15 giugno 2009

United Verona Artists - Teatro Romano Verona

Aggiornamento
Abbiamo fatto una cazzata: non ci siamo andati. Male. Qui una recensione degli United Verona Artists.
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A mali estremi, estremi rimedi:

L'evento veronese definitivo: United Verona Artists

Jerry Calà vive, è vegeto e s'aggira tra noi. E con lui un parterre de roi (e forse anche de roie, zioskan): Verona United Artists al Teatro Romano di Verona, martedì 16 giugno 2008.
Sentenziosi risponde, ed è già sbronza da una settimana.

Chi sono i Verona United Artists?
Il casting per il primo e ultimo reality scaligero prevede all'appello tra gli altri (citiamo da sito Eventi):
Cecilia Gasdia, Ivana Spagna, Gigliola Cinquetti, Veronica Marchi, Deborah Kooperman, Enrico Nascimbeni, Gilberto Lamacchi, Jerry Calà, Umberto Smaila, Ninì Salerno, Franco Oppini, Fabio Testi, Filippo Perbellini, reduce dall'ultimo Festival di Sanremo dove ha duettato con Riccardo Cocciante e i Tempi Duri, band nata a Verona, poi prodotta da Fabrizio De Andrè, l'ex Miss Italia Silvia Battisti, il tenore Aldo Bergamaschi accompagnato dalla moglie Veronica Maya, l'attrice Fatou Kine Boye (la Bakhita dello sceneggiato Rai) ed il protagonista maschile della fiction Fabio Sartor.

Non si sa cosa facciano, cosa propongano, perché.

La domanda che evidentemente tutti si fanno in questo momento è una sola: dov'è Eva Grimaldi?

10 commenti:

frugulla ha detto...

Giusto dove è la Grimaldi?
Avete però dimenticato qualche gruppetto di paraculati veronesi
che si bellano sui forum di parteciparvi, ora staranno stracciandosi le vesti per la non menzione

Ma la domanda che sorge spontanea è un'altra: a che pro questa macedonia di stili ed età accomunati dal cattivo gusto nazional popolare?

Richie ha detto...

e Lory del Santo? non dimentichiamoci la Lady from Verona che ha sputtanato tutti quei soldi ad Eric Clapton (oh sì gli ha dato pure un figlio)!

mercuzio ha detto...

fabio testi ghelo ?

Anonimo ha detto...

Ma và... the place to be era il contest di rutti a reggiolo: "ruttosound". Ci ha pure regalato 2 guinness world record, mica cazzi.
si vede proprio che non sapete vivere...

Anonimo ha detto...

Più che altro dovevate assistere all'evento: raramente si è assisito ad una sbobba così mal organizzata. Follia pura.
Il solito vizio dell'artista veronese privo di umiltà: ritenere di essere una rockstar di caratura mondiale e pretendere quindi di avere la scena per venti/trenta minuti e non per i tre previsti per ciascuno.
Mettetene insieme quaranta di questi artisti, e immaginate quale insostenibile maratona possa esserne scaturita.

Butel1 ha detto...

Richie: non sapevo fosse di Verona pure Essa, Essa che mi da sempre l'impressione di essersi lavata 15 giorni prima dell'apparizione in tv.

Mercuzio: of course, poteva mancare? L'attore protagonista del colossal della fiction su Verona che sconvolse la Germania alla fine degli anni '80 e mai inserito nella sua filmografia ufficiale.

Perle ai porci. Dio mio, ogni tanto mi temo.

Anonimo: stiamo solo aspettando tu riveli di più. Forza. Sei tra amici.

Anonimo ha detto...

Riassunto in pillole.
IDEA: interessante.
ORGANIZZAZIONE: dilettantesca e raffazzonata.
I GATTI DI V.M.: bene quando insieme, male quando da soli, in particolare Calà e Smaila che fanno quaranta minuti a testa di intrattenimento da villaggio turistico al Teatro Romano.
SONHORA: bravi. Perchè bravi a cantare e suonare, e perchè umili. Peccato che abbiano la faccia cosparsa di una specie di cera.
DIONISO, V. MARCHI, ONGARO: bravi. Perché fanno un pezzo solo, bello e incisivo tutti e tre, senza arringhe alla folla e discorsi vari inutili e perditempo.
ODE AL TEATRO LABORATORIO: piazzata in modo scellerato a metà spettacolo: ammazza la serata.
RUDY ROTTA: un'inutile delirio di sbobba blues all'una di notte. Per di più suona un pezzo che avevano già suonato prima i Sonhora, e lo suona peggio (lui non suona la chitarra, la masturba).
GRAZIA DE MARCHI: una canzone popolare con cembali e fisarmonica lunga venti minuti all'una e mezza di notte. E ho detto tutto.
LORY DEL SANTO: andava sgozzata, non intervistata.
ENRICO NASCIMBENI: si lamenta perché a Verona non lo conoscono e non lo apprezzano. Poi va in scena e nell'ordine: prende a parolacce l'amministrazione comunale; offende il pubblico che, alle due di notte e con il culo sfondato dai gradini di pietra, se ne sta andando; e, su tre canzoni che fa, due sono cover di Vecchioni.
Non si capisce proprio perché non ergano una sua statua a fianco al municipio.
MISS ITALIA: gnocca.
TUTTI GLI ALTRI: chi diavolo erano?
DINO e LUCA OLIVIERI: bravi. Ma anche questi, chi diavolo sono? direte voi. Non ha importanza, l'importante è che ad un certo punto, a scaletta saltata, con un ritardo di un'ora e mezza maturato per far spazio ad esibizioni imabrazzanti, abbiano rinunciato ad esibirsi.
IL VERO PROBLEMA DI FONDO: molti artisti veronesi pensano di essere bravissimi e di piacere tantissimo, ma non è così. Mancano completamente di umiltà e di senso della misura. E quindi, in fondo, non sono veri artisti.
E così sia.

frugulla ha detto...

Ma l'anonimo di cui sopra è quello di cui sotto?
Siamo sicuri che non faccia parte di chi ha suonato?
Non so, impressioni...

Anonimo ha detto...

Purtroppo no. Sono solo uno spettatore talpa. Il classico "ben informato" veronese.

Dimenticavo:
FILIPPO PERBELLINI: canta con base pre-registrata la cover di Disco Inferno (???), accompagnato da 4 ragazzini con i baffetti puberali che fanno finta di suonare, tanto che alla fine della canzone la base ricomincia, e questi non sanno più a che santo votarsi. Mancava solo che piovessero vongole dal cielo, e il grottesco progetto discografico Perbellini sarebbe emerso in tutto il suo splendore.

Molto grave l'assenza di Sentenziosi ad un simile evento. Ne avevate per dodici post.

mercuzio ha detto...

davvero un peccato non esserci stati ed avr ripreso tutto col videofonino per mostrare l'opera agli amici