29 maggio 2007

Discoteche a Verona e non solo: a che pro?

Manco il tempo di dire che l'eco di Sentenziosi si allarga e si dipana, con nuove flotte di trashreporters dai quattro angoli nazionali, che da oggi abbiamo pure lo spazio dello scrittore. Che poi pensateci: ormai ogni pubblicazione che si rispetti (online, offline, below the line, above the line...), cerca sempre di riscattare una propria palese mancanza di creatività chiamando a se' giovani scrittore più o meno sottopagati e più o meno bravi. Alberto Fezzi è un prosatore a volte acuto. A questo punto immagino sia sottopagato.

La discoteca. A Verona e non solo: a che pro?

“ La discoteca: luogo mitico nella fantasia di ogni giovane veronese, ma direi quasi di ogni giovane italiano, se non europeo, se non addirittura mondiale, dove fare sfavillanti incontri e immaginarie copulazioni. O meglio: i ragazzi solitamente vanno in discoteca per provarci con le ragazze, le ragazze solitamente ci vanno invece solo per ballare e farsi guardare con avidità, anche se poi in alcune discoteche viene proposta una musica talmente inascoltabile e non ballabile che sorge il ragionevole dubbio (o, come direbbe Previti, il legittimo sospetto) che quelle ragazze non siano venute lì solo per ballare (allora però è probabile che siano lì solo per farsi guardare con avidità).
Credo che l’immagine della discoteca come crocevia di sesso, droga e rock and roll, sia un retaggio che ci si trascina dietro dal periodo delle scuole medie-inizio scuole superiori, dove la discoteca veniva considerato il luogo principe dove provare i primi approcci sessuali con annesso acne. E il glorioso divanetto della discoteca assurgeva a teatro di imprese erotico-sentimentali che al confronto l’appartamento di Ultimo Tango a Parigi era un convento di suore di clausura.
A Verona per esempio c’è stato il Queen (che ora non c’è più, cinicamente sostituito da un freddo Bingo), pietra miliare degli incontri fra piccoli giovani libidinosi pieni di sebo. In questo locale, sui suoi divanetti, sono nate leggende di lascivia e peccato che farebbero impallidire un regista di film porno: nugoli di pre-adolescenti avvinghiati a se stessi e a polpacci estranei, lingue di otto metri che partivano dalla moquette per arrivare fino alle labbra altrui, ecc.
Poi il giovane veronese è cresciuto ed è riuscito a dare una collocazione plausibile ai propri ormoni: né tutti in faccia, né tutti nei testicoli. Tuttavia ha conservato da allora la propria sindrome da divanetto, per cui, anche a 35 anni, va in discoteca perché, sotto sotto, spera di limonare con una ragazza. La cosa succede abbastanza raramente, però, anche qui, va apprezzato il tenace impegno. “

Così scriveva più di tre anni fa un ragazzo veronese [ndSentenziosi: non ci viene proprio in mente chi possa essere...], e non si può dire che la situazione ad oggi sia tanto cambiata. Questo blog lo dimostra: a distanza di più di tre anni da quel libro, è ancora possibile postare in modo quasi giornaliero degli scritti che prendono per il culo le discoteche di Verona e provincia. E così, credo, potrà essere tra altri tre, trenta, trecento anni.
La domanda è fondamentale ed assoluta: perché esiste ancora l’istituto della discoteca? Esiste veramente ancora gente che, sul serio, si diverte ad andare in discoteca?
Io credo che ad oggi, nel 2007, gli unici veri motivi che spingono una persona ad andare coscientemente a ballare in discoteca, proprio con la genuina voglia di andarci, siano fondamentalmente quattro: 1) Essere adolescenti; 2) Aver fatto una sbronza colossale, al limite del coma etilico, che, o annulla l’autocoscienza, o alimenta in modo smisurato la speranza di potersi fare una ragazza anche se si è attraenti come una scarica di cagotto; 3) Essere vagamente disadattati o lievemente maniaci sessuali; 4) Essere redattori di questo blog e dunque andarci con il pregevole scopo sociale di prendere per il culo tale luogo.
Solo per questi quattro motivi mi spiego ancora la presenza di gente in discoteca. Non credo possa essere per la presenza di un vocalist che urla: “Ssssuuu lllleee mmmmaniiiiii” (non è ancora diventato reato dare un microfono a certi squilibrati?); non credo sia per i prezzi dei cocktail, raddoppiati senza un ragionevole motivo rispetto ai normali locali, neanche ci si trovasse alle porte dell’Eden; non credo sia per la musica proposta, che molto spesso assomiglia a un set di pentole che cadono per terra; non credo sia per la presenza dei p.r., mestiere che a Verona, almeno una volta nella vita, hanno praticato tutti con il miraggio del guadagno facile, salvo trovarsi a 48 anni ancora a distribuire riduzioni davanti alle scuole medie con il rischio di finire come gli insegnanti dell’asilo di Rignano; non credo sia, e qui so di scontrarmi contro un tabù incrollabile, per la presenza di gnocca, semmai è il miraggio della gnocca, questo sì, perché la discoteca è ormai luogo prettamente maschile, e chi, negli ultimi due anni, si è fatto in discoteca una ragazza ivi conosciuta (attenzione, ho scritto “ragazza”, non ho scritto “nutria di fiume” né “baldracca alle svendite di fine stagione”), mi contatti che gli spedisco un fallo d’oro.
Immaginiamo che un’ordinanza del neo sindaco Flavio Tosi imponesse la chiusura di tutte le discoteche, chi sarebbe veramente scontento? Quali tipologie di persone protesterebbero sul serio?
1) Gli adolescenti; 2) Quelli che hanno fatto una sbronza colossale; 3) I vagamente disadattati e i lievemente maniaci sessuali; 4) I redattori di questo blog.


Alberto Fezzi




Aggiungo io un paio di prime considerazioni, avv. (ci diamo del tu, ma teniamo quella formalità necessaria a mascherare questa bieca operazione di marketing, ok?).
Grazie anzitutto per aver scelto il mezzo sentenzioso, son cose. L'analisi da te condotta è in parte encomiabile, lucida e fredda come il ferro del medico chirurgo descritto da uno scrittore naturalista, con la vena comico-grottesque che chi ti conosce, sa' (sa-sa-prova). In particolare sarei concorde sui seguenti punti:
-certamente la discoteca è diventata il luogo dello squilibrio quantitativo dei sessi: 10 fighe (nel senso di donne con un taglio in mezzo alle gambe, la cui bellezza può arbitrariamente oscillare su di uno spettro che va da "bello" a "incubo") e 90 uomini (nel senso di cretini vestiti in maniera imbarazzante con annessa bava fluorescente);
-certamente è frequentata da gggiovani, anzi da gggiovanissimi: del resto sono oggi soprattutto questi a sbronzarsi manco vincessimo vinto la finale di coppa del mondo ogni weekend;
-tra i fenomeni da circo che si lasciano trovare in una discoteca a Verona, come in una qualsiasi discoteca di una qualsiasi altra città d'Italia, d'Europa, del mondo, vi è SEMPRE qualche schizzato - maniaco - arrapatone dell'ultima ora, persona in genere sgradevole che consiglierei solo a qualche stronza che in passato non me l'ha data;
-qualche tempo addietro, i redattori di questo blog avrebbero vissuto una ipotetica chiusura di tutte le discoteche veronesi come una notizia alla quale rispondere con revangismi e chauvinismi: altrimenti noi che cazzo facciamo nella vita?

Ma anche no.
Ed è qui che vorrei risponderti, avv. (continuiamo a darci del tu, ma facciamo finta che ora mi stia un po' sul cazzo, mossa necessaria per continuare a mascherare questa bieca operazione di marketing, ok?).
Nel senso:
1) Ok, la discoteca è generalmente morta.
2) Le tue come le nostre conclusioni derivano da metodi induttivi: tu e noi generalizziamo, come in tutte le cose, dai. Se dici che le discoteche sono demodè, se diciamo che le discoteche sono colme di apocalittica tamarragine, il 95% delle discoteche saranno demodè e piene di apocalittica tamarragine.
3) Occorre concentrarsi sull'ipotetico 5% di "cose buone", ammesso che esista quel 5% e non sia un 5 per mille e non sia già nelle mani della chiesa cattolica. A tal proposito i redattori Sentenziosi hanno spesso la voglia, la curiosità di farsi qualche giretto qua e la' (e notate che lo dico come lo canterebbe Pupo in "Su di noi": "fare l'amore qua e la'..."), giusto per vedere che aria tira fuori Verona. Anche perchè, come si sarà capito, non tutti qui siamo di Verona. Ad oggi, 29 maggio 2007, confermiamo il 95% di cui sopra, percentuale che è di fatti il genitore putativo di questo blog. MA...
4) Confermiamo anche l'esistenza del mitico 5%. Che non va visto nè come un miraggio, nè come un obbligo: sta lì, sai che c'è, sai che si nasconde nel sottobosco milanese, trevigiano e di qualche altra città del nord (non sono leghista, preciso), forse romano, sicuramente londinese, berlinese, parigino. Sai che non sta solo fuori ma anche dentro di te, perché corrisponde ad un mix meditato di: a) location; b) compagnia; c) fighe già a tuo seguito senza sperare di fartele in loco perchè ciò non accadrà mai; d) selezione musicale (non sottovaluterei la componente dell'offerta artistica, in effetti). Aggiungo che, personalmente, sono quasi sempre contrario alla sopravvalutazione del "mondo oltro", dello straniero, dell' "altrove si sta meglio" e via dicendo, ma sono altesì sempre più convinto che l'inculata colossale per noi, intendo noi scaligeri, sia la mancanza del nostro 5% perchè nel punto d), al quale hai riconosciuto poca importanza, siamo fermi agli anni '80. Macchè anni '80, al dopoguerra. E allora sempre più "Suu lee maniiii!", peggio che in Sardegna, peggio che in Riviera, peggio che Jerry Calà e/o Smaila vocalists.
5) La radice del tutto forse sta nel considerare arte un certo tipo di musica che puoi ascoltare in certe discoteche (notare la vaghezza del tutto...). Per noi un quel tipo di musica è arte e ci piace frequentare le rare discoteche che passano tale selezione.
6) Comunque non disperate, fallite le discoteche, ci sono sempre i concerti e le feste private! Rock'n'roll baby, fuckin' rock'n'roll.

16 commenti:

Butel1 ha detto...

x Alberto: il tutto ovviamente non per romperti i maroni, ma perchè avevo 15 minuti liberi e il commento sarebbe stato un pò troppo lungo.

Anonimo ha detto...

ma a proposito del 5%...giunge voce di un djset al mittticco orange de bardolin degli scuola furano una decina di giorni fa... e pare che a giugno ci saranno i loro amichetti fare$oldi. a me sta cosa non torna tanto...conferme?

Anonimo ha detto...

ok mi son risposto con un "cerca"... ma perchè? boh vabè, me li son persi...magari i fare$...

Frut di Udin ha detto...

uonabì: si il 9 giugno all'Orange di Bardolino ci saranno i Fare Soldi.
Che dire,la loro musica all'Orange non ce la vedo,o meglio,non ce la sento.Io ho parlato con Luca Carnifull(uno dei due dei F$) e mi ha detto:"si, non so perchè ci abbiano chiamato,ma ci hanno detto che la nostra musica li piace(allo staff)e poi...i soldi,che dire Frut1,i soldi."
Luca ha ammesso che i soldi sono molti rispetto quello che chiedono di solito per suonare.
"Frut1,vaffanculo,noi abbiamo detto SI!"
Ora si spiegano molte cose.

Anonimo ha detto...

Concordo B1.
L'analisi è appositamente drastica, altrimenti si perderebbe l'ironia.
Concordo sul 5%, che, forse non a Verona, ma sicuramente esiste.
Ma è risaputo che noi dobbiamo un po' spaccare i maroni a tutti per contratto.
Grazie per l'ospitalità comunque: nonostante gli anonimi, qua, non so perché, mi sento a mio agio.

Anonimo ha detto...

Io stasera vado alla Scaletta, a Peschiera, visto che ci sarà il sacro Hollywood in tour, con in mmmittico Dj Paso che si travestirà, per una sera, da vero dj. Apprezzabile il gesto, sono curioso di vederlo arrivare con l'Hummer, con la canzone "Mi go el machinon, zio scanon" a palla.. Recensione in arrivooo!!!

Anonimo ha detto...

propongo la "ragazza-nutria di fiume" come categoria dello spirito: geniale.

Butel Saval ha detto...

Niente di nuovo all'orizzonte,Fezzi..
La discoteque subentra nel butel medio negli anni dell'adolescenza, per poi abbandonarlo. Chi rimane nella galassia discotecara in età post adolescenziale è perchè fondamentalmente (come ben tu analizzi) spera di rimorchiare qualcuna/o. Sono ben pochi quelli che si recano nelle balere per giovani soltanto per ballare.
Disco o (parafrasando il dj Junior Jack) Stupidisco? L'era del Queen, dove spesso ero presente, è ormai tramontata.
Ah, è anche vero che li adolescenti che un tempo erano super sfigati/nerdz e non andavano in disco, in età più matura la scoprono e magari si divertono (sempre sperando di rimorchiare).
Di sicuro, questa categoria è meno dello 0,2% (per rimanere in ambito exit pool).

Butel1 ha detto...

Uonabì: sì gli Scuola Furano (bravi) sono appunto passati; puoi ancora beccarti i Fare Soldi (anche bravi) i quali, secondo fonti Frut1, sanno che il locale non è il massimo e che a fine serata hanno annunciato l'addio alla carriera. In beffa al "Me ne vado all'apice!".

Frut1: sappi che a breve dovremo dare l'annuncio della tua discesa in campo. Intanto... shhhh...

Alberto:
IN ONDA: come detto Avv., la cosa ci lusinga e la tua presenza è ben gradita.
[FUORI ONDA: "nonostante gli anonimi, qua, non so perché, mi sento a mio agio"
Ok ok, qualche anonimo può intervenire prima che questo adesso si piazzi qua come un barbone?]
Scherzi a parte, noi (scaligeri e sentenziosi) sì dobbiamo rompere SEMPRE i maroni, del resto abbiamo QUASI SEMPRE ragione di lamentarci. Il superamento del tutto sta ai singoli: capire che il divertimento prima di trovarlo (magari in discoteca... sic) te lo crei. Viva le feste private. Specie se qualcuno le organizza.

Alfie: questa è un'impresa di notevole spessore, ragazzo. Robe da tatuarsi sul bicipite con orgoglio, mica da tutti i giorni. Anche perchè non escluderei che le cose possano andare esattamente come hai indicato. Attendiamo il tuo ritorno con ansia, magari con foto a seguito! Intanto prepariamo già il coccodrillo. Ciao/adieu.

Nico: sono d'accordo, a me quella ha fatto spaccare. Del resto il Fezz ("cioèèè veeecchio, ormai uno di noi!") ci ha da anni abituati a simili freddure. Io ricordo sempre quella della "famosa fighetta veroense", con voca rauca e cioccata perenne col moroso.

Butel Saval: ma sì dai, l'analisi di tutti qua è verosimile[the Panism of Paraculism is sponsored by Sentenziosi]. Torniamo più o meno sempre li, alla FREGATURA: il luogo XXX (discoteca, locale, bar del centro, piazza... quel che ti pare) come luogo della mente e dello spirito, come obbligo e necessità, che ci accompagna sempre a tutti i costi.
Ma no cazzo! Ogni tanto a casa, senza attese, divertirsi con poco anzi non divertirsi, a farsi 'na pippa come tutti i gggiovani del mondo, a vederti un classico del cinema, fare delle ricerche personali in rete, perchè non con un libro o qualcosa da scrivere? E magari con un Jack Daniels per dimenticare SERIAMENTE che è già la sesta volta questo mese...

Anonimo ha detto...

Ci Ritroviamo dopo tanto periodo di assenza,ma in questo mondo,poichè a mia insaputa è stato tolto il "baratto" mi tocca pure lavorare per mantenermi!

Dico la mia così tanto per infoltire le pagine di questo angolo virtuale di critica tragicomicacostruttiva sulla realtà discotecara Veronese.

-SCUOLA FURANO e FARE SOLDI, se non sbaglio sono venuti insieme ad un progetto della nokia affidato a terzi per la promozione di questi nuovi se "nuovi" vogliamo chiamarli,infatti basterebbe avere orecchio non ricolmo di cerume per ascoltare più in la che realtà divertenti e interessanti ce ne sono molte,ad una agenzia di Milano.Ora la domanda cruciale è?bravi quelli dell'Orange a prendere la palla al balzo?o sfigati loro che si recano in questo locale?
Pur non andandomi a genio l'operato di alcuni membri dello staff dell'orange che fortuna/sfortuna conosco,penso che stavolta a discapito di questi artisti,siano stati bravi a fiutare l'occasione,o meglio,bravi a far conoscere anche questi artisti al pubblico Veronese che solitamente gira come un cavallo da gara con i para-occhi.
Se dovessimo addentrarci nel dettaglio sulla location,allora li ce ne sarebbe molto da dire,sicuramente inadatta,sicuramente fuori luogo per uno spettacolo come quello proposto..ma si può avere detto?no,e allora si critica e si apprezza fino a dove si può....anche se preferirei stare alla stazione con Solzenicyn.

-Le discoteche?a Verona?beh cosa dire,sono cambiati sicuramente gli artisti,la qualità e la voglia di divertirsi,maè un discorso diverso,invidia di essere invecchiati?o critica?penso la prima,orde di ragazzini come lo eravamo noi,bevendo come bevavamo noi,ballando goffamente come lo facevamo noi,forse noi avevamo il culo di ascoltare persone come Passarani in consolle,uomini equiparati a idoli indiscussi del dj set dei primi anni 90,ma allora non vedo il motivo di accanirsi con chi si diverte come lo facevamo noi,in maniera diversa....ma è il progresso o abbiamo paura di trovarci in un mondo nuovo Huxley?..qui io non ho la risposta....


-Inerente a Cio che ha scritto L'uomo del negroni (n.d.r),cosa si può dedurre dalle sue parole....una ravvisata malinconia di non essere riuscito a sedersi su qui maledetti divani?un periodo di lotta feroce sontro il sebo che lo conquistava notturnamente?anche qui chi lo sa...la critica è aperta....

Anonimo ha detto...

Mi scuso per gli errori ortografici,ma la foga del parlare trascina tutti verso lande ricolme di tentazioni........

Anonimo ha detto...

mah... a me per andare in disco mi pagano... e non vado fuori dalle squole a sbigliettare, ci mando i cavallini... W le discoteche, w i giovani che si divertono e danno da vivere a chi in discoteca ci lavora....

Anonimo ha detto...

scuola con la "c",invece che sbigliettare è meglio se entri direttamente.

Anonimo ha detto...

ahahahahahahahahaahahahahahah

Anonimo ha detto...

i fare soldi penso li abbiano spostati o al 30 di giugno o la prima di luglio,non lo so di preciso,spero di esserci perchè sono davvero bravi

Anonimo ha detto...

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