22 maggio 2007

Interzona Verona

Interzona Verona: Boredoms live in concerto

Con ritardo, ma arriviamo. Sì sono esibiti il 5 maggio alla rinnovata Interzona di Verona, questi Boredoms dal lontano Giappone. Noi c'eravamo, pur non sapendo assolutamente chi essi fossero.
Il loro spazio su myspace da' indicazioni parziali e sommarie della loro ricerca musicale: la verità sintetica di un loro concerto live è a dir poco spiazzante. Ma in fondo affascinante.
E così siamo stati spiazzati, ma affascinati. Perchè Sentenziosi all'Interzona coi Boredoms, c'è! (ndSentenziosi: ah sì? No perchè non s'era proprio capito guarda...). Parlo a nome mio, di Frut1, Butel3, 4, 5. O 3, 6, 7. Non si capisce più nulla qua coi numeri, sembra la lotteria.
Colgo l'occasione per rispondere ad un lettore che accusò Sentenziosi (paradossale) di trascurare Interzona e l'ambito alternativo. A ridaje... che volete, l'etichetta alternativa stenta a morire.

Boredoms: chi sono?
Il pomeriggio del 5 maggio così risposi: "Che cazz' ne so?".
La notte del 5 maggio così rettificai: "Dei pazzi sperimentatori di musica psichedelica che moriranno entro sette-otto concerti".
Non scherzo gente, la loro musica è dannosa per la salute, loro e di chi veglia i concerti. Il sito di Interzona li presenta delineando una parte del loro percorso: musica che sarebbe una fusione di speedmetal e freejazz (e secondo noi pure freemetal e speedjazz, va'), con richiami ai Faust anzitutto (sì c'è del kraut rock, ma lieve parvenza), senza la palpabile presenza di un ritmo o di una melodia, il tutto portato ossessivamente all'eccesso. Ma, sottolinea Interzona, si tratta di una musica che "solo un orecchio distratto definirebbe rumorismo caotico". Deduco che al mondo ci sono 6 miliardi di persone con l'orecchio distratto. Vedrete presto perchè.
A nostro avviso le cose stanno sì così, ma di più: i Boredoms sono un complesso di musica anzitutto acida, psichedelica e sperimentale; declinando più a fondo, aggiungerei electro-funk-acid-jazz-triccheballache; e il tutto si muove su questa bisettrice: percussioni plurime interminabili, distorsioni del suono e un pazzo che batte un mega xilofono e urla fortissimamente cose in giapponese tipo: "Butel1 tua madre è una baldraccona", "Frut1 sei un cesso anche al buio", "Butel3 fa i pompini col culo" e così via.

Interzona - il concerto dei Boredoms
Giungiamo intorno alle 22.30, il tempo di una bevanda analcolica (ebbene sì, abbiamo deciso di non anestetizzare i nostri sensi per raccogliere il meglio della dolce sinfonia che ci verrà proposta di qui a poco) e nella sala (sala? Magazzino) centrale l'organico si è appena messo all'opera: i Boredoms sono stati sistemati al centro, con le loro tre batterie, il capellone-mixatore-battitore-urlatore pazzo e una specie di tecnico del suono a curarsi dell'uscita del suono di tanto in tanto. L'uditorio è disposto in cerchio intorno al complesso. Solo alle loro spalle una piccola tribuna di tre-quattro gradini. E' accorsa una presenza moderata, equilibrata per gli spazi messi a disposizione. L'effetto scenico ci piace, bella cosa lo stare tutti intorno alla band a cinque centimetri.
I Boredoms stavano già suonando e suoneranno per circa un'ora senza grosse variazioni melodiche. A questo punto, senza riprendere il leziosismi di genere e critica musicologica che non sono nelle mie corde (bisognerebbe sentire Frut1 - ma se questa recensione l'avesse scritta a lui, a questo punto stareste ancora leggendo di riflessioni tra lui e il suo non-cervello e con altre vocine che escono da ogni dove), vi lascio alla prova live, registrata da noi in loco. Twice.





Ecco. Che vi avevo detto? Non vi avevo parlato di alcune percussioni? Ora, capirete bene anche voi che questi moriranno a breve, non potranno reggere ancora molti concerti. Ma in fondo sono giapponesi, il suicidio è ingenito alla loro cultura.
Sicchè, come già noi, tanti sono stati gli spettatori che tra un brano e l'altro (durata media: 7-8 minuti!) si sono ritirati per almeno 4-5 minuti di riposo al bar della zona antistante, per un relax timpanesco dalle assordanti sonorità di 'sti giapponesi.
Eppure sono a loro modo geniali. Un evento unico, senza dubbio. Quindi promossi: niente trash qui, difficilmente c'è un modello alto al quale attingono al 100% e lo ripropongono. Sì recuperano, ma sono sperimentatori. Frut1 è entusiasta, noi condividiamo una parte della sua mascolina sensibilità.

Seguirà un dj set come da tradizione, Interzona in parte si svuoterà ma sono diversi i gggiovani che come sempre decideranno di fermarsi per quattro passi a ritmo di dens-dens. Altri ancora, giungeranno solo in questo momento: terminati i concerti della "prima serata", l'ingresso all'Interzona è gratis. Un richiamo sempre magico, ovviamente, per il precariato veronese della giovane età.

Conclusioni sentenziose
-Boredoms promossi: questi giapponesi spaccano dannatamente culi poderosi.
-Brava Interzona Verona, come disse Frut1: "Voglio proprio vedere chi è che in Italia ha le palle di proporre questa musica sperimentale". Del resto non è la prima volta che le selezioni artistiche del management sono di carattere.
-non ci è piaciuto il dj set, meno "cool" del solito: in genere vispo e aggiornato, questo giro ha preferito un calderone di LCD, altri pezzi indie, Blur, un po' di anni '80 "esportabilissima" e in genere pezzi un po' del menga. Seppe fare di meglio. Dopo poco abbandoniamo alla volta del centro. Torneremo all'1.30 ma a quel punto le cose stavano andando alla deriva con balletti di gruppo su antichi ritmi decisamente inflazionati.
-capitolo più importante. La clientela. Torniamo alla mia considerazione dell'incipit: perchè se la gente si veste da barbona, magari con quattro orecchini, un cazzo di piercing, un tatuaggio qua e là, anda' scazzato da chi ha fatto a pugni con la vita... deve essere alternativo? Per me, solita periferia estetica. Questo vale certamente per i gggiovani; si può applicare parimenti alle gggiovani, ma andrebbe aggiunta una cosa fondamentale. Alla vostra domanda: "Sì ma Butel1, non tenerci sulle spine... quante pheeghe c'erano?" io rispondo con indelicata certezza: "ZERO ASSOLUTO", correndo anche il rischio di una simile ardita citazione musicale italiana, la quale un giorno mi ricadrà sul capo. Non scherzo: una figa manco a pagarla. Nel vero senso della frase: paghi l'ingresso e non ne trovi una, potresti andare fuori chè le "pro" di colore sono a due passi (siamo in zona Fiera, per i meno informati), ma quelle sono anche peggio, ergo resti a mani vuote.
-nel complesso pollice su, a parte il capitolo pheega.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

frequento assiduamente interzona ma quella sera non ho potuto presenziare e quindi thanks for the report.
consiglio ai butei di non mancare mercoledì 30 maggio al concerto degli shellac.
per chi non lo sapesse, stiamo parlando del gruppo di steve albini, il produttore analogico e grezzo in circolazione che ci ha regalato gioielli del calibro di "surfer rosa" dei pixies, fra gli altri.
check the style out!

Butel1 ha detto...

Personalmente non sono un grande fan, ma si fanno ben ascoltare i Shellac.

Ma non ci saremo, direi. Potrebbe essere una buona occasione per riposarsi un po'.

Frut di Udin ha detto...

Rispetto per gli Shellac,un ritorno all'interzona.Super gruppo e sicuramente gran concerto,come sempre.

Butel1:amo i giappo e domani andrò a corteggiare Yoko a Trieste.Che ci vuoi fà,non posso fare a meno delle orientali.

Anonimo ha detto...

30/5

Per chi non va all'interzona a casa di butel2 Gli a-shellac un concerto che mescola odori e musica ma soprattutto odori che conducono al nirvana.

Scusate la battuta è stato più forte di me.

Anonimo ha detto...

Frut1: che magari è la volta che resti. "sicuramente gran concerto come sempre" li hai visti in tournee tutto il 2006?

Butel2: la battuta sugli a-shellac è vecchia come come il mondo-c. Però fa sempre ridere, dannazione.

sitomona ha detto...

Mi aspettavo di trovare già la versione veronese di milanoisburning....

Accumulo libri
vado allo spazio Oberdan
vivo all'Isola
vivo sui Navigli
vivo in Buenos Aires
voglio un loft
compro i Taschen
faccio lo Ied
faccio filosofia in statale
faccio lettere
faccio la Naba
facevo Brera
farò i soldi
me ne andrò da Milano
facevo la cameriera
faccio la barista anzi no la barman
faccio la dj
organizzo feste
mi metto gli occhiali grossi
mi tolgo gli occhiali grossi
faccio la grafica
faccio la copy
faccio tante foto in digitale
ho il macintosh
vado alle feste di MTV
che bravo Kounellis
che bravo Alessandro Riva
che bella la mostra sulla street art
gli adesivi
io aderisco
guardami guardami sto appoggiata al muro
bevo solo la birra e il cuba libre
sono una tipa complicata
uuuuuuh se sono complicata
almeno due concerti al mese
quanto mi diverto
vado al Rocket
vado al Plastic
vado al Gasoline
le mie amiche sono troppo delle pazze
sono una indie rocker
sono indigente
ho la frangetta
sono estroversa
sono introversa
non mi piace il cazzo
per carità vai via con quel cazzo
chattiamo su messenger
ti faccio vedere le foto del mio gatto
ti mando una canzone troppo bella
questa sera andiamo al leonkavallo
andiamo in ticinella
minchia che flash
facciamoci una canna
la barella no è da stronzi
non mi interessano i ragazzi con la macchina bella
a me piace il maggiolone
a me piace il furgone della Volkswagen
che bello il salone del mobile
quanta creatività
che bello il Mi-art
basta, Alighiero Boetti ha rotto le palle
mi piacciono le foto di Basilico
sono molto intense
ho Fastweb
mi scarico un film di Antonioni
Fellini, Pasolini, Rossellini, Bolognini
andiamo ai Magazzini
Godard, Truffaut
non mi piace il cinema americano
è troppo commerciale
andiamo alla biennale
i miei genitori non mi capiscono
mio papà mi dice solo porco dio
mi spezzo la schiena per farti studiare
studia cretina
che io non ho potuto

Anonimo ha detto...

AlessandoId: un gran commento questo

Anonimo ha detto...

Decisamente Alessandroid, anche se ogni tanto non ho capito di che cazzo stai parlando, lo apprezzo lo stesso, sinceramente.

Anonimo ha detto...

E' Milano is Burning.

sito mona ha detto...

MI! l'ano is burning