05 febbraio 2007

Lea Di Leo @ Alter Ego Verona. I fatti.

Aggiornamento
Ultime novità sull'Alter Ego di Verona.



Venerdì 2 febbraio, Lea di Leo all' Alter ego.
Sottotilo veni vidi.. me ne andai.

Intro

Circa Lea di Leo e del fenomeno real time chat+trash core si è già parlato qualche giorno fa in un'amabile preview. Veniamo ai fatti: venerdi 2 febbraio Butel1 e Butel2 erano chiaramente alla discoteca Alter ego per assistere a quello che poteva essere l'evento decaDANCE dell'anno, ahimè, ahinoi poteva. Presenti Cùcirca 500 persone, netta prevalenza maschile (ma questo era in preventivo) nessuna e dico nessuna novità a corollario di quello che se ben orchestrato poteva diventare un momento di piacevole divertimento e una serata oggettivamente insolita.
Butel1 e Butel2 sono amareggiati per diversi motivi, delusi da un alter ego stanco che non ha voglia di riprendersi e tornare ai vecchi fasti e da un ospite (forse esageratamente mistificato nell'astrazione mentale notturna dei butei) sotto le righe e da una serata decisamente, decisamente sottotono. Ah ermione che ieri m'illuse e oggi m'illude..
Detto questo non saremo noi a recensire la serata, la nostra descrizione sarebbe simile a questa, approfittiamo per pubblicare un nostro lettore (una vecchia conoscenza), comunque in sintonia con il nostro pensiero, che ci ha gentilmente omaggiato di questo contributo.

11 gennaio 2007 in macchina di ritorno dalla mia università, ricevo un messaggio: “DOMANIinaugurazioneDEJAVU…..bla..bla…blaa……..bla…bla……2febbOSPITEleaDIleo!”.
Cosa!??!!
Rileggo: “…2febbOSPITEleaDIleo!”. Cazzo è vero allora.
Sento levarsi in lontananza un grido dalle nostre lettrici: “e chi cazzo è sta stronza”?
Suvvia non siate così scurrili! Butel 2 è stato già abbastanza prolisso sull’argomento.
Per le più disattente ecco un breve riassunto: Lea di Leo from Castelfranco Veneto è una procace signorina che da qualche mese conduce una trasmissione sull’emittente locale “la9”.
Il format, geniale, si basa in sostanza sull’impianto concettuale che ha dato origine alle hot line, alle quali va ad aggiungere l’aspetto video. Uomini dalla sessualità border-line, il cui centro di gravità balzella curiosamente tra una fortissima timidezza (tale da non permettergli il contatto dal vero con una donna, leggasi prostituta) e un curioso esibizionismo, chiamano sull’onda dell’eccitazione l’amica Lea e le sue colleghe, avanzando richieste di carattere sessuale e profondendosi in variopinti apprezzamenti.
Le telefonate hanno di solito una durata non superiore al minuto, al quale talvolta succede una sorta di conato sintomo dell’ormai giunta precox eiaculatio. Che io sappia, questo tipo di trasmissioni aveva già trovato asilo sulle emittenti satellitari; da poco, appunto, ha cominciato ad essere trasmesso in chiaro su varie televisioni e televisoncine. Il background cattolico che pervade il nostro bel paese, (ndButel1 e 2 ehi noi amiamo il clero sciocchino!) ha fatto si (che il passaggio “satellite-tv in chiaro” abbia comportato l’esigenza di un maggior contegno da parte delle ragazze che, quando va proprio di culo, restano al massimo in top-less (da notare che le richieste dei telefonanti sono, al contrario, tutte di fantozziano stampo, del tipo: “togliti le mutande! togliti le mutande! (mmmhhh…ahh)”).

Bene, dove ero rimasto? Ah già, al “Cosa!??!!” (detto alla aldo-giovanni-&-giacomo, ndr.).
Scaltro come pochi, inoltro immediatamente il messaggio a Butel-Z e Butel-A. Risposta altrettanto scaltra del secondo: “Vecchio ci stai se facciamo un tavolo? Ci penso io, mille bozze, (ndSentenziosi per i forestieri bozze in gergo buteiesco = bottiglie) tavolo super fico, spendiamo poco, ok? Ok, perfetto ti faccio sapere.” Uh.
Mi pare che mai si sia parlato in queste pagine (chiedo venia nel caso ciò sia accaduto) di un antichissimo rituale che il butel compie con frequenza variabile, e che per altro lo accompagna in tutti i momenti più solenni della sua esistenza: la “sbronza-programmata”. Causa i più svariati motivi (ricorrenze, festività, happening di varia natura), capita che il butel, scrutando il calendario con aria interrogativa, individui tra i suoi impegni un giorno che verrà appositamente predisposto all’esaltazione del primo dei comandamenti: bear.
Bene, venerdì “2febbOSPITEleaDIleo” (vecio) era stato adibito proprio a questo scopo.
Caratteristica tipica della sbronza-programmata è l’altissimo tasso di pericolo di insuccesso che porta con sè.
Si sa, d’altro canto, che quando vengono riposte eccessive aspettative in un evento la delusione è spesso dietro l’angolo (capodanno per inciso è la sublimazione dell’evento “sbronza-programmata”, con annessa delusion post partum).
La serata aveva da subito mostrato delle crepe strutturali che avrebbero dovuto lasciarmi intendere l’epilogo scadente cui sarei andato in contro. Ma ormai avevo preso un impegno con me stesso: dovevo sbronzarmi e dovevo vedere Lea di Leo. Così, nonostante le defezioni di massa (circa questo argomento si veda anche qui), nonostante la nebbia da tagliare a fette, nonostante improvvisamente non riuscissi a trovare un cazzo di butel che mi volesse accompagnare, sono riuscito a trascinare su un amico e a presentarmi all’appuntamento con Lea con un tasso alcolico degno di un tale evento.
So che la domanda che pervade le vostre menti è fondamentalmente una: ne è valsa la pena?(ndMimmo amerelli e diccello??) Lea di Leo from Castelfranco Veneto si è dimostrata effettivamente quella scheggia impazzita che ci si aspettava sarebbe diventata nel giro di dieci minuti dalla sua comparsa nel locale? Ovviamente la risposta è…no. Ma andiamo per ordine.

Saltato il tavolo-vecio, saltata la compagnia, mi trovo nel parcheggio dell’alterego con l’amico di cui prima in piena sindrome (al contrario) da “sbronza-casuale”; forte della dichiarazione ad inizio serata “stasera torno a casa presto perché domani devo lavorare”, eccolo barcollare nel parcheggio in direzione dell’entrata. Quanto a me, fedele al proposito prefissatomi, dopo le 3 consumazioni a 10 euro offerte dall’happy hour del new-M27-vecio, mi presento sui blocchi di partenza pronto a dare il meglio di me nonostante i numerosi tentativi di sabotaggio.
Entro all’alter pronto finalmente ad assaporare il gusto della nuova gestione e…come dire….Deja vu: persone presenti al momento dell’arrivo circa 400, musica indefinibile (brodaglia misto-house-misto-sto-aspettando-che-arrivi-l’ospite). Come già raccontato in occasione della ri-inaugurazione, il locale è chiuso per oltre metà della sua superficie e nonostante l’ostruzionismo messo in atto dagli organizzatori, la terrazza fuori pare ancora attrarre i butei ben più della pista all’interno. Dannato tabagismo.
Rapporto pheega-butel pari circa ad 1 a 3 (pensavo peggio a dire il vero), tasso qualitativo del fattore pheega abbastanza modesto (pensavo meglio a dire il vero).
Ma tutto ciò non mi interessa, in fondo. Io sono qui solo per lei. Mi aggiro scrutando la folla, occhio sbarrato, mi vedo dall’esterno vagare con aria determinata, un piccolo Marc Renton disintossicato e di ritorno in discoteca, c’è silenzio intorno a me. Il tempo passa e l’impazienza aumenta. Dove sarà ora? E perchè tarda così tanto?
Ore 2:40, una voce sovrasta la musica: “Ciao maialoni!”. Ovazione dei butei. E’ arrivata finalmente, è lei. Prima impressione: è meglio dal vivo che in televisione. Grazie al cazzo penso, un conto è vederla all’alter da sbronzo col buio, un conto è vedere un primo piano delle sue cellulitiche natiche illuminate dai faretti di uno studio televisivo, da sobrio, sul divano di casa. La nostra eroina comincia un soliloquio di circa 20 minuti, interrotto a tratti da domande scadenti del vocalist regolarmente smerdato da risposte in puro stile con il personaggio. La giovane da sfogo a tutto il suo repertorio.
vocalist: “A quanti anni hai perso la verginità?”
Lea: “A 18 anni perché a 12 ho cominciato a fare i pompini.”
Butei in delirio.
Dopo un ulteriore scambio di battute, la bella-di-notte viene presa d’assalto dai fan e circoscritta all’interno di uno dei due tavoli alla destra della console. Due buttafuori regolamentano la fila per una foto ricordo-zinne-al-vento con l’eroina di tutti i bambini.
Mi guardo intorno, cercando consensi circa la mia perplessità riguardo la scarsa prestazione dell’ospitone. Rapida occhiata alla calca in zona foto e rapida stima del tempo necessario affinché la coda di fans si esaurisca: troppo tempo. Rapida occhiata all’orologio e rapida stima del beneficio marginale ricavabile con un eventuale permanenza in loco per ulteriori n minuti: troppo bassa. Abbandoniamo la nave Signore.
Recupero il mio amico-“che domani devo andare a lavorare” lo trascino per un braccio alla cassa e mollo tutto.
Si diceva: la signorina Lea di Leo è stata dunque quella scheggia impazzita, incontenibile show-woman dell’eros che tutti attendevano? Responso: no. La ragazza doveva arrivare prima, non doveva essere confinata in un tavolo, doveva darsi in pasto ai butei. Non so se quest’ultimo aspetto si sia poi realizzato in qualche maniera, anzi aspetto eventuali testimonianze al riguardo, ma prime voci di corridoio dicono che ciò non sia mai effettivamente mai verificato. Da lei ci si aspettava di più insomma.
Bocciatura dunque per la serata trash dell’alter. La situazione comincia ad essere drammatica: le serate normali non vengono, le ri-inaugurazioni non vengono, le super ospitate (leggasi tommy vee) non vengono…è stata giocata la carta pheega, ma pare che anche questa abbia dato scarsi risultati. Che aspettarsi d’ora in avanti? Speriamo che l’ossimoro “Deja vu- tutta un’altra cosa” sappia estrarre dal cilindro qualche nuova idea rivoluzionaria…il paziente pare non rispondere alle cure nel frattempo. Attendiamo miglioramenti.
Butel-M*

16 commenti:

Anonimo ha detto...

IN ONDA
Quella per la foto "mani-sulle-tette" poteva dirsi una vera kermesse da butei con bava al 9° Mercalli: allucinante quanto si possa cadere in basso

FUORI ONDA
'zzarola l'avessimo fatta anche noi: robbba da far vedere ai figli!

Altri fatti:

-Si provvede a staccare la musica per mezz'ora allorché giunge "l'attesissimo" ospite. Precisazione: alle 2.40 nessuno si ricordava manco CHI CAZZO ERA sta Lea Di Leo. Dicevo, si stacca la musica: così, in assoluta controtendenza, l'Alter diventa una discoteca senza musica. Ovvero, una discoteca paradosso ambulante. Lo ammettiamo, questo non era Déjà Vu, questa era tutta un'altra cosa: quella sbagliata.

-La volgarità e le battutine erano in pieno stile trashtv, quindi ci stavano. L'impressione generale è che nè il vocalist nè alcuna figura di "organizzatore" sapesse come arrestare quella Cosa. Il fatto che sfuggisse al controllo degli organizzatori era scritto anche sui flyers.

-imbarazzanti scuse già rintracciate su questa discussione di VrVip.

Anonimo ha detto...

Il fatto è che la discoteca in generale ormai, salva qualche serata o qualche episodica stagione o un'età inefriore ai 21 anni, ha ampiamente rotto la minchia. E sarà sempre peggio (sentenza/profezia).

Anonimo ha detto...

L'unico vero ossimoro della recensione è: M27 - HAPPY HOUR...
Da quando??? Tutti i venerdì?? Da che ora?? TUTTI INSIEME
RE
CEN
SI0
NE!!

Butel 2 ha detto...

Si doveva già fare un salto venerdì poi abbiamo fatto indietro tutta per un briefing alcolico nella butcaverna prima della tappa all'alter ego.

Venerdì prossimo saremo sicuramente là. Quasi sicuramente.

Comunque è lo stesso efficentissimo schema dell'anno scorso, 3 drink 10 euri. Staniz see ya there.

Anonimo ha detto...

Alberto: [sshhh... hey come ti permetti di svelare l'arcano, e noi di che campiamo dopo?]

Alfie: serait fait!

x Staniz: ho ancora un drink da una precedente tessera dell'anno scorso, è ancora valido? No così, mi chiedevo...

Anonimo ha detto...

Ciao sentenziosissimi Butel 1-2 & co.

Ma andare all'Alter e lamentarsi che è commerscial non era uno dei famosi paradossi di Parmenide?

Vi lascio questo dubbio sentenzioso (ma anche sbastanza inutile)

Oi, il 14 di febbraio al Malacarne, c'è la presentazione di Posa Sto Libro e baciami, perchè non venite a fare un salto?

Indovinate chi c'è fra gli autori?

il vostro sito spacca ogni giorno dde più


See ya.

Anonimo ha detto...

Concordo, poi non solo il coraggio di andare all'alter ma di andarci in una serata zoccolomania, degli eroi!
Già vi vedo alticci e annoiati guardare con sufficenza la mandria di sfigoni in calore
Vorrei più piccanti commenti sulla degenerazione di cotale serata e sui famosi calciatori!
Vennero almeno quelli?
E se si chi furono, pivelli o dejà vu?

prezioso consiglio di loris
il 14 di febbraio al Malacarne, c'è la presentazione di Posa Sto Libro e baciami, se posso verrò, ma è nelle catacombe o nella sala ingresso?
Spererei nelle malacombe

Frugulla ha detto...

Intanto sparo una marketta pur io, o ne va del mio ego
Et voila, Frugulla, ovvero come parlare su poco più che nulla

Anonimo ha detto...

Cia' Frugulla,

le Malacombe :-)))) spacca.

ma come spacca anche

ZOCCOLOMANIA: Mandria di sfigoni in calore.

se mi permetterai, lo inserisco nel manuale di lingua e mitologia urbana.

cmq, Posa sto libro e baciami, è gratuito (eh, ci mancherebbe, altrimenti questo sarebbe spam) ed al groundfloor.

Nada malacombe

ciao, sentenziosi, il dubbio di Parmenide non squalifica assolutamente la spassosità del vostro reportage.

Anonimo ha detto...

Loris: "ciao, sentenziosi, il dubbio di Parmenide non squalifica assolutamente la spassosità del vostro reportage"

Grrrande Loris. Tra l'altro cogliamo l'occasione per ricordare a grandi e piccini che il termine Faega sul dizionario di BruttaStoria.it è stato affare nostro: dovere, ci siamo sentiti chiamati in causa.
Comunque il 14 non ci sarò, sorry!

Intanto io sono andato avanti con il termine "PR", ti mando qualche aggiornamento prossimamente.

Frugulla: ah i calciatori, i calciatori. Sinceramente non si capiva chi fosse calciatore e chi meno: il codice vestiario del soccerboy aveva colpito davvero duro!

frugulla ha detto...

Una grande mancanza insomma, nel frattempo per qualche mia intettitudine telematica si è bloccato l'accesso al mio primo blog!
Che misera figura!
Ma l'ho ricreato, e ora avete un Frugulla originale e uno che è alterego dejà vu di se stesso!

Anonimo ha detto...

Mitica pheeega.

sito mona ha detto...

Però Lea di Leo non va alla Gheduzzi

Anonimo ha detto...

Ottimo lavoro butei! La sentenza sulla serata ZOCCOLOMANIA mi spacca alquanto.

Ave atque vale!

Anonimo ha detto...

ciao butei siamo anita e serena e siamo a scuola e vi scriviamo d nascosto kmq l'alter spacca sempre dde piu' continuate cosi e ricordatevi w anthony may....kiss a todo cuantos

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu