Atomic Bar - Milano
Continua la guida ai locali milanesi. Dopo il Gasoline Club, Plastic e Sottomarino Giallo, parliamo di:
Atomic Bar
"A suo avviso gli Atomic sono tra i migliori scii in circolazione e Frut1 scende per le piste di Bormio solamente con ai piedi i suoi affidabili Atomic rosso fiammante. Bene. Di queste considerazioni fuori luogo possiamo e dobbiamo fare a meno e Frut1 può e deve tornarsene tra la candida neve sperando un giorno di emulare il suo idolo di sempre: Alberto Tomba, probabilmente l’unico uomo che in quanto a capacità di espressione/articolazione verbale annaspa agli stessi (imbarazzanti) livelli".
Dopo aver svelato ai lettori di Sentenziosi che Frut1 come ogni buon italiano medio si fa l’inverno a Cortina o Brunico sciando con la sua tutina attillata estremamente anni '80, possiamo tornare sui nostri passi e focalizzarci sull’argomento del post: l’Atomic, uno dei locali top della Milano by night.
(grazie MilanoTonight, grazie)
Locale decisamente small, arredamento vintage poiché tutto al suo interno ha quell’aria di vissuto anzi consumato: dal divano peloso alle poltroncine lacere, dai tavolini appiccicosi (c’è gente seduta li’ suo malgrado dal ’94, condannata ad aver di fronte la stessa birra che ovviamente non si stacca) alla poltrona da parrucchiere dal design anni '60 che dici "Ma che c'azzecca?" eh c'azzecca, c'azzecca. Tutto ciò infatti è inserito in un ambiente psichedelico ed a tratti underground per via dell’illuminazione tenue e delle pareti dipinte da un affresco/murales che riproduce la scena di un picnic, o meglio, la preparazione di un picnic in uno scenario di quiete agreste (il colore dominante è il verde erba appunto) post esplosione nucleare arricchitto dalla presenza qua e là di simpatiche donnine in atteggiamenti sadomaso.
Non è sicuramente un locale chic e curato nei dettagli, come ci si potrebbe aspettare in questa Milano ‘07 che fa del design il suo marchio di fabbrica. All’Atomic tutto sembra recuperato da qualche soffitta (e magari tutto è recuperato da qualche soffitta...) non permettendo alcuna collocazione storica del locale bensì mostrando un passaggio, un'osmosi tra le epoche e le mode passate che hanno caratterizzato la seconda metà del ventesimo secolo.
Il locale prende vita, mostra il passare degli anni tra le sue pareti che hanno visto e sentito i cavalieri della notte passare di lì durante le loro scorribande notturne [ndSentenziosi: "cavalieri della notte" e "scorribande notturne"? Addio amico, addio]. Credo che un locale per essere bello ed esprimere/esplicitare qualcosa ai suoi clienti debba avere un’anima: l’Atomic ha un’anima.
Lo frequenti e ti senti a tuo agio, a dispetto del numero talvolta esagerato di avventori e dello spazio per muoversi sempre sacrificatissimo. Del resto il locale si riempie in fretta, non é certo grande, ma anche stare in piedi non é male, permette di lasciarsi trasportare dalla musica e dal divertimento che vaga nell'aria come Ambi-Poor nel cesso.
L’Atomic presenta un ingresso che sembra quello di qualche bisca clandestina o club privè ed ha una pianta a T. Entrando si ha sulla sinistra il bancone, qualche tavolino ed agli shaker un paio di ragazze nonché un ragazzo forse brasiliano sosia 100% di Basquiat
che continuerà a guardarvi in modo ambiguo e lascivo, mentre in fondo (la testa della T) trovano posto una pista da ballo rialzata con il banco del dj nonchè due salette laterali alla dancefloor molto intime ed accoglienti.
Gggente da Atomic Bar di Milano
Una clientela simil-Plastic ma meno melodrammatica, del resto buona parte di questa nel weekend dopo una birra e due chiacchere si dirige al Plastic, Frut1 e Butel1 compresi. Vi trovano poi posto i disadattati (vd. punto 7) e gli infiltrati, coloro che nel marasma fighetto-alternativo hanno deciso che basta frequentare locali e avventori della siffatta e confondersi sostando a 30cm da questi, per essere fighetto-alternativi tramite trasfusione d’identità, finendo ovviamente per essere la ciliegina del cluster "sfighetto-disalternativi = tamarri".
Avvertenze atomiche
1) come ogni club alternativo milanese i bagni sono piccoli e tremendamente lerci. La gente entra per pisciare e torna accompagnata verso l’uscita da uno spazzino. O con l'ebola.
2) i cocktails sono discreti e molto alcolici
3) il parcheggio: scordatevi di trovare un posto auto in zona, conoscete la parola mai? Ecco, sappiatela applicare ora: mai!
4) la birra è buona ed economica
5) i drink si consumano solo dentro il locale, fuori si fuma soltanto. Poiché non è una legge scritta, deduciamo che è una legge non scritta (per esclusione, insomma)
6) c’è un buttafuori, salutatelo ma non occorre lasciargli monetine nel bicchieri, anche se so già che vi farà molta pena ma non è un mendicante. Sto parlando di questo, qui in coppia con B1
Azz, ho oscurato quello sbagliato dei due!
Atomic Bar: programma
lunedì: miscela di suoni che vanno dal post rock all’indie più smaliziata. Senza scordare origini(70s-80s) e futuro prossimo venturo.
Martedì: la bella chitarrista delle Bambole di Pezza, sale come ogni martedì dietro alla console dell’Atomic Bar per deliziare e sconquassare il suo pubblico. Non aspettatevi un dj set di quelli canonici, quanto piuttosto un diluvio di chitarre incendiarie punkeggianti e classici indie rock, ma anche electro se necessario.
Mercoledì: serata Whatever, animata dalla brava DJ S/HE, che propone una selezione musicale imprevedibile. New wave, punk, indie, brit-pop, altri suoni ed electro fulminante. Atmosfera londinese assicurata. Che vuol dire tutto od un cazzo.
Giovedì: Super Party [ndSentenziosi:Super Party?] volto a portare le atmosfere dei migliori club indie del globo, brani rock, indie, electro-wave e dance che ognuno di voi [ndSentenziosi: noi perdenti?] non si stancherebbe mai di ascoltare.
Venerdì e Sabato: i dj-set variano molto a seconda degli ospiti che si alternano in consolle durante la stagione.
Domenica: serate speciali per gggente speciale e curiosa
Conclusione
Se nella Milanodabbere nulla dura per sempre – come gli amori tra diciottenni - l’Atomic bar di Milano è l’eccezione della regola: è impermeabile alle mode, resiste da anni immemori in quantità e qualità, si dice addirittura da prima che Sentenziosi inventasse il “Fare serata vecchio”, ma pochi sopravvivono per raccontarlo.
A nostro avviso è ancora il must per il pre-serata e il post-aperitivo: ci si passa verso le dieci, forse dopo, e si inizia con la prima parte della mina (poi tutti in taxi, in fondo ci siete anche venuti col taxi, al 90%) per poi calarsi nei panni del clubbing man.
4 commenti:
da un tipico butel veronese (spritz,piazza erbe,vecchio cosa bevi?,ecc.) insediato a milano per lavorovi vi consiglio di fare una capatina al sio cafè in bicocca, vediamo se il locale troverà il vostro apprezzamento sentenziosi.
saluti!
Anonimo:faremo sicuramente un salto e giudicheremo.
WOW, finalmente B1 in tutta la sua smagliata bellezza! piccola curiosità, quanti anni avete? sò che "il butel" non ha età, o meglio ne ha molte, ma del " b. sentenzioso" non è mai stata specificata...
(blink, corredato da sorriso smagliante e da una spallina accidentalmente scivolata dalla spalla)
wonder:non provocarmi!
Comunque l'età dei Sentenziosi rimane un mistero anche per gli stessi "b.sentenziosi".
Io,Frut1,credo di essere ancora nel periodo della pubertà.
Butel1:In quella foto sei venuto troppo bene!
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