17 dicembre 2006

Butel Vogue: escursione shopaholic a Milano + mostra di Basquiat

Rispondo al manifesto bisogno che s'è avvertito di post frivoli, argomenti frivoli, prosa frivola.

Sabato ore 12.30. Butcaverna. Di ritorno da una "lunga" notte...

Butel1 si desta dalla ronfata notturna: la sera prima siamo stati alla Scala (sì, nuovamente, ce la siamo cercata) e mi è sembrato quanto mai opportuno riposare lungamente le snervate membra. Wuaaaammmf... yeoowwnn...
1° pensiero: pissar-bear-magnar. a
2° pensiero: lavarme i denti. a
Aaaah, che freschezza: un altro mattino da butel al sapore di Mentadent. Il sorriso è smagliante.
Ora, "chi mi conosce lo sa" (cfr. Alberto Tomba) che talvolta mi affligge questa patologia anti-butel definita iperattivismo. Quando più, quando meno.
Questa mattina mi sento iperattivo.
3° pensiero: che si fa? Risposta: mah intanto sto qui allo specchio e mi osservo sempre più compiaciuto dalla mia bellezza estrema e radiosa, quindi decido di prendere il primo treno per Milano, che vado a vedere la mostra di Basquiat alla Triennale e a registrare le recenti tendenze di stile nella città delle zoccole della moda, in attesa dei saldi che inizieranno nelle prossime settimane. Quindi oggi toni molto meno sentenziosi, mi calo nei panni del "Butel Vogue" (rinomata rivista interna al blog).

Ore 13.19. Il treno ora parte. Anzi no, regolarissimo ritardo di 20 minuti.
Ore 13.40. Si parte.
Ore 15.10. Si arriva. L'aria restituita dalla stazione centrale è sempre l'amabile brezza smoke&fog che ben ti prepara alla deflagrazione polmonare milanese. Faccio quadrato attorno al mio cervello e mi organizzo (ndr. un butel non pianifica mai, un butel vive di "casomai...", "ci pensiamo dopo...", "vediamo semmai come...").
Ore 15.20. Ci sono: faccio prima l'una e poi l'altra cosa.

Shopaholic
Ore 15.21. Metro per Montenapoleone.
Dicevo, andiamo un pò a vedere cosa propongono i capi della moda (simpatico gioco di parole, ah ah che ridere...) per partire in scia coi saldi assestando quei due-tre colpi in modo da sbrigarsela quel fatidico giorno nel giro di un'oretta.
L'attuale diffusione della moda, per dirla con Elio e le Storie Tese, vuole che vi sia "un cartello di ricchioni che ha deciso che l'anno scorso andava il rosso e quest'anno il blè". Sì, la moda (alta e bassa che sia) è per il 95% in mano agli stilisti, ovvero ai ricchioni, i quali si concentrano a Milano e Parigi. C'è insomma in Italia questo dire generale, ovvero: "Milano capitale della Moda". Quella con la M maiuscola, intendendo quindi sia il fenomeno materiale (l'abbigliamento) che quello culturale. Personalmente, avrei pure da ridire a riguardo, ma tal'è per l'establishment nazionalpopolare, certamente tal'è per l'establishment veronese (ButelA: "Fatto shopping a Milano vecchio" ButelB: "Da fogo vecchio, troppo avanti"). Omria mi sembra di aver capito che la moda esibita a Verona sia un'imitazione a scoppio ritardato di quella milanese.
Intanto pioviggina una spocchiosa pioggiarellina londinese: da un lato ero segretamente soddisfatto della mia scelta di indossare l'impermeabile, dall'altro vo dannandomi per non aver ancora dato lo spray impermeabilizzante alle mie nuove Pvada.
Spendo circa un'oretta per il mio giretto guascone e spensierato per via Montenapoleone, via Della Spiga, passaggiata finale in Galleria: le griffe "storiche" sono certamente stabili nella prima, la seconda ne costituisce la costola principale (insomma, chi non la mia catà el negosio in via Montenapoleon, l'è andà in via de la Spiga, sio scan), la terza è uno sorta di show room per pochi eletti, un pò la place Vendome de noaltri.
Detesto le decorazioni natalizie ad infinitum, queste

mi fanno cagare particolarmente anche se, almeno, sono sobrie a differenza di certe luminosità avventizie intravviste a Verona.
Scelgo le quattro griffes di mio gradimento e spendo il resto del tempo a sniffare un pò qua e la.
Alcune segnalazioni:

prima linea sotto le aspettative; salvo un paio di capi, il resto è da no comment;


prima un veloce salto da Giorgio Armani che aveva un paio di giacche da "sti cazzi". Poi appunto da Armani Collezioni per sottolineare una cosa: Armani Collezioni è la seconda linea di Giorgio. Poi c'è Emporio Armani, che è la terza e veramente terribile. E sottolineo terza, vale a dire casual-populista. A Milano il tutto è livellato in termini di rapporto qualità/prezzo. Spostiamoci a Verona: Armani non ha un proprio store monomarca per le prime due linee, semmai un rivenditore. La fatal Verona ha fatto di meglio in termini di sales&marketing: Emporio Armani ha prezzi da 2° e talvolta 1° linea, e il veronese (autoctono o turista) medio pur di sfoggiare un capo Armani è ben disposto a farsi prendere per il culo. Tale condotta raggiunge la cima nei periodi di saldi, quando Emporio A. adotta la simpatica linea napoletana dell' "alzo i prezzi del 10-15% e poi li abasso del 30-40-50% un pò come pare e piace a me". Che poi qualcuno mi deve ancora spiegare perchè i saldi milanesi iniziano dal 50%, mentre qui la prima settimana ti regalano le briciole e quando sono rimaste calze e mutande si passa al 50%. (nd. Incommensurabile Butel0: perchè non chiami il Gabibbo, pirla?).
Poi qui:


dove, se non sopportate l'abito classico, la stilista ha rivisto lo stesso dotando il pantalone di fondo a strappo.
Infine, qui, (eh butel2, vecchie passioni):


dove hanno due pezzi da lamadonna! Prezzo su richiesta.
Ciò detto, terminate le facezie nel triangolo della moda, realizzo che al mio attuale stato patrimonale l'unico posto che per ora può ospitarmi è il buon vecchio


H&M (pronuncia da spelling inglese), l'antigriffe per eccellenza accusa di estremo populismo e faro della cosiddetta democratizzazione della moda, di ovvia provenienza nordica, ché solo dal Nord ci potevano illuminare con un core business dal concetto chiaro e semplice quale: design di alta moda per tasche da mortaccioni. La collezione di questa stagione è stata disegnata dal duo olandese Viktor e Rolf ed ero piuttosto curioso, anche se battere l'annata di Karl Lagerfeld è dura. Viktor Horsting & Rolf Snoerene sono designers in gambissima e di ottimo gusto il cui nome resterà sempre legato ad una famosa sfilata parigina il cui tema era il nero, BlackHole appunto. E dico che tutto era nero: abiti, catwalk, location, modelle bianche "dipinte" di nero dalla testa ai piedi, gli stilisti stessi sfilano completamente in nero al termine, (pubblico africano ecc. No scherzo). La collezione tuttavia non mi entusiasma: c'è infatti da dire che sono arrivato tardi, ormai non era rimasto granché. Si salvano di brutto brutto brutto eh una camicia blu notte e un doppio petto nero. Se avete la taglia 52, i capi sono vostri entrambi per meno di 70 €.

Considerazioni.
1-come in qualsiasi altra città, a Milano di sabato il centro è preso d'assalto da orde disorganizzate ed eterogenee di persone in astinenza da shopping;
2-la combo Montenapoleone+Della Spiga è il culmine dell'overstatement, l'opulenza luccica e, paradossalmente, raggiunge i livelli meno glam e più kitsch. Vince il Kitsch Award la vetrina di Gucci, particolarmente svenevole;
3-la combo Montenapoleone+Della Spiga è il culmine della gnocca, presente in quantità industriale;
4-rispetto sempre il lavoro altrui. Però adoro stuzzicare i commessi. I commes... pardon, gli Shop Assistants (coordinati chiaramente da uno Shop Manager) milanesi sono generalmente più preparati e professionali dei commessi nostrani, i quali, si sa, sono quasi sempre "volanti" come piace loro definirsi in genere, cioè part time o assunti in nero e vanno un pò di qua un pò di la ma il loro lavoro gli fa gran cagare e prendono 5-6 euro l'ora e chi cazz glielo fa fare di essere professionali, avere conoscenze di stili e tessuti e parlare le lingue straniere, eh;
5-come già fece notare qualcuno in questi giorni, confermo il ritorno dello stivale in pelle di camoscio con testicoli penzolanti; temo che presto vedremo le prime fighette veronesi in pan-dan: stivali con palle, guanti con palle, sciarpa con palle, cappellino con palle, perizoma con palle (non le nostre. Che palle).

The Jean-Michel Basquiat Show alla Triennale

Per la serie: beccatevi sta marketta. Dedico le ultime due orette alla mostra di Jean-Michel Basquiat allestita alla Triennale. Si inserisce quale terza all'interno di un ciclo che ha esibito due anni fa Warhol e l'anno scorso Keith Haring.


Conoscevo l'artista abbastanza bene: vive gli ultimi anni della rivoluzione pop newyorkesi o, meglio, vive il prodotto di quella rivoluzione, enfant prodige, dandy e bohémienne maledetto, drogato (morirà di overdose nell'88 giovanissimo), dipinge, dapprima con lo pseudonomi Samo, quelli che poi sarebbero divenuti i murales (beh, la taglio così in breve anche se non è proprio esattissimo), figlio di genitori borghesi ma neri (il tema della negritudine è spesso presente nelle opere) e oggetto di discriminiazioni (si ricorda spesso di come, anche quando affermato, i taxi non si fermassero quando era lui a chiamarli), fece pure il musicista e bla bla bla. Cedo la parte di notizie biografiche e artistiche, fatevi un giretto qui.
Qui invece trovate il sito ufficiale della mostra con comunicato stampa. La mostra è aperta fino al 28 gennaio 2007.

Le mie preferenze di gusto mi portano a preferire le prime due mostre, ma questa è stata allestita in maniera ancora più completa, il materiale esposto andava a coprire tutti gli anni (del resto la vita dell'artista è stata piuttosto breve), si arricchisce di diversi impianti video (come già per Haring) ma soprattutto di un cubo-theater nella salsa centrale che proietta Downtown 81, film niente male davvero per qualità del montaggio tra vita-opera ed elementi cittadini. Insomma, allestimento eccellente, presente anche una scultura coi controcazzi (un ragazzo a fianco esclama: "Pare l'abbia fatta suo fratello, dai!").
Mi ha un pò deluso la parte riservata al rapporto con Warhol, il quale, tra le varie influenze subite dall'artista (Mapplethorne, Haring, Dubuffet, l'Anatomy di Grey, Raushenberg, ecc), ha certamente decretato ad accrescerne la fama, sancita da collaborazioni ufficiali ai tempi chiamate Collaborations. Ecco, c'era una sola opera in merito, la 6.99 (il riferimento è al cartellino del prezzo presente sulla tela).

Considerazioni
-consiglio la mostra, punto e stop. Tranne a chi non va pazzo per arte contemporanea, specie dagli anni '60 in poi;
-un olè alla politica riservata agli studenti e ai giovani in generale: basta dire "avrei diritto alla riduzione perché sono stud..." e ti fanno pagare 5 € senza rompimenti di maroni, nemmeno m'hanno chiesto tessere o che. [Il mio astio nei riguardi di Palazzo Forti è risaputo]

A questo punto mi rimetto in moto alla caccia del primo treno utile.
ore 19.05. Il treno parte, anzi no. Ennesimo ritardo di 30 minuti. Sarò scettico e sospenderò ogni giudizio/polemica ad indirizzo di Trenitalia, sono decennali e assolutamente futili. Mettiamocela via: in Italia le ferrovie ne avranno sempre una. A suo tempo avevo anche deciso di imbracciare un fucile e andare a Roma, ecc.
Ore 21.00: di nuovo a Verona. Che si fa stasera?

26 commenti:

Anonimo ha detto...

Triennale Mailand:

Da spettino, veramente una chicca mondiale l'intervista doppia warhol + basquiat nella sezione media.
Anticipando tra l'altro di un 25 anni almeno le iene !!!

duchamp/alba
pacs in love

Butel 2 ha detto...

Che si fa stasera?bella domanda butel1. Come si vede dal post precedente, e ad oggi posso confermare che è andata così,andremo al berfis.
Ora però io non so se ho voglia di sparlare del berfis per l'ennesima volta.. Perchè sene facessi la recensione sarei costretto nuovamente a sentenziare.
Che faccio?la faccio?non la faccio?La faccio.
Nel pomeriggio.

Anonimo ha detto...

Io ti consiglio di farla....anche perchè, da brave curiose quali siamo, vogliamo sapere com'è andata...

Anonimo ha detto...

@ dory: ok dopo butto giùdue stronzate.

@ butel1:Un post diciamo vagamente divagazionista direi.. Visto che c'era dottò poteva parlare anche di un altro paio di cose nel suo post. Chessò il problema dell' immigrazione a Milano, se i milanesi sono stressati, se vero che dicono ancora ciumbia etc

Anonimo ha detto...

Alba: beh quella è veramente una chicca della madonna, niente da ridire. Tu l'hai visto tutto Downtown'81?

Dory: io stenderei un velo pietoso, o un velo peloso, un pelo veloso.

Butel2: dichino dichino lei che è solo gelossso, ché questo glampost voleva farlo lei... ma tié coglionazzo! Parlino del berfis lei, dottò. E comunque sì, dicono Figa-ciumbia-lamadddonna-'peritivo un pò come gli scaligeri saluti-pacche-vecio-alcol

Anonimo ha detto...

Avviso: il pr "che sappiamo noi"..bè sa anche lui!ha scritto proprio ieri alla sottoscritta...
Quindi butel2 sentenzia tranquillamente sul berfi's e i suoi addetti ai lavori..dice di adorare quando sparlano di lui!

Upstream ha detto...

Potremmo esserci incrociati in almeno un paio di occasioni b1.

Spam
Sia chiaro da qui in avanti che prima delle vostre trasferte meneghine è cruciale ci contattiate, perchè via vico non solo offre un caldo rifugio allo stranieroconcittadinoveroneselievementesmarrito ma anche rappresenta un ottimo starting point per eventuali sortite culturalenogastronimichemodaiole.Da questa stagione offriamo anche un servizio escort.
/spam (scritto con un bicchiere di montenegro in mano dopo aver salvato i miei amici da un tempesta di sabbia nel deserto)

Vi aspetto oggi al bar delphi per il simposio: "La pippa come viatico del panismo Uomo-Natura" (vedi post del brese)

saluti

Anonimo ha detto...

Dory/Butela1: massì il ragazzo non è scemo dai, ci mancherebbe. Remember this: "ogni pubblicità è buona pubblicità".

UpStream: hey ma non dire, giravi per la mostra per caso? In effetti uno alto 2m l'ho visto, damn. A questo punto per le prossime trasferte nach Mailand, mi farò sentire dai. "Le crew di Vico e Sentenziosi, non s'erano mai sentite così unite" by Mountainigga.

Ringrazio per l'invito, ho risposto al vostro post. Maledetta vecchia laida, a questo punto.

Butel2: ce la fai ad andare tu o nada?

Butel 2 ha detto...

certo che ce la faccio. Dove?

Grazie Up ti pentirai presto della tua offerta..
E parte un certo motivetto dalle quinte..nel frattempo un cavallo su un areo salva due butei sbronzi nel deserto (era più o meno così lo spot no?).

Anonimo ha detto...

Butel2: al bar Delphi. Come, comunque, era scritto poco sopra. La tua disattenzione nei riguardi di questo blog mi lascia alliesterrscioccato. Uno di questi di ordinerò a Butel1 di spiezzarti italianamente le reni, ovvero con appoggio nazitedesco: Strafexpedition!

Anonimo ha detto...

Graaande upstream ha trovato il nostro blog!!!

Anonimo ha detto...

up!urge sputtanamento immediato presto!cameratismo pacche ammicco..

Anonimo ha detto...

Dai facciamo prima ad auto-sputtanarci:www.selleraus.blogspot.com

Anonimo ha detto...

Te ghè solo da proarghe....a tuo rischio e pericolo...

Upstream ha detto...

Ecco. Avevo l'opportunità di praticare del sano meretricio, tenendo in scacco entrambe le parti con subdoli ricatti e invece mi hai tolto l'effimera soddisfazione.

L'omertà avrebbe retto poco comunque.

Anonimo ha detto...

UpStream: devi essere il portazizzania di cui si diceva da queste parti di recente. Io apprezzo. E pratichi pure il paraculismo: con ciò, a te va il mio plauso.

Butele&co: vengo volentieri a visitare il vostro blog. Ci vediamo di là.

Frut di Udin ha detto...

Butel1: mercoledì e giovedì scorso anche Frut1 è stato a Milano e come te se né andato a passeggio per le vie dell’alta moda. Alcune considerazioni:
1 - abiti spesso pessimi e a prezzi assurdi
2 - Burberry per me è il niumero uno!
3 - Fica e tanta fica(Frut1 accompagnato da un'amica si sentiva osservato da qualcuna di queste belle fanciulle e ha pensato: a)sono troppo attraente b)invidiose perché uno come me è accompagnato da “quella lì” c) deduzione più ovvia: sorriso da ebete, occhio pazzo e bavetta alla bocca ad indicare il tipico atteggiamento da maniaco sessuale d) forse,ma si dai,perché no butel1, qualche ragazza mi trova interessante
4 - Basta! E dico basta con questi pupazzi di Babbo Natale che penzolano dalle pareti dei palazzi! A Milano ce ne sono almeno due per palazzo!
5 - H&M? furbetto di un butel1,altro che ristrettezze economiche,lei caro mio è andato a fare un teen-tour! noto che sta imparando..

Anonimo ha detto...

Frut1: ma dottore, non deve, lei mi lusinga...

Anonimo ha detto...

Mittttico butel1....adoriamo anche te adesso...

Anonimo ha detto...

Dory: sweet honey, come to papa ;-)

Anonimo ha detto...

Oooooooooooh yeahhhhhhhhhh

Anonimo ha detto...

Ieri sono andato al cinema.
Ieri sono andato al cinema.

E ho visto DÉJÀ VU.
E ho visto DÉJÀ VU.

Scusate, non c'entra una mazza, ma è tutto il giorno che volevo fare sta cazzo di battuta.
Scusate, non c'entra una mazza, ma è tutto il giorno che volevo fare sta cazzo di battuta.

Per non parlare dell'altra.
Per non parlare dell'altra.

Ovvero: vai a vedere DÉJÀ VU?
Ovvero: vai a vedere DÉJÀ VU?

No. Mi sa di già visto.
No. Mi sa di già visto.

Anonimo ha detto...

Oh signor....mi sento responsabile di tutto questo...
Se adesso butel1 sta delirando è solo colpa nostra perchè ha appena visitato il nostro blog!
Chissà quale effetto collaterale s'è pigliato...

Anonimo ha detto...

Non è del tutto inesatto.
Non è del tutto inesatto.

Nel film si parla anche di danni collaterali.
Nel film si parla anche di danni collaterali.

Anonimo ha detto...

...E per caso anche di manie nella ripetizione?

Anonimo ha detto...

Per forza, se no che Déjà Vu è?
Per forza, se no che Déjà Vu è?