25 luglio 2007

Lavorare come Pr

Il lavoro del pr

e i suoi perchè

Tempo fa (diciamo oltre un mese e mezzo) ricevemmo (e ora pubblegassimo), un accorato intervento in difesa di un uomo (diciamo il proprio uomo) e della di lui professione (diciamo il Pr o P.R. o Pierre - che non è francese), da parte di una tal lettrice Gio12, firmatasi appunto "La ragazza di un Pr".
Un racconto sincero, una confessione profonda e commovente, una storia di sofferenza, la storia di una donna che per amore vieni a patti con una proiezioni della propria nemesi (la discoteca), una difesa a spada tratta cui si aggiunge un invito a figliare (ndSentenziosi: insomma, trombatela di più 'sta ragazza!), un soliloquio che ci porta oltre l'apparenza dei codici binari disco figa - disco merda, sì roba che Lucignolo ci fa 'na pippa anche 'sto giro: ci viene presentato un mondo che sotto la litosfera di un mondo che è tutto pacche sulle spalle, ingressi vip, omaggi e riduzioni, nasconde l'impensabile sentimento, l'insospettabile verosimile, l'arido vero di una professione spesso bistrattata anche nelle più umili barzellette da bar, forse senza merito. (ndSentenziosi: ok ok non ci crede nessuno, ma facciamo finta di incarnare la psicologia dei pentiti e ricreduti ancora per un po').

lavorare pr discoteca
Il giudizio universale visto da un Pr

Questi sono i "grandi" momenti di Sentenziosi, i momenti dell'impegno sociale, quello serio, "Mi manda Sentenziosi". Del resto, fateci caso, ormai il varietà puro non esiste più, ogni maledetto programma o ogni rubrica in Italia DEVE avere il proprio momento impegnato, mica potevamo esimerci.
Sia data dunque parola alla nostra lettrice, segue qualche considerazione al termine.


"Questa nelle mie intenzioni vuole essere una lettera d'ammmore nei vostri confronti e allo stesso tempo ha la "pretesa" di mettere in luce un punto di vista probabilmente diverso di un argomento che è uno tra i vostri preferiti: le discoteche (wow veccio che figaaata!) - viste dalla morosa (alla veronese) di un pr... e una morosa speciale aggiungerei, visto che di suo non le ha mai amate particolarmente, anzi diciamo subito che non gliene è mai fregata una cippa (yeah). Ah quanto vi amo Butei vari…con questa vostra pretesa già nel titolo di “sentenziare”, dire insomma quel cavolo che vi passa dal cervello pretendendo di dire le cose come stanno. Quello che comunque vi distingue dalla massa è una cosa fondamentale nella vita, retaggio ormai di poche anime in questo sporco mondo: l’ironia. Eh si cari cocchi, voi ne siete davvero provvisti, anzi potreste andare in giro a distribuirne un po’ (che ne dite, tipo polverina argentea da spargere nel mondo…) E poi cacchio…c’avvvete pure dei bei cervellini culturalmente dotati… siete anche boni? [ndSentenziosi: siamo diversamente belli. Di più, la nuda verità, siamo oltre il concetto di "boni", ci vedi una volta e ti è dato di restare cieca per sempre]. Perché a sto punto incontriamoci e magari si sa mai…
Ma veniamo al dunque della questione: sono la ragazza di un pr. Non un brufoloso adolescente che “sbiglietta” fuori dalle scuole o dai locali ggiusti…no eh, uno che ormai sarebbe anche ora mettesse su famiglia vista l’età, uno che lo fa come secondo lavoro perché “lavorassi in pizzeria facendo il cameriere farei il doppio della fatica e prenderei una miseria”. Ma nonostante tutto, nonostante le incazzature perché io cari miei non le ho mai amate ste cavolo di discoteche, non me ne è mai fregato di meno, ho sempre preferito far altro nella vita… insomma dopo un anno di frequentazione forzata posso dire che c’è gente che lo fa con il cuore. Ok, non salveranno l’umanità ma ci provano davvero a far divertire la gente. Ok, non verranno insigniti del Nobel ma a volte si fanno venire delle idee carine. E soprattutto, cosa che ho imparato dopo pochi giorni di frequentazione: se non si attivano loro per portar gente, fare tavoli (non sono Mastro Geppetto eh, li vendono… ma non come all’Ikea, li affittano…insomma detto così sembra davvero na cretinata) etc… non mangia il barista, non mangia il buttafuori e nemmeno la ballerina o quello delle pulizie che magari a casa c’hanno pure famiglia. Ecco, appena ho imparato questo mi sono fregata. Sensibile come sono, posso far tante storie per non andare, far rimanere mio moroso a casa, non farlo andare a lavorare sentendomi poi causa della rovina di un sacco di famiglie/bocche da sfamare???! Fregata e…contenta. Sì dai, perché tutto sommato non è male, soprattutto d’estate, con l’atmosfera magica che sprigiona già di suo. Ho imparato a vivere comunque un mondo che non era il mio, che apparentemente non mi apparteneva, che suscita sempre pensieri strani manco fossimo nel girone più basso degli inferi.
Quindi mi incavolo pure io, e mi dispiace, quando c’è gente che non rispetta il lavoro degli altri (voi almeno siete ironici nei vostri commenti) perché tanto “è un lavoro quello”??! Si lo è, e ve lo dice una che come si è a sto punto capito all’inizio era ottusa nei confronti di questa realtà. Eh si, e questa è ancora una volta la conferma che una donna innamorata pazza di un uomo può fare di tutto e di più per lui, anche dividere la sua vita nel pre - discos e poi nel post - discos, tanto che ora non vedo l’ora di andarci con il pancione fiera di essere incinta dell’uomo migliore del mondo (uè, non adesso eh, fra un po’ di anni…).
Ah!!!!! E quei cosi che trovate nei bar…non chiamateli bigliettini!!! A me quasi mi hanno ucciso quando l’ho detto…
PS: SCOOP!! Il caro Upstream ha un passato, seppur breve, da pr! O lo sei ancora caro??!! "



Fuori i fazzoletti, bruti! Ringraziamo Giò, il mezzo sentenzioso è stata "certamente" la scelta più coerente per il tuo sfogo. Oltre al merito, si dovrebbero ora discutere un paio di concetti. E discutiamoli.

Inutile nascondersi dietro il velo della menzogna: non ci è dato di negare che la figura (stereotipata) del pr abbia sempre suscitato del riso in quasi tutti noi-voi, a ragione (spesse volte) e a torto (come dici tu: e gente che lavora e da' da lavorare). Già, sveliamo lo scoop: quello del Pr è tutto un lavoro, un lavoro "vero". E come ogni lavoro, da che mondo è de gustibus, si presta a compiacenze o critiche. Ad esempio, chè tale mestiere si riveli pseudo-intrinsecamente una cagata di mestiere, è opinione personalissima de noartri. Non di altri, magari (certo che se escludiamo lo staff della disco e le morose del Pr, non credo si possano contare numerosi aderenti a quest'ultimo schieramento...).
Però, e qui prendiamoci il merito delle tue parole al punto in cui dici che Sentenziosi almeno usa la tagliolina dell'ironia, quando si piazza la presa per i fondelli del P.r., lo si giudica ovviamente nella sua funzione, nel suo ruolo, il P.r. quale personaggio pubblico o attore sociale. Nessuno (qui almeno) se la prende con la persona P.r. Tizio (o Caio, sempre dietro l'angolo all'urlo di "Sotomayor!"). Insomma, nulla di personale dai: massimo rispetto per la persona, che non conosciamo, massima ironia verso il personaggio. Del resto, sappiamo bene che il PR (cui possiamo aggiungere tutte le altre nostre nemesi raccolte sotto l'etichetta "organizzatore di eventi") deve esistere, altrimenti Sentenziosi chiude baracca nel giro di cinque post!
Per riassumere sino a qui: quello dell'addetto alle Pubbliche Relazioni è un lavoro, con tutte le conseguenze di soddisfazione o insoddisfazione e di riscontro o mancato riscontro che la pratica di un mestiere X comporta. Ah, parlo di Pr di una discoteca, ovvero Disco Pr, ché il "vero" mondo delle pubbliche relazioni è cosa diversa, mi permetto di specificare.

A questo punto restano in sospeso due domande alle quali non ho potuto che rispondere: "Ah-ah, scherza, ci prende in giro, ha fatto la battuta!" (oppure, seconda risposta plausibile, "Ehm, è ubriaca!"), ovvero:
1-Qual è "l’atmosfera magica che sprigiona già di suo" la discoteca veronese?
2-Se "a volte si fanno venire delle idee carine", com'è che si fa per vederne i risultati?

Grazie ancora, in gamba e un saluto a entrambi.

p.s.
l'oscuro passato di Upstream è certamente materia poco nobile, della quale il malcapitato preferisce non parlare altrimenti gli parte la brocca e si getta a terra scalciante e urlante "Sento di nuovo quelle maledette pacche sulle spalle, nnouuoooo". Vorrei peraltro aggiungere che, all'atto di accettazione del patto Sentenziosi, lo stesso si è impegnato a imporre un veto sulla novazione di simili atti terroristici allo statuto del blog. Il caro Up sa, ben sa, quale pena multi-corporale (nel senso di corpi esterni intrusi) lo vedrebbe protagonista assoluto in Prima Tv in caso di sgarri. E avendolo visto l'ultima volta con una "ridu" in mano, temo la cosa possa essere di suo gradimento.

7 commenti:

Glò ha detto...

La "ridu"?! Ragazzi era dal '91 che non sentivo sta parola..
Sono uscita dal mondo delle disco e mi guardo bene dal trovare un ragazzo-pr per rientrare nella "magica atmosfera".. ma quale sarebbe?!

@ butel-pr: ma trombala sta ragazza!!

@ sentenziosi: siete grandi butei

Anonimo ha detto...

Mi avvalgo della facoltà di non rispondere STOP è una sentenza scritta con l'inkiostro rosso E nel nome di Salò STOP giorgia: touchè! ma comprerò il tuo silenzio e quello dello staff tutto a suon di rientri (cofcofcof)STOP il kit di anal intruders prestatomi da b1 è troppo anche per uno allenato come me (domani ti riporto il tutto b1).

torno alla nonvita di questo periodo.

Anonimo ha detto...

Gloria: ma scherzi? La ridu domina in certi frangenti, ad esempio è ancora il non plus ultra in tutti discorsi da bar su "serate", "fare serate", "spakkarsi!".

Upstream: ok tu ritratta finchè tieni; quando vedi che non ce la fai più, direbbi che la tua ameghetta 'a facessimo salutare da un paio di amisci nostra e scordassimo in fretta l'accadute. Basciammo le mmani.

Glò ha detto...

@ Butel1: in effetti non metto piede in una disco da tempo..
Beh, ora che mi fai notare quanto io sia fuori dal giro dei butei che si desfano in disco, andrò da una psicanalista, per capire che fine ha fatto il mio io più profondo (che probabilmente sogna di mettersi con un pr). Oppure scriverò una lettera a Sentenziosi, sottoponendo il mio caso umano.

Anonimo ha detto...

Come in tutte le cose da che mondo e mondo,ci sono persone che le fanno seriamente impegnandosi,e chi invece lo fa in maniera velata,senza metter impegno o volontà.La figura del pr è davvero strana,colorata con le tinte più diverse,io ho imparato a distinguere,i veri pr,i veri organizzatori,da tutto il resto che finge di interessarsi ad un mondo che non è essenziale,ma esiste e finchè esisterà,meglio che ci siano professionisti in questo settore.Nessuna donna è obbligata a stare accanto ad un pr,e spesso e volentieri i pr sono le persone più fedeli di questo mondo,la vita è varia come lo sono i pr.Ogni città ha i suoi,oggi città ha i suoi organizzatori,poi ogni città ha i suoi pr e i suoi organizzatori conosciuti in tutta italia,per la professionalità e la diligenza con la quale esercitano il loro operato.
Non sempre ciò ovviamente viene capito,si ironizza (e si fa bene) sull'operato di questa figura,che non è di certo un lavoro di grandissimo concetto se lo si fa a livelli miseri (diciamo per fare il morto di fame pezzente scroccone,ipocrita che fa il pr con le pezze al culo,meglio se sta al bar in centro),ma verso determinati livelli,occupa più tempo ed energia di quante si possano pensare.Fare il pr,quello vero,o meglio l'organizzatore,è stancante,spesso e volentieri ci si vorrebbe divertire ma non ci si riesce,perchè l'obbiettivo primario è far divertire facendo finta di divertirsi,e non per cattiveria,ma per la mole di lavoro che è richiesta in una serata,perchè in molti lavori il lavoro termina con il risultato finale,in questo si lavora anche durante il risultato.
Verona avrà 10 pr/organizzatori,li chiamo così perche' un organizzatore è anche un pr,il suo passato non passa e come disse j.Cassalez (se si scrive così) "a volte ritornano" e di questi 10, 3 sono davvero conosciuti in tutto il settore della nightlife italiana,e per quanto possano sembrare dei cazzari,beh il loro lavoro lo fanno davvero bene.
Il pr da disco,chiamiamolo così è sicuramente differente,da le pubbliche relazioni giornaliere,il lavoro cambia,le esigenze e le caratteristiche sono davvero differenti.
Concludento,grazie ai sentenziosi che ironizzano ed evidenziano,cosa che andrebbe fatta con tutto e tutti,e sono sicuro come dicono loro che all'interno di voi come di me,sapete che qualcuno di valido in questo settore esiste.

Anonimo ha detto...

Uno_che_ne_sa: Ops... scusa... tieni... fa' più attenzione
[avevi scordato un tratto di lingua per terra, forse s'era allungata troppo]

Anonimo ha detto...

pienamente ragione...lo sapevo che sbagliavo...mi metto in castigo.