L'Adunata del Contemporaneo or the scandalous nightlife of Bassano del Grappa
Torno da questo evento a Bassano del Grappa letteralmente sconvolto. Perchè è un grande evento di desain? No, perchè l'insospettabile vita notturna di Bassano ci smerda di brutto. Alle ore 00.15 Frut1 si assicurò casa in centro e l'indomanì inviò una trentina di curriculum alle aziende bassanesi del bisnes dei klienti del lavoro.
L'Aduna del Contemporaneo
Quanta creatività, quanta contemporaneità. Dove? Boh, che volete da me?
Anzitutto: può una cosa che si spacci per - scusate devo ridere - "la più grande concentrazione di creativi italiani in una sola notte" essere la più grande concentrazione di creativi italiani in una sola notte? No.
Sparate tipo "Sono attesi 50.000 creativi da tutta Europa!" (ma ci stanno tutti a Bassano? Le stime chi le fa, il macellaio? 50 mila e lasc', signò) ricordano le generose attestazioni di un certo senatore in merito al proprio progetto di rivoluzione ad opera dei criceti ("siamo in 12.000!"), mentre il naming di Innovation Valley ("l'area al mondo con il più alto tasso di industria creativa", ri-rido) sembra fare eco ad un altro progetto italiano indipendente. Insomma c'è aria di attesa e di sopravvalutazione, nonchè di copywriter etilici alle due del pomeriggio.
A vedere quello che è stato messo in piedi, è un attimo che ti scatta il saccente pensiero "Tsè, potevo farlo anch'io". Che sia generalmente vero è secondario: uè, qua si parla di imprenditoria, ricerca, professionisti emergenti, artisti che hanno fatto dell'innovazione creativa una leva per il successo! Partnership di prestigio: Qoob, Fuoribiennale, Fuorisalone, Fuoridalicojoni, ecc. Non si scherza ragazzi.
Oltre venti venues da visitare, tutte in centro e raggiugibili a piedi: ti danno una mappa e ti dicono Andate, che la creatività sia con voi, prrrooott. Bene.
Nel chiostro del museo civico ospitavano delle valigie, valigie creative ovviamente. In una giaceva una creazione simil-cattelaniana, perchè cioèèè provocazioni, trasversalizzare, contaminazioni, mash-up...
Varia oggettistica geometrica (creativa) qua e là per il centro. Una parete che proietta un filmato creativo. Altri lavori creativi avvicinabili all'evitabile/inutile. Molti incontri e discussioni creative.
Alla fine il top sono stati i murales/graffiti di Infart (vabbè, giocano in casa e comunque era un evento di street art a parte!) nell'arena Ferrari e un po' ovunque in città, obiettivamente un lavoro ben fatto. Sì, il murales sono il meglio del cucuzzaro, street art batte design, ho detto tutto.
A vedere quello che è stato messo in piedi, è un attimo che ti scatta il saccente pensiero "Tsè, potevo farlo anch'io". Che sia generalmente vero è secondario: uè, qua si parla di imprenditoria, ricerca, professionisti emergenti, artisti che hanno fatto dell'innovazione creativa una leva per il successo! Partnership di prestigio: Qoob, Fuoribiennale, Fuorisalone, Fuoridalicojoni, ecc. Non si scherza ragazzi.
Oltre venti venues da visitare, tutte in centro e raggiugibili a piedi: ti danno una mappa e ti dicono Andate, che la creatività sia con voi, prrrooott. Bene.
Nel chiostro del museo civico ospitavano delle valigie, valigie creative ovviamente. In una giaceva una creazione simil-cattelaniana, perchè cioèèè provocazioni, trasversalizzare, contaminazioni, mash-up...
Varia oggettistica geometrica (creativa) qua e là per il centro. Una parete che proietta un filmato creativo. Altri lavori creativi avvicinabili all'evitabile/inutile. Molti incontri e discussioni creative.
Alla fine il top sono stati i murales/graffiti di Infart (vabbè, giocano in casa e comunque era un evento di street art a parte!) nell'arena Ferrari e un po' ovunque in città, obiettivamente un lavoro ben fatto. Sì, il murales sono il meglio del cucuzzaro, street art batte design, ho detto tutto.
Sarà la generale nausea di queste stronzate di design & street art sempre più in voga, sarà un problema di confini labili (cosa è veramente design? Chi è designer? Quando lo è e quando è un emerito pirla?), sarà la voglia di cagare in bocca a tutti/e quelli/e che ogni tanto se ne escono con "cioè faccio l'artista", "cioè ora mi occupo di design" e infine scopri "faccio collane" (fate subito un sondaggio fra le vostre amiche, vediamo se non ne salta fuori una!), sarà che finchè dal design non si torna all'estetica, saranno le mezze stagioni, ma l'evento suscita un interesse poco acceso. Salvo i graffiti appunto che, ripeto, facevano parte di un evento complementare di street art.
Ottima organizzazione con unico neo l'orario (concentrare il tutto nelle prime ore serali e staccare la baracca a mezzanotte è geniale...), contenuti deboli. Per carità, tutto gratis eh.
Dov'è che l'Adunata Del Contemporaneo dava il meglio
Ovviamente dove tutti quelli che gironzolavano per le vie del centro a caccia delle venues & amenities non potevano accedere: al party su invito dell'Innovation Valley, al castello degli Ezzelini. Mecca di tutti i sedicenti eccentrici desain-ass, imprenditori, artis - atchiuuuu... scusate, avete un fazzoletto? - e via dicendo. Insomma, la crème dei 50mila di cui sopra. Com'era? 'Na figata guarda.
Poco importa comunque: Bassano vive!
L'evento assolve pienamente al proprio compito: da il design agli amanti del design, da la street art agli amanti della street art e da la pheega ai butei. Ci vuole infatti una chiave di lettura: l'Adunata del Contemporaneo è un'occasione, ormai pluriennale, per aggregare ggente, ggiovani, pheeghe.
E' di questo che sto parlando: avete idea di quanti ggiovani ci fossero a Bassano del Grappa quella sera? Le vie del centro erano intasate di sprizzatori pazzi e sbevazzoni dell'ultima ora. Rappresentati tutti i modelli sociali, dal desfado al fashionista, dalla indie rocker alla indie rocker (oh, quelli sono i modelli di pheeghe che girano), con occasionali pheeghe rasate scappate da qualche celebre vetrina.
Dice: vabbè, ma era l'evento, cioèè. Laddove la quantità degli avventori poteva essere frutto dell'evento catalizzatore - ma alcuni erano pronti a smentire e a rivelare che il weekend a Bassano è generalmente molto frequentato - è la quantità di locali e localllini che lascia basiti. Sbaglio se dico che ce n'è uno in ogni via? Cifre simili.
Decine e decine di bar e non ne ho visto uno - ma uno! - deserto. Macchè, tutti obesi di umanità. Io e il Fruttone quasi ci vergognavamo e abbiamo presto imparato il terribile dialetto locale (gli abitanti di Bassano sono i nostri austriaci, poco ma sicuro) per non destare sospetti.
Ad un certo punto muovevamo verso la venue n° 24: il Garage Nardini, dove tra le varie si sarebbe tenuto un dj set. Erano appena le 23.50 ma troviamo chiuso, nonostante nella ricca Bassano a mezzanotte la carrozza si trasformi in Suv. Il Garage Nardini è appena fuori dal centro e troviamo un bar che vende tabacchi, o viceversa (il sig. Tabacchi che vende il bar). Un posto al quale solo i fumatori in sosta si potrebbero rivolgere? Mai: pieno di sbevazzoni/e.
Per chi verso tardi voleva fare due salti, l'ultima venue convenzionata con l'Adunata era Le Roi Club, sempre in centro. Si preferiva però sostare come geki nel vicoletto, contro il muro nel bar proprio lì, i cui infissi erano ormai mete irraggiungibili.
Conclusione
L'Adunata del Contemporaneo è un evento di per sè superfluo, tuttavia non trasucarabile nelle conseguenze: riempie Bassano Del Grappa di ggiovani e pheeghe fino a tardi. Così si fa.
Hail to Bassano, hail to l'Adunata del Contemporaneo.
L'evento assolve pienamente al proprio compito: da il design agli amanti del design, da la street art agli amanti della street art e da la pheega ai butei. Ci vuole infatti una chiave di lettura: l'Adunata del Contemporaneo è un'occasione, ormai pluriennale, per aggregare ggente, ggiovani, pheeghe.
E' di questo che sto parlando: avete idea di quanti ggiovani ci fossero a Bassano del Grappa quella sera? Le vie del centro erano intasate di sprizzatori pazzi e sbevazzoni dell'ultima ora. Rappresentati tutti i modelli sociali, dal desfado al fashionista, dalla indie rocker alla indie rocker (oh, quelli sono i modelli di pheeghe che girano), con occasionali pheeghe rasate scappate da qualche celebre vetrina.
Dice: vabbè, ma era l'evento, cioèè. Laddove la quantità degli avventori poteva essere frutto dell'evento catalizzatore - ma alcuni erano pronti a smentire e a rivelare che il weekend a Bassano è generalmente molto frequentato - è la quantità di locali e localllini che lascia basiti. Sbaglio se dico che ce n'è uno in ogni via? Cifre simili.
Decine e decine di bar e non ne ho visto uno - ma uno! - deserto. Macchè, tutti obesi di umanità. Io e il Fruttone quasi ci vergognavamo e abbiamo presto imparato il terribile dialetto locale (gli abitanti di Bassano sono i nostri austriaci, poco ma sicuro) per non destare sospetti.
Ad un certo punto muovevamo verso la venue n° 24: il Garage Nardini, dove tra le varie si sarebbe tenuto un dj set. Erano appena le 23.50 ma troviamo chiuso, nonostante nella ricca Bassano a mezzanotte la carrozza si trasformi in Suv. Il Garage Nardini è appena fuori dal centro e troviamo un bar che vende tabacchi, o viceversa (il sig. Tabacchi che vende il bar). Un posto al quale solo i fumatori in sosta si potrebbero rivolgere? Mai: pieno di sbevazzoni/e.
Per chi verso tardi voleva fare due salti, l'ultima venue convenzionata con l'Adunata era Le Roi Club, sempre in centro. Si preferiva però sostare come geki nel vicoletto, contro il muro nel bar proprio lì, i cui infissi erano ormai mete irraggiungibili.
Conclusione
L'Adunata del Contemporaneo è un evento di per sè superfluo, tuttavia non trasucarabile nelle conseguenze: riempie Bassano Del Grappa di ggiovani e pheeghe fino a tardi. Così si fa.
Hail to Bassano, hail to l'Adunata del Contemporaneo.
7 commenti:
Ke ddire..ebbene si, qualche anno fa ci siamo amati, io e la città di Bassano. Certo, una fugace storia di una sera, ma la porto ancora nel cuore. Tutto cominciò al Nardini.................e questo è tutto quello ke ricordo.
e sei andato di mezzi... conosco l'epilogo.
pare che in tutto il mondo ci sia vita, tranne a Sanbo city e a Verona -dove sembra sia sempre martedì sera ultimamente-
ahhh, il mezzo e mezzo...questa potente divinità pagana capace di dare e togliere la vita. Siate timorati!
ma è bellissimo...anche a milano lo facevano con foto, proiezioni in una casa di ringhiera proprio come a bassano...
http://www.showfarm.com/web/next/home
lorenzo
che meschini
Non centra un cazzo ma piace tanto ai giovani: Venerdì 19 ore 20.30 circolo Enel in basso acquar, risotto agrati, drink a grati, patatine agrati concerto live dei liquid funk + da milano I LOMBROSO (con componenti afterhours e del gruppo di Morgan). Ingresso 12 juri
Dà si scrive con l'accento, è verbo e non congiunzione. Sarà alternativa l'ignoranza? :D
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