10 agosto 2007

La Rambla Verona

Tennis Club Torricelle vs. La Rambla - Verona

Se ieri è stato un mercoledì piovoso di agosto, ragion per cui niente Tennis Club Torricelle, oggi è un giovedì non piovoso di agosto, ragion per cui: Tennis Club Torricelle.

Ore 22.30
Butel1, 3, 4 Butmobile alla mano sono in dirittura dell'ultimo tornante utile. Non scorgiamo alcuna autovettura parcheggiata. Strano. Giungiamo nei pressi dello spiazzo precedente qualche decina di metri il Tennis Club e, da che mondo è super-serata, solitamente riqualificato a parcheggio per il mutuo soccorso pubblico: ogni giovedì vi troverete parcheggiate distese di autovetture, in fianco, davanti, dietro, sopra, ri-sopra... un'accozzaglia di lamiera combaciante in maniera insolitamente perfetta. Michael Bay appena l'ha saputo ha bloccato l'affitto della location di giovedì per girarci alcune scene del sequel di Transformers.
Questo solitamente. Oggi invece nisba, il deserto.

Ore 22.31
I simpatici palestratoni all'ingresso, cui piace accompagnarsi di auricolare d'ordinanza (?), ci fanno segno che qualcosa non va. Loro anzitutto, serve un mimo che ne decifri il linguaggio da primati.
Aperta parentesi: ma 'sti auricolari da deficienti... siete in due, uno a fianco all'altro, distate 50cm, cazzo ve ne fate? Fanno credere siano gli strumenti di comunicazione da veri bodyguard, quelli duri, cattivi. Se prestate loro ascolto con attenzione (so che può risultare del tutto superfluo), scoprirete che in verità quell'auricolare fa capo ad un iPod che riproduce in repeat costante, senza soluzione di continuità: Tiziano Ferro, Gigi D'Alessio con Anna Tatangelo, Gigi D'Alessio e basta, Luca Dirisio e Negramaro. Mistero svelato, niente più venditori di fumo: ora sapete perchè i buttafuori hanno sempre e per forza quell'aria da idioti patentati senza cervello. Il problema è che se levi loro l'auricolare, restano idioti. E quindi la cosa è ingenita.
Chiusa parentesi.

Ad ogni modo, i due fanno parte dello staff che gestisce il giovedì del Tennis e ci svelano un particolare da non sottovalutare: "Hey ciao rrragazzi, no guardate questa sera non siamo qui" - al che ti viene da chiedere: "E dove sei, pezzo di cretino, visto che mi stai parlando a un metro?" - quindi specifica "cioè siamo qui ma c'è ancora il terreno inagibile, cioè siccome che ha piovuto siamo da un altra parte [ndB1: a ridaje], la festa è stata spostata al La Rambla, in via Calderara, una traversa di Corso Milano".
Ho capito solo "terreno inagibile", "siccome che" e "La Rambla", tre orribili espressioni che unite in una medesima frase di senso (più o meno) compiuto, non lasciano spazio ad acluno sprazzo di speranza. E noi si va alla Rambla. Dove si morirà disperati.

Prima osservazione
Di per sè è già assurdo quello che sta succedendo: questi traslocano un locale in diretta! Non m'era mai capitato di assistere alla trasmigrazione tout court della clientela di un locale. Nelle intenzioni degli organizzatori, è un gioco da ragazzi, sarebbe stato sufficiente spostare tutto da un posto A (Torricelle) ad un posto C (La Rambla), sperando magari di non passare per B (la Piazza, il centro, ecc.), forse per osmosi o quasi avessero a disposizione un motore a curvatura stellare che elude gli spazi di transizione e questa fosse una fottuta puntata di Star Trek. Anzi, questa è una puntata di Star Trek, infatti non se la cagherà nessuno, perchè se la clientela standard del Tennis Club è 1.000, al La Rambla giungeranno in 150.
Del resto, l'alternativa è partecipare tutti ad una curiosa partita di fango-Slamball, chissà quanti avrebbero apprezzato. Ma non mollano, figurati se danno forfait, se dichiarano bandiera bianca per questa sera. Macchè, business as usual. Cioè.

La Rambla, questa conosciuta
Discoteca o disco bar o bar e basta in Borgo Milano, da non confondersi con l'omonimo ristorante etnico (cucina spagnola ovviamente) in via Venti Settembre. Qui in Borgo Milano si anima tutto (?) dopo cena, al La Rambla in Borgo Venezia si cena soltanto. C'è gente patologicamente cretina, che cena alla Rambla e poi va a fare serata alla Rambla, senza i dovuti distinguo, dando luogo anche a imbarazzanti qui pro quo: va in disco alle 8 ordinando tapas, va in ristorante alle 23 con l'intento di sbronzarsi, ballare e strusciarsi contro tutto ciò che porti due tette, petto di pollo compreso.

Ore 22.45
Parcheggiamo, via Calderara non era così trafficata dal boom economico del secondo dopo guerra. Avevo un vago ricordo di 'sta La Rambla, molto vago e urge una rinfrescatina:
Butel1: "Senti maaaa... com'è sto posto? Non mi ricordo proprio"
Butel3: "Eeeh... com'è... E', E' "
Non mi sento confortato.

Ore 22.46
Entriamo.

Ore 22.56
Usciamo. Ben dieci minuti, il tempo di bere una cosa.

Va ora in onda: inframezzo al La Rambla
Ovvero, cosa hanno visto i Nostri?
Nulla di che: niente sconvolgimenti, niente straordinari. Solo alcune prese d'atto. Propongo un sintetico amarcord.

-Il locale è pure ok. Beh oddio quanto meno passabile, sembra "moderno" e ha una curiosa struttura a chiocciola: un piccolo spazio bar a mezza luna con alcuni tavolini, precede la sala disco che si sviluppa nel retro, almeno 5-6 volte più grande, non troppo. Il pregio è appunto quello di non essere dispersivo ma compatto, La Rambla è sulla carta l'ideale per un party privato da 100-120 persone, diciamo così. Il dj set si trova ben rialzato (la console è ad almeno 2-3 metri dal livello del pavimento) e l'impianto audio è onesto. Peraltro, mi pare finore l'unico locale scaligero con apposita parete al centro adibita a proiezioni video.
Già, il contenitore è potenzialmente valido. Ovviamente, dipende tutto dal contenuto. Procediamo.

-Il deejay, propone una delle peggiori selezioni di club music 100%club mai sentite, cercando di ammiccare al pubblico rispolverando qualche pezzo dei bei tempi andati. Non si sa mai, magari passano i genitori degli avventori e si fermano a bere qualcosa. Non si può sentire. A volte immagino che le cuffie del dj non siano cuffie con canale audio, bensì cuffie insonorizzate per non sentire che musica sta mettendo su. Dice: del resto anche Beethoven era sordo. Ecco, lui è Beethoven sordo, cieco, con le mani mozzate, su una sedia a rotelle, senza pianoforte.

-Purtroppo non è muto, nel senso che a fianco ricompare il fido vocalist. Beh, poteva mancare? Macchè. Non so se questo udito al La Rambla sia il solito vocalist del menga già "apprezzato" al Tennis Club, certo che la caratura è la stessa. Da morire dal ridere certe maccheronate: lui non anticipa o accompagna l'uscita di una canzone, lui esige di cantarle. Potrebbe trattarsi di un ex cantante miseramente fallito. Un po' come le guardie giurate, ex poliziotti o carabineri falliti.
Il momento clou è la ripetizione del ritornello della versione dance di "Personal Jesus" dei Depeche: si trasforma in un sedicente vocalist napoletano (sapete anche voi che questi vocalist sono tutti un po' degli "eccellenti" poliglotti) e "Reach out and touch faith" diventa "Ricchion'e'ta'fè" (azzardo la traduzione: "Uè ricchione che cazzo ti fai?").
"Esci da quel corpo!", qualcuno lo esorcizzi.

-L'impianto luci c'è. E si vede, in tutti i sensi. Conseguenza: nessuno balla. Vale anche coniugare al futuro anteriore.

-Capitolo avventori. Eh, che vuoi, piglia un 15% degli esemplari del Tennis Club, e stai sicuro che al La Rambla ti viene il 15% che era meglio lasciare a casa. Il problema è uno: finchè stai all'aperto, presti un occhio alla calca, al tutto, meno al singolo. Al contrario, in un locale, specie stretto come questo, sei coercitivamente costretto a osservare tutti, te li becchi addosso uno dopo l'altro: e vai camicette fantasia, e vai colletti tirati su Baci e Abbracci, e vai camicia + t-shirt in bella vista, t-shirt attilattissime, jeans attillattissimi o, sull'altro estremo dello spettro, scampanatissimi, e così via. Per non parlare delle scarpe, metro di paragone secondo il quale Sentenziosi è in grado di giudicare una società. E delle tracolle e dei marsupi (sì, sono tornati pure quelli).
Noi stiamo in disparte, facciamo i poseurs (e siamo gli unici, wow... eh queste so' le fortune della vita) e perseveriamo nel cercare qualcosa di interessante. Ma qua nulla è interessante, non si fa un cazzo come sempre, a parte bere.

-E guardare le fighe: il bird watching dal primo all'ultimo minuto riserva ottimi risultati, ci sono 8-9 pezzi che val la pena denudare e sbattere con violenza. Finezze a parte, di per sè non si tratta di un invito allo stupro libero, quanto più di un invito a non ricercare impegnate discussioni: dopo un primo screening, c'è il sospetto che al confronto di queste nostrane femmes, Flavia Vento sia docente in Filosofia Teoretica.

-Ad un certo punto scatta una riflessione tra i Nostri. In breve: ok noi ci permettiamo di guardare e giudicare i convenuti. A volte restiamo basiti e sospettiamo ci sia della "sfiga" dalle loro parti. Quindi perfezioniamo il ragionamento: questi faranno altrettanto, ed è loro naturalmente concesso pensare "arda chel lì con l'abito, che sfigà", "arda chel lì cone le scarpette da lord che sfigato". E' il democratico gioco delle parti (anche se devo ammettere che in vita mia ho sempre avuto abbastanza decenza ed educazione da non indicare, per esempio). Sì, loro posso dire esattamente la stessa cosa.
Ma avremo comunque ragione noi, le chiacchiere stanno a zero. Arroganza made in Sentenziosi: come per Kant, il nostro giudizio si legittima dinnanzi al tribunale della ragione, più dei giudizi altrui.

-Servizio bar. Chi fa lo scontrino prima, chi dopo, chi viene servito per primo arrivando ultimo, chi per ultimo arrivando primo. Non si capisce, non c'è norma, non c'è trasparenza. Ci sono palle che girano in compenso, specie se ordini una semplice Coca Cola e ti portano un Bisolvon Linctus on the rocks.

-La proiezione degli audiovisivi. Come nella migliore delle tradizioni trash, vengono proiettate immagini attinte da varie serate nelle disco più gggiuste. Sullo schermo imperversano ragazze immagine, cubiste e altre mignottazze che ballano nei locali più disparati, buona parte con t-shirt sponsorizzate Impero del Sole, tanto per cambiare. "Massì, spariamoci le immagini di alcuni super locali all'opera... con le fighe magari, cioèèè". Questo è provincialismo puro.

-Il dimenticabilissimo sponsor della serata: Tiger Shot, l'energy drink con taurina, caffeina e ginseng de noialtri, nel senso che è prodotto a Verona.



la rambla verona

Insomma succede che il Tiger Shot non se lo fila ancora nessuno e il reparto marketing ha pensato bene di prendere a prestito le azioni promozionali della Red Bull. Solo che se non sei la Red Bull, molto probabilmente non ti puoi permettere delle fighe di livello.
E' così. Girano 'ste due disperate, fermano tutti, fermano anche uno di noi (gli altri due riescono a darsi alla macchia fingendo un dolore inguinali, sai, sono quei giorni...) e la conversazione non è delle più brillanti: "Sì ciao, cioè allora c'è Tiger Shot che è nuovo, un drink energetico col ginseng e altre sostanze e cioè è nuovo e allora secondo me dovreste provarlo no beh è tutto analcolico col ginseng e altre sostanze e cioè è nuovo e allora a me per esempio piace molto con la vodka che ne dici? Beh ciao". Dopo averti bombardato con la pappardella sul cos'è com'è perchè, mica te lo fa provare. Assurdo. Che cazzo di ridicolo tentativo di word-of-mouth marketing e/o invito alla prova è mai questo?
E poi scusate: ma secondo voi, se mi piazzate due quasi-cessi a presentarmi una bevanda che non conosco, potrò MAI essere invogliato a berla? Addio Tiger Shot, addio.
Tra l'altro due minuti dopo le scoviamo a elargire Tiger Shot in grandi quantità a chi sanno loro. Ovviamente per noi è off limits. Sempre il solito problema dell'essere diversamente belli. E "simpatici", mamma se siamo simpatici noi di Sentenziosi.

Conclusione
Peggiorare le serate de Tennis Club che già brillano per qualità, non era facile. Ma questi sono bravi e sanno il fatto loro: mission accomplished.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Vero, vero..

..locale che non è né disco, né disco-bar, né pub.. troppo illuminato per ballare Do it again, senza tavoli su cui salire a ballare Mas que nada, troppo poco boh per non ballare..

..l'unica cosa è bere, ma farlo di giovedì sera -dato che il venerdì si lavora..- non è il massimo, anche perché il tipo che t'apre la birra cerca ripetutamente d'impallinarti come un fagiano sparando i tappi delle bottigliette..

..in definitiva.. 'na mmmerda!
(Caricata dal numero di emme per dar valore al termine)

Anonimo ha detto...

la rambla risotrante fa cacare le tapas che fanno non si avvicinano nemmeno lontanamente alle tapas originali.
la rambla locale/bar/disco o non so che e' un locale senza alcuna identita..
con un impianto buono ma a causa del limitatore ministeriale ha il massimo volume pari a quello delle cuffie del mio mp3 player.

Unknown ha detto...

Beh vi dirò, la Rambla a me ha sempre fatto schifo, ma io pensavo solo perchè era la gestione successiva al Tribù, che era gestito da mio zio. Quindi insomma con gli occhiali dell'amore odi tutto quello che non è ciò per cui provi affetto. Infatti la console del dj non è cambiata, nemmeno il proiettore, non è cambiato nulla. E già qui fa capire come siano originali... e poi boh, alla fine il Tribù aveva la sua clientela praticamente fissa, era un locale per trentenni, diciamo così, però non era male. La Rambla... mah.

Anonimo ha detto...

L'impianto audio della Rambla è onesto più o meno come Valentino Rossi...perfino le mie casse del computer fanno più decibel.

Anonimo ha detto...

butei mi spaccate sempre...ogni volta che leggo quello che pubblicate, prima rido, poi piango pensando a come siamo messi male....-.-

Anonimo ha detto...

causa cabala meteorologica estiva pure io ho assistito (aimè)alla performance di un vocalist che neppur nel peggior locale rumeno nn aprirebbe bocca...no tiengo nulla da dire su un locale dove musica,gente invaghita e soprattutto passaparola da psudo metropoli non hanno fatto breccia sul mio corazon..OLE'!!!
(((( VLAD DRAG)))

Anonimo ha detto...

Ma davvero facevano così cacare le tipe della Tiger? So che per loro lavora una mia amica che i più giudicamo davvero gnocca, e le probabilità che lavorasse lì i primi di agosto è medio alta.. indagherò.

Strano, strano..

Anonimo ha detto...

Nico: io le ho viste.
E mi ricordo che una si salvava (nel gergo dei butei = scopabile) ma senza particolari plausi nè riverenze, il livello appena sopra il "medio"; l'altra era quanto di più vicino ad un mezzo cesso.

Tieni anche presente che i canoni dei butei sono estremamente esigenti. Noi stessi siamo diversamente belli.

Avversa ha detto...

Ma perchè non ci dite mai niente sui pheeghi? Non è politically correct giudicare un locale solo sulla base della bellezza femminile, trattasi invece di discriminazione sessuale, a mio avviso...Okkio che vi denuncio, eh? Scherzi a parte, siate meno sessisti oppure assoldate più donne a sputare sentenze!

Sergio Sarnicola ha detto...

...per la cronaca, "tapa" vuol dire più o meno "tappabuchi" ovvero una piccola porzione di UN QUALSIASI PIATTO. Insomma una piccola porzione di pasta e fagioli è a tutti gli effetti una "tapa", così come una piccola porzione di pearà, di cotechino e lenticchie, di risotto col tastasal, etc etc etc. Detto questo, al risorante "la Rambla" non ci ho mai mangiato ma mi ispira poco...

RICETTA DELLE VERE PATATAS BRAVAS - INGREDIENTI:
-Un kilo di patate gialle
-una scatola di passata di pomodoro
-una cipolla
-olio d'oliva
-olio di semi per friggere
-peperoncino o paprika a piacere
-maionese (se siete bravi preperatevela da soli, altrimenti va benissimo quella acquistata al supermercato) o salsa "allioli" che più o meno è una maionese con l'aggiunta di aglio.
-sale

PREPARAZIONE:
Fate soffriggere nell'olio d'oliva la cipolla che avrete tagliato a dadini. Quando la cipolla avrà assunto un colore dorato, versate la passata di pomdoro e un pizzico di sale. Cuocete la salsa per una mezz'ora ed aggiungete il peperoncino (o la paprika se non amate il piccante troppo forte).
A questo punto lavate le patate e tagliatele a spicchi senza rimuovere la pelle, friggetele in abbondante olio, disponetele su un piatto di portata e salatele.
Versate la salsa di pomodoro che nel frattempo si sarà raffreddata, e decorate il tutto con maionese o salsa allioli... Buon appetito! ;)