26 gennaio 2007

Jil Sander @ Sentenziosi photo - Milano

"Morte di Jil Sander a Milano"
Butel 1
fotografia digitale 3,1 mpixl
c.o. Celio, Milano

Per la serie: ce l'avevo in serbo da un pò; poi me ne scordai.

Premessa
A metà degli anni '90 la stilista tedescona, residente ad Amburgo, Jil Sander (presente con una boutique monomarca a Milano) era la regina della cosiddetta "minimal fashion" (dietro le quinte, mentre Prada aveva in mano il gruppo), uno stile che ha dettato regime lungo i catwalks per diversi anni fino a, si dice, due stagioni or sono ma che, dico io, mostrò un calo a favore di nuove e sbarazzine tendenze pluricromatiche già dal 2001: la moda, si sa, è per propria caratteristica ingenita continuamente alla ricerca del superamento/rinnovamento di se stessa.

Riassumere il caratteristico dettame del minimal look Jil Sander da uomo (discorso simile per la donna) come la manichea scelta bicolore black/white col cravattino nero di "abito nero, camicia bianca, cravatta nera" sarebbe certamente riduttivo per diverse ragioni, ad esempio perché:

- si tratta in fondo di un codice vestiario mutuato da anni precedenti
- sempre decenni addietro, celebrato dai modernists o mods
- in Italia, ahimé, sputtanato dagli abiti anni'70 de Le Iene (che vestono giacca più lunga e, peraltro, Pignatelli)
- basta vedere la home page della stilista per capire come "minimal" non coinvolga la gamma cromatica nella sua varietà, semmai nella sua uniformità

tuttavia è così che viene facile ricordarcela. Ed è così, che è sempre stata "cara" al sottoscritto.

Conclusione
Oggi, il look che fu di Jil Sander più di altri, è imitato da moltissimi brand del low cost o come in questo caso, del low profile (parlo in opposizioni economico-marketing Alta Moda vs. non Alta Moda): e quasi pare che la vetrina di Jil Sander, a Milano, si sia trasferita da Celio, a Milano. Da 1.200 € a 100 €. Giusto così.

In soldoni?
Ecco, sono sempre stato un ammiratore del suddetto look in funzione nostalgico distintiva e ho voluto catturare tramite l' estemporaneità di una fotografia l'ennesima democratizzazione della moda con tanto di figura umana melanconica a sottolineare la caduta degli dei pippa mentale mia.

Butel 1, siamo i tuoi quattro lettori e ti chiediamo: Ma che cazzo stai dicendo?
Anche voi avete ragione però. Mia ambizione iniziale era di stimolare un discorso sulla diffusione della moda dall'alto al basso. E se possiamo subito chiudere dicendo che, a riguardo, tutto è stato detto, ridetto, confutato e scardinato, chiudo ancora prima perché sono le 23 di un venerdì sera: nessuno è online, domani è sabato (la morte del web) e, intanto, al locale Officina in Borgo Roma suonano gli Hiroshima Mon Amour i quali, se farò in tempo, andrò a sentire.

Eppure quel divano è provocante quanto una bella trentacinquenne, ve l'assicuro...

9 commenti:

Anonimo ha detto...

"Butel 1, siamo i tuoi quattro lettori e ti chiediamo: Ma che cazzo stai dicendo?"
Ecco bravo, mi hai letto nel pensiero... Cioè, non fraintendermi, bel post; il primo paragrafo sono solo subordinate senza un solo punto (cazzo!), roba da toglierti il fiato; ho dovuto seguire un corso rapido di moda per capire la metà del post; però, ripeto, bel post.
Però venerdì prossimo non ti conviene uscire un po' prima??
P.S. Io ero on-line fino alle undici e dieci, ma il post non era ancora stato pubblicato...

Anonimo ha detto...

B: Post da ipotassi stracciamaroni, l'ho riletto ora e sono d'accordo.
Il tutto avrebbe dovuto prendere forma dalla foto, che sarebbe dovuta essere il vero fulcro del post. Solo che poi: bla bla bla, appunto.
Notare come sia i manichini, sia quel passante, hanno lo sguardo rivolto verso il basso; nel momento dello scatto tutt'intono a loro la gggente passeggiava di gran carriera con sorrisi sicuramente beoti, compiaciuti/ottusi dallo shopping senza sosta. A quel punto mi sono accorto di essere l'unica a pensare 'sta cosa. E qui, capite come sono messo in questo periodo...

Comunque, cambiando discorso, l'avrò pubblicato massimo alle 23.15. Per il resto: c'era la variante divano, solitamente molto vorace a quell'ora.

Perchè, c'era qualche "main event" ieri sera di cui non sapevo niente?

Anonimo ha detto...

No no, nessun main-event. Non che io sappia, comunque. E siccome "so di non sapere" (si, lo so, frase scontata...) probabilmente c'era una festa da spettino in quasi tutti i locali del mondo...

Conosco la variante divano molto bene. E devo dire che ultimamente il divano si sta rivelando un ottimo amico... Non ti tradisce mai: lui per te c'è sempre.

Riguardo allo sguardo verso il basso... Oggigiorno nessuno guarda più davanti a se. Sempre a guardarsi le scarpe. Neache fossero belle. E' la cultura sociale che cambia. Sempre più animale. Se per la strada guardi qualcuno negli occhi la prend come una sfida.
E io continuo a sfidare sempre tutti, e chissenefrega delle mie scarpe. Pensatori autonomi (e incompresi, e folli), evviva!

E a proposito di follia, vi lascio con il mio motto, da quando l'ho sentita:
"Stay Hungry, Stay Foolish"!

Anonimo ha detto...

Non so se possa inserirsi all'interno di una cosiddetta legge di Murphy o altro, ma è dannatamente vero (attendo intervento di Butel2) che quando Tu non fai un cazzo, gli Altri se la spassano alla grande.
Ergo: l'informazione è potere. Se non sai, non fai. Ecco che, come dici, sapere di non sapere è sempre un ottimo viatico.

Citazione ex Santa Maradona:
"Cosa fanno gli altri stasera?"
"Mah, un cazzo"
"...bassstardi! Si divertono di nascosto"

Comunque, scherzi a parte, cosa diamine ci sarà mai potuto essere di "mainstream" nella fredda verona invernale? Ecco, niente di che, quindi questo è stato un buon "weekend without makeup", come dicono i The Long Blondes.

Anonimo ha detto...

ze proprio vero...moxifloxacina400 feat. medrol16....non immagini cosa ti sei perso...

Anonimo ha detto...

Malade imaginaire?
Tenterei di immaginare, ma poi temo la vicinanza di quell'espressione... com'è... "trip" o "trip assurdo" e preferisco continuare a coltivare il mio nulla.

Frut di Udin ha detto...

si fratello, dici bene: TRIP ASSURDOO!

Anonimo ha detto...

Lo spunto è interessante giacchè tra l'haute couture e i mercatini della montagnola ci sono svariate categorizzazioni teoriche che a noi sporche e ottuse fashion victim non è dato sapere.

Tra queste il quick/fast fashion, con licenza di scopiazzare qua e là. Mango acca&emme zara celio gap e so on. Il problema è che costoro trasformano le lineee permanent in linee seasonal, solleticando le fasce basse del mercato ma al contempo facendo incendiare i grandi nomi.

Detto ciò io non smetterò di frequentare i suddetti posti perchè costituiscono, e lo dico col cuore in mano senza tema di smentita, una munifica sorgente di uiga.

Prima che mi arrivi un tornado di schiaffoni chiudo qui.

Piacere d'averti conosciuto frut.

b1 se c'eri e non ti sei qualificato consideralo uno sgarro.

La famigghia v4 non perdona.

Anonimo ha detto...

Come hai conosciuto il fruttone? E che impressioni ti ha fatto? Sai, lui è matto.

Per garbo rispondo di la da voi alla seconda parte.