16 aprile 2008

Alberto Fezzi - Fino alle Lacrime

"Fezzi presenta il suo libro. Seguono peti. Ma alla presentazione, se magna!" (La Repubblica).

Per noi - ribadiamolo in questa circostanza per l'ennesima - Alberto Fezzi resterà sempre quello che ha scritto quel libretto sui locali di Verona, con qualche battuta sagace qua e là, che ti fa un po' ridere dai, soprattutto perchè è tristemente vero. Il che è pure un peccato, perchè quell'uomo lì mi avrà fatto certamente cose migliori.

Ad ogni modo, nel disegno originale la trilogia negroniana si sarebbe idealmente dovuta concludere con la pubblicazione di un libro biografico in cui l'avvocato veronese vinceva la causa del secolo contro IL Sistema mentre si sgroppava Elisabetta Canalis. Contestulmente. Col placet del giudice novantenne che urla "Aver vissuto la vita di questo ragazzo, per tutte le balene!", quindi crepa.

Bene. "Fino alle Lacrime" non è quel libro**. Quel progetto è stato abbandonato per vari motivi, ad esempio perchè la Canalis me la sgroppavo io, ecc. così l'ex ubriaco del negroni (nel senso che oggi si ubriaca ancora, ma non di negroni) è diventato un ragazzo solo e triste che scrivi libri per uomini soli e tristi. Perchè "sono io che sto un po' cambiando", come ci rivela in una toccante intervista (nel senso che era molto intima), con riferimento ai suoi problemi con le donne e i chirurghi plastici, rapporti bruciati dalla sua omosessualità latente.

Ma questa è solo informazione. Lui scrive libri e noi ci interessiamo solo all'informazione, è sbagliato. Parliamo del libro e della presentazione che stiamo markettando sul mezzo sentenzioso - nel caso qualcuno se lo stesse ancora chiedendo - e chi vuole può leggerne un estratto in esclusiva mondiale (= quando nessun'altro se l'è pigliata).

Fino alle Lacrime, il titolo
Il titolo si riferisce alla reazione clinico-psicologica dell'acquirente medio, una volta letta la prima pagina e pensando agli xx euro spesi. Ma "Questo è pur sempre l'ultimo atto della Trilogia del Negroni". Che poi è la classica fregatura ai danni dei nostalgici, occhio.

Fino alle Lacrime, la prefazione
"Dal peggio, si ritorna alla risata". Non è Fezzi, è Epicuro, quello che ha scritto il libro sui locali di Atene. Vice versa, quando va bene, può solo andare peggio: e da Vittorino Andreoli, passando per Gigi Rizzi, arrivi a Umberto Smaila. E' un attimo, se non fai attenzione. Bel colpo (grosso, ho-ho-ho...). La prefazione comunque è apparentemente credibile**. Peccato Smaila si tradisca giusto all'ultima riga - quella che ha scritto lui - quando ringrazia l'autore di Varese e gli augura il meglio per il suo nuovo business nella musica da balera. Un'occcasione persa.

Fino alle Lacrime, l'evento(?)
"La presentazione sarà Venerdì 18 aprile alle ore 19.00 alla libreria Gheduzzi Giubbe Rosse in Corso S. Anastasia, con ospiti a sorpresa. A seguire, gran rinfresco".

Le presentazioni dei libri sono uno dei pochi happening non commerciali ancora riamsti. Perchè alle presentazioni dei libri, nessuno compra il libro dell'autore. Sono quindi inutili? Sì. No. Perchè se Fezzi non ti piace (probabile, ve la ricordate quella sua voce prettamente nasale?), almeno c'è da magnà a scrocco, che di 'sti tempi insomma...
Scatta intanto la toto-lista sui fantomatici "ospiti a sorpresa". Nella mia immaginazione ad esempio si paventano in fila indiana: Umberto Smaila, David Hasselhoff, Wanda Osiris, Mike Tyson a braccetto con Walter Nudo, Socrate, Davide Mengacci, Dylan e Kelly, Auanagama. Altri.
Per una presentazione più dettagliata del libro, vi rimando qui.

Fino alle Lacrime, un estratto
Alleghiamo una paginetta scema del nuovo libello. In esclusiva su Sentenziosi. Anzi "a voi, e SOLO A VOI" (pronunciata mentre le sue mani graaandi esaltano l'inox della batteria di pentole in primo piano e in sovrimpressione luccica la dicitura "solo alle prime 15 telefonate"). Si tratta di una scenetta alla Benny Hill che va al militare, svolta secondo un canovaccio comico che fa ridere solo me e l'autore.
Siccome a voi Alberto Fezzi sta giustamente sulle palle (anche a me, del resto), siete ben liberi di lasciare un feedback incoraggiante. E che l'editore la smetta cazzo!

"Un altro momento fondamentale della visita era il test psico-attitudinale. Con questo test si voleva testare se l’aspirante soldato fosse o meno sano di mente.
Le domande erano di una stupidità imbarazzante. Infatti si cercava di scovare la follia con domande molto dirette del tipo: “Ti capita mai di vedere il diavolo?”: certo, ci faccio due chiacchiere tutte le sere prima di coricarmi. Oppure, “Ti capita mai di avere voglia di uccidere qualcuno?”: come no, adesso finisco il test, ripongo la penna, dopo di che faccio una strage con il kalashnikov che ho nascosto nel retto.
A quel punto tanto valeva chiedere direttamente: “Sei matto come un cavallo?”
Il test cercava inoltre di scoprire le presunte omosessualità o addirittura le vere e proprie crisi di identità sessuale. Si andava dalle domande dirette tipo: “Hai mai desiderato essere una donna?”, fino ad arrivare alla celeberrima domanda, tramandata per generazioni, che poneva l’annosa e subdola questione: “Ti piacciono i fiori?”
Per questa domanda vi erano due scuole di pensiero: c’erano i conservatori che rispondevano no, poiché dicevano che rispondere affermativamente avrebbe comportato seri dubbi di omosessualità o addirittura transessualismo, come se fra il cogliere un fiore e darsi alla più sfrenata sodomia il passo fosse assai breve (e dunque peraltro i fiorai dovevano essere tutti degli irrimediabili busoni); c’erano poi i progressisti, che rispondevano sì perché i fiori sono una delle cose belle della vita e si possono amare le rose senza per questo avere la voglia incontrollabile di cambiare sesso.
Noi eravamo coi progressisti, purtroppo però girava l’inveterata leggenda che una volta un ragazzo aveva risposto sì e gli erano stati tolti i diritti civili. Dunque per quieto vivere io e Giovanni rispondemmo no.
Che schifo i fiori. Io sono pure allergico ai fiori."

**ma questo io non lo so, mica ho letto il libro

14 commenti:

Butel Info ha detto...

Primo!

Io ci andrò. Ma solo per Davide Mengacci.

wonder ha detto...

cavoli propio la sera del mio comple. l'unica che non passo in centro...
ci andavo solo per il mio amatissimo Fezzi.

Anonimo ha detto...

Concordo su tutto, soprattutto sulla voce nasale.
Neanch'io ho riletto il libro dopo averlo scritto. Dev'essere per questo che è venuto fuori meglio degli altri.

Butel Info ha detto...

:|

wonder ha detto...

butel info ha postato una faccina.
è l'inizio della fine della decadenza.

Butel Info ha detto...

Cara wonder, è solo l'esternazione del mio stato d'animo attraverso due piccoli segnetti..il tutto coadiuvato da anni di esperienza chat/msn/skype etc, di cui certo non dovrei vantarmi.
Addio.

Anonimo ha detto...

Ricevuto l'invito dal sig. Fezzi in persona :-) non potrò esserci. Maremma impolverata. Impegni pregressi mi impediscono di venire a sputare in un occhio del nostro bravo scrittore. Ma non poteva presentare quell'ammasso di pagine la settimana successiva? Ci tenevo tanto (al buffè a maca) :-(
Sentenziosi, mangiate anche per me.

Anonimo ha detto...

Ma Fezzi è uno dei Bluvertigo?

la tia ha detto...

E tu sei pinocchio?

Salto anche io per sopravvenuti impegni personali pandorina,
e io che sognavo una tassoni con te...

Anonimo ha detto...

Tia, il naso è importante, ma non ho il vestito di carta

Butel Info ha detto...

Cavolo, se sto Fezzi è così amato dalle teenager devo leggerlo anch'io.

Ma non ora.

la tia ha detto...

Dopo che lo hai letto prestamelo eh;
tanto noi non siamo adolescenti

:(

Butel Info ha detto...

Hai ragione tia..non siamo adolescenti. Siamo ben più che adolescenti, e non in senso temporale :)

Anonimo ha detto...

Ragazzi...siete sicuramente simpatici e geniali su certe cose...ma non pensate di esagerare???
A me sa tannnnnto di una sana invidia. E più ce ne date dentro e più la mia idea si fa convinzione...