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26 marzo 2009

Chi paga i drink alle pheeghe?

Sentenziosi vi porta all'origine delle Questioni Fondamentali.
In questa puntata: "Chi paga i drink alle pheeghe?".

Con tanto di aziendalissime slidesss, i laboraduar Sentenziosi azzardano una possibile risposta: come non analizzare anzitutto la fenomenologia barra apologia alcolica della serata dei Butei CON e SENZA Pheeghe, più o meno smarse?
Premere "full screen" per un maggior dettaglio e "freccia avanti" per scorrere la tecnologia animata che la Pixar già rosica e che Upstream - il quale leggenda vuole essersi laureato in legge a suon di slide - già si bagna le mutande.

28 ottobre 2008

Le scarpe delle nuove pheeghe

Secondo una statistica che mi sono appena inventato, "l'81% delle pheeghe veronesi che comprano scarpe di merda" ha almeno una volta acquistato le proprie calzature in un certo negozio in via Pellicciai, di cui è meglio non fare il nome (ovviamente non lo so proprio), peraltro individuabile grazie a questa vetrina dall'alto valore simbolico, a metà strada tra Lipstick Jungle e Secs en de siddi:

un negozio di scarpe a Verona
"Shoes are my life, I want them, I need them,
I love them, the dog is on the window"



Una campagna certamente aggressiva, firmata dalla celebre società di comunicazione Fla Vento & Eli Canalis (di ritorno da il periodo americano durante il quale imparò a tradurre "Cosa stai facendo?" con "What da fuck u doin?" - metastoria basata su un'intervista di un anno e mezzo fa), che troppe vittime ha mietuto negli ultimi anni tra le mie pheeghette preferite.

Ne ho avuto la definitiva conferma questo sabato.
Ero al Mazzanti a bere un secchio di amaretto sour, quando mi affiancano tre ragazze con scarpe orribili (quanto erano brutte? Molto. Ma si può? No cazzo!). Lì per lì faccio finta di non stare telefonando all'ambasciata cambogiana per una richiesta di asilo e cerco di indagare il perchè di tanto senno perduto:
B1: "Ma che belle scarpe. Mi chiedo dove le abbiate mai trovate, modelli così....... particolari"
Pheeghetta1: "Uh ti piacciono? Eheh, comprate al negozio con la vetrina Sciùs ar mai laif"
B1: "Che?"
Pheeghetta2: "Sì dai, ui uant tem, ui ned tem..."
Pheeghetta1-2, stereo mode on: "... ui lov tem"
-- Sdong! --
Gesticolando confusamente direttamente dal livello del mare, dove cadde causa disturbo epilettico indotto, un B1 pesantemente tramortito dalla vita ordina un altro secchio di amaretto sour, corretto.

06 aprile 2007

Pheega, pheeega, Butel1

Tre elementi, diversi nessi. Autocelebrazioni.

Stanno così le cose, che:

- i butei sono certamente amanti della pheega, nobile arte della quale ci dilettiamo sovente, ma Google non pare riconoscerci alcun primato in materia. Fastidio e pessimismo.

- i butei, in scia al modus operandi "più ghe ne, mejo le" sono ingenti amanti della pheeega, quella con una "e" in più, e Google (in Italia tuttora autorità indiscussa e suprema fonte di acquisizione, elaborazione e trasmissione dello scibile umano et extraumano) parla chiaro in materia

pheega
Sentenziosi: un blog di veri amanti della pheeega

- a dispetto della pheega o pheeega di cui sopra, da qualche tempo ho registrato come certa gente (malata) vada indagando il solito Google circa il mio conto: "butel1", "blog butel1" e via dicendo. Ormai sono una mini blogstar. Una blogstarlette.

Parlo a voi, searchers del vorrei ma non posso
Chi è butel1 e cosa fa butel1: allora è questo che volete sapere? E così volete sapere chi si cela dietro la mia personaggialità(?)?
Questa è la verità.
Il Karma mi ha rubato il nome, Nirvana è il mio cognome, Google fa le ricerche sulla mia calcolatrice, trascendo me stesso e trascendendo pure la mia trascendenza torno ontologico per via di un'inspiegabile proprietà transitiva (non fatevi domande), ho fatto le scarpe a Butel0, ho raggiunto l'Olimpo, la Rosa si apre alle mie spalle, cori mistici anticipano ogni mia impronta, sono essenza fatta materia, sono... sono...
...un emerito pirla. In beta: clonato dai pornonami russi. Tristezza.

pheega