20 aprile 2007

Schermi d'Amore a Verona

Schermi d'Amore a Verona

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Qui Schermi d'Amore 2008


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una recensione del convegno "60 anni di femme fatale all'italiana" curato da Piera De Tassis, direttrice di Ciak, tenutosi il 4 maggio alla Gran Guardia in occasione di Schermi D'Amore.

Mentre Udine sta gestendo a suon di coiti interrotti l'avanzata gialla, Verona s'appresta al vernissage dell'annuale festival degli Schermi d'Amore, dal 26 aprile al 6 maggio.

schermi d'amore

Schermi d'amore per neofiti
Qualche nozione a riguardo. Il festival cinematografico degli Schermi d'Amore è roba seria della quale Verona potrebbe andare maggiormente fiera: trattasi del festival per eccellenza dedicato al cinema melò, insomma la più grande (e badate che sto usando motivatissimi toni cosmopoliti) rassegna di retrospettive e anteprime interamente dedicate al cinema del melodramma, al film sentimentale, al cinema d'amore in sostanza, una rassegna cinematografica che sonda le differenti strade del cinema che parla e fa all'ammmore. Tant'è, Festival Internazionale del Cinema Melò. E non ho ancora detto "film spinto", ma potrei dirlo perchè sì, c'è stato, c'è e ci sarà pure quello. Oddio, mi preme anche sottolineare che qui non si parla nè di una rassegna di capolavori assoluti (la maggior parte dei film sono, come dire, artigianali) nè del non plus ultra del genere, eppure Schermi D'Amore ha un suo perchè.

A sorprendermi è il fatto che l'edizione dell'attuale formula melò degli Schermi d'Amore sia giunta alla numero undici (o 10+1 come ci tiene a precisare l'organizzazione), nel senso che incredibilmente Verona ha perseverato e continuato a sostenere l'iniziativa: ma c'è mancato tanto così, all'incirca 2-3 anni fa, che stavamo perdendo anche questa. Forse in attesa di quella stronzata della succursale dell'Hermitage a Castel San Pietro, gossip consegnato agli eredi di Asimov quale ottimo materiale per nuovi racconti di fantascienza. Ovviamente solo "nei giri" si sa come sia andata; esternamento sappiamo che il dietrofront dell'amministrazione - com'è humana lei - è stato fulmineo quanto risibile. Parlo inoltre di attuale formula giacchè la rassegna sorse nel 1969, ma solo dal 1996 promuove il correntone melò. Un festival vetero-giovane, ho ho ho.

In soldoni verranno proiettati circa 40 film "d'amore" (ma non solo) più o meno inediti in Italia, dei quali una decina in concorso. E poi ci sono le sezioni, giusto per sottolineare che di festival effettivamente trattasi.

Le sezioni, ovvero?
Salto a piè pari la retrospettiva su Gerardo Herrero, se non erro regista/produttore/sceneggiatore spagnolo (?) del quale poco o nulla so nè voglio sapere.
I 10 film in concorso, rientrano nella sezione "Amori in (con)corso". Elementare Watson. "Panorama" ospiterebbe cosiddetti cult movies e colpi d'occhio (ma che è, la Fnac?) da altri festival. Da quanto visto nel corso di edizioni passate, mi permetto di dissentire. Grandemente. Salvo ridefinire il concetto di cult movie e di film di qualità in genere. Comunque c'è lo zampino del Prof. Alberto Scandola, aitente docente e preparato cinefilo. "Occhi di donna" sarebbe una sezione della quale sicuramente ci sarebbero molte cose interessanti di cui discutere. Sottolineo l'uso del condizionale, quindi salto pure questa.

Perchè sì
Arriviamo a "Peccato sia una canaglia. 60 anni di femme fatale all'italiana", che sinceramente rappresenta il motivo per il quale potrei frequentare di tanto in tanto il red carpet (? Ovviamente non pervenuto, ho detto Verona non ollivudd) del festival con tanto di black velvet tuxedo e strappona classe '71: conoscete Piera De Tassis (direttrice del mensile Ciak), conoscete Marco Giovannini e il noto critico cinematografico Valerio Caprarica (ormai presenza fissa nel anticult Cinematografo di Gigi "no non me li lavo sti capelli, cazzo volete?" Marzullo)... ecco metteteli insieme per questo convegno su un percorso che centra il focus sulle sensuali, volitive, vacchissime, femme fatale del cinema italiano dal '47 in poi. La cosa mi piace. Non si va insomma a vedere questi film solo per la classica limonata nelle ultime file, robbba da teenies.

schermi d'amore verona
"Con lingua veccio!"

Avevo anticipato film spinto. Oltre a ciò, credo sia plausibile ritenere che il 99,9% del pubblico maschile accorrerà domandando dei film di un'unica persona: Tinto Brass. In Italia è più cult dei cult, il signor Tinto. Già, già: special guest il regista del culo, del "mi piace il culo", "solo il culo", "il culo è poesia", "raccolga la monetina signorina che ci guardo il culo" e via dicendo. A detta dei professionisti del suo particolare settore (il film ad alto tasso di eros all'italiana), un maestro. Di Tinto Brass vi potrete sorbire un "Monella" integrale e altri, tra cui alcune perle giovanili che si dice valga la pena visionare. Che poi, apprezzabile il materiale trattato (la pheega), ma a me i sei-forse-cinque film di Tinto che ho visto hanno generato diversi dubbi: perchè mai piace, questa cagata di arte? Io sono quello 0,01 %.

Perchè no
Non temete, dopo il pippone melò, vi spiego anche un altro paio di cose: è data per certa la connivenza degli Schermi d'Amore con l'Ufficio Comunicazione dell'Università di Verona. E uno. L'altra sinergia della quale vantarsi è quella con FAN o Fuori Aula Network che dir si voglia. Sempre 100% Università di Verona. E son due. Potrei citare ed esemplificare iniziative del primo e palinsesti del secondo organo, ma sarebbe un gesto paragonabile al terrorismo psicologico: sicuramente stiamo parlando di lasciva subqualità. D'altro canto, mi pare di aver compreso che tale collaborazione sia sì formale ma completamente esterna, non affliggendo lo svolgimento vero e proprio della rassegna. Dio ce ne scampi se vo' errando. Dovessi beccarmi un redattore del network universitario prima e/o dopo uno dei film, mi rivolgerò alla cassa all'urlo di: "ESCIMI I SOLDI!".

Gli eventi
Quanti eventi? Pieni come le mie palle. Del resto, mica siamo al Salone del Mobile a Milano, con "appena" 260 eventi. Purtuttavia, oltre alle tradizionali aperture, chiusure, convegni e quant'altro, i gggiovani e non gggiovani (ma in fondo sempre gggiovani, merito dei capi arancioni di stagione già sfoggatissimi) avrebbero apprezzato qualche iniziativa collaterale, qualche "galà" nella fattispecie. No. Non si celebrerà nè con vini nè con ab-buffet.
Eppure non è totalmente così. Non sempre, almeno. Si renda noto, dunque, che il festival in questione per una ragione o per l'altra (giuria, ospiti, attori, attrici, ecc.) è ben nutrito di fig... ehm pardon pheega. Di ottima fattura. Due anni fa fui entusiasta. Di più, un carissimo amico del sottoscritto fece il giurato a suo tempo e mi parlò di fanta-harem della gnocca gigante: sgonfiare tali dicerie è necessario, ma non dubito sulla presenza di "buoni pezzi".
Fezzi, ricordi la tua esperienza con Piper Perabo, la figona del Coyote Ugly? In effetti mi sono fatto narrare l'intera vicenda da chi in giuria, quell'anno, presenziava con te: bei momenti scrittore, bei momenti. [p.s. ma ora sulle pagine di Sentenziosi puoi confessarti, te la sei limonata/fatta/ciullata o altre variabili tete-a-tete?]

Si divertono alle nostre spalle!
Ad ogni modo, dicevo che gli eventi non ci sono, o non sempre. Due anni fa capita così che la sera della chiusura io passi dal Malta e trovi li festeggianti ed ebbri "quelli del cast": attrice, attori, registi, docenti (lo Scandola A. di cui sopra), giurati e quant'altro. In breve: pheega, tanta pheega. Tra i volti noti ricordo il bruttissimo Silvio Muccino, il quale pafla fefamente cofì, accompagnandovi deliziose mosse da papero, e la giovane ma invitante Jasmine Trinca (prima di mettere su 35 chili), la quale avrei "bagnato" come una casalinga bagna i propri fiori (ndSentenziosi: notare la finesse; già, l'italiano non se la cava altrettanto bene in trivialità come il francese). Ho il di lei numero ancora salvato nel cellulare, ogni tanto mi sentirete vantarmi della cosa (ndSentenziosi: eh sono così di cui vantarsi cazzo...). Ovviamente non ci siamo mai sentiti.

Penso che le manderò un short message service proprio ora: "Ciao. Perchè l'hanno scorso non me l'hai data? Un caro saluto, B1".

11 commenti:

Anonimo ha detto...

e invece mi fa piacere condividere la pasiòn per il brano menzionato. Obrigado! :)

Butel1 ha detto...

allora tutti insieme col ritornello:
"parapapapapapaaaaaaa who looooves the suuun?"

Butel Info ha detto...

O Butei! Ieri son tornà in Piasa Erbe dopo un bel po' de giorni...ma quanta ghe n'è??? Le miriadi di maglioncini a righe vecio e braghe soto el cul vecio venivano impietosamente oscurati dalla quantità di ciccine presenti, e davano il meglio di sè con scollature e tacchi da SS11 vecio. Le stimo molto e spero vivamente che anche loro ricambino la mia stima.

Son imbriago?

No.

Anonimo ha detto...

Questa settimana la piazza non è pervenuta.
Tuttavia, ti potrei parlare del pheegaio della settimana scorsa, a conferma che sì, a quanto pare le cose stanno come tu supponi.

Maledette pheeghe.

Anonimo ha detto...

Gnocche poco presenti al Festival. Quelle presenti o fanno le hostess oppure sono finte intellettuali che apprezzano solo film coreani non sottotitolati (anche se devo dire che quell'anno che ho fatto parte della giuria ho scoperto che i film coreani sono piuttosto interessanti, fuori dai canoni occidentali - infatti sono coreani - e originali).
Alla proiezione di un film in concorso in cui recitava (?) Piper Perabo, ella era seduta dietro di me, e allora lì l'ho salutata una prima volta. Alla sera della premiazione finale, ho rubato una rosa da un vaso fuori dal Filarmonico e gliel'ho data, e lei se l'è messa tra i capelli. Mi sono imbucato alla cena di gala finale, e lei aveva ancora la rosa e si è femrata un po' a chiacchierare con me. Poi dopo la fine della cena lei è tornata in albergo all'Accademia e io a sbronzarmi ancora un po' al ristorante a spese dell'organizzazione (tutto meritatao, considerato che vedevo due film al pomeriggio di media, e una volta addirittura tre: uno algerino, uno spagnolo e uno cinese), poi tuttavia sono andato all'Accademia con un mio amico, l'abbiamo chiamata in camera per sapere se voleva fare un tour della città ma lei ha gentilmente declinato (poteva dire: "Fottetevi, maniaci!", ma non l'ha fatto).
Questo è quanto, ahimè.

Butel Saval ha detto...

butel 1..il banner con il jingle proprio no...

Anonimo ha detto...

Alberto: mh, da qualche parte qualcosa è andato storto insomma. Considera anche che avrebbe potuto non dirlo, ma pensarlo fortemente!
Per il resto, ottima la scroccata a spese dell'organizzazione: se tutto va bene, quest'anno dovrebbe toccare al sottoscritto, all'improvviso inserito negli ambienti "intellettuali" del festival e, confermo, sono tutto fumo e arrosto.
Perchè, ad esempio, come definire una disquisizione circa "l'uso del chiaro-scuro nel cinema coreano in contrasto alla scelta cromatico-splendente del nuovo cinema cinese quale amo per attirare un pubblico più profilato"?. Perverrà presto un mio svenimento.

Butel Saval: ma che ne so, quello mi passano, zioskan! Non uso mai l'audio sul pc e me ne sono accorto ora. Tristezza.

frugulla ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
frugulla ha detto...

Effettivamente quel jingle è abbastanza tragico, alberto che ti devo dire, meglio di niente no?
Io giustappunto mi devo accontentare del niente

Raskolnikov ha detto...

Non mi pare che quest'anno le hostess fossero 'ste gran fighe, eh...

Butel1 ha detto...

Paolo Yogurt: decisamente dei cessi, altro che!
Qualche pezzo buono lo trovavi ai convegni alla Gran Guardia. E' online la recensione del convegno sulle femme fatale all'italiana.