19 novembre 2008

Kadibosky, in esclusiva al Caffè Rialto

Al Caffè Rialto il bancone ha un fascino quanto mai cosmopolita. Questo weekend mi trovavo lì per l'usuale c.d.a. alcolico di metà mese. Dietro il bancone, un'esotica e gentile signorina mora, proveniente da un non verificato spazio vitale ad Oriente e forse alle prime esperienze.

B1: "Bollicine, grazie. Cosa avete?"
Eastern girl: "Ca' dei Boschi!"
B1: "Ehm sì quello... (del Bosco, forse. Del resto, perchè una barista che lavora in autonomia in orario d'aperitivo in un locale dal target big spender o turisti citrulli dovrebbe saperlo? Perchè mai leggere la bottiglia, no?)"

per poi migliorarsi all'arrivo di Butel3:
Eastern girl: "Anche lei, vuole Ca di Boschi?"
B3: "Massì guardi... (peggio di Cadidavid non può essere)"

e rettificare con l'ingresso di Butel4:
Eastern girl: "Lei, anche Caddi boschi?"
B4: "Quello lì, sì (per proprietà transitiva, più che altro)".

Epilogo
I Ca di boschi diventano una mania entro mezz'ora, le vendite decollano, diversi altri avventori apprezzano questa neonata bevanda che sa di Ca' Del Bosco. Non stiamo nemmeno cercando di discutere l'operazione marketing, perchè - dati alla mano - presenta un ritorno sull'investimento niente male. In un momento di definitiva celebrazione, giunge Butel2 e rovina tutto.

Eastern girl: "Kadibosky?"
Butel2: "Niet. Vodka!"


Vodka al Caffe' Rialto: connecting people

3 commenti:

fabio ha detto...

spettacolare kadibosky :)
love sentenziosi...

a presto,
fabio
www.bretek.eu

Anonimo ha detto...

ah, la vodka...liquidaccio infame, buono solo a "decorare" le altrui vesti..

Anonimo ha detto...

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