24 novembre 2006

Vita da Frut1...Udine e la sua prigionia


Scrivo per rispondere alla domanda che alcuni di voi hanno posto di recente: "Caro Frut1, ma a Udine, ghe la Piazza?".
A Udine i prigionieri della piazza non ci sono o, meglio, non c’è la "piazza", se non nel senso fisico-architettonico del termine. Precisamente, di piazze ce ne sono molte ma nonostante la capienza di cui dispongono ed i locali che possono offrire, per la maggior parte del proprio tempo le piazze di Udine sono deserte! La prigionia della piazza non si fa sentire, il desiderio di aggregazione in un unico punto della città, per appunto la piazza, non fa parte dello spirito festaiolo e aggregatore del gggiovane udinese. I frus (=i butei di Udine) vogliono sicurezze, certezze, punti di riferimento...ad ognuno il proprio bar e la gente che ne fa parte. Qui, il gggiovane si deve sentire a proprio agio durante l’intera serata. Questo rapporto simbiotico con l’atmosfera del locale, un rapporto quasi osmotico, il frut lo può trovare interagendo col tessuto sociale a lui congeniale; ovvero unicamente in mezzo ai suoi simili. Facciamo un esempio frivolo e lineare: al bar Savio ci sono i cosiddetti squatter, al Visionario i sinistroidi "ingellati", al Peperoncino ed al Conte Arena i cagoni (ndr. Butel1-2: ah, ma ci sono anche li allora!), al P-greco i ricchionauz, ai Piompi gli sportivi, al No Fun gli anarchici intellettuali, al Sa di Tappo i liceali figli di papà, da Cauchig i poeti e i jazzisti, al Madrid la miriade di studenti spagnoli in erasmus e tutti quegli studenti friulani che l’erasmus lo hanno fatto nelle svariate province della penisola iberica; rientra insomma tutto in una certa "routine dei locallllini", ragion per cui non poteva mancare una Taverna dell’Angelo, ove risiedono gli alcolizzati e basta.
Le appartenenze sono dettagliate quanto serrate creando talvolta veri e propri schieramenti: ad Udine i locali di uno non sono i locali dell’altro, ne consegue che se si deve trovare (o evitare) qualcuno basta sapere con quale partito (non politico, intendiamoci) questi si schiera e collocarlo nel locale opportuno. Fidatevi, quella persona sarà proprio in quel posto! Io, Frut1, esco la sera e so con rigore matematico-alegbrico che qualora mi recassi nel posto X, vi troverei la solita gente Y.
Solo pochi eventi all’anno riuniscono la città senza alcuna distinzione. Unico scopo: una "mina" colossale e tafferugli per scaricare le tensioni prodotte dall’insoddisfacente vita che offre una provincia come quella di Udine.
Comunque, tutto deve stare al proprio posto, si tratti di farsi una birra, cabernet oppure tocai, dal rigore non v’è fuga: dopo la mezzanotte tutti a casa altrimenti la macchina torna ad essere una zucca ed i vestiti degli abiti sgualciti e strappati.In estate si è costretti ad andare a Lignano perchè la desertificazione del territorio in quel periodo dell'anno giunge fino ad Udine centro.
Così vi presento il primo approccio alla fenomenologia della mia città.

Aggiungo un’ultimo paio di cose, poiché ravvedo alcune evidenti somiglianze con Verona. Teniamo infatti presente che la maggior parte dei locali vive avvolta nella leggenda più incredibile perchè aperti in periodi tanto remoti da aver perso tracce tangibili dei loro trascorsi e nel corso degli anni l'unica cosa a cambiare è stata la gestione (avete presente la frequente frase: "Ha cambiato gestione"?). Gestione a parte, s’intende che il resto è rimasto tale e quale. Quindi ricollegandomi alla moda delle inaugurazioni, anche a Udine tutto ciò che è stato aperto di recente di nuovo ha soltanto l'immobile, laddove la gestione del locale sa di già visto poiche, ad amministrare gran parte dei locali udinesi, è sempre qualcuno de "I TRE". Si tratta di tre persone (ora milionarie) che gestiscono, organizzano, monopolizzano ed indirizzano(verso dove non si sa..) il divertimento dei gggiovani udinesi. Al frut, peraltro ben conscio di ciò, la faccenda non scoccia, anzi lo rassicura e non si porrà mai alcuna domanda circa il "perchè provare qualcosa di nuovo?". Il frut, stoico ed epicureo al contempo, sa che non vi sarà nulla di diverso nel corso della propria serata per cui uscirà con la certezza del divertimento ridondante ma rassicurante.
Cosa ci si può aspettare vi chiederete? Semplice:la gggente, tanta gggente, per inciso sempre la stessa; la musica, pessima huntz-huntz o yo-yo, per inciso sempre la medesima, già sentita in tutti i locali di proprietà della famelica triade. Conclusione rassicurante che guida il frut nel corso della propria ripetitività sociale: alcuna difficoltà, no problem, seghe mentali nessuna.
Dunque rettifico: ciò che vi ho appena descritto corrisponde in effetti ad uno stato di prigionia! Si arriva, extremis, a serata dove tutto è talmente privo di iniziativa e senza alternative che il frut diviene veggente e, ben prima di tuffarsi nel vivo della serata, già sa cosa attendersi. Ho il pressante presentimento che ciò sia frustrante, molto frustrante. Ma così sia: tutto ciò che esce dai canoni standard della "serata" viene snobbato e ben presto (parlo di pochi, pochissimi mesi) condannato all'estinzione; di fatti sono rare le volte che qualche iniziativa resiste grazie alla ristretta nicchia di persone che vogliono uscire dalla noiosa monotematicità della città. Anche queste hanno i giorni contanti; forse i mesi contati; alla meglio, gli anni contati!
Concludo.Perfettamente conscio di non aver aggiunto nuova e sostanziale linfa alla discussione "piazzaiola", all’urlo di "Non se ne può più", mi ravvedo sulla necessità di un cambiare regime.Ed è quello che ho fatto! Qualcosa ancora salva le serate di frut1 e di altri frus; ma ora è terminato il mio spazio, vi aggiorno prossimamente. To be continued...

5 commenti:

Richie ha detto...

Anche in molti locali della provincia di verona c' è un' attitudine simile: per sentirci sicuri ci si mimetizza tra i nostri simili. Ma va a finire che si frequentano sempre i soliti due locali.

Anonimo ha detto...

mh frut..das ist gut.

Anonimo ha detto...

Quella foto è catartica quanto descrittiva.
Ci manca soltanto la palla di fieno sospinta da leggera brezza e ci siamo!

x Zupabutel: was rakkomanden?

Anonimo ha detto...

quello che stavo cercando, grazie

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu