Andy Capp Pub. In italiano, fa rima.
Ci delizia il Butel Saval di un'altra recensione. A riguardo ormai si parla di volontariato. Noto peraltro dei miglioramenti sentenziosi. Tres bien.
Tuttavia, i "veri" Sentenziosi non sarebberi mai riusciti a scrivere questa recensione. Perchè ignoriamo completamente dove cazzo si trovi 'sto Andy Capp Pub, in via Ippolito Nievo 13, in Borgo Trento, Verona.
PUB ANDY CAPP [su richiesta dei miei (2) fans.]
Tuttavia, i "veri" Sentenziosi non sarebberi mai riusciti a scrivere questa recensione. Perchè ignoriamo completamente dove cazzo si trovi 'sto Andy Capp Pub, in via Ippolito Nievo 13, in Borgo Trento, Verona.
PUB ANDY CAPP [su richiesta dei miei (2) fans.]
Ubicato in quel di Borgo Trento, prima della lunga salita che porta al Parco delle Colombare, l’Andy è un localino costruito in stile pub inglese, tutto rigorosamente in legno, dai tavoli, al bancone, al controsoffitto.
All’ingresso, il locale risulta suddiviso in due lati: uno destro, con due lunghi tavoli ideali per combriccole numerose; uno sinistro, con tavoli più piccoli posti sopra una pedana.
Molto infelice è un tavolo detto “il castigo”, in cui ci si può sedere solo in due, fianco a fianco (da me mai utilizzato).
L’atmosfera all’Andy Cap non è delle migliori, dato che spesso ci sono al massimo due o tre avventori, di dubbia provenienza. Le pareti trasudano vecchiume e un ammodernamento non sarebbe male. Carine, ma anch’esse d’altri tempi, le gigantografie dei Rolling Stones. Pollice down! (ndSentenziosi: ottimo, ottimo!)
La musica, tenuta bassa, spazia dall’hip hop al rock ‘n roll, toccando ogni tanto l’house commerciale. Può accontentare tutti, ma non il sottoscritto. Pollice down! (ndSentenziosi: vai vai, spacca!)
Per ciò che concerne il beveraggio, la birra la fa da padrone ed è il punto di forza del pub.
Peccato però che la birra rossa sia solo in bottiglia e per giunta quella del baffo. Per non apparire un rumeno sanzenate , ordino la classica bionda. Discreta, ma pollice down per la rossa non in fusto (ndSentenziosi: apoteosi!).
Il bagno è al piano di sotto, e ci si arriva scendendo una mortale scala a chiocciola a rischio scalpo. E’ pulito. Sommando la pericolosità della discesa alla pulizia del bagno, il giudizio è accettabile.
Soprattutto d’estate, l’Andy Cup è molto frequentato e pullula di gggiovani grazie all’ampio plateatico esterno, anch’esso rigorosamente con panche e tavoli in legno. E’ sempre piacevole sorseggiare un buon bicchiere all’aperto, ogni tanto accompagnato da un ottimo piatto di fusilli al ragù o da qualche fetta di anguria molto dissetante, entrambi sempre offerti dalla casa. Pollice Up! (ndSentenziosi: hai detto gggratis? Ci studiamo la strada e prenotiamo un tavolo)
I prezzi sono normali, quattro euro una media e due una piccola.
Il butel (un vero butel) che gestisce il pub è molto simpatico e spesso ci si scambia volentieri qualche battuta. La recensione critica è dovuta soprattutto alla mancata immissione di personalità apportata al locale dopo il cambio di gestione che ha portato alle redini il simpa butel di cui sopra. In pratica l’ha lasciato immutato, il che è un male, dato che anche prima il locale era piuttosto decadent.
Conclusione
L’Andy Cap è un pub che va bene d’estate, dove si può sfuggire per un po’ dalla cappa di calore opprimente che affligge il centro città, dato che lì la brezza torricelliana si fa di solito sentire. Sconsigliato per le altre stagioni, a meno che non sia uno dei pochi pub aperti in zona.
All’ingresso, il locale risulta suddiviso in due lati: uno destro, con due lunghi tavoli ideali per combriccole numerose; uno sinistro, con tavoli più piccoli posti sopra una pedana.
Molto infelice è un tavolo detto “il castigo”, in cui ci si può sedere solo in due, fianco a fianco (da me mai utilizzato).
L’atmosfera all’Andy Cap non è delle migliori, dato che spesso ci sono al massimo due o tre avventori, di dubbia provenienza. Le pareti trasudano vecchiume e un ammodernamento non sarebbe male. Carine, ma anch’esse d’altri tempi, le gigantografie dei Rolling Stones. Pollice down! (ndSentenziosi: ottimo, ottimo!)
La musica, tenuta bassa, spazia dall’hip hop al rock ‘n roll, toccando ogni tanto l’house commerciale. Può accontentare tutti, ma non il sottoscritto. Pollice down! (ndSentenziosi: vai vai, spacca!)
Per ciò che concerne il beveraggio, la birra la fa da padrone ed è il punto di forza del pub.
Peccato però che la birra rossa sia solo in bottiglia e per giunta quella del baffo. Per non apparire un rumeno sanzenate , ordino la classica bionda. Discreta, ma pollice down per la rossa non in fusto (ndSentenziosi: apoteosi!).
Il bagno è al piano di sotto, e ci si arriva scendendo una mortale scala a chiocciola a rischio scalpo. E’ pulito. Sommando la pericolosità della discesa alla pulizia del bagno, il giudizio è accettabile.
Soprattutto d’estate, l’Andy Cup è molto frequentato e pullula di gggiovani grazie all’ampio plateatico esterno, anch’esso rigorosamente con panche e tavoli in legno. E’ sempre piacevole sorseggiare un buon bicchiere all’aperto, ogni tanto accompagnato da un ottimo piatto di fusilli al ragù o da qualche fetta di anguria molto dissetante, entrambi sempre offerti dalla casa. Pollice Up! (ndSentenziosi: hai detto gggratis? Ci studiamo la strada e prenotiamo un tavolo)
I prezzi sono normali, quattro euro una media e due una piccola.
Il butel (un vero butel) che gestisce il pub è molto simpatico e spesso ci si scambia volentieri qualche battuta. La recensione critica è dovuta soprattutto alla mancata immissione di personalità apportata al locale dopo il cambio di gestione che ha portato alle redini il simpa butel di cui sopra. In pratica l’ha lasciato immutato, il che è un male, dato che anche prima il locale era piuttosto decadent.
Conclusione
L’Andy Cap è un pub che va bene d’estate, dove si può sfuggire per un po’ dalla cappa di calore opprimente che affligge il centro città, dato che lì la brezza torricelliana si fa di solito sentire. Sconsigliato per le altre stagioni, a meno che non sia uno dei pochi pub aperti in zona.
Butel Saval
17 commenti:
wow!un'altro mio post pubblicato..sono commosso butei
Un alto post, un altro locale che conosco
Ci andavo giovincello, prevalentemente in modalità berna, quando non c'era quel butel come gestore
è rimasto quasi tutto uguale, scala a chiocciola della morte compresa
Tutto meno l'età degli avventori storici, spariti e sposati suppongo
Ci bevo una birra quando passo, brindando al tempo che fu
Nota a demerito, in estate pullula di cagoncelli, ora come 15 anni fa
non voglio togliere nulla all'articolo di Butel Saval, ma sembra che per essere approvati dai Sentenziosi basti infilare qualche bel pollice verso ed il gioco è fatto! ne prendo atto..nei miei prossimi eventuali post segherò tutto e tutti, indiscriminatamente. Toh!
conosco, conosco. abito a duecento metri in linea d'aria.
vorrei essere inserito nella lista cagoncelli, per meriti acquisiti in anni ed anni di onorata carriera.
Da commentatore di locali veronesi, devo rilevare come manchi una più approfondita analisi della fauna che popola il locale, che poi è quello che fa veramente la differenza: un locale può avere anche le luci al neon blu e i muri scrostati (vedasi ad esempio Caffè dei Lamberti in Piazza Erbe), ma se ci sono gnocche sarà pieno comunque.
La gente che frequenta il locale citato nel post è più o meno la seguente: ex galeotti, donne barbute, teppisti di Milazzo, qualche ragazzo privo di obiettivi nella vita che sta per recarsi all'Alter Ego, e gente perennemente in festa. Comunque, locale prettamente maschile.
Locale frequentato on the road, di passaggio, proprio perché situato, con la sua veranda, quasi a metà della carreggiata.
Butel2: anche Verona avrà una sua city a breve, quindi meglio precisare si tratti di Londra. Comunque, se non vieni sei un fallito, sappilo.
Butel Info: hai capito il gioco ragazzo, altrimenti che gusto ci sarebbe?
Duchamp: io davvero non conoscevo, mai fatto caso, mai!
Frugulla: non escluderei che anche oggi sia meta di plausibili missioni da balla
Alberto: mi trovi d'accordissimo. Ecco che noi abbiamo SEMPRE prestato un occhio di rilievo alla qualità (anche stereotipata, per carità) degli avventori di ogni locale e bettola finora recensita. Il locale, in fondo offre un servizio e nei servizi la differenza la fanno le persone.
Butel info: sbagli...vista la recensione dell'art cafè?
Frugulla:però,anche l'andy conosci?
Girovago.
Duchamp:bon-do-la-ro,bon-do-la-ro!
Alberto:in effetti hai ragione,alla clientela non ho riservato particolari commenti.Ne terrò conto per i prossimi post!Thanks
Butel1:la convention sentenziosi,in quale bat caverna avverrà?
vabbè se accettate ogni qual forma di bettola allora presto una recensione sul vagone degli alpini, il bar centro, il bumbum, il bar dell'anspi, l'80sete, il cental bar, l'nrg,e che altro...suvvia fashion destroyer che non siete altro!!!
sono ansioso di leggere la tua sugli alpini...
Anonimo: sì è vero stiamo perdendo un pò di smacco. Ma siamo al lavoro, siamo al lavoro. Giusto ogni tanto offrire spazi a butei meno sentenziosi. Per la felicità delle carampane.
Fashion destroyer mi piace, bwwuhaaahaahaa
ps. intendevi il Center Bar? Dovrebbe essere in Borgo Roma, se non sbaglio. Yankee oriented, "caratteristico"
Tengo a precisare che la recensione dell'Andy è stata scritta per fare un piacere ad un mio grande fan...
Non avevo intenzione di recensire quel locale-pub-bettola-stalla o che dir si voglia, ma tant'è..saluti saluti
uno dei locali più brutti in cui ho messo piede...
non capisco il suo successo, probabilmente la posizione favorevole in mezzo ai cagoni di borgo trento... :-)
comunque borgo trento non è più il bel borgo smerdaccione dei bei tempi...
ah, che bei tempi.
basta un giretto a piedi per rendersene subito conto. fatte salve alcune nicchie dove incontrare residenti doc (non certo al bar rosso), ormai la globalizzazione è una realtà. e la geriatrìa pure.
carrozza degli alpini...grazioso bar appena riaperto all'interno di una tradotta che in tempi lontani portò le nostre amate penne nere in russia...appena restaurato si trova all'interno del campetto difronte alla chiesa di s.lucia...clientela prevalentemente classe '20, non troppa pheega purtroppo...ma il costo del drinkeraggio è veramente competitivo...consiglio il bianchetto/sprizzato...gente allegra che si sa divertire insomma...
Mission impossible
Aperto il bando per chi ci recensisce il Matrix in via Mantovana. Hey, non fate i furbetti: con foto a quel trait d'union frigo+neon alla cazzo di cane!
sono uno straniero, nel senso che sono un terrone, vengo dal sud insomma. nonostante ciò ho occhi chiari, pelle chiara e capelli chiari. sono stato all'andy capp qualche volta, dato che stato con una ragazza di verona e devo dire che era colpa del capo se c'era la gente che c'era. un capo completamente disinteressato avrà clienti disinteressati. è il particolare che cambia le cose. uno sconto, una foto, uno staff affiatato. il fatto che fosse fuori città è sempre positiva. meno polizia, voglia d'evasione semisoddisfatta. mi sono alcolizzato comunque molto volentieri là. c'era una cameriera cubana molto simpatica una volta...
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