25 aprile 2008

Far East. Le rece dei Butei.

Far East Film Festival 10 edizione

Day 7 la cronaca- Prima parte.

Prendiamo in rassegna la butei selction ed aggiungiamo alcune note a
piè pagina circa gli eventi correlati (e non) il far east film festival.

MAGIC BOY: Sottotitolo: Chi l'ha visto? L'amabile proiezione delle 11.15 grazie a TRENITALIA-lavoriamo per divertirvi- è perduta. Di magico oltre al titolo, rimangono i ritardi di trenitalia.

YOUR FRIENDS: Allora, già le fighe di per sè sono difficili da sopportare, due fighe, giapponesi, con problemi esistenziali, proprio non si possono vedere. E così facciamo. Prima proiezione della giornata rimandata alle 16.30

THE OTHER HALF: I cinesi, un popolo curioso, dopo aver creato perfette imitazioni di: scarpe, elettrodomestici, automobili, abbigliamento e quantaltro riescono nell'inauspicabile tentativo dell'imitazione delle telenovelas sudamericane. Preso il canovaccio delle soap andine e riadattato in contesto cinese ne esce un film quantomeno discutibile.
L'intreccio di queste tre donne, la madre, le due figlie e i loro intrighi amorosi, nonostante qualche ritaglio di indiscutibile humor, risulta piuttosto noiosa. I colpi di scena non reggono e risultano spesso scontati ad esempio: Sorella minore:"Mio padre non è tuo padre e io non sono tua sorella!!"(si è tua sorella è un armadio ndrb2) oppure: Sorella maggiore:"Mia sorella ha un segreto, mia sorella ama
il tuo nuovo compagno, madre!"(e tuo padre è tuo fratello.. Ramon ndr b2) E più o meno con questa frase si conclude un film che non resterà negli annali del far east e della cinematografia tutta (and the winner is..).
Dal punto di vista tecnico, lascia molto a desiderare. Realizzato in una sorta di presa diretta, la qualità dell'immagine rimanda ad un promo realizzato per una fabbrica cinese di prodotti per il marmo, Il montaggio è piatto, gli espedienti che scandiscono la narrazione a dir poco grotteschi (si pensi al fiore che sboccia sul finale realizzato con powerpoint). Infine, la scenografia. La peggior pechino emergente delle periferie, non aiuta affatto ad accattivarsi lo spettatore e sembra di percepire costantemente un olezzo di rosticceria cinese che alla fine del film risulterà decisamente nauseante.


Ciao sono il giovane regista del film.. il FEFF mi ha brandizzato ovunquo.. e beccati sta felpetta..



THE REBEL: Grande produzione vietnamita, alla cui proiezione hanno partecipato i due attori protagonisti



dimostra come pure nell'estremo e sperduto (sandokan, sandokan na na na na na) oriente, i canoni estetici si siano molto avvicinati a quelli europei ed occidentali. Dimostra inoltre perchè il Vietnam sia stato più volte terra di conquiste negli ultimi 50 anni; grandi fighe. Iniziando proprio dalla protagonista di questo film.
La trama del film non è particolarmente originale-un action movie demenà- in un Vietnam occupato dai francesi, ribelli e collaborazionisti si scontrano in duelli all'ultimo calcio volante. Meriti: sicuramente un buon livello di recitazione, una buona dose di realismo negli spettacolari scontri a suon di arti marziali (prese, calci e pugni somigliano più alla verità rispetto a quelli dei cuggini ammerigani, nonostante la formazione da attore del protagonista sia avvenuta come stuntman sui set dello ZiO Sam) e la volontà di rispolverare la violenta occupazione francese del Vietnam spesso dimenticata da noi occidentali in virtù della più ecclatante
occupazione statunitense.
Gli aspetti negativi del film sono sicuramente una bassa caratterizazione dei personaggi spesso ridotti ad un semplice corollario dei loro calci e pugni nonchè i costumi, in primis quello del capo del controspionaggio, un bellissimo abito zara no iron che però non centra un caz con l'epoca in cui è ambientato.
Interessante anche la presenza dei francesi in questo film. Sembrano tutti dei sosia di Jean Reno, molto stupidi e facilmente sostituibili dai dei manichini un pò come i russi nei film americani. Punch ball.

CROWS-EPISODE 0: Grande film. Niente da dire. Un vero film da butei.
Darse, darse e ancora darse. Ed è subito Premio Oscar dei Butei.
Il film che ricorda questo storico videogame a scorrimento per nintendo 8 bit



racconta appunto le battaglie tra bande per la conquista di una scuola giapponese.
Perchè vedere questo film. Per lo schema narrativo, appunto simile a
quello di un videogame (il regista è lo stesso della trasposizione di Dead or Alive) a scorrimento, lineare ma comunque barocco e sfarzoso, per comparse usate, spargimenti di sangue, nei costumi. Inoltre, il lungometraggio, che strizza decisamente l'occhio a The Warriors, nonostante la violenza è tutto pervaso di un'elegante humor decisamente giapponese (Zatoichi et similia) che miscela violenza a scene di carattere grottesco. Il risultato? Chiedetelo alla hostess che ha dovuto allontanare momenteneamnete frut1 e butel2 dalla sala per risate convulsive moleste.
Davvero eccellente.

Questi i due teaser per farci un idea.







Fine prima parte.

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