna sì eh! E non solo dell'altro sesso.

Potrò farmi una kermesse sessuale di 24h con Frut1?
Per te, ci auguriamo di no. Poi, fai come ti pare.

Dimostratemi che Sentenziosi Mitic funziona, vi sfido!
Ah ci sfidi? Bene, allora beccati la prima parte di questo primo incontro orchestrato dai Sentenziosi in questi ultimi giorni...

SENTENZIOSI MITIC - 1° incontro - 1° Parte: La versione di LEI

"L’INCONTRO MENOMATO
dalla rete del blog a quella della realtà" di Porfiria

Era una notte incantevole. Intimamente nostra. Sotto un cielo sfavillante, uno di quelli che sai vedere solo se sei giovane.
NO.
Non ci siamo affatto.
Mi confondo con un’altra storia.
Daccapo:
Era una nebbiosissima sera di metà gennaio sotto un cielo che puoi vedere solo se dotato di telescopio o allucinogeni,una sera spacciata per la “più calda dal 1860” e invece rimpiangi di non essere nata in una ridente isola incuneata nel buco del sedere della Polinesia.
Sera ottenebrata dalla nebbia in cui non riconosceresti nemmeno tua madre ed i capelli subiscono curiose metamorfosi ed il tacco 9 sdrucciola pericoloso sul marmo e le labbra sembrano in botox paresi e in C.so Portoni Borsari transitano 4 anime profughe in croce.
Ecco. Appunto.
Tu sei in C.so Portoni Borsari
E annaspi boccheggi traballi per trascinarti all’appuntamento con “Giaccone rosso”(Duchamp).
Un giaccone rosso che non ha mai fatto parte della tua vita.

Perché??!!
Perché??!!

Ma tu annaspi boccheggi traballi in questo paesaggio postnucleare (Verona metereopatica? Bah... malignità!) per esserci all’incontro con Giaccone Rosso davanti alla Gheduzzi con un decoroso ritardo di 20min.
E alla fine lo individui chiaramente.
È lui.Giaccone Rosso.
Ti sta aspettando.
E tu cosa fai? Semplice…t’avvicini lo saluti allunghi la mano e poi si vedrà, dico bene? Dico bene???

Invece no! Tu fai precisamente questo:
lo ignori
ti stampi in volto l’aria da beota che è così caruccia, l’aria di chi non sa d’esser fra i vivi da io non c’ero – e se c’ero – dormivo…
e poi cosa cazzo fai?
…e poi schizzi come un proiettile deviato dalla sua traiettoria nel ventre della Gheduzzi
scagliando nessuno sa dove la sigaretta non terminata.

Flusso di coscienza di Porfiria
in piedi davanti alla prima scaffalata scorrevole(COMODA. MOLTO. COMODA.)

..puttana Eva speriamo non abbia capito che sono io... ormai sono entrata non posso tornare fuori e cinguettare “scherzetto!”
ok sì infatti
lo ignoro
E se Lui entra picchetta sulla spalla io mi giro lui mi scruta e bisbiglia”Porfiria??”
beh... io lo guardo basita ma risoluta rispondo “Concettina, grazie! E sto cercando la raccolta di poesie di Carver”
Oh vecchi è vero! Io sto cercando Carver checcazzo vuole Lui da me?!
Bon, posso stare tranquilla e cercare
..’fanculo è entrato lo sapevo
e mi si è anche piazzato in faccia a Carver complimenti! Quindi hai deciso di rovinarmi la serata ti odio già senza conoscerti tanto dovrai uscire prima o poi chiuderanno anche per te Giaccone Rosso
ti stancherai di aspettare.
Tu non sai che IO SONO IO. Se io non mi rivelo.
Quindi tu stai aspettando una persona che per ora ti ha bidonato stai accettando passivamente un bidone è terribile! Allora? Te ne vai? Gara di resistenza? Perchè sei qua? Io almeno un motivo ce l’ho mi serve Carver! Ma tu?
Cosa vuoi dalla mia vita?
Non ne hai mai fatto parte puoi continuare così!
Però in fondo potrei anche accostarmi esordire con un banale: ”Ciao! Non era certa fossi tu, sai è la prima volta per me...” e proporgli d’avvinghiarci ad una bozza di Soave mal che vada mi faccio due palle atomiche è comunque una conoscenza in più alla fine anche lui è un butel…
Ma cosa sto dicendo??
Mi bastano le persone che già conosco lui non è necessario né indispensabile.
Ignoriamolo.
Carver! Carver!
Però poverino è nuovo ma è un butel e i butei sono tutti uguali quindi un po’ già lo conosco potrei anche.. .
ma no!!
Vorrà sicuramente scopare ecco perché è qua che ingenua è naturale l’uomo si prodiga per la continuazione della specie un uomo+una donna s’incontrano per accoppiarsi prolificare e continuare continuare.
Beh se aspetta me si sbaglia per me possiamo tutti estinguerci serenamente.
E poi scusa è messo malissimo se ha bisogno di una che non ha mai visto per scopare potrei anche essere un cassonetto di donna. Lui non sa che io sono io.
Ok è esaurito sta malissimo
e io sto spiando i suoi movimenti e lui non sa. Cazzo è divertente!
ma questa è perversione o presa per il culo?
non m’interessa purchè se ne vada è passata un’ora ed io non ho ancora Carver…
ohmmadonna se ne è andato non ci credo ha levato le tende
che sollievo adesso posso piantarla di trattenere il respiro e di fingere interesse per il reparto Best-sellers spostarmi da Carver prenderlo e uscire
Fanculo non c’è più! Non è possibile ieri era qui.
È stato Giaccone Rosso lo sapevo avrà comprato tutte le copie per dispetto.

E adesso?
Basta
Posso uscire
Ecco
E adesso?
E adesso un certo vuoto e poi questa nebbia un po’ di freddo e...

Ecchissenefrega!

L’altra storia terminava con il primo stronzo che passava per il bosco in groppa ad un cavallo la baciava sette nani esultavano lei s’accasava e vissero tutti come ben sappiamo.
Questa invece TERMINA! E basta.Termina.Fine.Fine.Cazzo,fine!

FINE

Segue la versione di Lui

21 gennaio 2007

Mantova by night

Sentenziosi on tour

----> Venerdì 19 @ Rain, via Stella 13, Verona
----> Sabato 20 @ Borsa Disco, Piazza Vilfredo Pareto 1, Mantova
----> Martedì 23 @ Momix, Palabam Mantova

Per qualche assurdo motivo una città di cui fino a 24 ore prima conoscevamo all'incirca l'ubicazione (si sapevamo che era più o meno dall'altra parte del Mincio, subito dopo le nebbie appena dentro gli odori di porcilaia. Mantova è la capitale del suino) è diventata la nostra mecca del divertimento notturno. Ed è subito Mantova by night.

Soprattutto grazie a questo locale il Borsa disco, night version del già celebre Borsa cafè.

Non solo Butel2, in seduta plenaria, si darà appuntamento martedì 23/1/2007 al Palabam di Mantova per osservare, indi sentenziare, circa Sun Flower Moon, nuovo spettacolo dei Momix, al loro ritorno padano.

Qui una breve preview dello spettacolo:

20 gennaio 2007

Osteria Vecchio Botticino - Brescia

Osteria Vecchio Botticino - Brescia
ovvero un paio di consigli se fate un salto a Brescia.


Eravamo passati a Brescia, si diceva. Per una mostra e per vedere che aria tirava nel piazzale Bresciano by night. Il piazzale, mi pare d'aver capito, non é uno solo: noi abbiamo trascorso la serata in Piazzale Arnaldo (a due passi dal Santa Giulia), dove peraltro abbiamo parcheggiato a causa della già citata situazione bastardissima delle telecamere che regolano (vietano) l'accesso ad ogni buco di culo del centro. Poco dietro, direzione Santa Giulia che é a due passi, ve n'è già un altro, ma é l'anticamera del cimitero e dire che di sera vi si respira desolazione é poco. Guardare per credere:

Ad una prima impressione posso dire che il suddetto Piazzale Arnaldo di Brescia ricopre un'importanza topocentrica pari alla nostra Piazza Erbe a Verona. Ma se la nostra é una Piazza "bella bellissima" e a misura d'uomo dalla fruizione totale, il loro é una sorta di circonvallazione milanese-torinese presa d'assalto dai mezzi motorizzati, dì e notte, sicché ci si ferma volentieri nei locali posti lungo i marciapiedi, l'uno prossimo a quello successivo in piena tradizione da piazza appunto.

Prima di giungere al titolo del post, abbiamo fatto capatina qui:

-Bodeguita del Medio
Quando il nome é un programma: arredo esotico (?), colori accesi, sgargianti tali da richiamare una presunta atmosfera sud americana e più precisamente quella dello storico e omonimo locale all'Avana. Vabbè, nulla di nuovo fin qui. Alcuni ragazzi ci suggeriscono di farci un salto: é particolarmente consigliato per i cocktails. E il mojito è bbbuono. Alle 20.30 c'era un gran casino, gnocca included.

-El Sobrinho
Spazio ridotto per il solito locale visivamente elegante, arredamento chic e shock, sedie minimal e schermo al plasma inclusi. L'impressione é quella di un locale alla moda (sì, fashion...), giacché tra gli avventori si distinguono diversi cummenda parvenu col solito carico di pheega al seguito. Il titolare é lo stesso di un locale poco oltre, il Madera. L'americano é fatto gran bene, promosso. Sul bancone si sgranocchia un bel pò di roba. Il giovedì servono il pesce. Alleghiamo un paio di foto, anche se non rendono molto l'idea. Non ho ancora capito se le piante nell'angolo e sul bancone fossero finte o vere, boh. Un grazie al barista, gentilmente improvvisatosi fotografo:


-Spazio Arnaldo
Semplicemente detto lo Spazio, pare si tratti DEL Locale bresciano del momento. Le attese kubrickiane (perché poi?) vengono presto disattese, ma le voci non mentivano: all'ora 21.30 c'é una bolgia assurda. L'angusto spazio bancone-corridoio-console dj é invivibile. La sala al termine ospita una serie di tavoli, medesimo tutto esaurito. Il locale non mi piace particolarmente, fatevi un'idea da queste:


ma ha alcuni punti di forza:
-il dj set, che non era male, buon compromesso tra la classico chill-out e la musichetta più pestata che all'aperitivo insomma non ci sta
-il buffet, anzi: l'abbuffet, un bengodi del carboidrato accoppiato a verdure, affettati, ecc.
-pheeghe

Si esce e si decide di fare un ultimo salto da qualche parte. Bene, i butei sono rinomati per la propria pigrizia: precisamente tra lo Spazio Arnalo e El Sobrinho scoviamo la

Osteria Vecchio Botticino
Anticipiamo il giudizio: ottimo, tappa obbligata.
Contenutisticamente il Vecchio Botticino si presenta come: cucina, enoteca, winebar, sala degustazioni. In soldoni: si beve vino a manetta, forte di un ottimo assortimento con buone eccellenze. A prima occhiata il locale, dislocato sue due livelli, soppalco incluso (vd. foto),


restituisce il classico impattico rustico (notare i cartelli scritti a mano). Si tratta in effetti della tradizionale enoteca-osteria a gestione familiare, che ci cucina tua mamma, tua zia, tua nonna, della cui atmosfera dire goliardica é poco: la coppia di padroni dietro il bancone (che immagino marito e moglie) é deliziosa, scherzano e sfottono, amanti del rock (mettono su spesso e volentieri il repertorio dei primi Stones, per esempio, nonché mitici pezzi di rock 60-70 in generale); il cameriere è un simpaticone, idem le colleghe. Che il Frut si farebbe senza ritegno. A loro dire i pezzi sono stati scelti in nostro onore, avevamo optato per un look con giacche e cravatte sixties.
A prima occhiata, dicevo. Perché se presti attimo attenzione non solo alla musica, l'aria sixties-seventies si respira anche sulle pareti, tra posters e quadri che richiamano l'epoca.
B1: "Chi é quello, il chitarrista dei Deep Purple?"
Proprietario: "No, sono io quando suonavo".

Un singolo sketch per spiegarvi che aria tirava: s'aggira per il locale un uomo ubriaco, molto ubriaco. Mi reco in bagno a regolare la quantità di liquidi contenuti nel mio corpo nella speranza di stabilire un livellamento accettabile del rapporto acqua/alcol. Insuccesso. Ad ogni modo, la faccio e nel mentre avverto un botto pazzesco, mi si ovattano le orecchie. Ottimo momento per spararsi un colpo in testa, non poteva aspettare che finissi? Vabbè, e continuo a espellere. Mi lavo le mani e, uscendo, incrocio il signore di cui sopra: "He he, h-ho m-mollato un... un p-petardo nei bagni, hai shsentito?". Benissimo. Un magnum. A due metri dal mio pisello. Assurdo. Abbandondo i bagni e scorgo un'atmosfera arrestata in generale preoccupazione. Tutti avevano udito il botto. La padrona mi chiede cosa fosse successo. La informo che un pazzo mi ha mollato un mega-magnum a due metri dal pisello. "Aaahhhh, beh, alora..." (che vuoi che sia? Ti tira ancora? E allora...) e si riprende con la "cagnara". Surreale.

Da tenere
-Consigliatissimi un paio di bicchieri di Alsaziano, quanto meno. Cucina tipica e verace.
-I proprietari, promossi, i camerieri, promossi.
-Il consiglio di Frut1: il quale, fra le varie, é un cazzutissimo intenditore di vini e, a suo dire, l'Alsaziano é di prima scelta.
-Il tempo sembrava non passare, ma tra un "taglietti" e l'altro sono passate quattro ore. Assurdo.
-Menzione alla tavolata di butei al nostro fianco, un gruppo simpatico verso il quale s'é consumato qualche sfottò reciproco. Ma simpatici. La pheegha col pantalone bianco (ouch!) era comunque una gran pheega, come i commenti più audaci del Fruttone hanno spesso sottolineato e ribadito.

La piccola critica di Butel1
Sì l'Alsaziano è buono, ma al sesto giro, ci stava un piccolo omaggio, eh!

In definitiva segnatevi quest'indirizzo e fateci un salto se passate dalle parti:
Osteria Vecchio Botticino
Piazzale Arnaldo, 6
Tel. 030 48103
Brescia

19 gennaio 2007

Los Culatones

Los Culatones
Sottotitolo: al cinema

O Deus Magnificentissimus, Santissimus, ego pecchèi pecchèi e pecchèi. Mea culpa, mea culpa. Mea gravissima culpa.
L'altro ieri, andèi al cinema Multisala alla nummmero 5 e davano "Olè", fu solo allora che mi sedèi nella poltrona centrale, fila altrettanto centrale.

Mentre guardavo la pellicola, sentèi un affare durissimo in mano. Lo strettèi fortissimo e lo piglièi: ello non era un caramello e né una sbarra de fèro ma un pezzo de carne, che sembrava un salàmo.
Me lo strettèi forte forte forte forte in mano.
Era bello, era grosso ed era mio.

Me lo portèi ingelosito verso l'uscita, e fu solo allora che mi accorsi che attaccato al salàmo c'era un uomo bello alto, che mi faceva già impassire, aveva barba capelli e occhi tutti insieme.

Salimmo le scale di corsa a due a due e lo portèi nel mio pièpartèrre. Lo denudèi e lo bacèi fortemente su tutto il corpo. "Olè. Olè. Olèee, el torooo". Non vedei il film ma gridèi, eccome se gridèi.
Non si capiva più niente. Lo prendèi da tutte le parti, nelle narici del nasooo, dentro al buco delle orecchieee, e anche nel buco del culoooo. Mi faceva impassire, era una bella bestia, era una bestia che spingeva spingeva spingeva e io...lo amèi sempre più.
Che bell'uomo che era. Calmo ma non troppo. Una pasta asciutta e poi giù ancora, che mi faceva impassire, moltissimo, molto moltissimo.
"Bricchione, bricchione, dammelo in mano" Gli sussurrèi. Sei un belissimissimo ragasso e ora che stai per andartene ti dò il mio indirizzo. Scrivimi alla curia: Sua Eminenza Cardinale Marcello Fava, docente in storia del costume e delle liturgie applicate.
Ti porto con me a Las Palmas, gli dicèi. Facciamo un viaggio di sei giorni, tutto pagato. A vedere i palmitos e in incognito a parlare d'amor.
Oleee !!

Duchamp

18 gennaio 2007

Mostra Mirò e Chagall a Milano

Mostra Miro’ e Chagall a Milano

Frut1 e butel1, forti della convinzione che alla figa piaccia un uomo che apprezzi le arti e s’intenda d'arte in generale, perseverano nel vano tentativo di arricchire il loro bagaglio cultural-artistico: il fatto che i due citati esempi di ommeni, di arte non comprendano un cazzo, sarebbe infine avvallato dal recente trend a-scopofilo, ovvero abbiamo appeso i cazzi rispettivi al muro.Comunque si diceva, per elevare maggiormente i contenuti delle loro conversazioni (a scopo puramente nozionistico-poseur) i due continuano frequentare gallerie d'arte.
Dopo una recente serie di conferenze a Padova sulla popular art, è la volta di una mostra retrospettiva incrociata su Mirò e Chagall.

I protagonisti visti da vicino

Per quanto riguardo il surrealismo di Mirò vi rimando a questo link. Idem per Chagall, le cui opere mi sono sempre risultate un po’ ardue da analizzare.
Colorano poi la scena con la loro presenza:
-Frut1 ossessionato dall'arte moderna e disperato malato di figa o faega o pheega;
-Butel1 lievemente malato di faega ("la faega é l’Unico vizio; col quale è difficile smettere" by Butel1) e convinto che alla suddetta piaccia l'uomo (fintamente e pretestuosamente) colto anche se dotato di uccello di piccole dimensioni; probabilmente nasconde ai più un segreto inconfessabile.
Entrambi si sono recati in quel di Milano e precisamente alla Fondazione Antonio Mazzotta.

La Mostra



1) La sede della Fondazione sorge nel centro di Milano, in Foro Buonaparte 50, tra il Castello Sforzesco e il Teatro Strehler, facilmente raggiungibile a piedi da piazza Duomo o mediante trasporti pubblici. Ci tengo a sottolineare la facilità estrema di tale spostamento, in questo modo il nostro dilettantismo risulterà ancora più ridicolo:

Butel1:"vecchio dobbiamo scendere a Lanza, vecchio"
frut1:"ottimo vecchio, per cui vecchio?"
butel1:"allora vecchio,secondo me è sulla linea rossa vecchio"
frut1:"sono scettico vecchio, sembri poco convinto, e poi...va beh ti do fiducia vecchio"
butel1:"ma sì vecchio, C’E’ TUTTO SULLA LINEA ROSSA"

Il panismo di Butel1 avrebbe convinto gli eschimesi a comprare i cubetti di ghiaccio, giuro! C’era gente che s’è girata con l’iride lucida tipo "Quest’uomo ha capito tutto" o "Lui sì che ha il karma dietro, figa!".
Mezz’ora e 4 cambi dopo i butei arrivano: come da protocollo la linea era quella verde.Ma ne è valsa la pena: nell’underground incontriamo un ragazzo bresciano in visita a Milano e totalmente novizio all’uso della metro (e piuttosto sfortunato, visto che decise di affidarsi alle nostre indicazioni): il ragazzo fremeva perché, attenzione butei, "Alla fermata di Cairoli, no? Insomma c’è sta figa che ho conosciuto una sera, francese, vive qua a Milano, e m’ha invitato a stare da lei oggi". Inutile dire che nel giro di 3-e-dico-3 minuti Butel1 era diventato il suo migliore amico; io il secondo; o primo a pari merito. E dopo altri 3-e-dico-3 secondi partono confessioni su ipotetiche quanto improbabili posizioni del butelsutra, tra una risata, una pacca, un vecio e l’altro.
Il saluto è da amarcord:
ButelBresciano: "Allora ciao e grazie mille butei".
Butel1: "Di niente vecchio E… beh, vedi di darle un colpetto anche da parte nostra".
ButelBresciano: "Ovvio butei, ovvio!".
Butel1+Frut1 all’unisono: "Grrrrande grrrrande".
E dopo l’ultima pacca, il saluto è definitivo. A fianco a noi solo persone allibite dal culmine dell’idiozia esibita. Butel1 era commosso e mi spiega come a suo avviso il buteismo sia una sorta di neo-cameratismo, mascoline only, ma apolitico/apartitico e cosmopolita.

2) La Fondazione Mazzotta presenta ampi spazi espositivi, inseriti in un palazzo tardottocentesco, distribuiti su tre piani sovrastati da un caratteristico lucernario."Da un lato il mondo fiabesco di Marc Chagall raccontato in 60 opere grafiche. Dall’altro le acqueforti e le litografie di Joan Mirò, 90 in tutto: macchie, segni, buffi personaggi che incarnano in pieno lo spirito ludico e il mondo visionario e surreale dell’artista catalano. Una raffinata selezione di incisioni, inedite in Italia, ma soprattutto l’occasione per un dialogo fatto di opposti e somiglianze tra due grandi interpreti del Novecento."

Chagall incide il suo mondo fantastico, legato a favole e leggende, un mondo in bilico tra realtà e simbolismo. Astratti, invece, i temi di Mirò, che usa il lavoro grafico per puntare a quello che è lo scopo ultimo della sua arte: la ricerca dell’essenziale. Nel corso degli anni le sue tavole si fanno sempre più minimali e «sintetiche».





Nell’artista catalano si nota un grado di libertà estremo, con il quale utilizza il suo repertorio grafico di linee, segni e macchie, da dove emergono uno spiccato spirito ludico e tutte le suggestioni derivate dal surrealismo. La produzione incisoria di Chagall, d’altra parte, è già nota al grande pubblico, ricordiamo le Anime morte, le Favole di La Fontaine, la Bibbia. Negli anni del dopoguerra l’artista incomincia però ad utilizzare il colore: La Torre Eiffel, La Bastiglia, Le Panthéon, ma anche i mostri di Notre-Dame, gli acrobati e i clown, il gallo, il centauro, la luna, sono i temi delle grafiche esposte, in cui si nota lo stesso clima onirico e spirituale dei dipinti.


Se la pittura di Mirò risulta essere da un punto di vista concettuale priva di racconti o di aneddoti e si esprime in tutta la sua lirica realtà immaginativa, nelle opere di Marc Chagall gli elementi tornano invece ad essere figurativi ed i corpi in torsione si librano in un perenne volteggio onirico e fantastico. L'arte di Chagall è caratterizzata in sostanza da due temi: la poesia e la favola.



3) Un’ampia libreria propone ai visitatori, oltre alle pubblicazioni delle Edizioni Gabriele Mazzotta, una ricca selezione di titoli e materiali inerenti l’arte moderna e contemporanea. I butei ne hanno approffitato per comprare alcuni libretti per studiare più a fondo le opere e la pittura dei due artisti.
Considerazione di frut1:"managgia se costa questa cultura, speriamo che sia vero il fatto che alle fighe piace l'uomo che ne sa a pacchi d'arte" (come sempre frut1 vive nel suo mondo immaginario fatto di balocchi, gelato e faeghe che lo assecondano). butel1 si limita ad osservare e a commentare qualche libro qua e là affermando di averli già letti e studiati, atteggiandosi da intellettuale disquisendo d'arte in maniera del tutto accademica con la giovane avvenente fanciulla alla cassa, mentre quest'ultima indifferente alle sue parole, batteva alla cassa lo scontrino dei 40 euri spesi dal fesso di frut1 che come al solito non riesce a tenere a freno la smania di comperare qualsiasi minchiata in qualunque posto vada. Frut1, fessacchiotto e coglionazzo in action, si fa riconoscere anche in questo angolo d'arte milanese. Ed è subito canna del gas a partire dal giorno dopo.

4) Anche questa mostra è stata vista, assimilata e rielaborata dai butei. "Certamente" ora le faeghe cadranno ai loro piedi: quante donne faranno innamorare? E quante ne tromberanno per poi scaricarle da veri machi il giorno seguente: "Sei ancora qui?"?. Le domande sono retoriche, e sto dicendo stronzate.

5) Commenti:
In onda
Frut1: "Il sintetismo e la vivacità dei colori del Mirò di questi ultimi anni mi ispira"
butel1: "Artista che sfugge al dualismo figurazione/astrazione"

Fuori onda
Frut1:" Rispetto per Mirò, capperina!"
butel1:"Mi piace insomma che ci sia un po’ di… di… surrealismo insomma, e anche un po’ no insomma"

In onda
Frut1:"rappresenta le proprie percezioni attraverso un attento lavoro di controllo e semplificazione dei segni.il suo segno grafico, anche se apparentemente istantaneo, non è mai casuale ma accompagnato da una continua riflessione"
Butel1:"Del resto l’artista ha frequentato il circolo dei dadaisti tra i quali Tristan Tzara, Max Ernst, Jean Arp che lo hanno influenzato inizialmente, in seguito tramite il dettame dei poeti e scrittori surrealisti si è portato verso l'astrazione"

Fuori onda
Frut1: "Da spettino questo quadro qui eh? Beh insomma qua si vede un po’ di Dada, eh?"
Butel1: "Cosa essere Dada?"
Frut1:"noi da chi cazzo siamo influenzati?"
Butel1:".........."Frut1:"Simpson e Maria De Filippi?"
Butel1: "dalla pheega no?"


Mettiamola ai voti

Frut1:"Va beh, quindi Mirò promosso a pieni voti, si merita una nota di merito dai sentenziosi, ma di Chagall che possiamo dì?"

Avvertenze: Butel1 "Nozionistic mode" ON

Butel1:"mah, frequentò l'ambiente artistico d'avanguardia di Parigi, però si tiene sempre ai margini di tutti i movimenti e le tendenze emergenti come il Cubismo e Fauvismo. Non per niente molte volte viene associato agli esponenti della cosiddetta "École de Paris", vedi Modigliani.
Frut1:"Sì, sì vecchio, bla bla bla. Sarà per il legame con la scuola russa, ma a me la sua pittura, limitatamente alle stronzate qui esposte, non entusiasma. Qui Chagall rappresenta un mondo magico ispirato dalla cultura popolare russa e dalla religione ebraica. Diciamocelo: che due maroni! Che selezione è mai questa?"
Butel1:"Il solito ignorantello. E’ vero che resta sostanzialmente estraneo alle correnti artistiche nascenti dopo il primo dopoguerra. Infatti la sua concezione dell'arte è troppo lontana dal rigore compositivo e dalla stilizzazione cubista, sta di fatto che rispetto la sua volontà di rappresentare ciò che è la sua cultura e la sua fede religiosa"
frut1:"Okay vecchio, non sto dicendo che sia una pippa (anche se lo sto pensando fortemente), sta di fatto che le opere esposte in questa galleria sono sicuramente le peggiori che abbia mai fatto! E comunque, mostra escludendo, non mi è mai piaciuto particolarmente, tiè"

Butel1 "Nozionistic mode" OFF

butel1:"Mischia che palle, il curatore ha fatto la scuole delle suore mistiche o si è fatto un acido, non c’è dubbio. Ottimo Mirò ma la raccolta di Chagall fa veramente cagare ragazzi"
frut1:"quindi Chagall bocciato"
butel1:"bocciato, bocciato".

Mostra e non solo

E’ ancora presto, i butei si ricaricano (è proprio il caso di dirlo) nella mitica gelateria/pasticceria Chocolat.
Frut1: coppetta mega, quattro palline: cioccolato fondente, gianduia, cioccolato al peperoncino e fior di latte (per spezzare un po’ il colore della coppa). Ingordo.
Butel1, cono due gusti: cioccolato al latte e cioccolato bianco. Contenuto (perchè sappiamo quanto mangia sto ragazzo di solito: non portatevelo MAI a casa).
Quindi si recano alla solita combo Montenapoleone+Della fi… ehm Spiga a spulciare tra le ultime rimanenze di magazzino. Le rimanenze, sono terminate. Nuove linee già pronte e fastose. Ad un certo punto esce da Fay il sig. Michael Schumacher, più basso, più brutto, più malvestito, insomma più tedesco, che mai (Fay secondo me ha senso d’esistere solo per il tedesco, scusate eh!). Così, come fosse il vicino di casa, i butei lo salutano: "Ciao Mighele". Schumacher: "Tschiao". Niente pacche, secondo noi non avrebbe apprezzato.
Frastornati dalla visione della figa da vicino (l’unico vero "perché" delle vie dello shopping in questo periodo), si ristorano da Milanes1 e partono per il classico aperitivo "alla Milanese", presto trasformato in cagnara.
Ore 21.15 treno Mombasa/2 La Vendetta (per dettagli sul Mombasa originale vedete qui) in partenza. Era in partenza: soliti 40 minuti di ritardo, problemi tecnici, il treno c'è ma non parte! Seguono simpatici qui pro quo: parte. Non parte. Ora parte. Non parte più. Infine parte prima quello delle 22.15. Seguiamo noi, stile accattoni.UN’ORA DELLA MIA VITA. I love FS.

Domandone finale

Io non ho ancora capito: ma alle faghe piace ancora l’uomo smanettone dell’arte? Ma soprattutto, è mai piaciuto?

17 gennaio 2007

Une histoire d'amour

UNE HISTOIRE D'AMOUR…
sottotitolo: io l'enoteca e tu

- Bonjour…
- Buongiorno, buongiorno
- Bonjour
- Venga, avanti, avanti…
- Bonjour mon amì, je suis napòleòn, le plù grand viniculteur de la France meridionel, e tuà?
- Oops, Attento al piede, che c'è una…Come si chiama… una Focaccin…una cacata! E' entrato uno col cane…
- Pardon… PARDON!
- Eh attension, ha messo il piede proprio… lì…
- Oui. Oui. Alor…
- io sono Verdicchio…
- Plesir, plesir.
- piaccer, Eugenio Verdicchio. le titolàr de quest'enotec molto à la mod…
- Plesir, plesir. Je suis bònapàrt.
- C'ha un po' il fiato di vino, lei…
- Oui, oui…Alor, je suis venu de Louen, de lontan de mon chateau pour vendre a tuà le vin fransè…
- Sì… ha preso una strada sbagliata lei, caro bonapàrt. Ho la cantin pièn, de damigiane di vino bardolino, le bardolèn
- Combien coute?
- Non non, non è corto, il vino…
- No no…combien coute le vin? Il pvezzo…
- Ah… Eh, guarda, te lo dico subito, sono due euri a bottiglia.
- Ah… c'est ne pas bon, eh… eh eh, c'est ne pas bon… le vin français sont plus fort, ah…
- Comme?… Che vuol dir…
- Sont plus fort, le vin français…
- No, guarda che lei si sbaglia. Scusa, cosa vuol dire…c'hai un po' di… ridolino in faccia, cosa vuol dire?
- Eh non, ton vin n'est pas bon e alor…
- Mi, mi vuoi dire per piacere le etichette precise di quello che vendi tu?
- Oui, oui. Je vend le Champagne Pommery et le Chateaubrian…
-Mi faccia un pòc assagèr??…Sa di tappo.
- Non …
- Sa un po' di tappo.
- No, ne me dis pas se chose……..…mmmhhhh…oui oui, sa di tapp, me dispiacc…
- Comme tu est… Comme tu est bon… comme tu est bon, che bel visage che tu a…
- Togli la mano dal mio minchio e che cazz !
- Usciamo, mon ami, Tu vuà le tramont? Camminiamo, cheminont… pianò pianò, parlon d'amour…
- Mi piaci. Mi piaci… non troppo attaccato mi piaci.
- Ne parlom plus de vin, parlom d'amour… (bacio)
- Eh… sei un po' strano, che mi dai un bacino, scusa…
- Ancor? Oui oui oui oui, ma… ancor? Un outre?
- Piano te lo do. Piano te lo do. Te lo do piano, eh?
- Plus piano, aussì Oui oui oui oui…
- …io te lo vorrei dare ma non sulla bocca. Dammi la guancia… la guanciò… la guanciò…
- Che belle lèvre che tu a…
- Vieni un po' più vicino… la guanciò… Così…
- Che belle levre, comm on dit in italienn? Labra?
- Sì. Aspetta… Vieni, vieni un po' più vicino che te lo do… vieni, vieni un po' più vicino.
- Assette-toi. Sediamosci a vojeur le tramont…
- Eh, c'ho il tappo della bottiglia in culo che mi fa male.
- Assette-toi pianò pianò... Che corp! Che corp!
- Eh… ma tu stai esagerand…
- Che corpett!
- Stai esagerando…
- Che corpett che tu a!
- Ehyy, ma tu me salti addoss, tu me sborr…
- Che corpett, che corpicion…
- tu me sborr sur la gamb…Non mi piace questo qua…
- Mon Dieux! Mon Dieux!
- Eh, me l'hai messo dentr, ci sei riuscit…
- Mon Dieux je suis venù!
- adess nàpoleon dammi 50 euri che c'est finì…Eh, però come chiava bien questo frances intenditor de ven…

Duchamp*

*nostro ormai caro e apprezzatissimo collaboratore, che non é un butel né un sommelier; però ghe someia.

15 gennaio 2007

Locali a Verona

Aggiornamento
Disponibile la (anti) guida ai locali a Verona.

Stai cercando locali a Verona, nevvero? In effetti il nostro blog può fare al caso tuo; altrimenti, è inteso che ce ne laviamo le mani.

Ma dove sono finito, che so sti Sentenziosi?
Sentenziosi è un'equipe di butei politicamente scorretti di Verona che scrivono circa
  • Verona
  • i locali a Verona
  • le discoteche a Verona
  • gli eventi a Verona

tralasciando anzitutto la solita reclame "sponsorizzata" da parte degli stessi locali di Verona. La logica che sta alla base del blog è semplice: se vuoi sapere come sono i locali di Verona, chiedilo agli avventori degli stessi locali, non ai proprietari dei locali di Verona. O no?
I locali a Verona e gli eventi a Verona che rencensiamo vengono analizzati tramite un punto di vista critico e sentenzioso: cerchiamo di dire la verità, tutta la verità, null'altro che la verità, meglio se stroncando con una certa dose gratuita di accuse e polemiche.

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Prendere o lasciare.

Beh, in caso contrario c'è sempre www.2night.it dove te la raccontano "davvvvero gggiusta vvecchio".

14 gennaio 2007

Discoteca Alter Ego - Verona

Aggiornamento
Qui le ultime novità sull'Alter Ego di Verona


Alter Ego Verona: venerdì Déjà Vu


Come precisato in precedenza, c'era nell'aria l'attesa per il nuovo vernissage Alter Ego del 12 genaio 2007, ovvero come salvare in extremis un venerdì fallimentare.
Io c'ero.
Giudichiamo secondo gli importanti e fondamentali criteri di determinazione circa cosa é bello e cosa é brutto adottati dai butei:
1-quantità/qualità della pheega;
2-tipologia generalizzata degli avventori;
3-qualità della selecao musicale;
4-tasso alcolico raggiunto intorno all'ora 1.45;
5-quantità/qualità della pheega (scusate, ma é fondamentale ribadire).

Si diceva, c'era eccitazione nell'aria. Ecco, al mio arrivo all'1.00 la situazione non era delle più rosee. Questo il parcheggio:

Tutta un'altra cosa.

I butei traggono le seguenti conclusioni critiche:
1-hanno spostato l'Alter Ego
2-C'é la nebbia e non vedo le altre macchine
3-Considerato che il parcheggio mi é costato 2,50 €, e sembrerebbe vuoto, e che di conseguenza dovrebbe essere vuota la disco, ma che mi costerebbe ulteriori 10 €, faccio serata nel parcheggio;
4-troppo tardi per la tre: Butel8 ha inseguito un culo minorenne e si trova già all'interno più sbavoso che mai
5-Tutta un'altra cosa

Situazione all'ora 1.15: VUOTO PNEUMATICO
Ovvero, all'Alter Ego non c'è un cazzo di nessuno. Butel2 e Butel8 sentono l'eco delle proprie conversazioni rimbombare in tutta la sala. C'è aria di flop. Il Berfi's già gode. A testimoniare il basso tasso d'afflusso, segnaliamo questo angolo sintetico della situazione:



Tutta un'altra cosa.

Intanto parte la sbobba scaldapista. Ma la pista é vuota. I butei iniziano a sentire puzza di fregatura eppure non vogliono demordere, prendono posizione su un punto di vista privilegiato. Si corre ai ripari: vengono schiaffiate in prima fila le ballerine con loro "nuovo" look. Si salvi chi può!




Tutta un'altra cosa.

Ore 2.10
Ehi, miracolo! La disco é quasi piena, si sfiora l'effetto crowded. Ci segnalano che fuori anche il parcheggio potrebbe essere pieno. Ma come hanno fatto? Ma vi ricordate i weekend precedenti con la discoteca Alter Ego mezza vuota? Ora é tutta un'altra cosa.
A questo punto, i butei da accasciati a peso morto su un divano in attesa di essere rimossi, si alzano alla volta del "Giro di ricognizione". Ora, é tutto più chiaro.

1-Quantità e qualità della pheega: bbbuona. Età media della pheeega: 19-20, con una forbice di 3 mesi al massimo. Look delle pheeeghe: minimal, ovvero i cm vestiti sono ridotti al minimal. E' un tripudio di tette e culi: sì amici, ho detto tette&culi.
2-Target della serata: i butei de l'Attimo Caffé, per farla breve. Questa volta il tripudio é di felpe con imbarazzanti loghi e trademarks, pantaloni strappati, el cravatton, la camiseta a quadri, chi più ne ha più ne metta. Guest star della serata: Yuri Chechi, con jeans versione limitata della ditta Danza (tutto largo ma inspiegabilmente a tubo), le Dolce&Gabanazza 45 cm. Infine, per non smentirci mai: più Onizuka Tiger per tutti. E birretta vecio.
3-La musica. C'è un'alternarsi alla console. A distinguersì é la house delle giostre (per mail un collaboratore ci segnala: "E' arrivato Autoscontri CasaGrande!") e l'immortale maranza remix version. Verso una certa ora, si parte con l'approccio "pestato": nel senso che qualcuno deve aver pestato il deejay, il quale infine mette su quattro cd buoni. E tutti si sentono a Berlino (senza mai esserci stati, peraltro)
4-Tasso alcolico: sarà la paura del nuovo rigore legislativo regionale, ma é basso. Consecutio logica: con l'alcol, tutto potrebbe essere più bello
5-Quantità e qualità della pheeega: lista culo + 2. "Siete in lista?". Decisamente sì.

Confermate le grandi "novità"
-un mimo, probabilmente recuperato all'ultima ora da via Mazzini, con tanto di "Oh, se vuoi porta pure gli amici!"

-gli schermi con Tommy Vee. Déjà Vu.
-gli schermi con Lea di Leo (che peraltro si annuncia di persona il 2 febbraio).
Tutta un'altra cosa.


-le ballerine mascherate di cui sopra: che sono le solite, ma con le maschere.
Tutta un'altra cosa.

Rimane ora da svelare l'arcano: da dove arriva tutta questa gente?
La risposta é semplice: ricordate l'Alter Ego quando era mezzo vuoto? Normalmente l'Alter Ego si presentava così:

Grazie alla nuova politica di ottimizzazione degli spazi, se prima l'Alter Era mezzo vuoto, ora è mezzo pieno.

Butel2 si sveglia dal suo sonno dogmatico, in sostanza i seguenti spazi della discoteca sono stati interdetti al pubblico:
-privè solitamente adibito all'hip-hop
-giardino esterno (con tanto di transenna, omaggio recuperato dalla recente visita del papa?)


e la sala bar/divani nell'angolo nord-ovest. Così, metà discoteca risulta sigillata. Insomma, il pienone (nemmeno esagerato, diciamo ottimale e vivibile) é frutto della seguente equazione: se x persone stanno in y metri quadrati, ma tu hai x e y/2, risulteranno 2x. Un trucchetto, come dire...
... Déjà Vu. Ah, ecco cosa volevano dire!

Il post in breve, giudizio finale
Se hai vent'anni (max 22), quello dell'Alter Ego é forse il miglior venerdì di Verona city. E ho detto tutto.

Tempo medio di lettura del post: una cagata da kebab (tuto-no-picanto: tutta un'altra cosa)

12 gennaio 2007

Verona Freme. Reinaugura l'alter ego 3 (la vendetta).

Una città in fermento. Palpitazioni a fior di pelle. Attesa vibrante, spannung, ansia metafisica emorroidi emozionali. Verona si ferma si annusa si scruta. I butei si osservano cercano risposte nell'aria non è la solita caccia a chi l'ha mollata. E allora cos' è? C'è qualcosa di nuovo nell'aria o forse d'antico...

Mi muovo quatto quatto nella rete.. ho bisogno di sapere.. alla fine inciampo qui.

Inizio a leggere.. vedo questo

Mi strofino gli occhi e leggo ALTER EGO Déjà Vu tutta un'altra cosa inaugurazione Dèjà Vu inaugurazione: il mio cervello va in tilt troppi input-output e una cazzo di storia complicata.

OK proseguo col topic leggo queste frasi di Greg l'autore del post su Veronavip.

08 gennaio 2007 : 12:18:59
il nuovo venerdì notte Alterego!!......DEJA VU....
(ma come Dèjà Vu?? Non era nuovo?)Tutta un'altra cosa (ma come tutta un'altra cosa? non era Dèjà Vu??)

08 gennaio 2007 : 13:26:06
La nuova animazione? Nuove ragazze, nuovi costumi, nuovi temi. Sempre diversi. Non posso dire tutto, se no la sorpresa dove sta????
(Appunto dove sta??E diccelo e diccelo butta via tutto butta via tutto.. butel2 feat Mimmo Amerelli).

08 gennaio 2007 : 13:26:06
Venerdì scorso ho sentito dire:"Vieni su stasera?" "Non so, che cosa c'è?" "Boh, come venerdì scorso"Da venerdì 12 non esisterà più "come venerdì scorso".Mi pare che non sia una cosa da poco. TUTTA UN'ALTRA COSA
(e stasera cosa c'è?Boh? Pare tutta un'altra cosa ecco).

09 gennaio 2007 : 12:56:46
cambiare è segno di innovazione.. questa volta è un cambio al timone.. ma anche di contenuti!ne vedrete delle belle le prime serate sono (secondo me)
(Ok e secondo me invece?)da paura........... (anche secondo me. Forse).

11 gennaio 2007 : 15:50:27
manca solo un giorno all'INAUGURAZIONE............stiamo arrivando......!!!
(Ansia sono un pò agitato, lo ammetto).

12 gennaio 2007 : 02:54:29
ancora poche ore e ci siamo!!!!!!!!GET READY.....:::::::!!!!!!
(Agitatissimo. Quasi bagnato/a).

Ancora una volta VeronaVip mi ha svelato l'arcano. Il mio piccolo sistema celebrale, molto piccolo è un monolocale ma io mi trovo bene devo dire, elabora una sintesi.
ALTER EGO IS BACK (AGAIN).

Ok giovani amici per Sentenziosi On Tour questa sera non mancheremo e a parte tutte le stronzate dette (ndButel1: sempre più aulico questo Butel2) sono proprio curioso di vedere se questa nuova gestione avrà qualcosa da aggiungere alle precedenti.
Io credo di no (ndButel1: o magari sì).

Ma non perchè la nuova direzione del venerdì siano più o meno bravi, più o meno preparati dei predecessori, anzi io auguro ogni bbbene a questi ragazzi ma sono molto scettico, leggendo i programmi e le anticipazioni non scorgo nulla di nuovo rispetto al passato nulla in grado di lanciare il locale nel futuro in cerca di nuove tendenze da esplorare.
Chi vivrà vedrà. Noi staserà saremo là (e butel1 con ste rime el me dà) (ndButel1: sì, te do!)

p.s. é disponibile la recensione della serata. Clicca qui.

11 gennaio 2007

Mobilità e Traffico a Verona

Mobilità, ZTL e Traffico a Verona

L'attuale "ottima" salute della mobilità e del traffico a Verona (stato attuale: congestione) é ben risaputa dai più. Pochi di noi invece sono al corrente circa le venture disposizioni ad opera del consiglio comunale di Verona, uffici Traffico e Mobilità, ZTL e limitazione al traffico sul territorio di Verona.

Ma noi avevamo un infiltrato.
Di più: il nostro infiltrato, uno che rivela sempre quando il re é nudo, ci rivela l'autore della sciagurata "riforma".
Di più, di più: io, questo segretario, ho il sospetto di averlo già sentito...

Ecco in anteprima un'anticipazione della bozza definitiva di prossima approvazione a Verona (ovviamente il documento è trop-secret):

Butel Inviato: In via del tutto eccezionale e tramite talpe ben dislocate in settori chiave del comune di Verona, sono venuto in possesso del prossimo ed imminente dispositivo di limitazione al traffico sul territorio

COMUNE DI VERONA


Settore Prevenzione dell'inquinamento atmosferico per la tutela dei cittadini
lo splendido Trascendente Satrapo Assessore al Traffico&Mobilità
P R E S C R I V E

1. il DIVIETO di circolazione nel territorio, tutti i giorni, da dopo l'uscita del turno di notte delle portinerie ospedaliere, fino al crepuscolo astronomico, alle seguenti categorie di veicoli:
  • motorazzi, guidati da conducenti omosessuali, con targa avente la prima lettera vocale, ad alimentazione elettrica
  • trattori, di cilindrata superiore a 893 cc, immatricolati per la prima volta precedentemente al 02/10/1999, guidati da conducenti nati sotto il segno del Toro, con piu' di 3 passeggeri a bordo, a motore, con ruote di diametro inferiore a 76 piedi
  • motocarrozzette a cherosene
  • barche

2. il DIVIETO di circolazione nel territorio ogni prima Domenica del mese, fino alla seconda, di:

  • locomotive
  • monopattini, guidati da conducenti sotto il metro e sessanta
  • Caravan, con targa dispari, ad alimentazione elettrica, immatricolati per la terza volta precedentemente al 28/02/1994, destinati al trasporto merci fino a 7,3 tonnellate
  • Pedalò

3. Sono esonerati dai divieti di transito, di cui ai punti 1) e 2) della presente ordinanza, i seguenti veicoli:

  1. i possessori di contratto di affitto relativo ad una autovettura, o a un autoveicolo destinato al trasporto passeggeri fino a 13 persone
  2. veicoli dei sacerdoti e dei ministri del culto
  3. veicoli alimentati a propano
  4. veicoli alimentati a uranio impoverito
  5. veicoli ad alimentazione ibrida
  6. i possessori di contratto di noleggio relativo ad una autovettura, o a un autoveicolo di cilindrata inferiore a 237 cc

4. in DEROGA ai divieti di transito veicolare stabiliti con la presente ordinanza sono normalmente aperti alla circolazione veicolare:

  • ponti e pontili a secco lato dx entro ansa adige
  • Via San Vitale
  • sentieri delle Torricelle
  • il tratto di collegamento tra Parona e la Bretella Tangenziale VR Nord

Il segretatrio: Duchamp
--------------------------



Ad ogni modo, se ho ben capito, la situazione delle telecamere in ZTL dovrebbe più o meno diventare questa, giusto?


Per restare in tema, vista la recente sentenza della Cassazione, il nostro lettore C.A.C. (il nome, un programma...) ci segnala questa sorta di comitato per la rivalsa del cittadini.
Mamma quanto mi sento gabibizzato. Macché, il Gabibbo ce fa na pippa. Forse.

09 gennaio 2007

Mostre di Mondrian e Turner a Brescia

Mondrian e Turner a Brescia

Io e Frut1 abbiamo fatto un recente salto nel bresciano, per mirare dal vivo qualche opera neoplastica di Mondrian. E poi c'era pure Turner. Male accompagnato. Inoltre siamo poi stati protagonisti di una serata piuttosto goliardica. Ne parleremo meglio in uno dei prossimi post.

Mostra di Mondrian a Brescia
Anzitutto alcune info generali: la mostra di Mondrian é allestita al museo di Santa Giulia, in centro, dalle parti di Piazzale Arnaldo dove vi consigliamo peraltro di parcheggiare: accedere al centro della città bresciana è sempre tosto, ormai ti infilano le telecamere anche sotto le ascelle. E le multe so cazzi.
La mostra termina il 25 marzo 2007: quindi avete tempo. Ne vale la pena, diciamolo subito.
Prezzo del biglietto: 8 €, 6 € ridotto studenti. Onesto. C'è poi il biglietto cumulativo Mondrian+Turner 16 € e 13 € ridotto. Onesto altrettanto. Meglio: ottimo strategemma di competitive pricing per farti digerire la dura pillola di Turner e dei suoi amici.
Qui il sito ufficiale. Potete comprare i biglietti online, ma in genere è aperta fino alle ventuno: se arrivate dopo le 17.30 coda non ne troverete.

Mostra di Mondrian: considerazioni
-Il comunicato stampa aveva creato un certo livello di aspettativa, non disatteso: ci sono oltre 80 opere, la maggior parte provenienti dal mitico Gemeentemuseum dell’Aia.
-La scelta del parco opere è ben ben meditata, a coprire un pò tutto l'arco della sua ricerca pittorica: dai primi tentativi, l'inizio impressionista, l'approccio espressionista (mulini e alberi) oltre al periodo di forte misticismo (c'è il famoso trittico) e la svolta astratta alla ricerca della nuova forma (Neoplasticismo), la fase Mondriana più celebre e dal sottoscritto più apprezzata. Per dire, nella mia scontatezza ho adorato questo:


-Frut1 invece preferisce alcuni mulini carichi di palette cromatiche antinaturali e quella serie degli alberi che vanno perdendo forma; si prenda nota, gne gne. Ad esempio a Frut sono piaciuti questi:

-Le opere scorrono via piacevolmente e, se siete i tipi, la mostra può durare anche 15 minuti: si definisce l'opera di Mondrian meditativa, ma paradossalmente si può compiere una passeggiata, imprimersi l'ultima quarantina di quadri e uscire con la quasi sensazione di aver compreso "i Mondrian". I testi a corredo non sono fondamentali se non siete neofiti dell'opera dell'artista olandese; in caso contrario, si tratta di osservazioni abbastanza sintetiche e di facile contestualizzazione, oltre ad un corredo biografico finale.
-Chicca: un modellino a ricostruzione di una casa con arredo neoplasticista.
-Mostra non monotematica ma personale: si chiama Mondrian e si espone solamente Mondrian, troverete alcuna opera di Van Doesberg e di nessun altro esponente del De Stijl. E oggigiorno vale già tanto (cresce la tensione per Turner...).
-Unica pecca: beh caspita diciamo che se andiamo dalla A alla Z, gli ultimi quadri verso il volgere della seconda guerra mondiale dovevate metterli: dov'é Victory Boogie Woogie? Gran quadro.

Voto complessivo: 8+ [Sorge un dubbio: ma é lecito votare l'arte come il fantacalcio?]

Turner e gli impressionisti
La mostra si tiene sempre alla Santa Giulia di Brescia e chiuderà anch'essa i battenti il 25 marzo 2007, come già l'olandese volante di cui sopra.
Biglietto intero 12 €, biglietto ridotto 10 €. Il cumulativo Mondrian+Turner 16 € ridotto 13 €.
E noi quest'ultimo prendemmo, assuefatti dal marketing.

Premessa
L'Impressionismo, come corrente artistica tout court, non è la mia prediletta. Ne riconosco tuttavia l'importanza e aprezzo la "quasi svolta" di Monet, in fin di carriera, verso l'anticipazione all'informe (nota by Saba from LivePoint). Naturalmente riconosco altrettanto d'avanguardia il lavoro di chi è venuto poco dopo (parlo di Van Gogh, alcuni quadri li esposti sono da brivido). La pittura paesaggistica invece, non ne parliamo, mi provoca l'istinto all'impiccaggione. Quindi, si dica pure senza fronzoli: siamo prevenuti, sì. Escludo da ogni critica Turner, il quale profondamente apprezzo; fase giovanile a parte, urrà per la maturità.

Considerazioni PRO
-L'intenzione di scoprire qualche opera di Turner era già ben radicata in noi, in ogni caso. Ché Turner é un artista coi contromaroni.
-Di Turner 30 opere. Tra queste il Tramonto sul lago. Bene, a quanto pare.
-Prima sezione: Turner e Constable: beh il paragone era d'uopo insomma. Di Constable le Nuvole. Bene, a quanto pare.
-Chapeau a certi splendori di Monet (non solo cattedrale e ninfee) e Van Gogh (un paio di tele davvero elettrizzanti).

Considerazioni CONTRO
-Constable termina in fretta, ricordiamo circa 7-8 tele.
-Di Turner 30 opere appunto. Quindi le altre 200 non sono di Turner. Punto. Bene, dico che ci siamo rotti le balle di queste mostre blockbuster dal titolo farlocco. "Kandinsky e l'anima russa", 6 opere di K. se non sbaglio, insegna. Il procedimento marketing è sempre lo stesso: piazzare un nome di richiamo (Turner), condirlo di quell'alone tematico da dare in pasto al grande pubblico (gli impressionisti = pubblico massificato) e il gioco è fatto. E resti così: 30 Turner (di cui due grandi opere - mi rendo conto stoni dire così) e 240 non Turner (tra le quali, certamente, alcune eccellenze). C'é insomma aria di mostra blockbuster.
-Infatti la fregatura non sta qui. La fregatura sta in quel dannato sottotitolo: "La grande storia del paesaggio moderno in Europa".


C'est la fin. Ed é invece l'inizio dell'interminabile ripetizione tematica scandita dai titoli delle quattro restanti sezioni che parlano da soli, accompagnato ad un crescendo allucinogeno che andremo a stemperare nell'alcol al primo bar fuori dal museo: 2-Dall'Accademia ai primi sguardi sulla natura: azz, accademico; 3-Da Barbizon al primo paesaggio impressionista: mon dieu; 4-Paesaggi dell'Impressionismo: no no noooo; 5-Il Giardino: e dopo l'ennesima copia-e-dico-copia degli stessi quadri, qualcuno mi insegni a praticare il seppuku o harakiri (nota forma di suicidio rituale nipponica).
-Scherzi a parte, resta il fatto che dopo Turner ti sparano sto lungo sfilaccino di 240 opere di paesaggismo puro (e associare l'impressionismo sempre e comunque al paesaggismo non é corretto). Quindi la nota dolente é rivolta alla selezione: quantitiva più che qualitativa, poco meditata, giacché comunque il grande pubblico lì accorso ignora metà dei nomi esposti li a nostro avviso (vincono in presenza Pissarro e Sisley, se non ricordo male). Monet e Van Gogh dicono la loro. I Cezanne, Courbet, Boudin, Manet, Bazille, Guillaumin e Caillebotte sono contorno, come del resto i 3 o 4 esempi di puntinismo (vera ventata di freschezza!).

Voto soggettivo: 4,5
Votto oggettivo: 6. Motivo semplice: la presenza dei quadri di Turner (certo, non solo quelli esposti a Londra) e di Van Gogh; se ti piacciono i due artisti, ti piaceranno anche quelle tele. Il resto é superfluo e il biglietto te lo sei pagato. Se così non è, potrebbe non piacerti questa mostra, occhio! Secondo motivo: come sottolinea la stessa presenza di Turner, si parte dagli inizi; ergo, se è facile pensare "mia nonna ha lo stesso quadro in soggiorno" (e potrebbe essere dannatamente vero), dobbiamo ricordare come tutta l'evoluzione della pittura moderna e contemporanea affossi in qualche modo i propri inizi in questa mostra (anche se manca un forte corredo di opere "veramente celebri" per così dire).

Nota di Frut1: Bene, a parte ribadire che gli impressionisti mi hanno sfrantato le palle (il D'Orsay, per intenderci, é lontano aaannni luce), aggiungo per il resto anche un ulteriore giudizio da uomo medio (sì, so essere ancora più mediocre di Butel1): a circa 500 m dalla Santa Giulia c'é una mini galleria che vende opere paesaggistiche e relative cornici, il tutto a prezzo accessibilissimo. Che dire, le somiglianze con certe opere esposte sono a dir poco spaventose. Del resto, c'é un corniciaio pure sotto casa mia. Stesso discorso.

Nota di Butel1: il discorso di Frut1 non fa una piega. O quasi. Paragone letterario: oggi tutti sanno scrivere come D.Defoe (quel de Robinzon Crusò), ma ai tempi chi sapeva scrivere in maniera circostanziata? Gli artisti esposti sono stati iniziatori, ed è questo che la mostra voleva sottolineare. Giuro che ci sono riusciti. Al che voi potreste dire: "Butel1 e Frut1, cari coglionazzi, informarsi prima?". E ve ne rendo merito, circa il coglionazzi e il resto. Il sito ufficiale é in effetti piuttosto preciso a riguardo. Solo che noi eravamo li per Mondrian. E poi ce l'hanno messa in quel posto con l'astuto biglietto cumulativo (3 € Mondrian, 10 € Turner): maledetto marketing.