Tentativo di fuga 68
Il piano era ben congegnato: non andare in Piazza per l'intero weekend.
Detto fatto. Chi non esce, chi si fa gli affari sua, chi se ne va al cinema, chi passeggia altrove. Nessuno osò avvicinarsi alla piazza.
Ma alle 00.24 partì un sms. Il cellulare prescelto fu il mio. "Ma perchè diavolo non l'ho spento?" è il mio primo pensiero. "Stupido stupido" mi dico insistentemente. Decido infine di mettere mano al telefonino e scorgerne il display. Così feci: premetti "leggi ora". Testuale: "Vieni a fare un salto in Piazza? Qua è pieno di butei". 7 minuti dopo, sebbene non diede mai risposta al mio interlocutore, me ne stavo all'angolo tra la Piazza e corso Porta Borsari a mirare quella bolgia di uomini e donne che gremiva la Piazza in ogni suo loco.
Miravo la gente raccolta e per un attimo, un breve attimo, ho desiderato anche io di aggiungermi ai loro "Sa bevem?" "Alter?" "Vecio che figa!" "Balla da paura vecio" ma, con volontà ferrea a me sinora estranea, riuscì a trattenermi. Scese il gelo, si fece davvero freddo. Benchè il mio fallimento non potesse dirsi totale, in parte Io sapevo di aver fallito. Fino alla prossima volta...!
4 commenti:
"vecio, sta tranqui che che anca sto WE l'è passado!"
Via dalla piazza!
cosa sono i butei?
bè se vuoi una traduzione letterale sono una numero non quantificato di giovani in dialetto veronese.(vd dizionario urbano bruttastoria.it)Frase tipo:"butei sa fasemo?"Butei cosa facciamo.Dove butei sta per gruppo di giovanoi amici.Ora pero il sostantivo butei ha assunto nel parlato connotazioni quasi mitologiche.La parola butel-butei può all'occorenza sostituirne altre,anche non necessariamente legate allo stesso campo di significati,e crearne altre ancora a seconda di cadenze pronuncia e posizionamento all'interno di una frase...dico bene butei?
La domanda di Fenicio è geniale e ripercorre i fili dell'esistenza da monte a valle.
I butei sono i ragazzi. Al contempo, non sono i ragazzi ma altro da essi: perchè certi ragazzi non sono butei, alcuni butei non sono ragazzi. Butei e ragazzi sono come metafisica ed empirismo: due facce della stessa medaglia.
A grandi linee i butei frequentano la Piazza Erbe per la maggiore, ma poi li trovi nei più fetidi pub della provincia.
I butei possono anche essere dei cagoni elitari, ma poi vestono pantaloni arancioni sui quali capeggia la scritta "Brazil" e sembrano dei coglioni di ultim'ordine.
I butei generalmente non parlano un italiano standard preferendo il dialetto locale o marcati riferimenti ad esso, tuttavia poi te li trovi a ruttare in terzine dantesche.
I butei non amano stati di sobrietà, ma da sbronzi le loro massime richiamano i lumi della ragione sveegliando il comune ragazzo dal proprio sonno dogmatico.
Il butel medio generalmente trascorre la propria esistenza a Verona, dove vive una vita con la compa e sa che si fidanzerà e sposerà con qualcuna delle sue conoscenti, tuttavia poi parte un weekend Ryan Air per Londra tutto a suo agio conquista la town e ti tromba come un barboncino e le londinesi vengono in visita a Verona unicamente per conoscere altri butei, che a differenze di un ragazzo è uno che se la caverebbe ovunque.
Nietsche direbbe che il butel è un superragazzo.
Avvertenze: qualsiasi butel, tende a spararle grosse, grossissime (sobrio o meno, cioèe....)
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