17 ottobre 2006

15 persone la cui vita è vuota

Stando alle statistiche di Shinysytat, ci sono spesso e volentieri 25 visitatori che leggono quotidianamente il nostro blog. Per ragion di scrupolo cito anche le visite segnate dal buon Google Analytics, che forse è più preciso e prestigioso: 15 visite uniche al giorno. In sintesi: Shinystat è l'organizzatore, Google la questura.

Il problema è di natura sociale (come si comportano gli esemplari della società veronese), ma soprattutto psicologica (cosa c'è nella zucca di ognuno di quei 15). Sorge un dubbio lecito: "Ma non avete di meglio da fare?". Ci sono evidentemente 15 persone la cui vita è tanto vuota da aver tempo e voglia di leggere i nostri post circa l'inutilità e la futilità di vivere e agire a Verona. Probabilmente siete dei maniaci depressi-vi. Cercate di starmi alla larga, dunque.
Potreste essere inoltre 15 masochisti; di gente scoppiata è piena la città, ergo cercate di starmi alla larga, grazie!
Oppure, e a questo punto con le spiegazioni siamo a tre, ci sono 15 persone che finalmente hanno capito che qualcosa non va, che condividono i nostri tentativi di fuga (utopici, s'intende), che, diciamola tutta, si sono un pò rotti i coglioni ma, che ci vuoi fare tanto lo fanno tutti è così sappiamo che è così e cambiare le cose in 15 è di fatto impossibile, si ritrovano costantemente anche loro in Piazza: con tutti gli altri butei; e con noi.

Butei da 3 a 17, chissà quante volte saremo stati li con voi, a Verona, in Piazza, eterogenei ma amalgamati nell'omogeneità di essa, a rispecchiarci nell'alterità dei butei che ci camminano a fianco, che ordinano al bancone al nostro fianco, che ci bevono a fianco (che ci vomitano a fianco?).
Butei da 3 a 17, ci saremmo incontrati tante volte e avremmo sempre fatto finta di niente.
Butei da 3 a 17, ci vedremo ancora tante volte (lo sapete che la Piazza è piccola) e faremo costantemente finta di niente. Ma poi, un sera del weekend, col nostro bicchiere perennemente in mano, ci parleremo e passeremo qualche minuto piacevole insieme. E io, tornando a casa, potrei rivolgermi a Butel2 dicendogli: "Ehi, simpatico quel butel di prima".
E poi tutto come prima. Io tornerò a scrivere sul mio blog e voi a leggerlo.

Comprensione del testo:
1-Chi sta peggio, noi o i nostri lettori?
2-Perchè i butei che si conoscono in Piazza non restano in contatto fra di loro?
3-Perchè i butei della Piazza hanno il bicchiere incollato alla mano?
4-Tempi dell'ordinazione al bancone: perchè ogni volta che ordino un drink, Butel2 cui poi lo porto mi dice che non mi vede da una vita?

Questi son dubbi amletici, naturalmente.

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